Respiro, torno a respirare neve e muschio mentre assorbo il lieve vizio della solitudine, che mi culla come madre amorevole sospesa in un infinito di quiete. Con la sua mancanza di favella mi ammalia in un vuoto assordante e mi immerge in un confortevole oblio di reciproca assenza. Mi è diventata più cara di me stessa, sebbene tu non lo capisca. Vedi, però che sono viva, vivo forse troppo leggera; ma vivo. Percepisco quel fragile germoglio di pace completa cui aspiro, che gemina dall’aver imparato di essere sola. È certezza confortevole di potermi essere compagna. Io sono quel calore sufficiente che mi permette di sanarmi autonomamente dal gelo che mi attanaglia per scelta, quel poco che instancabilmente persegue nell’impedire che neve mi sia coperta mortale.
Non comprendi perché mi discosto da voi, non ne cogli l’urgenza? La solitudine è accettabile fin tanto che c’è qualcuno che ti ancora alla realtà. Tu, Rose, sei la radice che mi fissa al mondo, ma perché la senta è necessario che la tenda fin quasi a strapparla. È un dolore confortante per me, un lieve tormento che mi recupera dai sepali di solitudine che mi separano dal mondo.
Non senti quanto sia grandiosa questa privazione, così vera, ma completamente effimera? Non percepisci l’evidenza di come possa essere fiammella di speranza in un mondo che è sempre più celato e lontano? Perché ti sfugge la fallacità del tuo Novalis, illudendoti nel dire che si è soli con tutto ciò che si ama? Sono l’amore stesso e l’oggetto in cui lo riponiamo ad imporci solitudine.
Avrai capito che è lui ad avermi elevato in questo Olimpo di eremi, ed è per lui che vi permango.
Forse sono vuoto, oscurità e silenzio a convergere in solitudine e a farti sentire la vertigine di sporgersi su di un baratro di fine coscienza o terribile inconsapevolezza; ma per me lei è più intima amica poiché in lei sono racchiusa e in quanto tale, da essa capita. Lei è vita, e vita è amore.
Vivo, Rose, recisa vivo tramite lei: ancora per lui.
NDA: Un po' diversa dalla precedente, la ricevente è Rose, che si preoccupa per Lily, per il suo isolarsi, per la sua facciata di apatia, ma è poi tale? La solitudine è qualcosa in cui spera veramente e in cui si trova realmente bene? O è una di quelle bugie consolatorie che ci si propina per trovare sopportazione rispetto quanto ci accade?
Grazie a iceprincess, endy_lily95 e prettyvitto che hanno recensito, siete fonte di riflessione e sprone per proseguire, vi apprezzo sempre molto! Ovviamente un grazie anche a chi segue silenzioso: è una gioia notare il cambiare di unità e decine nel piccolo contatore!