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Autore: Alessandra    20/12/2011    9 recensioni
Draco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne.
Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali...
Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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D. come Draco, M. come Misogino    Cap. 28°



- ... Inoltre, nessuna ragazza sana di mente direbbe di no a Draco Malfoy!



Malfoy ed Hermione, insieme...

- MAI ! - gridò all'improvviso, facendo saltare Hermione dalla paura.
Arrossì subito dopo, imbarazzato - Volevo dire... non mangerò MAI più così tanto !
Hermione sorrise, ignara dei suoi pensieri - Certo Ron, lo dici sempre. - gli rispose, mentre bussava alla porta dell'infermeria.
- Stavolta è vero!
Madama Chips aprì la porta, sorridendo ai due ragazzi.
- Cosa posso fare per voi ragazzi?


Malfoy ed Hermione, insieme...
Pensò Ron, stringendosi lo stomaco mentre Hermione spiegava alla Medimago del mal di pancia dell'amico.
No.
Non lo avrebbe mai permesso.



***


Draco Malfoy sbuffò per l'ennesima volta, addentando il suo toast.
- Qualcosa non va, Draco ? - gli sussurrò Nott, piuttosto divertito dalla scena vissuta poco prima.
Ovviamente, sapeva bene cosa stesse passando nella testa del biondo Serpeverde.
Possibile che fosse davvero geloso di Weasley? Aveva avuto più volte la tentazione di chiederglielo, soprattutto, visto il modo in cui aveva lasciato la Stanza delle Necessità la sera prima.
- No, va tutto benissimo. - fu la glaciale risposta dell'amico.
Nott sorseggiò la sua coppa di succo di zucca - Non mi sembra affatto.
Draco si voltò verso di lui - E da cosa lo dedurresti ? Sentiamo... - gli disse, con aria di sfida.
Nott sorrise.
- Che ci trovi di divertente ? Avrei dovuto forse umiliarli e picchiare Weasley ? - continuò Draco, cercando di mantenere la voce bassa.
Anche se il brusio della Sala Grande riusciva a coprire persino le risate da oca di Daphne e Asteria, sedute poco distanti a parlare di ragazzi.
- Affatto - rispose Theodore, ancora sorridente - E'evidente il motivo per cui l'hai fatto e lo approvo, anche se penso che sarebbe più prudente non avere contatti con i Grifondoro per un po'.
Gli occhi di Draco si assottigliarono - Che intendi dire ?
- Che far capire a Zabini chi è che tiene nascosto il suo diario non è saggio, tutto qui.
- Quindi avrei dovuto picchiare Weasley ?!- disse nuovamente Draco, con una scintilla maligna negli occhi.
- No Draco - disse Theodore ridendo - A meno che tu non voglia guadagnarti l'odio eterno della Granger, o peggio, una delle sue maledizioni.
Malfoy lo fissò, perplesso. - E allora cosa ?
Theodore tornò serio - Dovremmo semplicemente ignorali per un po', Zabini sospetta di me...
Poi diede un'eloquente occhiata all'indirizzo di Tiger e Goyle - Ma se qualcuno gli dicesse che tu hai cambiato atteggiamento con la Granger e Weasley, penso che non ci metterebbe troppo a scoprire chi ha il diario.
Malfoy ghignò - E come lo prenderebbe in quel caso ?
- Non ne ho idea - ammise Theodore, appoggiando i gomiti sul tavolo - Ma preferirei non scoprirlo.
- Va bene - disse Malfoy, con aria sostenuta - Ho afferrato il concetto.
- Sicuro di potercela fare ? - chiese Nott, squadrando seriamente l'amico 
- E poi, mi sembra che tu sia piuttosto strano anche con la Granger, che ti è preso ieri sera ? - sparò subito dopo, gustandosi la reazione dell'amico.
Il sopracciglio di Draco si alzò. Vederlo imbarazzato era raro quanto spassoso per lui.
- Non mi è preso niente, ero solo stanco - rispose Draco, afferrando la sua coppa e distogliendo lo sguardo.
- Non sarai geloso di Weasley, spero...
Ed eccola, Theodore non era riuscito a tenere per sé quella domanda, a volte era peggio di Malfoy.
Draco strinse il calice, quasi volesse spaccarlo con la forza della mano.
- Ti sembra il posto per parlare di certe cose ? - sibilò, con le guance leggermente colorate.
Oh sì, era sicuramente il posto giusto. In un altro qualsiasi posto Nott avrebbe rischiato seriamente una fattura.
A volte era veramente peggio di Malfoy.
Theodore sorrise, maligno.
- Ovviamente, visto che è il più sicuro per ME.
Stranamente Draco lo imitò.
- Ma bravo... molto furbo, come sempre...- si voltò verso di lui, posando il calice. - Ma comunque dovresti già sapere come la penso io sulle cose di mia proprietà...
Nell'udire quelle parole, Nott lo fissò senza più sorridere - E' questo che sarebbe la Granger per te ? Un oggetto di tua proprietà ? - disse, accigliato.
Draco lo guardò stordito per qualche secondo.
- Davvero vuoi trattarla come trattavi Pansy ? Pensi ancora che la Granger sia come lei ? - continuò Theodore, incrociando le braccia.
Draco continuò a fissare il vuoto.
Cosa era veramente la Granger per lui ?
Se una cosa gli era chiara è che sicuramente non fosse come Pansy.
La Granger era fiera, astuta, brillante, coraggiosa, combattiva e soprattutto, non era un'oca.
Non l'avrebbe mai ammesso, ma non era come tutte le altre pur essendo anche lei una donna. Categoria che aveva disprezzato, se non per portarsele a letto.
Con lei però era diverso.
Anche la fissazione sulla purezza del suo sangue, che prima gli impediva persino di scambiare una conversazione civile con lei, era passata.
Anzi, adesso lo attirava quasi.
Gli piaceva l'idea che la Mezzosangue adesso fosse la SUA Mezzosangue.
La desiderava come forse non aveva mai desiderato nessuna, voleva starle accanto come non aveva mai fatto in passato.
E sicuramente non l'aveva mai considerata un oggetto, nonostante l'aggettivo possessivo che solitamente usava per le cose a cui teneva di più.
Alla fine Malfoy, era giunto a questa conclusione.
- No - disse deciso.
- Stavolta è diverso - si alzò, sotto lo sguardo sorpreso dell'amico - Ma lei comunque rimane mia...! - precisò, con uno sguardo selvaggio.
- Ora dove vai ? - gli gridò quasi Nott, guardandolo mentre attraversava impettito la Sala Grande.
Sospirò, non ottenendo risposta.


- Quindi sta dicendo che non è niente di grave,
Madama Chips ? - chiese Hermione, apprensiva.
Ron grugnì, menomale che lo diceva lei, visto che la pancia dolorante era la sua.
La Medimago sorrise e porse una pozione a Ron - Certo, signorina Granger. Il signor Weasley ha preso una leggera indigestione, ma con un po' di riposo e queste pozioni starà subito meglio.
Hermione tirò un sospiro di sollievo vedendo Ron trangugiare la pozione con aria schifata.
- Miseriaccia che schifo ! - biascicò - E ne devo prendere altre due così ?
- Esatto Weasley, ora però scusami ma devo andare a prendere alcune erbe dalla Professoressa Sprite - annunciò la Medimago, allontanandosi - Si assicuri che prenda tutte le pozioni mentre sono via - disse all'indirizzo di Hermione, prima di sparire dietro la porta.
- Hermione... - Ron le tirò delicatamente la manica - Non serve che rimanga qui anche te, posso cavarmela da solo.
Lei sorrise - Non preoccuparti Ron, tanto ormai Incantesimi è iniziata. Andrò direttamente a Trasfigurazione.
- Ah ok - rispose Ron, sdraiandosi sulla brandina - Ma devo per forza prendere le altre due pozioni ?
- Ovviamente! Speravi forse di rimanere da solo per non prenderle ? - disse lei, con un cipiglio servero.
Le orecchie di Ron divennero di un colore famigliare - Certo che no - rispose rassegnato.
Hermione prese una sedia e si mise accanto a lui.
Visto che erano soli, senza contare un paio di studenti del primo anno a letto con l'influenza e profondamente addormentati, era il momento più giusto per parlargli della sera prima.
- Ron, mi dispiace molto per ieri - gli sussurrò, non appena si fu seduta - Non volevo che andasse così...
L'amico la fissò, pensieroso. Per un attimo gli era passato per la testa di dirle quello che aveva scoperto su Malfoy.
- Non preoccuparti - le disse semplicemente - Purtroppo trattandosi di Malfoy mi sarei stupito del contrario.
Malfoy che prova interesse per Hermione Granger, più che una scoperta gli sembrava un titolo di un articolo di Rita Skeeter.
- Lo so, Malfoy è un idiota! - continuò lei, senza guardarlo - Mi aveva promesso che non l'avrebbe fatto... e invece...
Ron la fissò, allibito.
- Ti ha davvero promesso una cosa del genere ? - le chiese, non nascondendo dello stupore nella sua voce.
- Sì - rispose Hermione, imbarazzata. Forse non avrebbe dovuto dirgli quella cosa, ma perché nasconderla visto che non c'era niente di male ?!
Rimasero qualche secondo in silenzio.
Quindi Malfoy si era davvero preso una cotta per Hermione ? Si chiese Ron, preoccupato. O stava cercando di avvicinarsi a lei per altri scopi ?
Sperò quasi che fosse la seconda domanda che si era posto, il motivo di quel cambiamento.
Malfoy non le avrebbe mai promesso una cosa del genere, altrimenti.
- Hermione... - iniziò, scuro in viso - Visto come stanno le cose, ti parlerò francamente...
Lei lo fissò, accigliata. Perché Ron le stava parlando con quell'espressione ?
- Ho notato un certo cambiamento di Malfoy nei tuoi confronti e questa cosa non mi piace per niente!
A quelle parole, il cuore di Hermione perse un battito.
- Che dici Ron ? - gli rispose, con un groppo in gola - Se parli di oggi la risposta è piuttosto ovvia, visto che stiamo momentaneamente collaborando con lui.
- Sarà... - rispose l'amico, scrutandola seriamente - Ma se invece fosse tutta una montatura e lui fosse in combutta con Zabini per prendersi una rivincita su di noi ?
- Non è così, Ron - gli rispose l'amica, cercando di non far tremare la sua voce.
- Quel diario è autentico, lo sapresti anche tu se l'avessi letto.
Ron la guardò, furbamente - E allora fammelo leggere !
- E' in camera mia ora, ed è meglio che non esca da lì per adesso, te lo farò leggere prima o poi.
Lui sbuffò.
Doveva scoprire in qualche altro modo perché Malfoy avesse cambiato atteggiamento nei confronti di Hermione.
- Quindi, ora ti fidi di Draco Malfoy ? - le chiese, con un'espressione cupa.
Quella domanda posta a bruciapelo, fece irrigidire Hermione sulla sedia.
- Fidarsi, è una parola grossa... - rispose evasiva, senza guardarlo in faccia.
Ron sentì la collera montare in lui - Però gli credi quando ti dice qualcosa o ti fa una promessa che, ovviamente, non riesce a mantenere ?!
Hermione guardò a terra, ripensando alla sera prima.
Era vero, era tutto vero. Ma come poteva dirgli dei suoi sentimenti nei suoi confronti ? A differenza di Harry, sentiva che lui non l'avrebbe perdonata.
Ma era la sua vita, i suoi sentimenti e lei non era certo una stupida. Possibile che nessuno avesse fiducia in lei e nel suo istinto ?! Malfoy era diverso quando era con lei e non stava sicuramente fingendo.
- Voglio credergli, sì - disse risoluta, guardando Ron negli occhi - E' vero che Malfoy è cambiato nei miei confronti. Non mi insulta più né tantomeno mi umilia in pubblico ma credo di poter riuscire a dormire ugualmente la notte.
Ron la fissò con un'espressione imbronciata.
- E poi, non era questo che volevi da tempo ? - continuò lei, senza riuscire a fermarsi.
Nell'udire quelle parole, dentro Ron scoppiò qualcosa. Un qualcosa nascosto da anni e che non era mai riuscito a far uscire.
In un attimo di foga le prese entrambe le mani, zittendola.
- Io voglio che stia lontano da te.
Hermione sgranò gli occhi - Eh ?
Le orecchie di Ron erano scarlatte, constatò Hermione, e questo non era un buon segno.
- Non mi piace come ti guarda... - Hermione provò a dire qualcosa, ma Ron la zittì con un gesto della mano - Non mi piace che studi con te e che siate da soli, non mi piace neanche vedervi parlare e ridere come due amici - disse, pensando al giorno in cui erano tornati da Hosgmeade e li aveva visti ridere insieme.
Hermione era senza parole, Ron era impazzito forse ?
- Che stai dicendo ? - gli disse imbarazzata. Sperando che quello fosse solo un sogno, e che si sarebbe svegliata da un momento all'altro nel suo letto.
- Mi hai chiesto cosa volessi da tempo, no ? - rispose lui stringendo maggiormente le sue mani, rosso come un pomodoro maturo.
La ragazza lo fissò, preoccupata - Sì, ma...
- Hermione, so che questo non è il luogo né il momento adatto... - iniziò Ron con fare deciso, interrompendo la ragazza.
- Ma è giunto il momento di dirti cosa provo per te.
Il cuore di Hermione iniziò a battere in maniera forsennata. No, quello non era un sogno, era un incubo.
Ed ora ?
Fino a qualche mese prima non aveva desiderato altro, ma poi l'infatuazione per Ron era passata e, recentemente, aveva lasciato il posto ad una vera e propria passione per Draco Malfoy.
Come poteva dirglielo senza far finire la loro amicizia ?
- R- Ron... - iniziò a balbettare, alzandosi - Ora dovresti solo prendere le tue pozioni e riposarti... ne parleremo un'altra volta - disse poi, prendendo la borsa per andarsene.
- Aspetta - imprevedibilmente, Ron fu più veloce di lei. Si alzò di scatto dal letto parandosi davanti all'amica.
- Non vuoi sapere la verità ? - le chiese, afferrandola per le spalle.
Lei lo guardò, specchiandosi nei bellissimi occhi azzurri di lui.
Certo che voleva saperla ! Ma avrebbe dovuto sentire quelle parole anni prima, e non ora che lo aveva dimenticato.
- Mi piaci Hermione - le disse finalmente lui, tutto d'un fiato - Mi sei sempre piaciuta, solo che non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.
Hermione sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene.
- Allora perché me lo stai dicendo ora ? - gli sussurrò a mezza bocca, non riuscendo neanche a guardarlo in faccia.
Lui rimase spiazzato per qualche secondo da quella domanda.
Era vero, perché aveva scelto proprio quel momento per dichiararsi ? Dopo aver assillato Harry per mesi su come e dove poterglielo dire, sceglieva di farlo mentre era in infermeria per un'indigestione ?
Nell'ultimo periodo aveva persino lasciato perdere l'idea di parlarle, ma il comparire della figura di Draco Malfoy nella vita di Hermione gli aveva fatto gradualmente cambiare idea.
Ma questo non lo avrebbe mai ammesso davanti a lei.
- Non lo so - le disse, imbarazzato e con le orecchie in fiamme - Ma sentivo di dovertelo dire adesso...
Le prese il viso tra le mani.
- Hermione... - le disse, con voce roca.
La Grifondoro era paralizzata.

- Non dirlo, ti prego... - pensò, in preda all'ansia.

- Vorrei che diventassi la mia...
Ma Ron non fece in tempo a finire la frase, visto che la porta dell'infermeria si era appena aperta.
Madama Chips fece il suo ingresso, stracarica di erbe essiccate per le sue pozioni.
Hermione e Ron si allontanarono imbarazzati l'uno dall'altra.
- Ha preso le sue pozioni, signor Weasley ? - gli chiese la donna senza neanche guardarlo, trafficando con dei vasetti di vetro.
- Le prendo subito Madama - disse mestamente Ron, rimettendosi a letto e trangugiando, qualche secondo dopo, le due pozioni che aveva sul comodino con aria schifata.
- Eppure avevo raccomandato alla signorina Granger di fargliele prendere in mia assenza ! - continuò la Medimago, mentre infilava le erbe nei contenitori.
Hermione, ancora sconvolta per quanto accaduto, non riuscì a spiccicare parola.
Nella sua testa vi era una
confusione totale.
Anche se Ron era stato interrotto, aveva capito benissimo cosa stesse per chiederle.
Quante volte aveva sognato quel momento ? Almeno un milione... anche se Ron non era mai stato tanto audace per farsi avanti.
Anzi, alcune volte le aveva dato la sensazione che la sua fosse una cotta a senso unico.
Ma ora ?
Aveva visto il suo sogno concretizzarsi, ma non aveva provato la gioia immensa che mille volte aveva immaginato. Non si era sentita emozionata o lusingata...
Era riuscita a provare solamente confusione, ansia e anche un pizzico di fastidio.
Fastidio, sì.
Perché Ron doveva essere sempre spronato a fare le cose, anche quelle che più gli premevano.
E proprio ora che lei si era rassegnata, eccolo li a farsi avanti con il tempismo di un cucchiaio da minestra.
Senza contare che in quel momento, un altro ragazzo era nei suoi pensieri.

- Signorina Granger ? - disse, la Medimago alla ragazza, che era rimasta immobile da quando era rientrata.
- E' un po' pallida anche lei... - continuò scrutandola - Si sente poco bene per caso ?
Hermione la guardò, riprendendosi momentaneamente dai suoi pensieri frenetici.
- No Madama - disse, cercando di non guardare dalla parte di Ron. Che invece continuava a fissarla in silenzio.
- Mi sono ricordata ora di dover portare un libro in biblioteca prima di andare a Trasfigurazione.
- Vada pure allora - le rispose la Medimago, mettendo i vasetti pieni di erbe nella dispensa.
- Arrivederci Madama.
Ron le lanciò uno sguardo molto scettico.
- Ci vediamo più tardi Ron - disse poi all'amico, quasi scappando verso la porta.
Hermione non lo guardò nemmeno per un secondo, non ce la faceva.
- Hermione...- sussurrò tristemente Ron, quando lei sparì dietro la porta.
- Perché fai così ?


Draco rientrò in stanza, sbattendo forte la porta.
Aveva promesso a Theodore che avrebbe fatto un giro
con lui al campo da Quidditch, visto che avevano la prima ora di buco quel giorno.
Ma poi il discorso avuto a colazione gli aveva fatto cambiare idea.
Voleva starsene per i fatti suoi.
Fece qualche passo verso il letto, quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Si avvicinò al suo comodino, pensieroso.
Il cassetto non era chiuso a chiave e qualcuno lo aveva anche richiuso malamente.
E si ricordava perfettamente di averlo sigillato con un incantesimo prima di uscire per fare colazione, come tutte le altre mattine d'altronde.
Guardò dall'altra parte della stanza, anche il cassetto di Theodore era stato forzato.
- Zabini è stato qui... - disse, stringendo i pugni.
Poi una consapevolezza lo colpì.
Se non aveva trovato il diario in camera loro, sicuramente ora sarebbe andato da Hermione.
Doveva avvisarla.
Uscì in fretta dalla stanza, rendendosi conto solo in corridoio che non avrebbe potuto avvicinarla senza destare l'attenzione degli altri Serpeverde.
Inoltre in quel momento era sicuramente in classe a sfoderare tutta la sua saccenza da Grifondoro.
- Vorrà dire che aspetterò il momento giusto - disse ghignando, fra sé e sé.
Si incamminò deciso, ma con passo più lento, verso le scale.

Hermione iniziò a correre, una volta fuori dall'infermeria.
Si sentiva una codarda a scappare così da Ron, ma non avrebbe resistito un minuto di più in quella stanza.
Come avrebbe fatto adesso con lui ? Con che parole lo avrebbe rifiutato ?
Sarebbero rimasti amici ?
Poi, un altro pensiero le balenò per la testa.
- E se invece mi mettessi con Ron... ?- pensò la ragazza, girando velocemente l'angolo che la separava dalle scale.
- Forse finalmente avrei accanto una persona che tenga davvero a me, che non mi farebbe mai del male, che non mi mentirebbe mai.
Si bloccò, più confusa che mai.
- Ma è questo che voglio ?
Alla fine Ron, come anche Harry, aveva più volte dimostrato di provare un affetto del genere per lei.
Ma questo era ben lontano dall'amore, dalla passione.
Solo ultimamente, quando due occhi grigi erano entrati nei suoi pensieri, aveva capito la differenza tra questi due sentimenti.
Riprese a correre a testa bassa, con più impeto di prima, non accorgendosi di qualcuno che procedeva nella direzione opposta.
Lo scontro fu inevitabile.
Hermione finì a terra, sbilanciata dalla sua borsa voluminosa - Ahia - disse subito dopo, con una mano sulla tempia.
Alzò lo sguardo, trovandosi davanti i due occhi in questione.
Malfoy la scrutò a metà tra il sorpreso e lo scocciato.
Con la mano si massaggiò la spalla.
- Non ti hanno insegnato a guardare avanti quando cammini ? Anzi, come Prefetto ti ricordo che non si deve correre nei corridoi!
Hermione non rispose e non tentò neanche di rialzarsi.
- Poi dovresti saperlo bene anche tu, o quella spilla che hai al petto la usi solo come accessorio per la divisa ?
Che aveva fatto di male quel giorno ?
- Cos'è ? ti sei mangiata la lingua per caso ? - le sibilò Malfoy, innervosito dal suo silenzio.
- C...Certo che no! - rispose finalmente lei, alzandosi e raccogliendo la sua borsa.
- Comunque cercavo proprio te Mezzosangue, che fortuna essersi incontrati... anzi scontrati... proprio ora - disse lui ghignando.
- Perché mi cercavi ? E' successo qualcosa ? - chiese subito lei, con un filo di preoccupazione.
- E' pericoloso parlarne qui - tagliò corto Malfoy, afferrandola per il polso. - Vieni con me.


- Potter - chiese la McGranitt, sistemando gli occhialetti sul naso - Mi può dire perché Weasley e Hermione Granger sono assenti ?
Harry imprecò mentalmente, perché almeno Hermione non era venuta a Trasfigurazione ?
- Sono in infermeria professoressa - rispose all'insegnante - Ron si è sentito male questa mattina ed Hermione è rimasta con lui.
Si udirono delle risatine maliziose provenienti da Seamus, Dean e da alcune ragazze di Corvonero.
La McGranitt li fulminò con lo sguardo, zittendoli all'istante.
- Va bene allora, iniziamo con la lezione di oggi. - disse asciutta, un secondo dopo.
Harry guardò tristemente fuori dalla finestra, un'altra interminabile ora di solitudine lo attendeva.

- Mi hai fatto perdere Trasfigurazione, Malfoy - berciò Hermione, quando lui le lasciò il polso.
- Che tragedia - fu la risposta ironica del Serpeverde - Come farà ora Megera McGranitt senza la sua pupilla a lezione ?
Quel tono sarcastico non fece che innervosirla ulteriormente.
- Inoltre perché mi hai portata proprio qui per parlarmi ? - continuò lei guardandosi intorno, non vedendo altro che montagne di lenzuola, asciugamani e divise scolastiche.
- Siamo nella lavanderia!
- Il tuo spirito di osservazione mi colpisce sempre, Granger.
Hermione sbuffò, odiava quando faceva così.
- I tuoi compagni sono a Erbologia adesso, potevamo parlare in un'aula vuota, no ? Oppure...
- Zabini è stato in camera mia...
La frase di Malfoy, le gelò le parole sulle labbra.
- Cosa ?
Draco si infilò le mani in tasca.
- Ha frugato tra le mie cose, ne sono sicuro - disse, spicciolo. - E anche tra quelle di Theodore.
Hermione lo fissò, pensierosa - Dici che ora sospetterà di me ?
Draco le si avvicinò di qualche passo - E' possibile, ma voglio che tu sia preparata lo stesso. Potrebbe cercare di entrare nella tua stanza.
- Impossibile - disse subito Hermione - Nessun ragazzo può entrare nei dormitori femminili, dovresti saperlo.
Malfoy la guardò con sufficienza - Potrebbe sempre mandare Pansy.
La faccia che fece, diede la conferma a Draco del fatto che la Granger non avesse minimamente pensato ad una cosa del genere.
- O potrebbe anche fare come ha fatto Nott... - continuò lui, avvicinandosi sempre di più a lei.
- Maledendo una delle oche con cui dividi la stanza.- dicendo questo, le mise una mano intorno alla vita, attirandola a sé.
Hermione lo guardò male - Smettila con questi giochetti - gli disse, svincolandosi a malincuore dalla sua presa.
- Sono ancora arrabbiata con te per ieri sera.
Gli occhi di Draco si assottigliarono.
- Con oggi siamo pari Mezzosangue - fu la gelida risposta del ragazzo - O volevi che lasciassi a Tiger e Goyle l'onore di fare a pezzi il tuo fidanzato che ami tanto ?
Hermione schioccò la lingua - Ron non è il mio fidanzato! E non sono nemmeno innamorata di lui, quindi finiscila con questa storia!
Non si era mai sentita tanto sicura in vita sua.
Malfoy la guardò, aveva uno sguardo indecifrabile. Non disse nulla per qualche secondo.
Chissà a cosa stava pensando in quel momento ? si chiese la ragazza.
-
Comunque Zabini sarà anche pazzo ma non è un imprudente come Nott - continuò lei, cercando di cambiare argomento - Poteva essere rintracciato ed arrestato per quell'Imperio!
- Ma non è successo, quindi non è detto che anche lui non ci provi - rispose finalmente lui, avvicinandosi nuovamente alla Grifondoro.
Ormai la forza di volontà di Hermione stava lentamente sfumando, permettendo a Malfoy di alzarle il mento e trovarsi faccia a faccia con lui.
- So badare a me stessa Malfoy, non ho bisogno che tu intervenga!
Lui ghignò, non si sarebbe aspettato niente di meno da lei.
- Mettiamo in chiaro un paio di cose, Mezzosangue...
Hermione trattenne il fiato. Lui le stava parlando ad un centimentro dalle sue labbra.
- Per prima cosa...io ti sto solo avvisando del fatto che Zabini potrebbe prendersela con te per quel diario... Conosco bene Blaise e so bene che presto farà la sua mossa, non so come, ma la farà.
Hermione ingoiò a vuoto.
Non riusciva a ragionare con il suo viso così vicino e il suo profumo che le riempiva le narici.
- Ok, farò attenzione... - fu le uniche parole che riuscì ad articolare.
- Seconda cosa...  - sussurrò Malfoy, accarezzandole le labbra con le sue con fare sensuale.
- Cosa ... ? - sussurrò lei, chiudendo gli occhi.
- Devi dire a Weasley... che tu sei solo mia !!! - disse, prima di baciarla con passione.
Il cuore di Hermione iniziò a galoppare in maniera forsennata mentre lui la stringeva, facendola sdraiare su un mucchio di lenzuola pulite.
Hermione sorrise tra sé e sé.
Ora le era chiaro il perché della lavanderia... Malfoy era sempre il solito.
Non seppe per quanti minuti fossero rimasti li a baciarsi su quelle lenzuola candide, ma un rumore alla sua destra le fece aprire gli occhi per un momento.
Quasi ebbe un infarto, nel vedere un'ombra accanto alla porta.
Hermione si tirò subito su a sedere, terrorizzata che fosse un professore.
Anche Malfoy si girò, imprecando mentalmente. Possibile che dovessero sempre interromperli sul più bello ?
Si aspettarono entrambi di vedere il crudele ghigno di Gazza, o anche la faccia sconvolta di Madama Chips...
Ma quello che Hermione vide, le fece mancare il respiro per diversi secondi.
Dall'altra parte della stanza, non vi era il custode o la Medimago... magari fossero stati loro.
Hermione si alzò immediatamente, facendo un passo verso la porta.
- Aspetta... lasciami spiegare - disse.
Ron la fissava ancora con la bocca aperta e gli occhi sgranati.
Ai suoi piedi vi erano le lenzuola che Madama Chips gli aveva chiesto gentilmente di portare in lavanderia.




*****

 



Fanciulli e fanciulle, (forse solo fanciulle, ma fa lo stesso).
Stavolta ho cercato di accorciare i tempi, anche perché fra qualche giorno è Natale e volevo cogliere l'occasione per augurare a tutti voi di passare delle bellissime feste.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se so che odiate il modo in cui li termino. xD
Non ci riesco, è più forte di me.
Come al solito, segnalatemi orrori/errori se ne ho fatti - E, conoscendomi, ci saranno sicuramente -
Passiamo ora ai ringraziamenti : 
Granger_  whatashame XnihalX  Fly_With_Me  B r e a t h e Katniss97  Tonna (mo tocca a te ad aggiornare u_u) e anche la dolce Seven, che mi ha scritto in posta^^

grazie a tutte per le vostre bellissime parole.
A presto!
Ale







   
 
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