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Autore: red soul    21/12/2011    1 recensioni
E se l' alchimia si usasse anche nel mondo di naruto ? E se hinata stufa di essere considerata una fallita diventasse tuttaltra persona?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Non sono mai stata molto brava nel combattimento.
Per questo il mio clan mi ha sempre disprezzata.
Soprattutto mio padre.
In un primo momento cercò di cambiarmi, di modellarmi a sua immagine e farmi diventare una spietata macchina da guerra.
Mi allenò personalmente e io, per compiacerlo, ce la misi tutta.
Il mio impegno però non bastò.
Lui ci rinunciò e mi affidò a Kurenai-sensei.
Lei fu come una seconda mamma.
Ma non riuscì a farmi diventare un vero guerriero.
Poi arrivò lui.

-Senti un po'...-
-Si?-
-Ma quanto manca?-
-Poco,non ti preoccupare-
-Vorrei farti notare che hai detto così anche ieri-
-'Sta volta sono serio-
Camminavamo da tre giorni ormai e cominciavo a dubitare del senso d'orientamento di Subete.
-Ah!Ecco, siamo arrivati-
Seguii il suo sguardo e vidi che davanti a noi si innalsava una piccola collina sulla quale, notai, c'erano delle... casette?
Avvicinandomi mi accorsi che non erano casette ma baracche.
Subete si avvicinò ad una di queste, picchiettò sulla porta e attese.
Nessuna risposta.
Ci riprovò con più forza.
Niente.
Allora, leggermente seccato, sferrò un pugno sulla portache fece traballare tutta la struttura.
Quindi si udirono i seguenti rumori: prima un tonfo, poi delle ferraglie che cadono,successivamente diverse imprecazioni, infine dei passi.
La porta si sbalancò.
Sulla soglia c'era un personaggio molto singolare: sui sessanta, molto basso, somigliava in modo impressionante a un nano da giardino (con la barba e il cappello a punta sarebbe stato perfetto), capelli sale e pepe raccolti in un codino, bocca un po' storta e occhietti porcini che fissavano Subete con evidente rabbia.
-Tu!Figlio di...-gridò il vecchietto con voce roca.
-Buon giorno Josen, come va?- lo interruppe l'alchimista con un sorriso a 32 denti e l'aria di uno che si diverte un mondo.
-Hai una vaga idea di che ore sono?-chiese Josen con gli occhi ridotti a fessure.
Erano le sei di mattina, non c'era da stupirsi se era così arrabbiato.
-Oh-il biondo assunse un'aria innocente-mi dispiace, non ti avrò mica buttato giù dal letto?-
-Si, invece!Letteralmente!Ti sembra questo il modo di bussare?Eh?!Che cosa volevi fare?Buttarmi giù la casa?- rispose il vecchietto urlandogli in faccia o meglio dal mio punto di vista saltellava cercando inutilmente di raggingere il viso di Subete che intanto se la rideva, per niente intimorito dalla furia del piccoletto.
Io intanto assistivo alla scena in silenzio ma nella mia mente c'era un putiferio: era quello il mio maestro?Quel nanerottolo?Lo so che non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina,eccetera, eccetera, ma cavolo!
L'oggetto dei miei pensieri aveva finito la sfuriata e ora mi fissava con curiosità.
-Lei chi è?-chiese rivolto a Subete.
-Lei è Hinata- rispose quest'ultimo-sarà la tua allieva-
-Mi prendi per il culo?-domandò Josen con una vena pulsante sulla tempia.
Oh, no. Ora ricomincia ad urlare.
-Ora ti spiego-disse Subete-Hinata, tu intanto fatti un giro-
-Ok, ci vediamo dopo-dissi, felice di allontanarmi dalla linea di fuoco.

Gironzolai tra le baracche per una mezz'oretta, poi tornai da Subete e Josen.
Appena entrai trovai quest'ultimo che fumava la pipa beatamente seduto su una poltroncina.
-Bentornata, quel beccamorto mi ha spiegato la situazione-
-Davvero?E lui dov'è?
-Aveva una missione, è dovuto andare-
Oh, non mi aveva salutato.
-Io ti allenerò-dichiarò solennemente alzandosi in piedi.
-Veramente?Oh, la ringrazio...-
-Ma ad una condizione-
-?-
-Io dico, tu fai, il sono il maestro, tu non sei un cazzo-
Incoraggiante questa cosa.
-Ok, capito il concetto-dissi.
-Silenzio!Non ho finito!Sappi che allenare qualcuno era l'ultima cosa che mi andava di fare, ma non ho scelta!Quel beccamorto del tuo amico mi ha incastrato!Quindi vedi di fare la brava, ragazzina!-
Ero un po' spiazzata.
-Ok-riuscii a dire.
-Vieni con me-
Mi condusse in uno spiazzo poco lontano dal piccolo villaggio.
-Qui ci alleneremo-dichiarò Josen.
-Va bene,quando cominciamo?-chiesi.
-Ora-
-Ora?-
-Si, ora- facciamo un piccolo combattimento, così, per vedere il tuo livello-
-Ok-dissi mettendomi in guardia.
-Che stai facendo?-
-Stavo...-
-Attacca!Porca miseria!-
-Si, ma...-
Non posso picchiare un vecchio!
Mentre pensavo questo uno schiaffo mi sfondò la guancia e mi fece ruzzolare a terra.
-Ma che?!-dissi.
Ne arrivò un altro, se possibile anche più forte.
-Che stai facendo?Attaccami!-urlo Josen.
Non ci vidi più.
Provai una rabbia indescrivibile.
Pura voglia di uccidere.
Mi gettai su di lui.
Sferrai un pugno che lui schivò con facilità.
Poi fu un susseguirsi di pugni, calci e schivate.
Era incredibile.
Mi danzava attorno, prevedeva le mie mosse e mi puniva con i suoi micidiali colpi.
Ad un certo punto mi bloccò il braccio, mi lanciò in aria e mi buttò con forza a terra, infine mi immobilizzò.
Cercai di liberarmi ma era tutto inutile.
Dopo essermi calmata lui finalmente mi lasciò.
-Non sei male, mi sei piaciuta ragazzina, quando hai cercato di ammazzarmi- decretò Josen.
-Non mi era mai successo-
-Cosa?-
-Perdere la testa-
-La rabbia, se gestita, è utile nella lotta.Ma se ti lasci troppo trasportare ti ritrovi sul dorso-
Lo guardai perplessa.
-Morta-sbottò lui.
-Ah-
-Comunque alzati, ora cominciamo veramente-
 
  
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