Il telefono emise un beep e un sms lo avvertì che la macchina che avrebbe dovuto portarlo alla première era giù ad aspettarlo. Non ci mise molto ad uscire dalla stanza e raggiungere l'ascensore. Aveva deciso di indossare il suo sorriso migliore per quella serata, ne era convinto, perché non voleva deludere i suoi fan, e già forse lo aveva fatto più volte. Avrebbe finto, e non ne era felice, ma sapeva che era necessario. Sarebbe stato il ritratto della felicità, e nessuno mai si sarebbe accorto che in realtà dentro di lui era in corso una sorta di battaglia. Perché mentre una parte di lui voleva far finta di niente, come aveva imparato a fare, e provare a ricostruire un rapporto di amicizia con il suo collega, giusto perché era la cosa giusta da fare considerando i ruoli che interpretavano sullo schermo, sarebbe stato salutare. D'altro canto però, una parte di lui premeva affinché lui si vendicasse. Non una vera e propria vendetta, ovviamente, lui non ne era esattamente il tipo. Però in un certo senso voleva quasi che lui pagasse quel rifiuto, perché lo aveva ferito e non poteva accettarlo. E a essere sincero, Chris sapeva perfettamente cosa fare, ma riteneva di avere troppa poca autostima per “sedurlo e abbandonarlo”, per non parlare poi del fatto che la sua vita non era un musical e dunque avrebbe potuto benissimo aspettarsi un pugno in un occhio.
Nel bel mezzo dei suoi pensieri, le porte dell'ascensore si aprirono, e qualcuno entrò. Era una coppia sposata, sulla mezza età, e avevano un viso familiare, soprattutto la donna, che sfoggiava dei dolcissimi occhi a mandorla. E sembrava che anche loro avevano pensato la stessa cosa di Chris, perché la donna gridò qualcosa tipo: « Tu sei Chris! », anche se Chris non riuscì a capire bene, un po' perché la donna gli aveva gettato le braccia al collo e un po' perché era decisamente stupito. Sapeva di fare questo effetto sulle adolescenti, ma non era al corrente di avere fan di quell'età. Prima che la sua guardia del corpo, che era affianco a lui, provasse ad allontanarla, lei lo lasciò andare, dandogli la possibilità di rispondere.
« Ehm, sì, questo è il mio nome a quanto pare »
« Noi siamo i genitori di Darren! »
Pugno allo stomaco. Ci sarebbe stato più un momento della sua vita in cui Darren non sarebbe stato più nella sua testa?
« Nostro figlio ci parla sempre di te, di quanto sei simpatico e pieno di talento »
« Oh, sì, beh, anche lui lo è », bofonchiò, cercando di non far trapelare neanche un minimo del suo rancore.
« Prima che arrivassi qua mi ha chiamato e sembrava triste, sai? Poi ha accennato ad una discussione tra voi due, e ho capito il perché »
Chris temette di essere impallidito in maniera troppo evidente, perché il pensiero che la madre di Darren fosse al corrente di quello che era successo fra di loro era a dir poco imbarazzante. Sebbene apprezzasse il fatto che era dispiaciuto.
« Non so cosa sia successo tra voi due », continuò la signora Criss, così che Chris riuscì a respirare di nuovo correttamente « ma è bene che tu sappia che Darren, davvero, ti adora... ed è molto istintivo, e non devi prenderla per quello che dice quando è nervoso... », continuava a sciorinare scuse e giustificazioni la signora Criss, e Chris sorrise perché era un'immagine molto tenera. Poi le porte dell'ascensore si aprirono e Chris fu obbligato a salutarli.
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Seduto sul sedile posteriore, pensò a quella conversazione avuta in ascensore e iniziò a ridere. Darren gli voleva bene, ed era questo quello che importava, per lui e per la sua carriera, e per tutto il resto. Ed era stata una fortuna che lui fosse scappato, perché al contrario cos'avrebbero ottenuto? Una storia segreta, complicazioni, e tutta una serie di cose sicuramente non piacevole. Però era sinceramente contento dell'affetto che Darren, indirettamente, attraverso sua madre, gli aveva espresso, così decise che un sms era quello che ci voleva.
“ amici? ”
Non ci mise molto il telefono a beepare.
“ chris, sono davvero contento di ricevere questo sms! sono così dispiaciuto, credimi! non doveva succedere, sono stato uno stupido, uno stupido, a scappare così... ”
“ ook, calmati! lol rispondi solo alla mia domanda: amici? :)”
“ amici come prima? ”
“ sì :) ”
“ amici come prima ”
Un sorriso smagliante si stampò sulle labbra di Chris, e fu come sentirsi più leggeri. Avevano risolto, e non aveva niente di cui preoccuparsi, e non sarebbe più successo nulla di quello che era successo, e tutto sarebbe tornato come prima. Finalmente quell' “incubo” era giunto al termine.
Durante la première, tra una foto e l'altra, Chri rivide da lontano i genitori di Darren, e in quel momento non riuscì a frenarsi, e si precipitò verso di loro perché, sì, se quella sera il suo futuro sembrava più roseo, era soprattutto grazie a loro.