Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Helena Corvonero    19/12/2011    4 recensioni
Hermione Granger si ritrova a King's Cross, ma questa volta non deve prendere il treno per Hogwarts, deve iniziare un viaggio più grande, che la porterà verso un futuro diverso. Ad accompagnarla ci sarà Draco Malfoy, e nonostante il traguardo sia verso il futuro questo viaggio la porterà a fare un tuffo nel passato, per ricordare come tutto sia iniziato: con una scommessa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell’autrice:
Ma buon salve a tutti!!
Lo so che magari la fine dello scorso capitolo vi ha un po’ scombussolati, ma in questo capitolo troverete tutte le risposte!
( e qualcosa in più, se avete un poco di immaginazione! ;))
Alla prossima!



L’autrice
 
 
 
CAPITOLO DICIANNOVE
CADERE AI SUOI PIEDI
 
 
 
 
 
 
Era una giornata cupa e fredda. Il vento sbatteva contro le finestre con la forza di un toro che vuole uscire dall’arena, facendole vibrare.
Draco Malfoy non era andato a colazione, quella sera, e aveva fatto male.
Molto male. Il perché l’avrebbe scoperto in seguito.
Al momento non voleva vedere nessuno di quei patetici esseri che venivano considerati suoi compagni di Casa.
Era sul suo letto, si passava una mano sugli occhi, cercando di riepilogare quello che era successo meno di ventiquattro in maniera oggettiva.
Aveva baciato la Granger, per la seconda volta. Ed era svenuta. Sembrava quasi ironico che ogni volta che la baciava si allontanava dalle sue braccia? Beh, la seconda volta non è che si era proprio allontanata; più che altro si era accasciata. La volta successiva avrebbe fatto attenzione a tenerla ben stretta.
La volta successiva.
Aveva pensato questa frase senza rifletterci: la volta successiva.
Davvero lui, Draco Malfoy, affermava che avrebbe baciato Hermione Granger una terza volta? E’ vero che non c’è due senza tre, ma… per la miseria, lui era Draco Malfoy! E durante l’ennesima volta che ci pensava, convenne che era l’unico pretesto per evitare la Mezzosangue. Ogni volta che pensava a lei, a come gli sarebbe piaciuto accarezzarle i fianchi, i capelli, baciarla, rinsaviva dicendo che lui era Draco Lucius Malfoy, e lei Hermione Granger. Non c’era un’altra obiezione. Solo questo. Solo i loro cognomi. Perché ormai la questione del sangue aveva dovuto metterla da parte, vedendo che fine aveva fatto fare a suo padre, rinchiuso ad Azkaban.
Solo in quel momento gli apparve quanto poco significato quei due nomi potessero avere, quando l’unica cosa che effettivamente desiderava era baciarla una terza volta. Era Draco Lucius Malfoy e… allora?
 
Andò avanti, ignorando il nodo che si era creato nella sua mente: lo scopo di quella ‘revisione’ dei fatti era far chiarezza, non ulteriori nodi.
Perciò: aveva baciato la Granger.
E la Granger aveva baciato lui, ammise con un certo orgoglio.
Ed era certo che quel bacio sarebbe potuto durare molto di più, se quegli idioti non avessero tramortito la Granger. E magari avrebbe davvero potuto conquistarla come si deve…
Anche se, effettivamente, lei era caduta ai suoi piedi. Certo, non come Draco avrebbe voluto.
La stessa frase l’aveva sghignazzata anche l’artefice dell’incantesimo, un semplice expelliarmus, che aveva fatto svenire la ragazza.
Sì, se lo ricordava perfettamente: mentre aveva visto la Granger che si afflosciava tra le sue braccia aveva sentito una voce roca che diceva “ Sarà l’unico momento in cui ti cadrà tra le braccia, sfigato! Ormai hai perso!” seguito da altre risate.
Aveva portato la ragazza in infermeria, dove una niente affatto preoccupata Madama Chips aveva promesso che in pochi minuti si sarebbe ripresa.
E allora era andato a cercare i bastardi.
 
 
 
 
****
 
 
Un piacevole profumo.
Ecco ciò che sentii.
Aprii gli occhi, coprendoli istintivamente con le mani, visto la luce che c’era nell’ambiente ahimè familiare in cui mi ero svegliata. L’infermeria.
Niente a che vedere con le luci soffuse in biblioteca.
Biblioteca. Bacio. Buio.
Richiusi gli occhi, intenzionata a capire l’accaduto.
Scartai l’ipotesi che fosse stato lo stesso Malfoy a farmi svenire, intuendo che doveva trattarsi di qualcuno alle mie spalle.
Stavo già facendo altre congetture che Madama Chips mi chiese se stavo meglio.
Aprii gli occhi per la seconda volta e la vidi riporre in un cassetto i sali che doveva avermi fatto annusare per rinsavire.
“Cosa è successo?” colsi l’occasione per chiedere.
“ Niente di grave cara,” disse con dolcezza, “ti hanno colpito con un expelliarmus. Fortunatamente stava studiando su un tavolo vicino al tuo il signor Malfoy, che ti ha portato immediatamente qui. Era un gruppetto di Serpeverde, che la Preside ha già provveduto a punire. Probabilmente era solo uno scherzo di cattivo gusto. Ora ti consiglio di andare a dormire, e domattina di fare una bella colazione. Ti sentirai meglio di prima!” Concluse con un sorriso.
Ero confusa.
Studio? Malfoy stava studiando su un tavolo vicino al suo?
Che mi ricordassi non stavamo studiando.
Che fosse una scusa fornita dal furetto per non ammettere che ci stavamo baciando?
Ero troppo stanca per arrivare a una conclusione, così chiusi gli occhi, rincuorata dal fatto che il giorno dopo avrei potuto chiedere informazioni a Malfoy stesso.
Prima di cadere tra le braccia di Morfeo vidi un ragazzo dai capelli neri che si sedeva sulla branda di fianco alla mia, lo stemma di Serpeverde brillante sulla divisa.
 
 
 
****
 
Li aveva trovati subito, sì, perché quella voce forte e cupa ce l’aveva solo un fumatore accanito come Charlie D. Face*.
Era andato da lui come una furia, e davanti a tutti gli aveva tirato un pugno.
“Idiota!” aveva gridato dall’alto al basso, “Cosa credevi di fare?”
Il pezzente sorrideva anche se gli sanguinava il naso. Sghignazzava, l’idiota.
“ Sei arrabbiato perché ti ho interrotto la festa, Malfoy!”
“ Stavo per prenderla!”
“ No, non ci riuscirai mai… e allora dovrai pagare.”
Aveva capito subito che c’era gente che aveva scommesso contro la riuscita della scommessa, e aveva individuato Charlie tra di loro. Ma non credeva che potesse essere così idiota da tramortire la Granger pur di non fargliela conquistare.
L’unico che aveva pagato, però, era lui, che tenendosi il naso sanguinante si diresse in infermeria imprecando e sghignazzando.
Se fosse stato meno irato e un tantino più lucido avrebbe pensato ad accompagnarlo in infermeria personalmente, ma era così arrabbiato che si era diretto in camera sua sbattendo la porta così forte da farla quasi uscire dai cardini.
 
 
 
 
 
* Charlie D. Face è un personaggio che ho inventato, e che da questo momento incontreremo solo un altro paio di volte.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helena Corvonero