I’LL
ALWAYS PROTECT YOU.
NOTE AUTRICE:
Questo
capitolo si colloca circa un
anno dopo il precedente.
1.
“Itachi, è vero che la
prossima settimana frequenterai l’accademia?”
Miku lo stava guardando, da
sopra il disegno che stava completando, con quegli occhioni neri che lo
facevano sempre sentire accolto.
“Si.” sospirò l’altro.
“Papà mi ha iscritto prima…”
“Non usare quel tono!” lo
rimproverò lei. “Dovresti esserne
contento.”
“Si, sono felice di essere
riuscito a entrare anticipatamente ma da una parte non mi va,
perché cosi
passerò sempre meno tempo con te e con Sasuke.” E
poi anche perché diventare
ninja non rientrava proprio nelle sue aspirazione, ma si tenne questo
pensiero
per sé.
Intanto, manco avesse avuto
un radar, il nanerottolo appena nominato era entrato in soggiorno, dove
i due
bambini stavano disegnando, e si avvicinò al suo nii-san con
passo malfermo:
aveva imparato a camminare già da mesi però era
ancora piuttosto insicuro. Il
fratello, attento come sempre, lo prese in braccio e gli
lasciò pasticciare il
disegno che aveva appena finito, senza dire nulla.
“Fra due anni anche io
entrerò all’accademia e allora passeremo ancora
più tempo assieme.” lo
rassicurò l’amica, sistemandosi il fermaglio a
forma di giglio che le teneva
ferma la coda alta. “E poi se studi già da ora poi
mi aiuterai con gli
allenamenti vero? Così diventerò la prima della
classe.”
Il viso della ragazzina si
aprì in un grandissimo sorriso, che lasciava intravedere i
due buchi degli
incisivi da latte appena caduti; Itachi adorava quando gli sorrideva,
gli occhi
le si illuminavano di una luce pura ed innocente. Se tutte le persone
fossero
come Miku era certo che non sarebbero mai scoppiate le guerre.
“E poi mi farai da guarda
del corpo!” si
entusiasmò ancora la
piccola Uchiha, che continuava senza sosta il suo monologo sui vantaggi
di entrare
anticipatamente all’Accademia. “Così mi
proteggerai da tuuuuuuutte le cose
brutte!”
“Puoi stare tranquilla che
non ti succederà mai nulla. Se sei con me non ti
accadrà mai niente di male.”
Itachi le aveva risposto
con un’espressione così seria e risoluta che Miku
ammutolì un secondo, prima di
rivolgerli l’ennesimo, dolcissimo, sorriso. Del resto
l’Uchiha si era
ripromesso già da tempo di proteggere quella bambina
così innocente; lei non
sapeva ancora cosa succedeva di davvero brutto nel mondo ma lui si, e
non
avrebbe mai lasciato che queste le cancellassero il sorriso dal viso.
In quel momento entrò nella
stanza Mikoto, in mano due borse della spesa, e si rivolse alla
bambina.
“Miku, la mamma ti sta
aspettando a casa. Ti conviene andare..”
“Grazie, Mikoto!” la
ringraziò saltando giù dalla sedia su cui si era
appollaiata.
“Cosa hai disegnato di
bello?”
“Mi dispiace ma non te lo
posso dire.” si scusò la bambina, guardando Mikoto
dal basso verso l’alto. “E’
un segreto. Non lo deve vedere nessuno.”
Poi si girò verso i due
fratelli.
“Ciao Itachi” salutò l’amico
e poi si rivolse all’Uchiha Junior. “E tu, Sasuke,
non fare disperare il povero
Itachi!”
E poi uscì dalla porta con
la sua camminata maldestra.
2.
Il primo giorno di scuola
era appena finito, e non poteva di certo dire che gli fosse piaciuto,
tra l’altro
tutti gli altri lo guardavano male perché era di un anno
più piccolo. Si avviò
a casa da solo, Shisui era stato trattenuto in classe per una
punizione: lo
scemo si era messo a fare il pagliaccio in mezzo alla lezione e Iruka
non
l’aveva presa per niente bene.
Era quasi arrivato al
quartiere degli Uchiha quando vide tre ragazzini spintonare una
bambina. La
riconobbe in un battito di ciglia: quel giglio bianchissimo appuntato
sulla
chioma nera non lasciava dubbi: Miku Uchiha era appena stata spintonata
da uno
dei tre ed era
caduta per terra.
Itachi mollò per terra la
cartella e spiccò una corsa verso il punto in cui i tre
ragazzi ora si stavano
avvicinando pericolosamente
all’amica. In meno di cinque secondi si era frapposto tra i
tre e Miku.
“Cosa pensate di fare?”
“Spostati, moccioso.”
sibilò malamente il più grande dei tre, un
biondino dagli occhi verdi di circa
undici anni.
“Vattene te.” Itachi
sostenne il suo sguardo.
“Cosa avresti intenzione di
farmi? Non sei nemmeno capace di combattere.”
malignò l’amico in seconda fila.
A quelle parole Itachi
sentì la rabbia, sentimento che provava di solito reprimeva,
montare
inesorabilmente, scorrergli nelle vene e arrivare fino alle punta delle
dita,
depositarsi nella gambe, pronte a scattare, riempirgli il cervello ed
arrivare
infine agli occhi. In quel momento scattò qualcosa e, alla
vista degli sguardi
spaventati dei tre capì cosa dovesse essere successo: lo
Sharingan si era
attivato per la prima volta.
Il biondino, che era di
gran lunga il più coraggioso dei tre, sfilò dal
marsupio un kunai e glielo
lanciò contro. Itachi non ebbe nessun problema a stopparlo
per il manico e a
rilanciarlo fulmineamente contro il ragazzo: quello Sharingan era
proprio un
portento. Il kunai nel frattempo si era impiantato a fondo nella gamba
del
capo-branco e tutti e tre guardavano allibiti il moro.
“Maledetto Uchiha! Me la
pagherai..” e detto questo se la svignarono tutti e tre.
Itachi si girò verso Miku,
pietrificata a terra, e le porse la mano.
“Hai lo Sharingan.”
sussurrò allibita lei, prendo la mano di Itachi ed alzandosi.
“Già.”
“Che foooorza!” Per Miku
era semplice esaltarsi ed emozionarsi per ogni cosa. “In ogni
caso, grazie davvero
Itachi. Quegli scemi volevano
rubarmi i
soldi..” ed accennò con la testa al borsellino che
portava nella mano destra.
“Non devi ringraziarmi,
Miku.”
La ragazzina lo ringraziò
con il solito sorrisone. Poi seguì Itachi che si era
già incamminato e quando
lo raggiunse gli prese la mano ed il moro non staccò la sua:
adorava il calore
di quella manina ancora sporca di terra.
Erano appena entrati nel
quartiere Uchiha che videro Shisui venirli incontro sventolando il
palmo in segno
di saluto; poi quando vide le mani dei due intrecciati si
bloccò di colpo.
“Perché vi state tenendo la
mano?!” domandò sospettoso.
“Perché Itachi mi ha
salvato e adesso siamo fidanzati.. come i grandi!”
annuì, tutta convinta la
mora.
Itachi si stava domando
quando mai avesse dato la sua approvazione all’essere
fidanzati ma sorvolò
sull’affermazione: del resto lo sapeva che sarebbe stata una
cosa passeggerà
data dal “salvataggio” di poco prima; il giorno
dopo probabilmente se ne
sarebbe già dimenticata.
“Non puoi stare con
Itachiiiii..” piagnucolava intanto Shisui.
“Perché no?”
“PERCHE’ DEVI STAREEEE CON
ME!”
Probabilmente la dignità
made in Uchiha non era, stranamente, arrivata al patrimonio genetico
del
cugino.
SPAZIO
AUTRICE:
Secondo
capitolo postato! Spero vi piaccia, non ho molto da dire in
realtà.. faccio
solo delle precisazioni: Miku Uchiha è la più
piccola e in questo capitolo ha 6
anni, Itachi invece ne ha 7 mentre Shisui 8.
La storia
racconterà di vari episodi dell’amicizia/amore tra
Miku e Itachi in successione
temporale.
Baci,
Eikochan.