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Autore: Jolly Camaleonte    19/12/2011    4 recensioni
[Post-Reichenbach] [Pre-slash] [John semi-POV]
E' passato poco tempo da allora, John è in casa. Solo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another World.'
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bianco-vuoto-solo

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Sei da solo.

Seduto davanti alla pagina più disperatamente bianca della tua vita.

Mrs. Hudson è uscita –ti ha chiesto qualcosa, tu non hai risposto.

Sarah probabilmente è andata a lavoro –ti ha fatto cenno di rimanere, ma tu l’hai ignorata.

Vuoi stare da solo.

O forse no.

Chi cazzo ci capisce in queste situazioni?

Guardi il computer di quel bianco tanto abbagliante e trattieni una risata –involontaria, nervosa, disperata.

E scrivere dovrebbe essere terapeutico?

E cosa di preciso dovresti scrivere?

Sherlock Holmes è morto. Sherlock Holmes si è fracassato la testa. Sherlock Holmes ha affrontato il suo più grande nemico e io l’ho abbandonato, stupidamente; ed essendo stupido anche lui, ha deciso di crepare senza neanche chiedermi il permesso, mandarmi un avviso, un fottuto messaggino, uno dei tanti con cui mi tormentava?

Oh, ‘fanculo.

E chiudi lo schermo irritato, portandoti rabbioso una mano sulla bocca.

Gli occhi lucidi non ti danno tregua.

Non riesci neanche a piangere.

“Le lacrime secernono una particolare sostanza che lenisce il dolore.”

E tutto questo non basta? Che cazzo devi fare, tagliarti un braccio?, per iniziare a piangere come uno schifosissimo moccioso?

Cosa devi fare perché ti dia tregua?

Cosa devi fare per toglierti Sherlock Holmes dalla testa?

«Potresti cominciare con lo smettere di sognarmi.»

Non ti giri neanche verso quell’ombra scura –alta, longilinea, così magra…- che sai essere alle tue spalle.

«Non ti sto sognando.» rispondi seccato, cercando di distrarti, gli occhi che roteano tutti intorno, cercando qualcosa, qualsiasi cosa.

Un tonfo sul divano e uno sbuffo annoiato.

«Allora sei peggio di quanto mi aspettassi.»

Un ringhio basso ti esce dalla gola e fermi le mani sugli occhi, chiudendoli stretti.

«Taci.» gli intimi.

E vorresti che per una volta –per una singola, unica volta- ti ascoltasse.

«Seriamente, livelli simili non li avevo mai riscontrati, neanche uno stalker.»

Sospiri pesantemente e trattieni il tremito che si sta espandendo per tutto il tuo corpo.

Non.devi.voltarti.

«Sta zitto…» ripeti con voce tremante –non ti sforzi neanche di controllarla.

«Mi hai trasformato in un’allucinazione, una mera allucinazione.»

Deglutisci ed espiri, le labbra ti tremano così tanto…

«Basta… non—»

«Sono entrato nel tuo circo dei baracconi mutilati. Quale onore, John.»

«SHERLOCK!» urli indignato e ti volti.

Ti volti e te ne penti subito.

Perché hai urlato per niente.

Perché non servirà a niente.

Perché il divano è vuoto.

Perché tu sei vuoto.

E solo.

 

Così fottutamente solo.

 

 

 

 

***Angolino del cambia-colore***

Sì, un post Reichenbach. Sì, è da soap-opera. Sì, è tremendamente angst. Sì, ce la prendiamo tutti con il povero John. Sì, non è sta gran cosa.

Ma dovevo scriverla, e volevo. Quindi ringrazio chiunque sia arrivato fin qui.

Non penso ci sia molto da spiegare, anche il layout e il titolo mi paiono palesi, quindi… bon, vi liberate subito di me. Gioia e felicità a tutti quanti.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto/seguito/ricordato/preferito/recensito la mia precedente storia sul fandom Home is where.

   
 
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