Gregory
House.
La leggenda della facoltà di medicina.
Per le matricole? Un dio.
Per gli amici? Il leader, quello delle tante sigarette fumate di nascosto in
corridoio.
Per me? L’amore che non si è mai concesso.
Colui che fugge le lezioni di anatomia come la peste.
Per non parlare di quelle di diagnostica, così noiose e pesanti. Le peggiori.
Dove gli appunti da prendere superano la velocità con cui li scrivi.
Dove per stare sveglio prendi i soliti sei caffè amari al giorno.
Gregory House e le notti passate a studiare per l’esame imminente.
Notti al bar con gli amici.
Notti con le compagne tra le lenzuola.
Notti da solo.
Notti senza luna. Notti buie.
E giorni ancora più neri, passati nella penombra dell’ultimo banco.
Pomeriggi in biblioteca tra enciclopedie mediche senza capo né coda, chissà
sfogliate da quanti prima di loro.
E poi l’ansia, la paura, l'illusione, le amicizie e gli amore, i momenti
divertenti che non si dimenticano, le speranze e le gioie condivise, le
soddisfazioni, le delusioni…e…
…e poi, io.
Lisa Cuddy.
Quella che nelle foto dell’annuario viene sempre male.
Quella che come unico scopo della sua vita ha prendere il massimo in tutto e
ottenere un posto d’onore nel suo cuore.
Quella che si è iscritta a medicina per puro capriccio.
Perchè della sua vita, a 20 anni, non sapeva ancora che fare.
Gregoy House.
Lisa Cuddy.
E tutto il resto. Ma il resto non è importante.
"La vita non è dentro un libro di filosofia."
Ok. Credo che per oggi possa bastare.