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Autore: Mina7Z    19/12/2011    15 recensioni
C’è una "lei". E c’è una donna che sta amando un uomo. Ma forse niente è come sembra e tutto può essere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Follia



 
"Partire è un po' morire
rispetto a ciò che si ama
poiché lasciamo un po' di noi stessi
in ogni luogo ad ogni istante.
E' un dolore sottile e definitivo
come l'ultimo verso di un poema...
Partire è un po' morire
rispetto a ciò che si ama.
Si parte come per gioco
prima del viaggio estremo
e in ogni addio seminiamo
un po' della nostra anima”.


“La canzone dell’addio” di  Edmond Haracourt
 

 
 

Sono ancora nella tua bocca quando mi sollevo e prendendoti per i fianchi inverto le nostre posizioni.
Urli sorpresa, ridi e mi scompigli i capelli.
Ti adagio delicatamente sul letto e ancora sollevato sulle braccia per un istante mi soffermo ad osservare il tuo volto e poi  lo sguardo inizia un dolce viaggio lungo il tuo corpo che meraviglioso si svela ai miei occhi accesi di desiderio.
E’ la perfezione assoluta ciò che vedo, è il miracolo più sublime della natura, che ringrazio, perché  generosa e complice della nostre notte d’amore.   
Sei mia. Il mio sogno.
Vita mia. La mia vita.
Anima mia. Noi due soli.
Sospiro. Per troppa gioia.
Mia, tra le mie braccia.
Mia, tra queste mani.
Mia, su questa pelle.
Mia, sulle tue labbra.
Mia, sulle mie dita che accarezzano tremando  il tuo corpo.
Mia, sulla tua bocca che sa di miele.
Mia, e l’amore sa di follia.
 

 



Partire è un po’ come morire.
Non ci avevo mai pensato prima.
Forse perché non avrei mai pensato, prima di quella sera, che un giorno avrei lasciato  palazzo Jarjayes per non farvi ritorno.
Che avrei lasciato lei.
L’ultima  notte a casa.
L’afa di quella sera d’estate era soffocante e chiuso nella mia stanza ero in preda all’ansia.
Mi affacciai alla finestra e respirai a pieni polmoni cercando sollievo nella frescura della notte. Immerso nel silenzio e divorato dal buio, il cortile  era abitato da festosi  grilli che cantavano insieme nell’oscurità.
Era un canto, quello, che aveva accompagnato spesso i miei sonni incerti, che aveva riempito il vuoto della mia solitudine.
E guardai la luna e di lei pensai che ovunque fossi stato, sarebbe stata la stessa che Oscar avrebbe guardato nel buio della notte.
La luna mi avrebbe ricondotto a casa.
Ma c’è vita lassù?
Esiste qualcuno, nella profondità di quei volto lontano, che soffre per amore?
 
 
Mi chinai a raccogliere il foglio che mi era scivolato dalle mani. Avevo immerso la penna d’oca nell’inchiostro ma una volta raccolto da terra, mi ritrovai a fissare di nuovo quel pezzo di carta senza sapere cosa scrivere.
Fissavo immobile quel foglio su cui avrei voluto scrivere i miei ultimi pensieri per lei.
Le mie parole d’addio.
Chiusi gli occhi e mi nascosi il viso tra le mani.
I ricordi di questo luogo mi chiamano, uno a uno.
La memoria si destava mentre la malinconia non mi lasciava pace.
Oscar.
Una bambina bionda, il mio compagno di giochi.
Il giorno in cui arrivai a palazzo Jarjayes mi prese per mano e mi diede una spada.
“Saremo amici”, mi disse decisa, mentre i suoi occhi trasparenti mi davano fiducia.
E in quella bambina avevo ritrovato me stesso, la mia famiglia perduta.
Oscar.
Il mio amore per lei.
Un groviglio di nodi nello stomaco, una lama nelle viscere. Il battito folle del mio cuore.
Perché è impossibile questo amore che, nascosto, velato, soffocato, mi ha condotto lentamente alla pazzia.
Oscar.
E’ solo amore. Solo amore.
In un nome, in un volto, in un corpo sottile. In un’anima candida.
 
Mi alzai di scatto e tornai alla finestra.
Una luce illuminava la sua camera che nel buio splendeva come un faro nella notte.
E’ tormentata anche la tua notte, amore mio?
Guardai di nuovo il foglio.



Ogni istante, ogni ora, ogni giorno.
Penserò a te”
Andrè
 










 

Note:
Andrè partirà con Aurore.
Questa è l’ultima sua notte a palazzo Jarjayes, prima della partenza.
Non accade nulla di particolare, è solo l’addio alla sua vita con Oscar.
 
Tra due capitoli, si svela l'arcano. 
P.S. Un santino per Oscar?? Forse si, adesso lo prenderei anch'io, ma se si fosse resa conto che uomo aveva al suo fianco, avrebbe evitato che lui inanelasse una serie di errori a cui non si trova un rimedio. 
Posto che un figlio non è un errore, e Andrè farà di tutto per essere un ottimo padre. 





 

   
 
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