- ti ricordi l'officina di mio padre? - Nicole aveva già pianificato tutto, ora doveva solo spiegarlo a Santana
- certo che mi ricordo, quindi? - chiese Santana non capendo dove voleva arrivare
- tu mi avevi detto che tuo padre ti aveva insegnato a riparare le macchine no -
- si… - disse Santana ancora confusa
- vedi, mio padre sta cercando qualcuno che lo aiuti e tu hai 17 anni quindi puoi lavorare e se vuoi in officina c'è una branda e un bagno, lo so che non è molto però almeno starai fuori di qui - le disse tenendo la sua mano sul suo braccio cercando di essere più chiara possibile.
- senti, non lo so, si, qui fa schifo, però non devo fare niente, ho da mangiare, un letto e tutto il resto, alla fine non è così male, ascolta per il lavoro però ci posso pensare, ma credo che a dormire resterò qui - le disse pensando che in fondo aveva da mangiare e un letto comodo.
- ok, però devi darmi una risposta entro due giorni, a mio padre va bene, dato che sei minorenne ti può pagare anche poco e per lui è meglio, tornerò ma ti prego pensaci bene.. - Nicole si sporse e mettendogli le braccia intorno al collo la bacio per poi abbracciarla.
- ciao Santana -
- ciao Nicole -
Santana aiutò Nicole a scavalcare il cancello e poi si fermò un attimo a pensare alla sua proposta
- si può sapere chi cazzo era quella? - Santana sussultò non aspettandosi nessuno alle sue spalle, ma quando si girò vide Quinn che la fissava con astio
- non sono affari tuoi - le rispose seccamente
- beh direi di si perché se Sue l'avesse scoperto saremmo finiti tutti nei guai per colpa tua - controbatté la bionda
- questa è l'ultima volta che te lo dico biondina, stai fuori dalle cose che non ti riguardano e non metterti contro di me - le disse ormai al limite della pazienza Santana
- ah si, se no che mi fai? - la sfidò Quinn mettendosi le mani sui fianchi e alzando la testa in modo altezzoso
Santana si schioccò le mani e le disse - ora vedrai -
Senza ulteriori perdite di tempo si scagliò sulla bionda facendola finire in terra
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Brittany aveva visto tutta la scena dalla sua finestra, aveva visto entrare Nicole e aveva avuto ancora quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, aveva visto i baci e gli abbracci però non riusciva a capire di cosa stessero parlando ma le parve qualcosa di serio.
Quando la ragazza se ne andò vide anche Quinn che sembrava piuttosto arrabbiata e sembrava che stessero discutendo finche Santana non la spinse e cadde a terra.
Vedendo quella scena andò subito nella sala dove i ragazzi erano riuniti guardando un film su una vecchia tv.
- ragazzi, Santana e Quinn si stanno picchiando in giardino, forza venite - urlò preoccupata Brittany
tutti a quelle parole si alzarono di scatto e raggiunsero il giardino dove Quinn e Santana si stavano rotolando sull'erba una sopra l'altra dandosi pugni e spinte.
- San, basta - Puck corse verso le ragazze e con non poca fatica riuscì a tiralra fuori da Quinn mentre Finn corse a fermare la bionda.
- lasciami Puck, voglio farle vedere come si danno le lezioni a Lima Heigts - disse scalciando tra le braccia del ragazzo
- ah si, vieni dai, non ho paura - rispose la bionda trattenuta a stento da Finn.
- basta, Quinn forza andiamo, dobbiamo medicarti - disse Finn notando l'occhio nero e il sangue che le colava dal naso.
Mentre tutti i ragazzi seguirono la bionda Puck e Brittany rimasero li con Santana e la bionda le si avvicinò.
- Santana, anche tu hai un labbro spaccato, andiamo hai bisogno di disinfettarlo - detto questo prese per mano la latina e la portò nella sua stanza facendola sedere sul suo letto mentre lei prendeva la cassetta del pronto soccorso.
- perché stavi litigando con Quinn? - chiese Brittany mentre con il disinfettante tamponava il labbro della latina
- niente di che - rispose lei cercando di non emettere gemiti per il bruciore del disinfettante.
- è per la tua ragazza vero? - chiese arrivando al punto la bionda
- cosa? - Santana non si aspettava che la bionda avesse visto Nicole e quindi la loro interazione.
- si, la ragazza bionda che è venuta prima - disse continuando a tamponare il labbro carnoso, ed ora che le era così vicina poteva ammirare di più la bellezza della ragazza, quelle labbra piene e rosse, gli occhi scuri e penetranti e gli zigomi che risaltavano.
- si, ma non è la mia ragazza - le disse subito.
- ah..capisco beh, comunque è meglio se non viene più, lo dico solo per mia zia, non sarà molto contenta se lo scopre - non sapeva perché ma sapendo che non era la sua ragazza gli si era tolto un peso, anche se i baci e gli abbracci che aveva visto dicevano il contrario, o almeno a lei pareva così.
- ok - non sapeva cosa risponderle e in quel momento non voleva parlare di Nicole, voleva solo godersi le cure che la bionda le stava riservando in quel momento, il suo tocco delicato e il suo profumo così vicino.
- ecco fatto - disse Brittany togliendo il tampone dal labbro della latina.
- grazie - le disse sinceramente Santana - sai, quando ero piccola e mi facevo male mia mamma mi dava un bacio sulla parte ferita, mi aiuterebbe molto sai? - disse cercando di riconquistare la sua spavalderia
Brittany avrebbe voluto tantissimo darle un bacio, ma in quel momento moltissimi pensieri le balenavano in testa, dalla ragazza di prima, a sua zia e a centinaia di altri motivi, ma li, in quel momento, la ragazza che desiderava ardentemente per quanto era sbagliato farlo, le stava chiedendo un bacio, un semplice bacio e non sapeva cosa fare.
Santana stava guardando attentamente la ragazza davanti a lei e riusciva a percepire la sua lotta interiore così decise di darle una mano.
Tirando la ragazza stretta a se per i fianchi rimase a soli qualche centimetro di distanza da lei e la guardò negli occhi prima di annullare definitivamente la distanza e posare le labbra sulle sue.
Brittany rimase un secondo immobile ma rispose subito al bacio chiudendo gli occhi, subito dopo sentì la lingua di Santana chiederle il permesso di entrare e aprendo la bocca la accolse e subito il bacio si fece più frenetico, più passionale, con lingue che si muovevano a ritmo e battiti accelerati.
- Brittany - le due ragazze si staccarono di colpo e guardarono chi le aveva scoperte.