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Autore: Miza    22/12/2011    38 recensioni
Scesero dalla carrozza in silenzio.
Poi, ben stretti nei mantelli, alzarono lentamente lo sguardo.
Hogwarts era lì, davanti a loro, ancora una volta.
Si stagliava maestosa contro il cielo trapuntato di stelle, del tutto ignara del forte vento che la sterzava.
Le finestre illuminate brillavano, quasi volessero dar loro il bentornato.
-Cara vecchia Hogwarts- mormorò Ron con affetto.
Non si dissero nulla, ma tutti avevano il cuore gonfio, ed erano sicuri che gli altri si sentissero nello stesso modo.
-------
-Alla luce di quanto è successo ultimamente- continuò la preside -Il Comitato per la cooperazione internazionale tra maghi e l'Ufficio per gli sport e i giochi magici hanno ritenuto una buona, ma che dico, un'ottima idea...-
Fece una pausa in cui tutti la fissarono, attoniti.
-...Proporre nuovamente il Torneo tre maghi!-
Il boato che tuonò dai tavoli fu molto simile ad un'esplosione.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo Tredici:

When anything can happen.






La mattina di Natale Ron aprì gli occhi controvoglia.
Il suo letto era così comodo, così caldo ed invitante che avrebbe continuato a dormire in eterno.
La sera prima il ballo era durato fino a tardi, e una volta tornato in dormitorio ci aveva messo un po' a prender sonno, immerso nei propri pensieri.
Si era addormentato promettendosi di non alzarsi prima dell'ora di pranzo, ma le chiacchiere e lo scambio di auguri dei compagni di stanza lo avevano svegliato.
Si mise a sedere e aprì le tende del proprio baldacchino, pensando che non valeva la pena cercare di riaddormentarsi.
Immediatamente fu accolto da un Harry sorridente, che gli lanciò un pacchetto ed esclamò -Buon Natale, amico!- 
-Buon Natale!- rispose Ron, nascondendo un enorme sbadiglio con la mano.
Gettò un'occhiata ai piedi del letto, sul quale era ammucchiata la solita montagnetta di regali.
Scartò per primo quello di Harry, e scoprì con piacere che si trattava di nuovi pezzi per la propria scacchiera.
-Accidenti, sono bellissimi!- esclamò, studiando il Re di un lucidissimo ebano intagliato -Grazie, Harry!-
-Figurati!- replicò l'amico sventolando una mano -Anzi, grazie per le nuove ginocchiere e gomitiere per il Quidditch! Le mie ormai erano distrutte!-
Ron ridacchiò, scartando altri regali.
-Lo so!- esclamò, osservando il solito maglione fatto a mano da sua madre (che quell'anno era verde scuro) -Te li ho regalati apposta!-
Frugò tra i pacchetti finché non ne trovò uno incartato con cura.
Riconobbe subito la scrittura sul biglietto.

A Ron. Buon Natale!
Hermione.

Rimase un po' deluso dalla freddezza del foglietto, tanto che lo rilesse ben due volte per essere sicuro.
Non che si aspettasse una pergamena lunga un metro, ma sperava in qualcosina di più.
Strappò la carta con un po' troppa energia, e quando il regalo gli cadde sulle ginocchia lo fissò, incredulo.
Poi scoppiò a ridere.
Erano un bel paio di guanti di pelle scura, rifiniti a mano e foderati internamente in morbida lana.
Ron rideva, e non perché i guanti non gli piacessero o perché li trovasse buffi.
Rideva perché lui ed Hermione si erano fatti lo stesso, identico regalo.
Entrambi avevano sempre le mani molto fredde, soprattutto d'inverno, ed entrambi concordavano sul fatto che un paio di guanti seri, come diceva Hermione, avrebbero migliorato la situazione.
Studiò con interesse i guanti, che sembravano molto costosi, e non si accorse che Harry si era avvicinato.
-Guanti?- domandò l'amico sedendo ai piedi del letto -Chi te li manda?-
-Sono da parte di Hermione- disse Ron con un sorrisetto. -E' una storia lunga!- si affrettò ad aggiungere in risposta allo sguardo stranito di Harry.
Finirono di scartare i regali (entrambi ricevettero da Hagrid una specie di portachiavi che immediatamente tentò di cavare un occhio a Ron), si vestirono e scesero per la colazione.
Quando entrarono nella Sala Grande, Hermione era già seduta al tavolo di Grifondoro.
Chiacchierava con Dean e mangiucchiava qualche biscotto al cioccolato.
Sulla testa indossava un cappello azzurro con delle orecchie da gatto, probabilmente un regalo di Luna, e le mani erano fasciate in un paio di guanti.
Dei bei guanti grigi, di lana intrecciata, con un piccolo fiocco al lato del polso.
Ron sorrise, riconoscendoli.
-Oh, siete arrivati!- esclamò lei alzando lo sguardo.
Fece un sorriso raggiante e si spostò sulla panca, facendo posto ai due ragazzi.
-Harry, adoro l'inchiostro al profumo di menta che mi hai regalato! Grazie!- disse servendosi un po' di porridge.
Poi volse lo sguardo a Ron, seduto di fronte a lei.
-E... Ron...- non disse altro, ma fece un sorrisetto complice, portando la mano guantata davanti al viso.
Ron ricambiò lo sguardo d'intesa, sorrise a sua volta e si servì un'abbondante porzione di pan cakes.
-Avete visto quanti compiti abbiamo per le vacanze?- disse Harry senza entusiasmo, inforchettando una salsiccia -Siamo sommersi!-
-Be', è normale- osservò Hermione -Vorrei ricordarvi che abbiamo i M.A.G.O., dobbiamo esercitarci il più possibile e...-
-Grazie per avermelo ricordato- bofonchiò Ron -in effetti c'era proprio il rischio che lo dimenticassi, sai, col fatto che i professori non fanno che ripeterlo almeno tre volte ad ogni lezione!-
Harry rise, ma Hermione gli lanciò uno sguardo severo.
-Be', è giusto così!- ribatté -Anzi, penso proprio che dovremmo iniziare a ripassare già da oggi! Dopo le feste ci saranno le simulazioni d'esame, e non possiamo certo...-
-Hermione, rilassati!- la interruppe Ron con la bocca impiastricciata di sciroppo d'acero -è Natale! C'è tempo per pensarci!-
Gli occhi della ragazza si strinsero tanto da ridursi a fessure.
-C'è tempo?- ripeté lentamente -Proprio tu, Ron, sei quello che ha meno tempo di tutti! Stai pensando al torneo? Ti stai occupando della seconda prova?-
Ron si sentì avvampare.
-Io... ci sto pensando- mentì.
Hermione gli lanciò un'occhiata sbieca e riprese a mangiare.
-Comunque ehm, bel cappello Hermione!- esclamò Harry tentando di riportare l'equilibrio.
Lei fece una risatina sarcastica.
-E' tremendo, Harry!- sussurrò, sfiorando una delle orecchie azzurre e sbirciando verso il tavolo di Corvonero -ma è un regalo di Luna, l'ho messo per non offenderla. E' stata così carina...-
-Ehi voi tre, che cosa avete tanto da bisbigliare?!-
Harry, Ron ed Hermione si voltarono di scatto: Hagrid li osservava accigliato, un grande sorriso nascosto sotto la barba aggrovigliata.
-Hagrid!- esclamò Hermione con un sospiro di sollievo -ci hai spaventati!-
-State sempre a tramare qualcosa- ridacchiò il guardiacaccia -State bene? Ah, e buon Natale!-
-Buon Natale a te- rispose Harry, lanciando uno sguardo alla neve impigliata nei capelli di Hagrid -sei stato nella foresta?-
Lui scosse il capo -No, vengo dalla mia capanna! A dire il vero...- si chinò in avanti, e tutti e tre si sporsero sulle panche per ascoltare -a dire il vero, mi chiedevo se vi andava di andarci insieme.-
Harry e Ron si lanciarono un'occhiata preoccupata.
-Nella foresta?- domandò quest'ultimo, titubante.
Hagrid annuì.
-Sì- sussurrò, obbligandoli ad avvicinarsi ancora di più -lo so che fa freddo e c'è la neve ed è Natale, ma Grop sta tutto solo, poverino! Volevo portargli il regalo, e magari volevate farci gli auguri...-
Ron emise un gemito.
L'idea di addentrarsi nella foresta con quel freddo per andare a fare gli auguri al gigante fratellastro di Hagrid lo allettava quanto mangiare un piatto di Vermicoli.
-Be'...- iniziò, lanciando uno sguardo allarmato ad Harry -veramente noi...-
Il faccione di Hagrid si intristì immediatamente.
-Oh- borbottò - non potete? Ci avrebbe fatto tanto piacere a Grop, e anche a me!-
-No è che... noi...-
-...Noi verremo senz'altro, Hagrid.- concluse Harry, rassegnato.
Guardò Ron e sillabò, muovendo solo le labbra -Non potevamo dirgli di no!-
La barba del guardiacaccia tremo d'entusiasmo, e gli occhi gli brillarono.
-Bene, bene!- esclamò assestando a Harry una pacca che lo mando di faccia nel piatto -Sbrigatevi allora, su, non perdiamo tempo!-
-Hagrid...- pigolò Hermione.
I due amici e Hagrid la fissarono, in attesa.
Lei fece un sospiro.
-Ecco, io... in realtà avevo deciso di studiare. Sai, abbiamo così tante cose, e abbiamo i M.A.G.O., capisci...-
-Nessun problema, nessun problema!- la interruppe Hagrid sventolando una mano -Ci farò gli auguri anche da parte tua! Non mi sognerei mai di interferire coi tuoi piani di studio, Hermione!-
Lei gli rivolse un enorme sorriso grato, beccandosi un'occhiataccia da Ron.
-Be', allora andiamo- disse Harry alzandosi, e Ron si affrettò ad infilare cappello, guanti e mantello: prima andavano, prima sarebbero tornati.



-...E penso che ci abbia fatto piacere alla McGranitt, dico sul serio!-
Harry e Ron arrancavano dietro un Hagrid entusiasta da diversi minuti.
Ogni centimetro di pelle lasciato scoperto dagli indumenti sembrava urlare la propria protesta contro il freddo, che sembrava farsi sempre più intenso mano a mano che si inoltravano nella foresta.
-Ehi, Hagrid?- domandò Ron inciampando in una radice, la voce soffocata dalla sciarpa -ma perché lo tieni ancora nascosto così lontano? Voglio dire, ormai tutti sanno di Grop!-
Hagrid parve riflettere qualche istante, senza rallentare il passo.
-E' che lì nella radura si trova bene!- rispose poi -ormai ci è abituato! Forza, siamo quasi arrivati!-
Abbandonarono il sentiero per inoltrarsi tra gli alberi, che in quel punto erano talmente fitti da non lasciar passare nemmeno la neve.
Camminarono sulla terra dura per un po'.
Poi gli alberi si diradarono, le chiazze di neve ricominciarono a comparire per terra ed un ruggito familiare li raggiunse.
-Groppy!- urlò Hagrid, allegro -Buon Natale!-
Harry e Ron si fermarono a qualche metro dal gigante, osservandolo.
Se ne stava seduto a terra, avvolto in quello che sembrava un enorme manto di pelliccia, a giocherellare con un arbusto sradicato.
Quando li vide fece un enorme sorriso con la sua bocca storta, e tese una mano enorme verso entrambi.
-Ehm... ciao Grop!- esclamò Ron, nervoso, facendo un saltello indietro e dando qualche pacchetta alla mano del gigante.
Questo sembrò soddisfatto, e si voltò per dedicarsi ad Hagrid.
-HAGGER!- urlò contento, sollevandolo di peso e avvicinandolo al viso.
-Ah, Grop, vecchio furbastro! Hai capito che c'è un regalo per te, eh?!-
Sospeso a mezz'aria, Hagrid prese a frugare nella sua bisaccia di cuoio.
Perplessi, Ron ed Harry lo osservarono tirare fuori quella che sembrava una tenda di lana patchwork.
-Ecco qua!- esclamò lui, entusiasta -Auguri, Groppino!-
Infilò la tenda sulla testa del gigante, e Ron capì che era un cappello.
Si affrettò a dirlo ad Harry, che lo osservò strabuzzando gli occhi, mentre Hagrid veniva posato di mala grazia sul terreno.
-E'...un cappello- disse l'amico ad Hagrid, con espressione indecifrabile -L'hai fatto tu, Hagrid?-
Il guardiacaccia parve gonfiarsi d'orgoglio.
-Sì!- gongolò -Ci ho messo mesi, ma è proprio bello, no?-
Harry e Ron sollevarono lo sguardo sulla grottesca testa multicolore di Grop.
-Un amore- mormorò Ron.
Passarono la seguente mezz'ora seduti su un tronco d'albero che Grop aveva abbattuto anni prima, parlando del più e del meno.
-Come va con gli studenti del terzo anno, Hagrid?- domandò d'un tratto Harry stringendosi nel mantello.
-Va benone!- rispose Hagrid -Sono molto migliorati da quello che vi avevo detto l'ultima volta! Ci ho fatto vedere degli Kneazle e sono stati entusiasti!-
Ron fu scosso da un attacco di ridarella.
-Che c'è?- domandò Hagrid, curioso.
-Niente- rispose lui tentando senza successo di smettere -è che pensavo a quanto i tuoi standard siano migliorati!-
Anche Harry iniziò a ridere, ma Hagrid guardava dall'uno all'altro, perplesso.
-Standard?- domandò -Mica ho capito di cosa state parlando!-
-Ma sì dai, Hagrid!- disse Harry con un sorriso -Finalmente stai dando un freno alla tua, ehm... passione per le bestie indomabili!-
Hagrid tentò di fare un'espressione offesa, ma si accorsero che in realtà sorrideva.
-Ah, è questo che state dicendo eh, piccoli insolenti?- domandò incrociando le braccia -Mi fate pensare che le mie lezione non vi piacevano!-
Ron scosse il capo, ancora ridendo.
-Ma certo che ci piacevano!- esclamò -Solo che ne hai tirate fuori di bestie strane! Insomma, ci mancava soltanto che esportassi un Erumpent dall'Africa...-
-Be', per quello non dovrai aspettare molto!- lo interruppe Hagrid, meditabondo.
Ron smise immediatamente di ridere.
Si voltò a guardare Harry, confuso, e vide che l'amico aveva l'aria stupefatta.
-Che cosa vuoi dire, Hagrid?- domandò Ron.
Il guardiacaccia avvampò.
-Niente niente!- disse velocemente -Non volevo dire niente, rimuovete tutto!-
-Non starai mica pensando di portare un Erumpent alla prossima lezione?!- insistette lui preoccupato -Insomma, sarebbe proprio...-
-Hagrid- lo interruppe Harry lentamente -Ha a che fare con la prossima prova del Torneo Tremaghi, vero?-
Ron spalancò gli occhi, guardando alternativamente da Harry ad Hagrid.
E quando quest'ultimo divenne paonazzo, Ron sentì tutto il sangue defluirgli dal cervello.
-Tu non...- farfugliò -Stai scherzando, vero, Hagrid?-
-Eh, io non vi ho detto niente!- replicò lui, tentando di darsi un contegno -Avete fatto tutto da soli! Se qualcuno copre che sapete...-
-UN ERUMPENT!- urlò Ron isterico, balzando in piedi -Io non...come...-
Si voltò a guardare Harry, incredulo.
Il ragazzo sembrava a sua volta molto colpito.
-Su su, Ron, non ti agitare così, adesso!- disse Hagrid, sbrigativo -Già hai il vantaggio di...-
-Non agitarmi?!- gracchiò Ron -COME POSSO NON AGITARMI SAPENDO CHE DOVRO' AFFRONTARE UN MALEDETTO RINOCERONTE CORNUTO MAGICO?!-
-Eeeh... be'...- bofonchiò Hagrid.
Ma non trovò più nulla da dire e prese a fissare Grop, con le guance pelose arrossate.
-Morirò!- esalò Ron, lasciandosi cadere sul tronco col viso tra le mani.
Harry fece una mezza risata e gli batté sulla schiena.
-Avanti, non dire sciocchezze. Puoi farcela. Ci alleneremo e...-
-Allenarci?!- chiese Ron, gli occhi strabuzzati -Harry, come ci si allena contro una maledetta bestia gigantesca?-
Harry fece un sorrisetto.
-Be', questo non lo so- disse -ma se ce l'abbiamo fatta a sconfiggere Voldemort, cosa vuoi che sia un Erumpent?-
Ron non si sentì particolarmente rincuorato, ma non se la sentì di contraddire Harry.
-Miseriaccia, Hagrid- piagnucolò alzando lo sguardo su di lui -Quando pensavi di dirmelo?-
Il guardiacaccia sembrò offeso.
-Non te lo avrei dovuto dire!- ribatté -non dovevi saperlo, e non deve saperlo nessuno! Potete dirlo a Hermione se volete, ma...-
-E Jaqueline?- lo interruppe Ron -Non è giusto che lei non lo sappia!-
-No!- disse Hagrid fermamente -Non puoi dirglielo, Ron! Perché allora dovrebbe saperlo anche Krum, e a quel punto io sarei in grossi guai!-
Ci fu qualche istante di silenzio, in cui Ron si fissò la punta delle scarpe e Grop canticchiò tra sé e sé.
-E va bene- borbottò alla fine -mi porterò il segreto nella tomba!-
Hagrid fece un gran sorriso -Ottimo!- esclamò -Saggia decisione! Ed ora cerca di non pensarci più e goditi le vacanze! Oggi è Natale, e tra qualche giorno torna anche Ginny, e avete anche Capodanno!-
-Ma certo, tra poco è Capodanno, che bello- brontolò Ron all'orecchio di Harry mentre tornavano verso il castello -In effetti, lo sanno tutti che il Capodanno è un'ottima arma contro gli Erumpent!-





Nei giorni che seguirono Harry, Ron ed Hermione, così come molti altri studenti del settimo anno, si immersero nello studio.
Hermione era riuscita a disseminare il panico, ricordando loro che i M.A.G.O. non erano poi così lontani come sembrava.
La mattina del trentuno Dicembre Ginny tornò ad Hogwarts, ma questo, secondo Hermione, non era un buon motivo per distrarsi.
E anziché concedere una pausa ad Harry e Ron, non fece altro che agguantare Ginny e trascinarla a studiare con loro.
Quando finalmente smisero, all'ora di cena, erano esausti.
-Muoio di fame!- brontolò Ron mentre entravano nella Sala Grande senza essersi nemmeno cambiati.
-Oh, quante storie!- sbottò Hermione voltandosi a guardarlo -Adesso mangiamo, non vi faccio mica morire di fame!-
-Be', avresti potuto almeno farci cambiare!- protestò Ginny -La McGranitt ci farà neri! Si era tanto raccomandata di conciarci in maniera decente, sai quant'è fissata con la storia che abbiamo ospiti e...-
-Ma perché, che cosa abbiamo che non va?!- domandò Hermione allargando le braccia.
Ron, Harry e Ginny le lanciarono un'occhiata sarcastica.
Prima fissarono il suo vecchio maglione color crema tutto sbrindellato, i suoi stivali marroni scoloriti dalla neve e i suoi capelli cespugliosi tirati indietro alla bell' e meglio da due mollettine.
Poi abbassarono lo sguardo sui propri vecchissimi jeans e sulle felpe e i maglioni infeltriti e bucati.
-Oh, insomma!- sbottò Hermione -Non ci vieteranno certo di mangiare! Questa sono le, ehm... le tenute da studio!-
Ma mentre si avviavano al tavolo di Grifondoro, si sentirono trafiggere da diversi sguardi divertiti e curiosi di compagni vestiti a festa.
Sedettero ad una delle estremità del tavolo e si riempirono i piatti di tutto ciò che riuscivano a raggiungere.
-Be', come sono andate le vacanze?- domandò ad un tratto Ginny con la bocca piena di pollo arrosto -E' successo qualcosa di interessante mentre ero via?-
Ron ed Harry si lanciarono uno sguardo fugace da sopra i piatti, e Ron provò quasi voglia di ridere al pensiero delle facce che Hermione e Ginny avrebbero fatto se avessero detto loro della seconda prova.
-Nulla di speciale- rispose Hermione con un'alzatina di spalle, mentre Ron ed Harry si affrettavano a sparire nel proprio piatto di pasticcio di prosciutto -Alla Tana? Qualche novità?-
-Già!- esclamò Ron riemergendo, curioso -Come va a casa? Stanno tutti bene?-
Ginny bevve un lungo sorso di succo di zucca ed annuì.
-Tutto bene. C'è stato qualche momento difficile, sai... il primo Natale senza Fred... ma la mamma è stata molto forte. Ha pianto soltanto due volte. Ed anche George si sta riprendendo...-
Ron abbassò lo sguardo e giocherellò col purè, a disagio.
-Forse sarei dovuto tornare- mormorò -Insomma, magari avrei...-
-Oh, non dire sciocchezze- lo interruppe Ginny sporgendosi in avanti -Sai che i campioni del torneo devono restare per forza per il ballo! E la mamma è così orgogliosa di te! Hai fatto benissimo a restare!-
Lui cercò lo sguardo di Harry ed Hermione, che annuirono con forza.
Un po' sollevato inforchettò una salsiccia, ma proprio mentre stava per addentarla Dean Thomas si infilò tra lui ed Harry e si sfregò le mani, entusiasta.
-Ehi ragazzi, che ne dite di continuare i festeggiamenti su in Sala Comune?- sussurrò con enfasi.
Il quartetto lo fissò con curiosità.
-Insomma- continuò Dean schiarendosi la voce -Io e Neville abbiamo preso una bella scorta di Burrobirre e Whiskey Incendiario dal vecchio Aberforth, e pensavamo di aspettare la mezzanotte tutti insieme! Sempre meglio che star qui a bere spumante con quelli- e accennò con la testa agli studenti di Durmstrang -no?-
Hermione spalancò la bocca, e Ron fu certo che stava per lanciarsi in una tirata su quanto importante fossero la cooperazione e la fratellanza tra le diverse scuole, ma fortunatamente Harry fu più svelto.
-E' un'ottima idea!- esclamò alzandosi -Almeno nessuno si lamenterà se indossiamo vecchie felpe distrutte!-
Mentre salivano la scalinata di marmo che portava alla torre, soltanto Hermione pareva un po' contrariata.
Ma un'oretta e diverse Burrobirre dopo, anche lei era su di giri.
-Racconta di quella volta a Hogsmeade, Ginny!- disse ridendo -Di quando Harry è scivolato sul viale!-
Lei, Ron, Harry, Ginny, Neville e Dean erano seduti sul grande tappeto davanti al camino della Sala Comune.
I tappi e le bottiglie vuote di Burrobirra giacevano lì intorno, e qualcuno aveva già iniziato a versarsene un po' addosso involontariamente.
Ginny guardò Harry con un misto di ilarità e compassione, poi scoppiò a ridere.
-No dai, povero tesoro!- esclamò -Già è stato imbarazzante assistere, non vorrei imbarazzarlo ulteriormente!-
Risero tutti, Harry compreso.
Poi Neville fissò per un attimo la bottiglia che aveva in mano.
-Ehi, ragazzi- disse con voce impastata -Non è che forse dovremmo regolarci un po'? La McGranitt ci ucciderebbe se scoprisse che ci stiamo ubriacando in Sala Comu..-
-Non ci stiamo ubriacando!- lo interruppe Ginny infilando in bocca un biscotto -Siamo solo allegri!-
-Giusto!- concordò ardentemente Ron.
Sentiva la testa leggera e libera da ogni preoccupazione, ed era una sensazione magnifica.
Lanciò un'occhiata rapida ad Hermione, che sorrideva al tappeto, imbambolata.
In verità, erano tutti un po' alticci.
Ma si erano promessi di non lasciarsi sfuggire la situazione di mano, e avrebbero fatto di tutto per mantenere la parola.
-E adesso, si gioca!- esclamò Dean allegrò, stappando il Whiskey -Qualcuno ha delle proposte?-
-Giochiamo a Scrocchia Nocca!- propose Ron, mentre Neville e Ginny annuivano entusiasti -Lo conoscete?-
Dean ed Hermione scossero il capo.
-Io nemmeno- disse Harry alzando le spalle -Non l'ho mai sentito!-
Ginny si voltò a guardare il fratello.
-Spiegaglielo, Ron!- lo incitò -E' normale che non lo conoscano, è un gioco della tradizione natalizia dei maghi!-
Ron si schiarì la voce e tirò fuori dalla tasca un pugno di noci che aveva preso durante la cena.
-Allora, è semplice. L'obiettivo è spaccare le noci- e le indicò -utilizzando solamente il proprio pugno. Vince chi ne rompe di più!-
Dean aggrottò la fronte.
-Be', ma è semplice!- esclamò -Dov'è la sfida?-
Ron si ritrovò a ghignare.
-Anzitutto, vedrai che non è così semplice spaccare delle noci con le nocche!- disse -E poi, vedete?- fece un cenno con la testa alla sua destra: Ginny aveva tirato fuori la bacchetta e sfiorava le noci, mormorando formule -Le noci saranno stregate! E cercheranno di saltellare via!-
-Forte!!!- rise Dean -Dai, iniziamo allora!-
Hermione si arrese pochi minuti dopo, massaggiandosi le nocche arrossate e annunciando che quello era un gioco barbaro, violento ed insensato.
Gli altri, invece, scagliavano pugni sul pavimento con un certo ardore.
Alla fine fu Ginny ad aver rotto più noci, e una delle nocche di Ron si era graffiata a sangue.
-Ok, basta!- annunciò succhiando la ferita -Sta diventando una carneficina!-
-Facciamo un altro gioco- propose Harry mangiando una delle noci rotte da Ginny -Un gioco babbano, per par condicio!-
-Giusto!- concordò Dean con un sorriso -Giochiamo a Obbligo, Verità e Giudizio!-
Hermione fece una smorfia.
-Oh, no, ti prego Dean! E' così infantile!- gemette.
Ma tutti gli altri fissavano Dean con vivo interesse.
-Obbligo, Verità e Giudizio?- domandò Ron curioso, sporgendosi in avanti -Che diavolo è? Sembrano le tre regole per la smaterializzazione!-
Dean rise e bevve un lungo sorso di Whisky, passando poi la bottiglia ad Harry.
-Si gioca così- spiegò -Ognuno di noi, a turno, sceglie: Obbligo, verità o giudizio. Se sceglie obbligo, sarà costretto a fare ciò che la persona alla propria destra gli ordinerà. Se sceglie verità, dovrà rispondere sinceramente alla domanda che la persona alla sua sinistra gli porrà. Se sceglie giudizio, dovrà dare il proprio giudizio sulla persona che gli verrà nominata sempre dalla persona alla propria destra!-
-Forte!- esclamarono in coro Neville e Ginny.
Harry, che già conosceva il gioco, si limitò ad annuire con un sorrisetto.
A Ron, però, parve una cosa un po' rischiosa.
Non sapeva quanta voglia avesse di sbandierare le proprie verità e giudizi.
-Forse- disse titubante -forse ha ragione Hermione! Insomma dai, è un po'...-
-Maddai, non siate così pallosi!- esclamò Ginny -Harry, inizia tu!-
Il ragazzo si schiarì la voce e si voltò verso di lei.
-Scelgo verità!- annunciò -A te l'onore di farmi la domanda!-
Ginny ridacchiò, una scintilla divertita nello sguardo.
-Moooolto bene!- disse -E' una vita che voglio chiedertelo! Dicci la verità, Harry: bacio meglio io o Cho Chang?-
Dean e Neville esplosero in una risata di approvazione; Ron arrossi un po' in zona orecchie e Hermione fece un risolino imbarazzato, ma Harry rimase tranquillo e sorrise.
-Tu, e non lo dico soltanto perché sei la mia ragazza!- rispose -E' che... hai proprio stile nel baciare, fanciulla!-
Tutti risero, e Ginny, presa dagli effetti del Whiskey e delle Burrobirre, ricompensò Harry con un bacio mozzafiato, che fece ululare ancora di più Neville e Dean.
-Bene!- disse lei, quando si staccò da uno scarmigliato Harry -Tocca ad Hermione!-
Hermione spalancò gli occhi, a disagio.
-Oh, ehm...- balbettò, buttando giù un lungo sorso di Burrobirra e sbrodolandosi -Non... non potrei saltare il turno?-
-Niente affatto!- ribatté Dean mollandole una pacca sulla schiena -Avanti Hermione, un po' di temerarietà!-
-D'accordo, allora- sospirò lei -Scelgo... giudizio.-
-Ottimo!- rise Dean -Be', sarei proprio curioso di conoscere il tuo giudizio sul vecchio Cormac McLaggen, dal momento che girava voce che vi frequentaste!-
Ron si strozzò con il Whiskey incendiario, e vide Harry e Ginny voltarsi a guardarlo.
Per un attimo, Hermione parve imbarazzata.
Poi chiuse gli occhi, fece un lungo sospiro e quando li riaprì parlò con voce sicura.
-Penso che fosse un ragazzo arrogante, tronfio ed abbastanza stupido, e questo è quanto!-
Ron la fissava ed Harry ridacchiò, ma Dean non parve soddisfatto.
-Ma come!- protestò -E allora perché...-
-Ho detto giudizio, Dean, non verità!- lo interruppe Hermione -E adesso è il tuo turno!-
-Ma io... oh, e va bene!- brontolò Dean -Scelgo Obbligo!-
Risero moltissimo quando Neville obbligò Dean ad andare da un gruppetto di ragazzine del secondo anno, sedute lì vicino, e chiedere loro se qualcuna avesse visto le sue mutande a fiorellini.
-Mi hanno scambiato per un maniaco!- disse tornando in cerchio, mentre gli altri si rotolavano dalle risate -Che figure mi fate fare! Tocca a te, Neville!-
Neville, che aveva le lacrime agli occhi per il gran ridere, ci mise un po' a riprendere il controllo.
-Scelgo... scelgo verità!- ansimò poi.
Dean lo fissò con un gran sorriso.
-A-ah! Sono alla tua sinistra, quindi ora mi vendicherò! Dì la verità, Neville... ti è mai piaciuta Ginny?-
Il volto di Neville divenne paonazzo, e spostò lo sguardo da Harry a Ginny alternativamente.
-B-be'- balbettò poi -Ecco... quando al quarto anno le ho chiesto di venire al Ballo del Ceppo con me... insomma, un po' mi piaceva... voglio dire, è una ragazza intelligente e molto carina, insomma...-
-Grazie, Neville!- disse Ginny con un gran sorriso.
Neville parve tranquillizzarsi quando anche Harry gli sorrise.
Poi fu il turno di Ron, che scelse Obbligo, augurandosi che Ginny non lo mandasse a ballare nudo nella Sala Grande.
-Obbligo, eh?- disse lei lentamente, mentre un ghigno le si dipingeva sul viso -Devi baciare Hermione- esclamò -un bacio VERO.-
Le viscere di Ron si contorsero, e sentì le orecchie prendergli fuoco.
Fissò Ginny, incredulo, e poi spostò lo sguardo su Hermione, che gemette -Ma Ginny!-
-Non potete sottrarvi!- decretò lei -E' un gioco, e finora abbiamo giocato tutti! Forza, forza!-
Ron lanciò uno sguardo fugace a Neville, che sembrava vagamente preoccupato, e a Dean, che sembrava divertito e si era coperto la bocca con le mani per l'agitazione.
Poi guardò Harry, che gli fece un cenno d'incoraggiamento, e tornò a guardare Hermione.
-Avanti, facciamolo!- disse lei, nervosa; ma le guance le erano arrossite.
Ron si mise carponi, sporgendosi in avanti.
Sentiva gli occhi degli altri perforargli la nuca.
A pochi centimetri da Hermione sentì il suo profumo e la vide fremere.
Le posò una mano sulla nuca, avvicinò lentamente il viso al suo e posò le labbra su quelle di lei.
E quello che accadde subito dopo lo sconvolse.
Hermione gli gettò le braccia al collo, rischiando di mandarli entrambi lunghi distesi.
Fu lei a schiudergli le labbra, quasi con urgenza, con irruenza.
Per un solo momento, Ron restò spaesato.
Poi si aggrappò a lei e la baciò con trasporto, assaporandone e aspirandone l'essenza, sentendola tremare tra le sue braccia.
Sentiva gli altri ridere e urlare, intorno a loro, ma non aveva alcuna intenzione di staccarsi, di interrompere il bacio.
Fu lei a farlo, dopo quella che avrebbe potuto essere un'eternità ma che a lui parve troppo poco.
Lo fissò per un momento, le labbra socchiuse, il viso arrossato, i capelli gonfi.
Poi fece un sorrisetto strano e tornò a sedersi a gambe incrociate, mentre gli altri applaudivano e ridevano.
Anche Ron tornò al proprio posto, ma ebbe il respiro affannato per i seguenti dieci minuti.
Ginny dovette dare il proprio giudizio su Lumacorno e ricominciarono il giro, in cui Harry dovette baciare il proprio riflesso nella finestra e Dean dire la verità sulla presunta nottata trascorsa con Calì Patil l'anno precedente, ma Ron non fece altro che fissare Hermione tutto il tempo.
E quando Neville scattò in piedi annunciando che entro pochi istanti sarebbe stata mezzanotte, ci mise un po' a comprendere.
-Buon anno nuovo!- urlò Ginny baciando Harry, mentre Dean stappava lo spumante.
Ron guardò Hermione fare gli auguri a Neville e poi voltarsi ad abbracciare Ginny, mentre lui veniva strattonato da Dean e innaffiato di spumante.
-Auguri, fratello scemo!- sorrise Ginny abbracciandolo.
Ron sorrise e le diede un buffetto in testa, stringendola.
-Buon anno, sorella antipatica- rispose ridacchiando.
La lasciò andare a fare gli auguri a Neville e Dean e si avvicinò a Harry ed Hermione, titubante.
-Buon anno, ragazzi- disse con un sorriso, grattandosi la nuca.
Hermione spostava lo sguardo dall'uno all'altro. Sembrava combattuta.
Poi spalancò le braccia ed urlò -Oh, venite qui!-
Gettò un braccio attorno al collo di Harry ed uno alla vita di Ron e li strinse a sé.
Ron si ritrovò stritolato in un abbraccio a tre, gli occhiali di Harry conficcati in una guancia e la testa di Hermione premuta sulla gola, ma quasi non ci fece caso.
Quell'abbraccio gli fece bene.
Quell'abbraccio lo riscaldò da dentro, e gli ricordò che nonostante tutto ciò che era accaduto, e tutto ciò che ancora sarebbe potuto accadere, loro tre sarebbero stati insieme.
-Vi voglio bene, ragazzi- sentì dire alla voce di Harry -e vedrete che sarà un anno magnifico!-
 Si strinsero ancora più forte e poi sciolsero l'abbraccio.
Ron guardò gli amici.
Hermione aveva gli occhi lucidi. Harry sorrideva, gli occhiali un po' storti.
-Io... sono felice di avervi con me.- disse Ron, un po' impacciato. -Stasera, e in generale.-
Li guardò, soffermandosi un po' di più su Hermione.
Dean li raggiunse e distribuì bicchieri traboccanti di spumante.
-Brindiamo all'anno nuovo!- esclamò brandendo il proprio calice -Anno nuovo, vita nuova!-
-Ma con gli amici di sempre!- aggiunse Neville con un sorriso.
Bevvero lo spumante e si avvicinarono alla finestra, ad osservare i Fuochi del Dottor Filibuster che Gazza stava sparando controvoglia in giardino.
Ron rimase un po' indietro, e fu piacevolmente sorpreso quando vide Hermione voltarsi verso di lui.
-Credo che io te dovremo parlare, prima o poi- gli disse con un sorriso, facendo fare una capriola allo stomaco di lui.
-Parlare?- chiese Ron agitato -Certo, io... sì, anche subito se vuoi!-
Ma Hermione rise piano e scosse lentamente il capo.
-Concentrati sulla tua seconda prova, campione- gli disse -Concentrati e superala. E poi avremo tutto il tempo per parlare.-
Suo malgrado, Ron si ritrovò a sorridere.
-Per quanto vuoi farmi penare, ancora?- domandò sottovoce.
Hermione gli lanciò uno sguardo divertito, il bicchiere stretto in mano.
-Molto meno di quanto tu creda- disse -Sai com'è che si dice, no? Nell'anno nuovo, tutto può succedere!-
Sorrise di nuovo, si voltò e raggiunse gli altri davanti alla finestra.
Col cuore improvvisamente leggero, e non certo per l'effetto dell'alcool, Ron la seguì e si mise a guardare i fuochi colorati che esplodevano nel cielo.
E non gli erano mai sembrati così belli.

















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Dopo settimane e settimane di studio, reclusione ed esami, ecco finalmente il nuovo capitolo.
So che sono in ritardo, ma spero di essermi fatta perdonare.
Consideratelo il mio regalo di Natale.
Il mio regalo per dirvi grazie.
Vi faccio tantissimi auguri per delle feste meravigliose.
Vi auguro vagonate di felicità e serenità, perché ve le meritate tantissimo.
Grazie per essere ciò che siete per me.
Non avete idea di quanto mi rendiate felice e di quanto siate importanti nella mia vita.
Grazie, di cuore.
Vi abbraccio forte.

La vostra Miza con la sciarpa e i guanti anche dentro casa :)










   
 
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