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Autore: Moon    30/03/2004    90 recensioni
Se qualcuno si trovasse in una situazione a dir poco inaspettata e molto imbarazzante che reazione avrebbe? Ma soprattutto se scoprisse che ....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per divertimento

Disclaimer:Questa storia è stata scritta per divertimento. Non è mia intenzione offendere Orlando Bloom, nonè colpa mia se con quella faccia che si ritrova continua ad ispirarmi plot, scusa Orlando ma è più forte di me!  Non ho mai voluto mancarti di rispetto, trattasi solo di pensieri e fantasie tradotti in parole. Ovviamente le situazioni da me descritte sono esclusivamente frutto della mia immaginazione, decisamente TROPPO fervida.

 

Chiedo scusa anche a Kate Bosworth, vale lo stesso che ho detto per il suo celebre fidanzato, insomma Kate se state insieme che ci posso fare io? Mi tocca tirarti in mezzo mio malgrado, ma sicuramente sei una ragazza sportiva e siccome stai insieme ad un personaggio pubblico, sono sicura che la prenderai sportivamente e sopporterai rassegnata i miei deliri. Non ho mai voluto mancarti di rispetto, trattasi solo di pensieri e fantasie tradotti in parole. Ovviamente le situazioni da me descritte sono esclusivamente frutto della mia immaginazione.

 

NOTA:. Vi chiederete perché non abbia segnalato questa storia come commedia... beh nella vita a tutto c'è un perché lo scoprirete leggendo. Non è una vera e propria commedia anche se all'inizio pare, poi sarà comunque brillante ma ... Mi dispiace ma mica posso spoilerare! In questo capitolo sarà usato lo spagnolo che io NON conosco affatto, mi sono aiutata con alta vista, chiedo UMILMENTE scusa per gli strafalcioni che avrò sicuramente scritto, e se qualcuna che sa la lingua spagnola mi volesse correggere lo faccia pure ed io eseguirò!

 

ATTENZIONE!!  diversamente dalle altre storie che ho scritto questa è decisamente un pò più ... come dire... pepata? Insomma le scene di sesso saranno un poco più esplicite, ma a mio avviso non tanto da farne un NC17, però preferisco avvertirvi. Un bacio e buona letture

 

Dedicata a Persephone(te lo avevo promesso)  Cowgirlsara( sperando di strapparle un sorriso) e  ovviamente all'immancabile Mandy (perchè esiste!)

 

 

BIRTHDAY GIFT (L'apparenza inganna)

 

 

● CAPITOLO UNO ●

 

 

Orlando era appena rientrato dal set dopo una lunga e molto dura giornata di lavoro. Si stava togliendo gli ultimi residui di cerone, ed era piuttosto cupo.

Era il giorno del suo ventisettesimo compleanno, e si trovava in Spagna, precisamente in una città di nome Avilia, da solo, e senza neanche uno straccio di party da festeggiare. Senza amici e soprattutto senza la sua ragazza. Quella era in assoluto la cosa che gli pesava di più.

Si guardò allo specchio: Bello schifo! Con questa barba e questi capelli sembro proprio Gesù Cristo! Pensò lisciandosi il mento. Poi si osservò più attentamente: Però! Almeno sembro davvero un quasi trentenne! Si ritrovò a pensare con un certo compiacimento, ammirando se stesso riflesso nello specchio.

Nonostante ciò, era sempre giù. Aveva ricevuto solo qualche telefonata di auguri e niente più, insomma era solo soletto in un paese straniero e con molta probabilità dopo cena se ne sarebbe andato a letto e buona  notte. La mattina dopo la sua sveglia sarebbe suonata alle cinque, e lui sarebbe dovuto essere sul set, puntuale, alle ore sei. Stava girando un film sulle guerre crociate e lui da bravo professionista, interpretando infatti il prode Balian, crociato per amore; sarebbe stato pimpante e pronto. Si sarebbe rotto il culo fino alle ore 13:00 in punto; ora in cui, avrebbe fatto la pausa pranzo, ingozzandosi di tramezzini stantii, facendo MOLTA attenzione ad non ungere il bel costumino corredato di mantello, stile crociato fico e poi via, di nuovo a rompersi il culo fino alle ore 17:00.

Devo smettere di fare tutti ‘sti film in costume, NON NE POSSO PIU’! Pensò contrito.

Comincio ad avere una certa età! E’ ora che mi impegni in ruoli più complessi e introspettivi. Sì, decisamente devo cambiare rotta. Che ne so, magari potrei fare uno spacciatore con problemi esistenziali… pensò ancora con fare meditabondo, poi dopo aver riflettuto circa cinque secondi, scrollò la testa e disse: No, quello lo ha gia fatto Edward Norton, cazzo!

I suoi pensieri furono interrotti da un bussare discreto alla porta.

“Avanti!” disse curioso.

Il cameriere dell’albergo in un inglese molto spagnoleggiante gli comunicò che era arrivato un bel pacco per lui e chiese se poteva farlo portare in camera.

Orlando come un bambino spalancò gli occhi, e molto ansioso comunicò al ragazzo di farglielo recapitare immediatamente. Era entrato subito in fibrillazione, qualcuno aveva pensato di fargli una sorpresa! Il suo umore era decisamente risalito.

Circa un quarto d’ora dopo bussarono nuovamente. Questa volta Orlando corse ad aprire e si trovò davanti un pacco verde con fiocco di dimensioni gigantesche. I ragazzi dell’albergo fecero non poca fatica a trasportarlo nella sua stanza, e lo misero proprio nel mezzo della sua camera. Poi gli fecero firmare il buono di consegna e se ne andarono. Orlando curiosissimo si mise ad esaminarlo. Era più largo che lungo, ma comunque gli arrivava quasi al petto. Non c’era nessun biglietto, niente che gli facesse minimamente intuire chi fosse il mittente. Ruppe gli indugi e sciolse il fiocco, ma non fece in tempo a fare altro, perché come se fosse scattato una specie meccanismo, dal pacco salì pian pianino una torta gigante, a tre piani.

Con sua sorpresa si rese conto che la suddetta era di polistirolo. Allungò il collo tra il curioso e il preoccupato; non riusciva a capire bene che razza di regalo fosse mai quello, ma ancora una volta non fece in tempo a fare altro, perché la torta si aprì, e PUF! Magicamente ne emerse fuori una ragazza più nuda che vestita, che con movimenti aggraziati ed estremamente sensuali scese a terra e dopo avergli circondato il collo con le braccia gli disse:

Feliz Cumpleaños Orlando!” aveva una voce che definire sexy era un eufemismo.

Orlando rimase sconcertato.

La ragazza era veramente bella. Sinuosa, con lunghe gambe da gazzella, capelli neri corvini lunghi fin sotto la vita e un corpo da infarto fulminante, ricoperto solo da un perizzoma non ridottissimo, ma che non lasciava certo molto all'immaginazione, e due triangolini che coprivano in modo assai sommario i capezzoli e poco più, dove erano applicate ad arte due graziose nappine.

Orlando deglutì a fatica, si grattò la testa, e si sentì veramente imbarazzato come non gli capitava da una vita.

“Co..co..come, co..cosa hai detto?” riuscì a stento ad articolare senza riuscire a scollare gli occhi da quella visione, ma spostandosi da lei a distanza di sicurezza.

          “He dicho: feliz cumpleaños Orlando, ¿entiendes?”.

Orlando cominciava a non saper più che fare, rispolverò le tre o quattro parole in spagnolo che conosceva e disse “No, non entiendo nada! Ma proprio nada de nada”.

      “¿Hablas español?” gli chiese lei curvando le labbra in un sorriso provocante.

“No, e non lo hablo per niente!” rispose lui che cominciava ad innervosirsi.

Se questa è uno delle solite cazzate di Dominc lo castro! E ora che gli racconto a questa io! E poi, merda, è mezza nuda, ma che razza di situazione! Pensò fra sé.

Fece cenno alla ragazza di aspettare un attimo e si fiondò a prendere il suo vocabolarietto: Inglese-spagnolo/spagnolo-inglese e cominciò a cercare vorticosamente una frase fatta per comuncicare con lei.

“Emmmm... AH! Ecco! .... Dunque: Quién le envía?” le disse scandendo le parole in spagnolo.

Alla domanda posta da lui circa chi l’avesse mandata, lei si girò e gli mostrò il suo statuario sedere coperto solo da una minuscola striscia di stoffa, dove era maliziosamente infilato un bigliettino.

Orlando guardò quelle natiche sode che sfidavano le più elementari leggi di gravità e la fronte gli si imperlò di sudore. Che doveva fare? Allungare forse la mano e prendere il biglietto o aspettare che lei glielo porgesse? Bel dilemma, davvero un bel dilemma.

Lo levò lei dall’impiccio: “iTómalo!”.

iTómalo? Che cazzo vuol dire iTómalo?! Orando stava veramente sudando dalla disperazione. Dette un’occhiata al vocabolario e si rese conto che Tómelo significava: Prendilo. Ecco appunto, lo sapevo io! Ma tu guarda che mi tocca fare!

Allungò una mano verso il biglietto, ma la ritrasse subito. Non ce la faceva, anche perché per poter prendere il biglietto, volente o nolente avrebbe dovuto almeno sfiorarle una natica e proprio non gli andava. Riprese il vocabolario e cercò un'altra frasetta preconfezionata utile in quella circostanza: “Por favor, puede dárlele tu?” sperava che lei gli risparmiasse quell'incombenza.

Macchè niente da fare.

      “Si lo deseas, ¡tienes que tomarlo TU’!”rispose lei candidamente.

Orlando che aveva intuito il significato, capì che se voleva scoprire chi l'aveva messo in quella incresciosa situazione, o allungava la mano e si prendeva il biglietto, o rimaneva all'oscuro e tanti saluti. Si passò una mano sulla fronte con fare disperato, allungò cautamente la mano, e sfilò con delicatezza il biglietto di auguri a lui indirizzato, non senza però aver inevitabilmente sfiorato la morbida pelle  della ragazza, che non si scompose per niente.

Finalmente aprì e potè leggere. Se non gli prese un colpo fu solo perché era giovane e il cuore resse allo choc.

Il biglietto diceva testualmente così:

 

Per il tuo compleanno ho pensato ad un regalo davvero speciale  e soprattutto molto originale. Spero che ti sia gradito e che tu ne faccia buon uso.

Spero anche di averti reso felice e di aver un pò risollevato il tuo umore.

Buon vetisettesimo compleanno.

Kate.

 

KATE??? Riuscì solo a pensare Orlando. Ma come era possibile? Ma che razza di scherzo deficente. La calligrafia era senza ombra di dubbio quella della sua fidanzata, era forse impazzita?

Non ci capiva più niente. Era veramente confuso. Afferrò il telefono e chiamò Kate.

Niente. Lei non rispose. E ti pareva! Incazzato, disorientato e a dire il vero anche sempre più imbarazzato, Orlando si lasciò cadere a sedere sul letto, non sapendo che pensare né tantomeno che fare.

      “¿Tienes un problema?”gli chiese la ragazza sgranado gli occhioni neri dal taglio vagamente felino.

Senza dubbio era davvero una bellezza particolare, ma era anche il suo peggior incubo in quel momento, insomma non sapeva dove sbattere la testa, voleva solo che se ne andasse. Ma soprattutto voleva capire per quale contorto motivo Kate gliela avesse spedita. Era veramente scioccato.

“Un cierto problema? Una vagonata di problemi vorrai dire!” rispose agitato.

Lei si avvicinò un poco e con espressione incerta sorrise e gli disse :“¡No entiendo lo que dices!”.

“Io invece non intiendo nada de nada e a dirla tutta mi sto anche incazzando!” bofonchiò lui.

“Senti: TU N-O-N  POTERE RIMANERE  AQUI’ ” le sillabò Orlando gesticolando e accompagnando ogni singola parola con una sorta di mimica per farsi capire meglio.

Lei che evidentemente aveva intuito ciò che lui stava faticosamente cercando di farle capire, fece un’espressione vagamente triste e corruciata gli chiese : “¿Yo no te gusto?”.

Orlando roteò gli occhi esasperato. Ora ci mancava solo che si offendesse.

“Che centra!” esordì spazientito “Sei una gran bella f... figliola, ma... non è proprio il caso e poi cazzo! Copriti!” concluse cupo, quelle due tette che sballonzolavano davanti lo stavano mettendo a dura prova.

Lei lo guardò con aria interrogativa e gli disse “Desculpame, pero no te intiendo”.

Orlando al colmo della disperazione afferrando il telefono fece il numero della Reception e urlò nel telefono: “Sono Bloom: stanza 45. Mandatami un intertrepe o chi cazzo vi pare, basta che parli lo spagnolo e l’inglese. Ho una donna seminuda in camera che mi parla come se fossi originario di Madrid e non riesco  a farle capire che se ne deve andare, SUBITO!”.

L’addetto della reception, dopo aver ascoltato la telefonata con la cornetta a venti centrimetri dall’orecchio a causa delle urla concitate di Orlando, scosse la testa, e pensò che gli attori sono proprio una categoria strana, e quello era il più strano di tutti. Chiamò un ragazzo e lo spedì di filato alla 45.

“Salve, sono Tonio Signor Bloom, qual’è il problema?” esordì l’improvvisato interprete. Orlando spiegò alla ben meglio la situazione e pregò il ragazzo di dire alla signorina che doveva andarse perchè non era proprio il caso che si trattenesse lì.

Tonio guardò prima lui e poi lei, pensò che quello doveva avere dei seri problemi per rifiutare la compagnia di un simile spettacolo della natura, ma era pagato per accontentare i clienti dell'albergo, quindi riferì alla ragazza le parole di Orlando poi ascoltò anche le ragioni di lei, quindi le riferì ad Orlando: “La signorina dice che non può andare via, è stata pagata per rallegrare la festa del suo compleanno ed essendo una professionista deve necessariamente adempire al contratto” disse Tonio asciutto.

Orlando cominciava a spazientirsi, insomma se non ce la voleva in camera che doveva essere obbligato! Ma roba da matti! Si ritrovò a pensare.

“Senti Tonio, spiega a questa qui, che per me va bene così, che ho apprezzato molto il tutto, ma che ASSOLUTAMENTE non può restare un’altro minuto qui!” rimarcò Orlando deciso.

Tonio diligentemente riferì. Orlando notò che la ragazza fece un'espressione stupita e poi la vide rivolgersi con aria complice a Tonio, il quale dopo aver ascoltato il suo commento non potè fare a meno di fare una risatina.

Orlando ebbe il vago sentore che lo stessero sfottendo e aggrottando le sopracciglia chiese pittosto seccato a Tonio “Beh? Che ha detto di tanto divertente?”.

Il ragazzo parve lievemente imbarazzato e rispose cercando di apparire disinvolto: “Ma niente Signor Bloom! Una sciocchezza ora la convinco ad andarsene”.

“No, voglio sapere che ha detto!” ribadì Orlando piccato. Gli rispose direttamente lei, piazzandosi davanti a lui, con le braccia puntate sui fianchi, gesto quello, che le fece sollevare ulteriormente seno e dondolare maliziosamente le famose nappine, quindi con aria di sfida disse: “Digo eso: ¡probablemente tú no eres mucho macho!”.

“Devo tradurre?” chiese prontamenmte Tonio.

Olando si girò con un lampo omicida che gli balenò nello sguardo e fulminandolo rispose “NO, GRAZIE! Ho capito benissimo!”.

Poi si rivolse a lei e incrociando le braccia al petto le disse: “Cerchiamo di capirsi chiappe d'oro! Sono perfettamente normale e molto macho, questo tanto per rassicurarti, ma se permetti con chi vado a letto lo decido come e quando voglio io! Questa pagliacciata è ora di chiuderla qui!”. Era stato punto nel suo orgoglio di maschio,ma non aveva fatto i conti con la determinazione di quella singolare ragazza, che senza farsi tanti problemi, gli si avvicinò e senza tanti complimenti rapida e precisa gli alzò leggermente la maglietta e gli infilò una mano proprio sul pacco, soppesandolo come si farebbe con un fagotto. Quindi guardandolo con aria sfacciatamente arrogante gli disse : Ahora lo controlo!”. Con la mano rovistò e palpeggiò ben benino e infine concluse con un sorrisetto compiaciuto,

      “Ummmm…Bien, muy bien: su pasquete es satisfactorio, muy grande, ¿aun trabaja bien?”

Orlando strabuzò gli occhi e fece un salto all'indietro e ovviamente le levò immediatamente la mano da i suoi pantaloni.

“Oh,….oh…  Che cazzo fai… TOCCHI?”. Poi sempre più allibito si rivolse a Tonio e disse: “Ma..ma.. que..questa, mi ha toccato il… il … si insomma quello!”.

Tonio sorrise e disse “Non si preoccupi ha detto che è ben dotato! Solo era interessata a sapere se funzionava bene!” si affrettò a spiegare, il ragazzo che si stava divertendo come non gli capitava da tempo.

Orlando perse le staffe in malo modo.

FUORI DI QUI!” urlò minacciandoli entrambi. “Se non ve ne andate immediatamente vi faccio causa, vi faccio sbattere in galera e poi .. e poi vi uccido tutti e due!”.

I due, vedendo la faccia contratta in una smorfia tipo serial killer che aveva fatto Orlando, capirono che era veramente ora di farla finita e batterono ritirata, eclissandosi in quattro e quattrotto.

Finalmente solo Orlando si mise le mani nei capelli. Domani Kate mi sente! Pensò furioso.

Poi abassò la testa verso il cavallo dei suoi pantaloni. Inevitabilmente il suo corpo aveva reagito : “Rimettiti SUBITO in posizione di riposo, E' UN ordine! BRUTTO TRADITORE!” tuonò al suo organo genitale come se quello avesse potuto sentirlo.

 

NOTA: GRAZIE 1000 a Contessa per le correzioni delle frasi in spagnolo! ^_^

  
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