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Autore: Lulicsh    20/12/2011    5 recensioni
"Oh merda." Mormorò il biondo. A volte, ci sono cose peggiori delle storie di una notte. Una è chiamata sesso disperato da lo-stiamo-facendo-perché-moriremo-domani. Brutta cosa che non siano morti, alla fine.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutti, EFPiani! :D ho letto questa fanfiction in inglese (chi è interessato può trovare la fic in lingua originale qui http://fourangers.livejournal.com/) e ho chiesto all'autrice il permesso di tradurla, per condividerla con tutti voi italiani n_n spero di aver fatto un buon lavoro con la traduzione e gradirò qualsiasi tipo di commento o recensione voi vogliate farmi. Anche negative! Poi recapiterò i vostri commenti all'autrice stessa, se gradirete. Buona lettura!

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Report 01: Hate you? Hate me, hate like you hate yourself
“Il più terrificante terrem (bzzt…) che ha scosso l’intera (bzzt…) di Tokyo…”
 
“Ungh…” Occhi cerulei si aprirono al suono disturbato della TV, il cervello che cercava ancora di spazzare via le nubi di sonnolenza che gli ondeggiavano attorno alla testa.
 
“Molti cittadini, adesso senza una cas (bzzt…), vivono in rifugi temporanei donati dal governo (bzzt…), sono tutti scioccati dall’improvvisa intensità di questo terremoto. (Bzzt…) i Paesi hanno già espresso le loro condoglianze mentre la Croce Rossa sta (bzzt…) la perdita di tutti i giapponesi…” 
 
Le mani abbronzate sfregarono gli occhi pigramente, prima che uno sbadiglio gli scappasse dalla bocca. Le braccia furono ampiamente allungate, accompagnate da un borbottio contento, seguito da un sospiro quando si grattò i capelli dorati.
 
“Molte case, costruzioni e centri commerciali sono stati distrutti, (bzzt…)”
 
Il biondo si lamentò per i suoni dell’interferenza e si mosse per spegnere la televisione, ancora corrucciato per l’interruzione del suo sonno.  Tuttavia, nel momento in cui le sue dita si aggiravano attorno al pulsante di spegnimento, i suoi occhi si allargarono all’immagine familiare nello schermo.
 
“Inaspettatamente, la centenaria Mitsukoshi, una costruzione in possesso dell’Uchiha Corpor (bzzt…) e che stava per essere ricostruita, è sopravvissuta a questo terribile destino anche s (bzzt…) alcuni piani sono molto danneggiati.”
 
L’uomo biondo scosse velocemente l’altro mucchio di coperte situato accanto a lui. “Oh mio dio! Sasuke! Sasuke, Sasuke, svegliati!”
 
Una voce scocciata gli rispose. “Ugh… cazzo, stai zitto usuratonkachi, la testa--! Fammi dormire…”
 
“No bastardo, svegliati, cazzo!”
 
Uno sguardo tagliente brillò all’improvviso in mezzo alle coperte mentre l’altro continuava a parlare. “Naruto, farà meglio ad essere qualcosa di importante.” Capelli neri e appuntiti apparvero dalla montagna di stoffa, insieme a un bellissimo, aristocratico viso accigliato.
 
“Coglione, guarda la costruzione in TV!” Naruto indicò emozionato.
 
Sasuke si strofinò una delle palpebre con le nocche. “…quindi?”
 
“Il terremoto è finito! Dico, cazzo, siamo vivi!”
 
All’istante, occhi onice si spalancarono. “Siamo vivi?” ripeté Sasuke.
 
“Sì! Siamo vivi!” Naruto rise allegramente.
“Siamo vivi!” urlò Sasuke, sollevato.
“Siamo vivi!” Naruto abbracciò immediatamente Sasuke di riflesso,  il secondo ricambiò l’abbraccio con la stessa volontà. Poi, come se avessero ricevuto una scossa elettrica, entrambi si ritrassero, guardandosi incredulamente l’un l’altro a bocca aperta.
Fu in quel momento che Naruto si accorse della sua nudità. E della nudità di Sasuke. E dei rispettivi vestiti buttati a casaccio per tutta la stanza. Del fatto che stessero condividendo un letto. E alla fine, della serie di eventi capitati la notte scorsa che avevano provocato tutte queste cose.
 
“Molti si stanno impegnando nel loro obbiettivo di trovare ogni sopravvissuto nel centro Mitsukoshi, infatti si dice che Uchiha Sasuke, il figlio più giovane dell’attuale presidente dell’Uchiha Corporation e futuro erede dell’azienda, è stato visto l’ultima volta mentre visitava questo posto…”
 
Un lungo silenzio avvolse la stanza, l’unico suono proveniva dalla TV ronzante nel momento in cui lentamente si accorsero della loro situazione molto compromettente.
 
Naruto lo spezzò per primo, mormorando. “Oh merda.”
 
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2 mesi prima…
 
Il riflesso pulito dello specchio del bagno mostrava mani abbronzate che sistemavano freneticamente il papillon per la centesima volta. Aggrottò le sopracciglia in un cipiglio, mentre guardava gli ansiosi occhi blu. Con un lamento, Naruto raccolse un po’ d’acqua con le mani e lavò via il sudore freddo accumulatosi sulla sua fronte, sospirando esasperato. Chiuse gli occhi,  raccogliendo lentamente i nervi prima di girarsi con un altro sbuffo e aprire la porta.
 
“Quanti minuti mancano prima che arrivino?” mormorò Naruto al suo capo, guardandosi l’orologio.
 
“Due o tre minuti…” Sarutobi aspirò un altro po’ di fumo dalla sua sigaretta e ridacchiò. “Non ti preoccupare, Naruto-kun, andrà tutto bene.”
 
Naruto deglutì asciuttamente, annuendo, prima di rispondere. “Beh, è normale che io sia diventato così nervoso, dopotutto stiamo per incontrare il presidente dell’Uchiha Corporation, dico—probabilmente producono ogni minima cosa che utilizziamo, dagli spazzolini, sedie e quaderni alle mie mutande!”
 
“Rilassati Naruto-kun…” Sarutobi sorrise cercando di consolare il giovane. “Conosco Fugaku-kun da quando era un bambino, siamo buoni, vecchi amici.” Fece una breve pausa per aspirare la sigaretta. “Lui… potrebbe essere qualcuno difficile da saper trattare all’inizio, ma dopo che ti ci abitui, andrà tutto bene.”
 
“Beh, non sono io che lo conosco da così tanto tempo, quindi chissà se sarò incenerito vivo se dico qualcosa di inappropriato.” Mormorò Naruto abbastanza piano perché Sarutobi non sentisse le sue parole, ma un moro con i capelli raccolti in una coda appuntita lo notò.
 
“Non c’è bisogno di sclerare, Naruto. Dopotutto sono sicuro che Sarutobi svolgerà tutte le pratiche, mentre noi dovremmo solo occuparci della presentazione, dire solo qualche parola qui e là.” Shikamaru picchiettò in modo beffardo i capelli del biondo. Li stava aspettando anche lui.
“Non sono abituato ad occasioni importanti e riunioni. È per questo che preferisco stare nel mio ufficio al computer a fare il mio lavoro…” confutò Naruto, strofinando i palmi delle mani per asciugare il sudore accumulato.
 
“Sarutobi si fida delle tue abilità e competenze, visto che anche tu parteciperai a questa riunione.” Osservò Naruto, ricevendo una disinteressata scrollata di spalle in risposta. “Ma che cavolo! Non sei anche tu nervoso? Io sono così fottutamente nervoso che tremo!”
 
“Manterrò semplicemente un basso profilo e andrà tutto bene.” Rispose Shikamaru. Entrambi si alzarono quando sentirono la porta aprirsi.
 
“Ah… Fugaku-kun, è molto bello incontrarti dopo così tanto tempo…” Sarutobi aprì prontamente le braccia per dargli un abbraccio sincero, a cui Fugaku rispose un po’  rigidamente.
 
Naruto non poté resistere allo sbuffare internamente, giapponesi e tutta la loro rigidità. Anche se Sarutobi stava parlando in giapponese con Fugaku e Naruto e Shikamaru capivano la lingua, i due giovani uomini erano nati negli Stati Uniti.
Sarutobi immigrò lì più di trent’anni prima, abituandosi alla vicinanza e all’affetto occidentale durante quel periodo.
 
L’uomo più vecchio continuò a parlare di inutilità quando si spostarono per sedersi al tavolo della sala conferenze, con Naruto e Shikamaru che li seguivano. Un altro uomo giapponese camminava un po’ dietro rispetto a Fugaku, metà del suo corpo non era visibile ma Naruto pensò che forse fosse il suo segretario, interprete o qualcosa del genere. Quando Fugaku presentò il moro a Sarutobi, il secondo risposte:

“Capisco! Sasuke-kun, eh? Wow, mi ricordo quando eri piccolo così—“ Sarutobi rise di cuore, sollevando le mani per scompigliare i suoi capelli scuri. “Voglio presentarti i capi architetti che saranno responsabili del tuo progetto.” Entrambi i due giovani uomini prestarono attenzione e si prepararono a conoscere i loro futuri clienti.
 
Sarutobi gesticolò nella loro direzione con la mano. “Naruto Uzumaki e Shikamaru Nara.”
 
Fu allora che Naruto lo vide. Il mondo intero si spense attorno a loro, tutti i suoni vennero smorzati, la sua vista si diresse su un uomo solo. Osservò i taglienti occhi onice con ciglia lunghe, la faccia ovale che aveva un fascino delicato ma che manteneva comunque un aspetto mascolino, la pelle liscia e pallida, che creava un grande contrasto con i suoi morbidi capelli scuri. Le spalle ampie completavano il fisico perfetto che calzava a pennello un completo costoso, con la testa tenuta alta e una postura perfetta, che rifletteva anni di buona educazione vissuti in una società di classe alta.
 
Ogni cellula, ogni centimetro del suo essere era concentrato nel guardare quell’uomo, ogni senso focalizzato su un unico pensiero…:
 
Se avesse incontrato in precedenza un uomo così attraente, avrebbe accolto la sua ritrovata bisessualità molto tempo prima.
 
I pensieri di Naruto furono velocemente rotti in mille pezzi quando, con un freddo sbuffo, il giovane bruno si girò verso Fugaku e disse in giapponese:

“Cosa? Quello è Uzumaki Naruto? È solo uno stupido moccioso biondo dall’aspetto idiota, otou-san.”
 
Il biondo scattò ringhiando.
 
“COSA HAI DETTO, BASTARDO?!”
  
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