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Autore: NekoShadi    23/12/2011    2 recensioni
Noel e Imizu sono due adolescenti qualunque che un giorno si trovano coinvolte in una missione incredibile.
Il destino le ha scelte come Poker Protettrici, e il loro compito sarà quello di difendere lo Shaku Kessho, un gioiello dotato di straordinario potere e quattro ragazzi, principi di un mondo favoloso, Kizuna.
La storia vede l'intreccio di 3 racconti diversi; due amori contrastanti dai mille problemi della vita che seguono la storia principale e cioè la missione delle due ragazze.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Avevo pensato proprio a tutto, addirittura al nome dell'operazione “Shirai e Imizu o sì o sì!”. L'unica cosa che restava da fare ora era ingaggiare il principe di quadri e pensare a una ricompensa per lo sforzo.
-Ma dai proprio Kairi?- protestò Imizu.
-Si Kairi. Ascolta, tu e Kairi siete molto uniti, e lo sono anche lui e Shirai, quindi se Shirai vede che tu ti sei legata mooolto particolarmente a Kairi e cominci a ignorare lui, questo lo renderà ancora più geloso!-
Imizu si convinse. -Qual'è il tuo piano?-
-Bene. Allora, 1. quando ti ritrovi Shirai di fronte, devi far finta che non ci sia nessuno; 2. devi stare sempre appiccicata a Kairi e spupazzarlo a volontà dicendogli cose carine, specialmente in presenza di Shirai; 3. se lui ti cerca non cedere subito, snobbalo!-
-Ok! Allora mettiamoci al lavoro!-
-Ehi frena! Prima bisogna interpellare Kairi e chiedere la sua collaborazione-
Corremmo in fretta verso la stanza dell'asso di quadri, convinte che accettasse subito la proposta. Dopotutto era qualcosa di divertente!
-No, scordatevelo!- disse Kairi.
-Eddai Kairi ti prego!- lo pregò Imizu.
-No e poi no! Per nessuna ragione al mondo farei un torto a Shirai-
-Ascolta non si tratta di fargli un torto; la situazione è complicata, insomma hai sentito anche tu cosa ha detto Auler! Imizu deve riuscire ad instaurare un legame con Shirai!- intervenni io.
-Mmm.. non saprei...-
-Ti prego!!-
Kairi si mise a riflettere per un po'. -E va bene!-
-Evviva!- gridò Imizu.
-A patto che..-
Io e Imizu ci mettemmo a fissarlo. -Che??-
-Che mi facciate rifornimento per un mese di budino al cioccolato! È così buono!!-
-Ehehhe! Ok!- accettai io delusa da quella proposta.
Lasciai Imizu e Kairi da soli a chiacchierare sulle strategie da adottare nelle varie situazioni.
Non vedevo l'ora di vedere la faccia di Shirai rimasto di stucco al comportamento di Imizu, sarebbe stato uno spettacolo.
Il giorno dopo arrivammo presto all'appartamento di Himitsu e appena scese Kairi Imizu gli si avvinghiò addosso, dimenticandosi dell'esistenza di Shirai.
-Kaiiiri!! tesoroo!- urlò per farsi sentire.
-Imizuu! Vieni ad abbracciarmi!!-
Kairi e Imizu si abbracciarono a lungo, mentre Shirai fissava attonito la scena, con sguardo interrogativo come per dire “che sta succedendo!?”.
A scuola ogni cambio dell'ora, Imizu veniva nella mia classe e si metteva a parlare con Kairi, ignorando il resto del mondo.
Anche a casa la situazione si faceva difficile per il principe di cuori. I due finti piccioncini passavano ore nella camera di lui, se uscivano erano praticamente appiccicati e andavano ovunque insieme.
Stavo attraversando il corridoio con i panni da portare in bagno da lavare quando qualcuno mi afferrò fortemente trascinandomi in una stanza: era Shirai.
La sua camera era ben addobbata e altezzosa piena di ghiribizzi principeschi a cui lui era abituato: il letto, che era altissimo e all'apparenza sembrava molto morbido, era coperto da una ricca coperta di velluto rosso decorata con motivi e greche dorati; la preziosa scrivania, stranamente ordinata per una persona del genere, era in mogano e dall'aspetto antico; su un lato della parete soggiornava un grande specchio con una cornice d'oro, nel quale il rampollo di Kokoro si ammirava molto spesso; l'ampio armadio, dello stesso legno della scrivania, aveva un anta aperta, dalla quale si potevano scorgere alcuni abiti del principe, tra i quali la divisa scolastica, qualche abito da comune umano e alcuni dei suoi preziosi vestiti di corte, che non aveva voluto lasciare incustoditi a Kizuna; insomma, in quell'ambiente spiccavano i toni del rosso, il suo colore preferito, e dominava un profumo frizzante che donava vivacità e altezzosità a quell'aria, caratteristiche proprie della persona che vi abitava dentro.
-Mi dici che succede?- cominciò lui.
-Che succede a chi?-
-Come a chi! A Imizu, Mi pare ovvio. Sembra che mi stia evitando e che il legame che aveva con Kairi si sia notevolmente rafforzato!-
-Beh allora ci vedi giusto. Senti, lei si sta comportando esattamente come ti comporti tu con lei, snobbandola, ti sembra giusto?-
-Io non la snobbo! Semplicemente non amo che mi stia sempre attorno!-
-Potresti semplicemente dirglielo no? Invece di evitarla! La fai star male e tu questo non lo capisci, inoltre diventa anche un problema per i suoi poteri perché senza un rapporto anche d'amicizia con te non può evocarli!-
-Il fatto è che io non posso dirle una cosa del genere..-
-Perchè?-
-Perché la ferirei.. e io odio ferire le persone, specialmente se si tratta di ragazze!-
-Credimi.. questo tuo comportamento la ferisce più di ogni spiegazione che potresti dare!- detto questo uscii dalla camera e incrociai Imizu che complottava qualcosa tirando in mezzo Ayomi.
-Sta funzionando!!- disse lei eccitata.
-Beh che a lui dia fastidio ormai è palese..-
-Stasera ho in serbo il colpo finale, aspetta e vedrai!-
Quella sera toccava proprio a Shirai preparare la cena; egli scese a malavoglia in cucina e si mise a cucinare alcuni dei suoi manicaretti, cose semplici che aveva imparato da piccolo stando nelle cucine del palazzo.
-E' pronto! Tutti a tavola!- gridò.
Io scesi, scesero tutti tranne Kairi e Imizu; avrei tanto voluto sapere cosa aveva in mente di fare in quel momento.
Ayomi si sedette e imbarazzato si rivolse a Shirai: -Ehm.. scusa Shirai.. beh.. Imizu e Kairi vogliono la cena in camera..-
Shirai sbatté la pentola sul tavolo borbottando un “questo è troppo”, e, senza rispondere nulla al principe di fiori, poiché aveva capito che era stato obbligato a parlare così, prese un vassoio mettendoci sopra due piatti, li riempì, e con una foga incredibile generata dal nervoso, salì pesantemente le scale, quasi a voler farsi sentire.
Aprì la porta e dopo aver indugiato un po' sull'uscio ascoltando le parole di Imizu che da dove eravamo noi non si sentivano, appoggiò lì per terra il vassoio e si strappò il grembiule, andò in camera sua, si mise le scarpe e scese di fretta.
-Io esco!- disse senza dare una spiegazione.
-Shirai! L'educazione! Stiamo mang..- le parole di Himitsu furono interrotte dalla porta che il principe di cuori aveva chiuso con forza.
Finimmo di mangiare nel silenzio più assoluto, poiché di solito erano i due eredi dai semi chiari ad animare pranzo e cena, e in quel momento non c'era nessuno dei due.
Appena ebbi sparecchiato la tavola salii di corsa per andare a chiedere cosa fosse successo ad Imizu.
-Bravo sei venuto a ritirar.. ah sei tu!- disse lei sorpresa pensando che fossi Shirai.
-Che hai combinato? Shirai se ne è andato fuori con la faccia scura dalla rabbia!- la avvisai io.
-Cosa?! Shirai è uscito?!- si allarmò.
-Esatto! Mi vuoi spiegare cosa hai combinato?-
-Ha esagerato.. lo ha trattato come uno schiavetto!- intervenne Kairi.
-Potevi fermarmi se te ne sei accorto no?- ribattè lei.
-E cosa facevo, dicevo che quello che c'è tra noi è tutta una montatura per farlo ingelosire?-
-No però..-
-Cosa gli hai detto esattamente?- ricominciai.
-Gli ho detto che nonostante sia sfrontato almeno la cena in camera è capace di portarmela..-
-Non c'è dubbio che tu abbia esagerato!- la rimproverai.
-Forse hai ragione..-
-Hei aspettate! Se voi due siete qua, vuol dire che Shirai è in giro da solo!- disse allarmato Kairi.
Il principe di quadri aveva ragione, per una stupidata avevamo perso di vista il nostro compito, e cioè quello di proteggere i principi da attacchi nemici.
-Vai e raggiungilo!- dissi a Imizu.
-Noel.. per favore.. vai tu.. adesso non me la sento di affrontarlo!-
Io accettai e andai a prepararmi per uscire, quando dalla sala si udì la voce di Himitsu che pronunciava un “finalmente sei tornato” a qualcuno che aveva aperto la porta, evidentemente Shirai.
   
 
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