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Autore: Echelena    20/12/2011    7 recensioni
I nostri fratelli Leto stanno per andare in pausa. Finiti i tour in Europa e la settimana a NY, cosa faranno? Come passeranno il Natale? E se tornassero alle origini per passare il Natale con mamma e nonna a Bossier City? Ma pensate che sarà un Natale tranquillo? Sbagliato! Leggete e capirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5 capitolo Confidenze e ricordi
Mentre Shannon era impegnato a placare la propria coscienza, facendo shopping a oltranza con Christine, Mary era in pensiero.
Erano almeno 5 ore che Christine stava fuori con Shannon e non le aveva mandato neanche un messaggio. Era stata in pensiero anche il giorno prima, con Jared , anche se lei era un po’  esagerata, lo doveva ammettere. Ma quei due erano qui da tre giorni e già la stavano mettendo in crisi.
O forse era lei che era troppo esagerata?
Pensieri agitati correvano per la testa di Mary, voleva chiamare Christine, per pentirsene subito dopo. Shannon poteva prenderla per una mancanza di fiducia nei suoi confronti, non che a lei gliene importasse poi molto di cosa pensasse lui ... O forse si?
Ormai era combattuta se chiamare Christine o no, se fare brutta figura  o meno che squillò il telefono. Naturalmente  si precipitò a rispondere.
-         Christine?- chiese agitata.
-         No, sono Madame Butterfly!- rispose la voce di Lucy -
-         Oh Lucy ...- Mary era delusa e non fece nulla per nasconderlo.
-         Oh grazie di fare finta di essere contenta che sia io, eh?- Lucy era risentita.
-         Ma no , Lucy, che dici? Solo che Christine è fuori da stamattina e non l’ho ancora sentita, tutto qui! –
-         Come mai? Chiamala tu, no? Da quando sei preoccupata e non la chiami?
-         Da quando è fuori con Shannon! Vuoi che la controllo e poi lui magari dice che non mi fido? Sia mai! – Mary intanto non stava ferma per l’agitazione.
-         Cooooosa? Christine è fuori con Shannon? Mi sono persa qualcosa, forse? Io avevo chiamato per sapere come stai, visto che non ti ho più sentita da quando sei cascata qui come una pera! Quindi Mr. “SONOUNGRAFIGO” è uscito con Christine? Ok, allora il mondo finirà davvero... – Lucy fece la finta disperata.
Mary raccontò in breve cosa era successo in quei giorni e Lucy stranamente stava ad ascoltarla. Di solito la interrompeva di continuo, era una gran chiacchierona. Ma evidentemente le avventure dei due Leto la lasciavano abbastanza basita, da chiudere la bocca e aprire le orecchie.
-         Non ho parole, davvero! Christine ha reagito bene, meno male. E di Jared che se la portasse a fare shopping per distrarla, non me lo sarei proprio aspettato! E ora uscita padre- figlia ! Ok, tu cerca di stare calma, magari stanno per tornare. Cristo, Mary! Cerca di rilassarti una buona volta! Sei tesa come una corda di violino.- Lucy cercò di calmare Mary Ann.
-         Si, hai ragione. In fondo Chistine non è una bambina. Tu come hai reagito nel vedere Jared dopo tanti anni? Non ci siamo più sentite e non me lo hai raccontato.- Mary cercò di avere delle confidenze dalla sua amica e collega.
-         Naturalmente non ho reagito come te. Ho cercato di sopravvivere e l’ho trattato come si deve! Lui credeva ancora di farmi il solito effetto, cercando di sbattermi i suoi bei occhioni blu sotto il naso. Ma non ho più 18 anni da un bel po’ , Mary! Devi fare pure tu così! Loro sono EX. PUNTO!- Lucy aveva un bel caratterino e tirava fuori la grinta, cercando di convincere anche Mary a tirare fuori la sua. Ma Mary non era come lei, purtroppo.
-         Senti, io sono svenuta per lo stress ,ho una figlia e ho avuto paura. Grazie per avermi compresa, eh? Non sono svenuta per aver visto Shannon!-
-         Ma non ti sto rimproverando, che hai capito? Senti, scusami, forse sono stata troppo aggressiva.  Lo so come sei fatta.  Fattene una ragione. Ormai cerchiamo di passare un Natale tranquillo,ok? A proposito, a Natale vai come al solito da nonna Ruby? Ce la farai? – Lucy era apprensiva, adesso.
-         No, non ci penso nemmeno! Anzi, adesso vado a dirglielo.-
-         Ma starai da sola, a casa? Vieni da me. Ci sarà un po’ di casino, ma almeno non sei da sola!-
-         Grazie Lucy, ma ne approfitto per stare in relax con me stessa. Ho voglia di solitudine e silenzio.- Mary fece un sospiro.
-         Questo non te lo permetterò! Il Natale da sola , no! Ti chiamo domani e vedo se hai cambiato idea! Ora ti saluto, sono in negozio, ti salutano tutti, compresi i cd degli scaffali da sistemare!- Lucy si congedò.
-         Oh grazie, salutami tutti, anche le bolle che dovete completare al posto mio! Mi dispiace...- rispose Mary, mortificata.
-         Ma tesoro, stavo scherzando! Ultimamente hai il senso dell’umorismo a zero! Dannati Leto! Se so che Shannon ti fa del male , gli ho promesso che gli taglio il pisello e lo dò in pasto alle iene!-
-         Davvero glielo hai detto? O mio Dio, sei una peste!- Mary rise di gusto.
-         Finalmente ridi! Certo che gliel’ho detto! Lo sai che ne sono capace. E dovevi vedere la sua faccia quando gli ho minacciato il suo “gioiello”! E a Jared l’ho mandato a masturbarsi in bagno!- Lucy ricordò quella mattina nel negozio, quando Mary si era nascosta nel retro.
-         Grazie, ahahah. Sei unica, mi hai messo di buonumore.- Mary rideva di gusto. Lucy riusciva sempre a farla ridere. Avevano avuto in gioventù la stessa esperienza con quei due e si sentivano accomunate dalla stessa sorte.
Mary scottata con Shannon e Lucy con Jared. Anche se Lucy aveva un carattere più forte, sebbene fosse più piccola di lei.
Mary cercò di farsi forza, per avere il coraggio di dire a nonna Ruby e a Costance che quel Natale non lo avrebbe passato con loro. E la sera era il compleanno di Costance. Si, lo sapeva, stava per fare una carognata, ma doveva farlo. Non sarebbe riuscita a stare seduta nello stesso tavolo con Shannon, come se niente fosse. Loro, era convinta, avrebbero capito.
Così tirò un sospiro, come si fa prima di una battaglia e si recò a casa loro. Attraversò il giardino ed entrò, dopo aver bussato piano.
-         Ehi, c’è nessuno?- Disse affacciando la testa dalla porta.
-         Vieni tesoro, siamo in cucina! – Costance urlò, dopo averla riconosciuta.
-         Mary, ma dove sei stata? – disse nonna Ruby.
-         Facciamo la torta per stasera. Anzi la sta facendo solo lei, non mi fa mettere mano. - Costance indicò la madre.
-         Tanti auguri Costance!- Mary le diede un pacchetto e l’abbracciò forte.
-         Tesoro, grazie, non dovevi! Vuoi darmelo prima di cena?- disse Costance ricambiando il suo abbraccio.
-         Ehm... ecco... io ero venuta per dirti ... che, si... insomma...- Mary cercava di parlare con scarso successo, balbettando cose incomprensibili.
Costance e nonna Ruby la guardavano senza capire.
-         Cara, cosa stai cercando di dirci? – nonna Ruby le prese un mano per incoraggiarla.
E fu così che Mary Ann si sentì un verme.
Loro la amavano, la incoraggiavano, la sostenevano e lei? Lei stava per dire che durante le Feste li avrebbe snobbati, tutti.
Ma si fece forza e parlò.
-         Io non posso essere dei vostri per le Feste!- disse tutto d’un fiato, un po’ come si fa con una cattiva medicina, tanto per mandarla giù. E’ cattiva , ma fa bene.
Costance e nonna Ruby restarono un momento in silenzio, senza dire una parola. Un momento che sembrava durare un’eternità, o almeno era questa l’impressione di Mary.
-         Tesoro, ma perché?- Costance era la faccia della delusione.
-         La paglia vicino al fuoco, brucia! - Disse invece nonna Ruby
A quella frase sia Mary che Costance la guardarono senza capire.
Ma la nonna continuò :
-         Hai paura di Shannon, cara? Ci siamo noi. Non puoi passare il Natale e tutti i giorni di festa da sola. Devi affrontare le tue paure.
-         La mamma ha ragione, Mary, non puoi stare da sola!- Costance la prese per un braccio e la portò un attimo fuori dalla cucina, mentre la nonna riprese a lavorare la torta.
-         Mary, cosa succede? Vuoi parlarne?- continuò Costance.
-         Non voglio stare allo stesso tavolo con lui come se niente fosse, Costance, tutto qui! – Mary cercò di dare una spiegazione e chiudere lì l’argomento. Aveva paura di domande più dirette. Che puntualmente arrivarono, come temeva.
-         Ma tu provi ancora qualcosa per lui?- Costance era per lei come una mamma e non si fece scrupolo a farle quella domanda. Peccato che era anche  la madre di Shannon. Come faceva ad avere questa confidenza così intima, se neanche lei sapeva cosa provava al momento? Rabbia? Frustrazione? Amore? Odio?Desiderio?
-         Non lo so, Costance ... sono molto confusa. Io ... so solo che non riesco a stare con lui nella stessa stanza. Non ce la faccio e, ti prego, non insistete tu e la nonna! Che voleva dire, poi , con quella frase strana sulla paglia e il fuoco? – Mary ricordò all’improvviso , mentre parlava della nonna , la frase che aveva detto un momento prima.
-         La nonna parla per enigmi...Non la capisco neanche io, a volte. – mentì Costance. In realtà lei sapeva benissimo a cosa alludeva la nonna.
-         Speriamo che  Christine torni presto,vado di là a finire alcune cose ... – Mary non vedeva l’ora di scappare, per evitare di vedere Shannon, che sarebbe arrivato certamente tra poco.
-         Aspetta ... Tu hai parlato con Shannon? Gli hai spiegato il motivo per cui non gli hai mai parlato di Christine?- Costance la bloccò prendendola per un braccio ancora una volta, prima che Mary Ann scappasse via.
-         No, non ancora. Ma non ne abbiamo mai parlato neanche tra di noi... – Mary alludeva a loro tre. In realtà non ne avevano parlato mai chiaramente, anche se sapeva che tutte loro sospettavano già da un po’ la verità sulla paternità di Christine.
 
-         Ma io cara, l’ho sempre saputo. Vi ho visti e l’ho saputo dall’inizio. Anche se non ne abbiamo mai parlato.- disse Costance.
-         Cosa ... cosa hai visto?- Mary deglutì a vuoto. Ma cosa le voleva dire Costance? Cosa aveva visto?
-         Quel giorno che Shannon è tornato qui con me, io vi ho visti. Lo ricordo bene, perché avevano operato la zia Rosie, la sorella di nonna Ruby e la stavo accompagnandola da lei, ricordi?- Costance ricordò quel momento come fosse il giorno prima. Mary annuì e ricordò pure lei.
Shannon era tornato da Los Angeles, perché aveva saputo che lei dopo 20 giorni avrebbe sposato John. Mary all’inizio aveva accettato la corte di John per ingelosire Shannon. Lui tornava solo in estate o al massimo per Natale o Pasqua. E ogni volta tornava da Mary. Ma lei si era stufata di questo tira e molla, lo voleva seriamente, anche se era molto giovane .E lui, anche se aveva sei anni più di lei, non era intenzionato a fare sul serio. Gli piacevano le avventure e Mary lo sapeva benissimo.
Era sicura che Shannon non sarebbe cambiato mai e  aveva provato a vedere se con la gelosia magari qualche cosa sarebbe cambiata.
In seguito John le chiese di sposarlo e lei accettò, anche se  in cuor suo sperava che Shannon l’avrebbe presa col suo cavallo bianco e portata via da lì ...
Sogni, solo sogni di una misera ragazza innamorata di colui che vedeva come il principe azzurro, ma che in realtà non lo era! Adesso quei ricordi le facevano un po’ male.
Quel giorno lui era arrivato con la mamma, con la scusa di accompagnarla dalla nonna, per andare a trovare la zia malata. In realtà cercava di convincere Mary a non sposare John.Quando  Mary gli  chiese il perché non avrebbe dovuto sposarlo, Shannon non rispose. Bastava che lui avesse risposto con  tre paroline magiche, che lei non lo avrebbe sposato, “Perché ti amo”, ma lui non le pronunciò mai quella sera...
Però come al solito la sedusse e lei ci cascò, come sempre ...Non riusciva mai a resistergli e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
-         Stavamo andando a Shreveport,dalla zia Rosie, ma nonna Ruby dimenticò la sua torta. L’aveva fatta quel pomeriggio per la sorella e ci teneva a portargliela. Eravamo già a metà strada, ma lei insisteva per tornare. Io me la sentivo che non dovevo tornare, sapevo che voi due eravate a casa da soli. Tua madre era a casa sua , quindi immaginavo eri rimasta dalla nonna Ruby.- Costance ricordava e Mary ascoltava sconvolta queste rivelazioni.
-         Così tornai indietro, stufa delle sue insistenze. Quando aprì la porta, voi non mi avete sentito, eravate ...impegnati. Non ho visto nulla, ma vi ho sentiti, da dietro il divano, proprio lì, vicino il camino ...Uscì di corsa , senza la torta e con  la nonna non sai cosa ho dovuto patire per non farla entrare! Abbiamo comprato una torta in pasticceria e non me lo ha perdonato mai! – Costance sorrise al ricordo. Mary si vergognò da morire.
Costance quella sera li aveva trovati “impegnati”, mentre facevano l’amore.
Ed era stata l’ultima. Dopo lei aveva sposato John e Shannon non si era più fatto vedere, né sentire.
-         Quando tu hai detto di aspettare un bambino, io in cuor mio speravo fosse di Shannon, anche se eri sposata con John, desideravo  che fosse mio nipote. Lo so, sono stata un po’ egoista. Ma l’ho sempre saputo che Christine fosse sua. Poi gli anni sono passati in fretta e tu non hai mai detto nulla. Non volevo essere io a dirlo a lui, non era mio compito. Anche nonna Ruby si accorse subito che era figlia di Shannon. Troppo somigliante, per avere dei dubbi. Sai , lei si è cresciuta anche Shannon e Jared, quindi la somiglianza da piccoli l’ha vista subito.- Costance aveva gli occhi umidi e abbracciò Mary che piangeva.
Mary si asciugò le lacrime e aprì la posta dell’ingresso.
-         Ti prego Costance, non posso restare qui per Natale, perdonatemi, se potete …- richiuse la porta e Costance la guardò uscire, senza riuscire ad aggiungere nulla.
 
 
 
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Al Centro Commerciale intanto, Shannon e Christine decisero di prendere un gelato prima di tornare a casa. Avevano tanto di quei regali da fare una montagna vicino l’albero! Naturalmente Christine era felice, non tanto per i regali, per la maggior parte suoi, ma tanto per quella giornata passata con Shannon. Lo trovava simpatico e alla mano. E poi erano così simili, adesso se ne rendeva conto.
-         Allora, gelato?- chiese Shannon.
-          Si, gelato sia!Per me fragola e cioccolato!- disse Christine all’uomo dietro il bancone dei gelati. Il tipo alzò un sopracciglio.
-         Ma che gusto è? Orripilante accostamento Chris!- fece Shannon , imitando uno che vomita.
-         Embè? Ognuno ha i suoi gusti, ok?- Christine finse di essere offesa.
-         Per me… vediamo … banana e caffè!- Shannon cercava di fare il serio mentre si rivolgeva all’uomo che vendeva i gelati. Per poco non gli sbuffò a ridere in faccia e quello per tutta risposta lo guardò a bocca aperta, anche se non disse nulla.
-         E poi sarei io dai gusti improponibili! Tsè! – Christine guardò il gelataio come per cercare comprensione. Ma lui la guardò un po’ allibito. Sicuramente pensò che quei due erano un po’ matti.
-         Se c’era Jared controllava pure gli ingredienti. Poi avrebbe detto che c’era latte e uova e non lo avrebbe preso. Infine avrebbe avuto da ridire sui nostri accostamenti. – Shannon rise di gusto, mentre mangiava il suo gelato.
-         Oddio… perché,hai visto la faccia del tipo, allora? Ci guardava come se fossimo matti. Ma la banana col caffè, che c’entra?- Christine fece la faccia un po’ schifata.
-         Si e allora la fragola col cioccolato?- Shannon si risentì.
-         Ma tu … sei come me!- Christine era spensierata e felice.
-         Ok, adesso facciamo un gioco! Che ne diresti se per conoscerci meglio ci facciamo delle domande?- Shannon le fece l’occhiolino come cenno d’intesa.
-         Ok, ci sto! Sincerità? Ma se uno non  vuole rispondere  può evitare le domande?- Chiese Chistine un po’ preoccupata.
-         No, sincerità! Sennò non ci conosciamo mai!- Shannon fu categorico.
-         Comincia tu!- Christine leccava tranquilla il gelato, mentre aspettava la domanda.
-         Hai il ragazzo?-
-         Couf…- Chris tossì. Non si aspettava quella domanda, così diretta e le andò il gelato di traverso.
-         Ehy, è tutto ok? – Shannon le dava dei colpetti alle spalle.
-         Si, si , tutto ok! Allora, sei diretto eh? Un ragazzo vero e proprio non ce l’ho! Diciamo che mi piace uno, per ora.- Christine era in evidente imbarazzo, ma non voleva mentire. Era sicura che lui avrebbe capito le bugie, lei non sapeva raccontarle.
-         Mmmhh… è stronzo?- Shannon fece una strana smorfia.
-         Senti chi parla! Proprio tu? Che intendi per “stronzo”? – Christine si avvicinò in segno di sfida.
-         Ma che ti ha raccontato tua madre, che mi dai dello stronzo, scusa?
-         La verità! Di come è stata la tua storia con lei.-
-         Ma stiamo divagando … Non hai risposto alla mia domanda.- Shannon si accigliò.
-         Che fai? Ti offendi? Abbiamo detto “verità”! – Christine lo guardò dritto negli occhi in segno di sfida.
-         Ok, azzeriamo e cominciamo da capo. Ci stai?-
-         Ok, sono pronta!- Christine fece finta di fare stretching come se si preparasse a un match di pugilato.
-         Sei vergine?-
-         Couf ….couf…- Christine si strozzò e le cadde il resto del gelato. Non si aspettava una domanda  … del genere!
-         Ehi, ma quel gelato non era molto di tuo gradimento, vedo!- Shannon rideva da matti.
-         Ehm…ehm….ma che razza di domanda è la tua?Comunque, ok! Rispondo, così la smetti di mettermi in imbarazzo. Non sono arrivata fino in fondo, ok? Ti basta come risposta? Ora tocca a me. - Christine fece un attimo di pausa per fare scena.
-         Non è granchè come risposta la tua, però. Molto evasiva. Comunque l’accetto lo stesso.- Shannon finse di restare deluso, facendo segui con la mano.
-         Poi proprio tu mi fai questa domanda? Tu e la mamma alla mia età… ehm…si insomma …facevate sesso, lo so!- Christine buttò la parte finale tutta d’un fiato.
-         Si, ma erano altri tempi. Adesso  ci si sposa più tardi e si fanno figli molto più avanti. Mia madre aspettava me, alla tua età! Sai a quei  tempi andavano di moda i figli dei fiori e l’amore libero!- Shannon cercò una risposta adeguata. Ma rise ugualmente.
-         Adesso faccio io una bella domanda a te. Ma è vero che ti sei portato a letto anche tre ragazze per volta?- Christine era un po’ in imbarazzo, ma voleva abbatterlo! Anche lui aveva fatto domande molto personali ed imbarazzanti.
-         Couf….ehm, ma Christine, mi hai imbarazzato! Ma che domanda è, scusa?Ma chi ti ha detto una cosa del genere?E’ falsa…- Shannon si arrampicava sugli specchi, ma Christine se ne accorse. Non era molto bravo a mentire, proprio come lei. Poteva essere stronzo, come le aveva detto la mamma, ma non bugiardo.
-         Si, certo. E’ falsa … e tu chiedi a me di dire la verità con domande imbarazzanti e poi tu non rispondi alle mie. Ok, forse è meglio la finiamo qui!- Christine rise.
-         Un’ultima domanda, un po’ più seria, posso?- chiese Shannon.
-         Sempre imbarazzante?
-         No, non è imbarazzante. Serve per sapere i tuoi gusti, cosa ti piace? Cosa ti entusiasma?- Shannon era curioso di sapere cosa piacesse a Christine, anche se in poche parole era difficile scoprire tutta una vita.
-         Mi piace ... la musica! Ho suonato la tua batteria in cantina, non ti dispiace, vero?
-         Dici davvero? Ne sono orgoglioso, non dispiaciuto.- Shannon strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
-         Poi suono anche la chitarra e un po’ il piano, ma su questo devo lavorarci un po’. E mi piace fare foto, come te! Fotografo di tutto! A tempo perso faccio parte di una squadra di attori teatrali della scuola. E poi mi piace ballare , faccio Hip-hop.- Christine cercò di farsi conoscere in poche frasi. Incredibile, pensò Shannon, aveva preso tutte le sue passioni, pure quella di suo fratello, la recita. Sembrava il suo clone. Shannon si intristì al pensiero di cosa si era perso non vedendo crescere Christine.
-         Forse è meglio che torniamo. La mamma penserà che ti ho rapita, è tardi. Stasera è il compleanno di mia madre. Festeggiamo da nonna Ruby, venite , vero?-
-         Shannon, la mamma non pensò verrà. E’ molto decisa su questa cosa. Neanche a Natale o alla Vigilia.
-         Cosa? Ma perché fa così? Non capisco. Mamma e nonna ci resteranno molto male!- Shannon era deluso.
-         Ma tu le hai parlato? Vai a parlare con lei , chiaritevi!- Christine cercò di spronarlo.
-         Sei sicura non mi sbatta la porta in  faccia, o peggio mi colpisca con  un vaso in testa?Sai, non penso sia proprio pazza di me , ultimamente … - Shannon cercò di fare l’ironico.
-         E tu Shannon? Cosa provi per lei?- Christine buttò lì quella domanda.
Shannon la guardò pensieroso. Neanche lui capiva il turbine di emozioni che aveva provato nell’incontrare Mary dopo tanti anni. Come avrebbe fatto a spiegarlo a Christine, con poche parole?
-         Io sono … molto confuso Christine. Io e tua madre non ci vedevamo da … 17 anni. Lei mi ha sempre evitato e quando tornavo da nonna Ruby lei spariva. Anche a te , da piccola, ti avrò vista un paio di volte di sfuggita.- Shannon era triste, adesso.
-         Lo so, so tutto. Tu devi parlarle. Torniamo a casa e va da lei. Prova a parlarne. Ti deve una spiegazione, chiaritevi una volta per tutte.- Christine si alzò e si incamminarono verso il parcheggio.
-         Ah, Shannon, la mia migliore amica, una Echelon, vuole conoscervi. Posso farla venire da voi , oggi? Solo lei, perché è come una sorella per me!
-         Ma certo che puoi. Falla venire pure. – Shannon sorrise.
Così Christine mandò un messaggio a Holly “Ehi befana, ti aspetto tra mezz’ora esatta a casa mia. Sto arrivando.”
Subito arrivò la risposta di Holly “Mi precipito. Mai stata così emozionata di incontrare padre e zio di una mia amica”.
 
 
 
 
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Jared si diresse verso il negozio dove lavorava Lucy. Il giorno che erano arrivati aveva avuto uno scambio di battute non proprio … delicate  con lei. Così decise di riprovarci. Adesso era diventata più carina Lucy, dopo tanti anni era cresciuta ed era più donna. In fondo lei era molto più piccola di lui, se non ricordava male, era la più piccola del gruppo, sette, otto anni di meno. E lui si era preso la sua innocenza, come Shannon aveva fatto con Mary. Per forza adesso loro li odiavano. Le storie con loro non si erano concluse molto bene. In realtà erano spariti col tempo e ritornati non molto spesso.
Le ragazze sognano spesso di rimanere coi loro primi amori, mentre i ragazzi sognano ... altre ragazze. Da sempre era stato così e lui e Shannon non avevano cambiato il copione della vita.
Appena la vide pensò all’approccio da prendere con lei. Era diventata molto dura. Si era informato e sapeva che era single, con un passato di poche storie insignificanti. Chissà se lo aveva pensato in quegli anni?Jared era curioso di sapere, ma cominciò a perdere un po’ della sua solita sicurezza appena Lucy lo vide.
-         Toh, un Leto in questo misero Store di dischi. Cosa vuoi, ancora? Cerchi qualcuno, di nuovo? Ultimamente ti perdi i parenti?- Lucy era sarcastica. In realtà nel vederlo il suo cuore perse un battito e lei se ne rammaricò.
-         Ero venuto per cercare te, in realtà- disse Jared avvicinandosi al bancone dove stava Lucy. Lei continuava a controllare delle fatture, senza alzare gli occhi.
-         Non ti va di prendere un caffè e fare una pausa? Sai, per ricordare i vecchi tempi... E’ Natale e dovresti essere più buona coi vecchi amici.- Jared fece la voce dolce nel pronunciare quelle parole.
-         Senti Leto, vedi di toglierti dai piedi. Non ho tempo da perdere, devo lavorare, non sono in vacanza come te!Inoltre ti ho già detto di non farmi gli occhioni dolci, perché non ci casco. Non più almeno!- lei lo guardò dritto negli occhi , mentre pronunciava queste parole. Gli occhi verdi di lei, negli occhi blu di lui.
-         Ma un caffè potresti prenderlo per farmi compagnia! Insisto, se non provi più nulla per me, lo puoi fare tranquillamente, giusto?- Jared la sfidò.
-         Ma figurati se mi perdo nei tuoi occhi come quelle sceme che ti fai dopo i concerti! Loro non sanno quanto bastardo sei dentro!- Lucy ci andò pesante.
-         Ecco, mi piace il tuo spirito natalizio, ti fa molto...Grinch!Ti aspetto al bar!Se non vieni, vuol dire che sei sempre cotta di me e non puoi resistermi!- si allontanò dopo avere sbattuto la mano sul bancone.
*Che grandissimo figlio di puttana* Lucy parlò a denti stretti,non lo sopportava, ma non voleva dargliela vinta. Questa sua sicurezza che ostentava, come sempre, la infastidiva. Sarebbe andata al bar, ovvio!
 
 
 
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Shannon andava forte in macchina. A Christine piaceva, ma se lo avesse saputo la mamma non ne sarebbe stata felice, sicuramente.
All’improvviso lui rallentò e cercò dove parcheggiare.
-         Che fai, ti fermi?- chiese Christine.
-         Si, ho visto un fiorista lì. Voglio prendere dei fiori per  parlare a tua madre. Magari me li sbatte in testa , ma voglio andare da lei con un gesto gentile, che ne dici?-
-         Oh, ma come sei dolce! Non ti facevo così... tenero!- Christine lo guardò sorpresa.
-         Non sai quante doti nascoste che ho!- Lui strizzò l’occhiolino nel dire quella frase e ammiccò.
-         Che fiori le prendi?- chiese curiosa Christine.
-         A Mary piacevano le rose bianche, le piacciono ancora?-
-         Si, le piacciono ancora, ma... le bianche?- Christine era un po’ delusa. Voleva qualcosa di più per la madre, tipo rose rosse!
-         Rose bianche che piacciono tanto a lei e in mezzo una rossa,che simboleggia  il mio cuore, che ne pensi?- Shannon era un po’ pensieroso mentre parlava con Christine.
-         OH mio Dio, Shannon, ma quanto sei romantico! Ti adoro!- Christine era entusiasta,adesso.
-         Se piace a te l’idea, allora anche lei la  gradirà! – ora  lui parlava più convinto.
Il fiorista gli spiegò che le rose bianche avevano diversi significati,innocenza, purezza , ma anche segretezza e silenzio. E le bianche con la rossa in mezzo , oltre a simboleggiare il suo cuore, significavano unità. Shannon decise che quello era il mazzo di fiori giusto  per andare da Mary Ann.
-         Vorrei vedere la faccia della mamma, appena ti vede arrivare con questi fiori!- Christine era elettrica.
-         Io non ne sarei tanto sicuro.- Shannon era poco convinto.
-         Su, devi essere più deciso. E insisti. Alle donne piace farsi pregare, specie se hai qualcosa da farti perdonare.- Christine si stava rivelando un aiuto prezioso come dispensatrice di consigli di cuore.
-         Ma senza di te io oggi sarei perduto in un mare di incertezza! Grazie!- erano appena scesi dall’auto, davanti casa di nonna Ruby e Shannon abbracciò forte Christine. Lei chiuse gli occhi e si sciolse in quell’abbraccio. Aveva tanto sognato che lui la abbracciasse, quando non sapeva chi fosse in realtà, ma adesso restò colpita dalla forza del suo abbraccio e di quanto amore si sprigionasse da esso.
Mary si affacciava spesso per vedere se Christine arrivasse e li vide abbracciati. Provò una fitta al cuore. Quanti anni aveva tolto a quei due? Se lo sarebbe mai potuto perdonare? Aveva fatto crescere la figlia di Shannon a un altro, che ora , tra l’altro se ne stava pigramente sdraiato al sole caldo delle Hawaii con la sua ochetta.
Poi però ripensò che in fondo non era stata solo colpa sua, anche Shannon aveva contribuito. Si allontanò dalla finestra per evitare di essere vista.
Christine salutò Shannon, gli disse che passava un attimo da casa e poi con la sua amica sarebbero  venuti a casa di nonna Ruby.
 
 
 
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-         Ciao mamma!- Christine salutò allegra.
-         Ti sei divertita, cara?- Mary si fece trovare tranquilla, che lavorava a maglia.
-         Si, tanto! Shannon è fantastico, sai? – disse lei mentre si dirigeva nel frigo per bere del latte.
-         Si , certo. Quando recita, si.- disse Mary pianissimo.
-         Cosa? Non ho sentito?. Christine si avvicinò per sentire cosa diceva la madre.
-         Nulla tesoro, non ho detto nulla d’importante.- Mary non voleva proprio discutere di lui con la figlia, anzi, per essere precisi, non voleva più parlare di lui.
-         Mamma, Shannon può essere cambiato da quando lo hai conosciuto tu! Ricordati che sono passati tanti anni. E’ cresciuto, no? Ma se non ci parli non lo saprai mai!-
-         Ehi, di casa, c’è nessuno? – la voce allegra di Holly la salvò da inutili discorsi su Shannon. Era evidente che aveva fatto una bella impressione su Christine e lei non voleva metterla in discussione. La sua opinione era diversa e mai avrebbe cambiato idea.
-         Vieni mia stalker!- Christine aprì la porta per farla entrare.
-         Salve signora “mammadiChrismegafortunata”.-Holly salutò Mary a modo suo.
-         E, dimmi, perché sarei così fortunata?Non mi pare ho vinto alla lotteria!- Mary fece finta di non capire a cosa si riferisse Holly. In realtà sapeva che si riferiva a Shannon e al suo passato rapporto con lui, che adesso era venuto a galla in tutta la città. Le piccole province per questo erano odiose, per i Gossip e la vita privata delle persone che facevano subito il giro. Per giunta Holly la considerava fortunata! Certo Mary era consapevole del fatto che quei due fratelli avevano ottenuto un grande successo negli ultimi anni e le ragazze pendevano dalle loro labbra. Il  fatto , poi, che dimostravano di avere almeno dieci anni di meno e che fossero carini, accresceva maggiormente la loro popolarità .
-         Oh , beh... è fortunata e non lo sa! – Holly insisteva.
-         Ok, basta così! Noi andiamo un attimo in camera mia e poi andiamo da nonna Ruby. Sai per caso se Jared è in casa?- Christine , tagliò corto. Sapeva che la mamma avrebbe continuato sul discorso “Shannon”.
-         Non era in casa poco fa, adesso non so, perché? - Mary penso che Christine stava entrando troppo in confidenza con quei due. Non aveva neanche chiesto se John l’avesse cercata.
-         Perché ho promesso alla befana qui accanto, tale mia amica Holly, di fargli conoscere i miei due nuovi parenti prossimi!- Sottolineò Christine.
Holly la guardò orgogliosa e non ribattè neanche sul fatto che l’aveva chiamata “befana”.
Le ragazze salirono in camera di Christine. La sua seconda camera in realtà, visto che passava più tempo da nonna Ruby.
-         Ehi, è fantastico come parli di Jared e di Shannon, non  vedo l’ora di conoscerli! Mi sento emozionata come a un Meet & Greet!- Holly saliva le scale a due a due.
-         Taci e aiutami a togliere la roba compromettente. Magari la porti a casa tua, non è detto che devo eliminare proprio tutto!- Christine prese una grossa busta di plastica e cominciò a buttarci le sue cose.
-         Ma non dovevi togliere le cose dalla tua camera di là, dalla nonna? Qui che c’entra?- Holly era perplessa.
-         Metti che Shannon passi di qua...- Christine sperava in una riconciliazione tra sua madre e Shannon , era inutile negarlo.
-         Oh ...ho capito! Ok, procediamo.- Holly capì e aiuto l’amica.
-         Ma posso abbracciare Shannon?- Chiese subito dopo.
-         Perché?- Christine fece la finta gelosa- guarda che è mio padre, eh?-
-         Per fortuna non è il mio!- disse Holly ridendo.
E scoppiarono a ridere entrambe.
 
 
 
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Jared rientrava in quel momento a casa.
-         Che freddo! Brrrr- si avvicinò al camino scoppiettante.
-         Ehi bro, vuoi qualcosa di caldo? La nonna sta preparando la cioccolata, aspetta Christine e la sua amica. Non scappare che ci vuole conoscere.
-         Cazzo, la vorrei la cioccolata. Ma sono sicura che la nonna l’ha fatta col latte di mucca! Non la voglio!- Jared s’imbronciò.
-         Cristo, ancora questa storia del Vegano? Ma questi giorni che sei qui, potresti smetterla , no? – Shannon sedette sul divano e sbivaccò le gambe sul tavolino.
-         Se ti vede la nonna con i piedi sul suo tavolino , ti sega le gambe!
-          Ehi Jared, sei tu?- la nonna si avvicinava e Shannon di corsa tolse i piedi dal tavolino. Fu come un riflesso condizionato. Si ricordava le bacchettate della nonna quando erano ragazzi e non ubbidivano. Era sicuro lo avrebbe fatto ancora se avesse trovato da ridire su qualche cosa. Per la nonna non avevano quarant’anni, li considerava ancora dei “giovincelli”.
-         Jared tesoro, tuo fratello mi ha tagliato la legna, ma tu non mi hai ancora sistemato il giardino. Quando lo fai?- disse la nonna in tono imperioso. Lei era dolce , ma temeraria, quando voleva una cosa.
-         Nonna, adesso devo sistemare il giardino? Tra poco si cena, è buio ... Domani è la Vigilia, vedremo dopo Natale!- Jared cercava di rimandare quella cosa noiosissima che voleva la nonna.
-         Ragazzaccio! Domani mi sistemi il giardino o non ti faccio mangiare! E stasera niente torta!- la nonna era proprio convinta.
-         Ok, ok, va bene! Domani mattina te lo sistemo, ok?- Jared cercò di calmare la nonna, aveva il mattarello in mano e non era il caso di farla arrabbiare di più.
-         Oh Jared, eccoti. Dov’eri?- Costance arrivò dalla cucina.
-         Anche tu vuoi che faccio qualcosa? Che so, stirare, lavare i piatti?- Jared cercò di fare il sarcastico. Costance per tutta risposta rise.
-         Ma per carità, l’ultima volta che avete ordinato la cucina, avete distrutto tutto il servizio di piatti! Lascia perdere... – disse Costance ricordando episodi passati.
-         Ehi , mà, è stata colpa sua. Glielo avevo detto di non impilarli così alti. Ma lui a insistere che ci stavano ... – Shannon intervenne.
-         E chi è stato l’elefante che girandosi li ha urtati “accidentalmente” per farli crollare?- Jared attaccò immediatamente Shannon.
-         Ok, adesso basta. Jared , oggi sei stato al negozio di dischi dove lavora Mary?- chiese Costance intervenendo sulla discussione contorta dei due fratelli.
-         Si, perché? A proposito, ma Lucy da quando è sempre così incazzata che risponde come un cane con la rogna? Prima non era così.- Jared era stranito dalla domanda della mamma e ne approfittò per parlare di Lucy.
-         Sei stato da Lucy? Non farlo più!- intervenne la nonna.
-         Cosa?Perchè?- Jared era basito e anche Shannon guardò la nonna sorpreso.
-         Lucy è così da quando tu l’hai lasciata e non ti sei fatto più vedere , né sentire. Ha avuto un esaurimento nervoso verso i diciotto anni. Sua madre ha avuto una discussione con la nonna. Le ha vietato di farti vedere da lei. Oggi mi ha chiamato il cugino Giò per dirmi che tu eri da lei. Non andare più, per favore.- Costance fu categorica.
-         Cosa? Ma siete impazziti tutti forse, in questo cazzo di paese di merda? Adesso mi vietano pure di vedere chi voglio! E io che non volevo venirci! Cazzo! Cazzo!- Jared urlò infuriato. Se c’era qualcosa che gli dava fastidio era essere comandato. Fai questo, non fare quell’altro... non erano proprio cose per lui. Eppure adesso lo comandavano e la cosa non gli andava proprio giù.
Si sedette a braccia incrociate sul divano con un’espressione infuriata.
-         Jared, tu non capisci... Lucy è stata molto male e io non mi sento di andare contro ai suoi genitori. E’ logico che la proteggono.- Costance si avvicinò e si  sedette accanto a lui per cercare di farlo ragionare.
Shannon stava zitto e la nonna preferì non intromettersi.
-         Ok, oggi lei non mi ha detto nulla. Ma ha 32 anni, cazzo! Devono dirle ancora chi può e chi non può vedere?Mi sembra una cosa fuori dal mondo!
-         Jared , per favore, vediamo di passare un sereno Natale. Già abbiamo i nostri problemi. Non ne aggiungiamo altri. Mary, per esempio non vuole passare le Feste con noi. Io e la nonna siamo molto dispiaciute.- Costance aveva gli occhi lucidi al pensiero.
-         Mamma, vado io dopo a parlare con Mary. Vediamo cosa posso fare. E’ a causa mia che non vuole venire. A costo di chiudermi in camera, la porto qui , te lo prometto!- disse  Shannon in segno di promessa.
-         Non arriviamo a questo Shannon. Noi vi vogliamo tutti insieme. E’ solo che la paglia vicino al fuoco brucia!- la nonna sentenziò la sua solita battuta e andò in cucina.
-         Ma che vuole dire con la storia della paglia? – chiese Shannon perplesso.
-         Oh, lascia perdere... – Costance fece un gesto con la mano come per dire di non farci caso. Ma lei in realtà aveva capito cosa voleva dire la nonna.
-         Ehi, si può? Ci siete tutti?- Christine si affacciò dalla porta.
-         Vieni tesoro!- Costance le andò incontro e la abbracciò.
-         Ciao Holly!
-         Salve signora Leto!- Holly si intimidì. Guardò Shannon e Jared senza dire una parola.
-         Vieni Holly ti presento Jared e Shannon. Questa è la mia migliore amica e conosce tutte le vostre canzoni! E’ una Echelon , ovvio e suoniamo insieme giù in cantina, di tanto in tanto.- disse Christine rivolta ai  due fratelli.
-         Holly, è un onore conoscerti ! Poi sei la migliore amica di Christine, quindi benvenuta qui!- Jared le porse la mano. Holly ricambiò timidamente.
-         Ciao Holly, è un onore anche per me, conoscerti. Le amiche di Christine, sono anche amiche nostre!- Shannon le strinse la mano.
-         Posso...posso abbracciarti Shannon?- disse lei con un filo di voce.
-         Ma certo!- Shannon la stritolò coi suoi famosi abbracci, che le Echelon gli chiedevano spesso.
Christine alzò un sopracciglio e si chiese da dove avesse tirato fuori il coraggio per chiedere un abbraccio a Shannon. Conoscendola doveva esserle costato un notevole sforzo fisico e mentale, perché a differenza di quello che sembrava, Holly era abbastanza timida, solo con lei era spavalda.
-         Ti andrebbe di suonare con noi Holly?- Chiese Jared , mentre si accomodava sul divano e accavallava le sue gambe snelle.
-         Oh..io...ecco....- balbettò Holly.
-         Ma certo Jared, lei suona benissimo anche il basso, oltre la chitarra ovvio. La tastiera è un po’ indietro , come me. Ma ci stiamo lavorando.- Christine tolse dall’imbarazzo Holly. Suonare coi Leto. E quando mai se lo poteva sognare?
-         Sapete che facciamo adesso ? Andiamo in cantina e facciamo un “Unplugged”solo per noi!Ci state?- disse Jared ,mettendosi in piedi.
-         Io vi raggiungo dopo, ok? Cominciate pure.- disse Shannon, mentre si alzava pure lui.
-         Ok, Shannon, in bocca al lupo!- Christine gli fece l’occhiolino, capì che stava per andare da sua madre.
-         Allora, ragazze facciamo “Jingle bells”e “Silent night”, ok?- fece Jared fingendosi eccitato.
-         Oh no, Jared, le canzoncine natalizie no, ti prego!- si lamentò Christine.
-         Zitta! Che Natale è, senza canzoncine dell’albero? Le facciamo in versione rock! Jingle Bells, Jingle Bells...- e si allontanò canticchiando.
Shannon scosse  la testa come per dire che per Jared non c’era rimedio, quando Christine, tornò di corsa verso di lui, prima che aprisse la porta per uscire.
-         I fiori , Shannon! Non dimenticarli!- urlò Christine.
-         Uh, grazie, Chris, sei un angelo! Li stavo per dimenticare!- fece lui sbattendosi la mano in fronte.
-         E’ per la fretta! Buona fortuna!- le schioccò un bacio con affetto e scappò in cantina.
Shannon prese il suo mazzo di rose e si diresse verso la casa di Mary Ann.
 
 
 
 
 
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Allora, ecco il 5 capitolo. Spero vi sia piaciuto. Io mi sono divertita a scriverlo.
Chissà come accoglierà Shannon, Mary Ann?
Gli darà le dovute spiegazioni?
Shannon la convincerà a passare le Feste con loro?
Ma cosa provano questi due?
Vi è piaciuto il rapporto che Christine ha instaurato in breve tempo con Jared e Shannon?
Questo e molto altro ancora alla prossima.
Volevo fare una precisazione di carattere “storico”, Costance compie gli anni qualche giorno prima di Natale, ma io non mi ricordavo quale giorno e ai fini della storia  l’ho fatto cadere il 23, spero mi perdonate se non è giusta la data!
Per i dialoghi tra Holly e Christine ho ripreso un po’ il modo di chiamarci tra me, Fabiana e Nicoletta, noi che ci chiamiamo Befane e Stalking (cit sisters)
Per i dialoghi tra i due Bro, “Casa Leto”, che le mie sorelline Niki e Vale spero si decidano a pubblicare.
Tutte voi , infine e non meno importanti, siete fonte di ispirazione, quanti mi avete recensito e incoraggiato  a continuare questa FF, e quanti mi avete messa nelle seguite e nei preferiti!
Grazie a tutte voi che leggete in silenzio, se volete lasciare un segno anche veloce, mi è gradito!
   
 
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