Limiti.
“Non è da te, non ti ci vedo, tu non sei così”.
Nutro un odio profondo per chi pronuncia queste frasi. Come se ti conoscessero, come se avessero una telecamera nella tua testa. Che ne sai, tu? Cosa sai di me, quando mi rinchiudo nel mio antro, quando sbarro porte e finestre perché nemmeno la luce possa vedermi?
Semplicemente, non lo sai. E non sai nemmeno come mi torturano le tue parole superficiali, il tuo giudizio leggero su cosa non sono. Non posso ballare, non è da me? Non mi butterei da un ponte con un elastico? Non mi ci vedi in una foresta in mezzo alle scimmie? Se tu non mi ci vedi, è solo un problema tu.
Sei tu la persona limitata, non io. Non sopporto le persone che si pongono dei limiti, e che si sentono in dovere di porli anche a me. Se non hai il coraggio di fare qualcosa che non hai mai fatto prima, se non hai il coraggio di buttarti nella vita, cazzi tuoi.
Io la voglio vivere, la mia, con i soli limiti che la mia coscienza vorrà pormi.
Tu non c'entri niente, non giudicare.