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Autore: remsaverem    23/12/2011    2 recensioni
Jason Gideon viene coinvolto in un caso della sua vecchia squadra. Ma gli esiti saranno imprevisti e Reid finirà col rischiare la vita.
“È il momento della resa dei conti mio caro” esclamò Flint convinto “ma non credo ti piacerà quello che ho in serbo per te”.
“Stupiscimi” rispose Gideon con un sorriso.
“Smettila!” ribattè Flint agitando la pistola in aria “so bene che dietro quell’aria calma stai fremendo per questo scarto, che hai paura per lui” così dicendo, con una mossa repentina smise di agitare per aria la pistola e la puntò verso Reid, immobile “e se adesso lo ammazzassi qui, ora eh?”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jason Gideon, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ST. PAUL HOSPITAL

 

Aveva fatto i bagagli in fretta, considerando che aveva un braccio solo. Gli avevano anche dato diversi punti.

Gli antidolorifici che gli avevano fornito lo tenevano in piedi e lui si era accertato di averne abbastanza per tornare a casa.

“Vai già via?”

Gideon alzò la testa di scatto e, sulla soglia della stanza, intravide Hotch.

“A Reid non piacerà sapere che te ne sei andato senza salutare”.

Gideon non rispose, finì i bagagli e, con passo deciso, si diresse verso il corridoio dell’ospedale.

“Sei solo un vigliacco, lo sai…Jason” buttò lì Hotch.

Gideon inspirò profondamente prima di voltarsi, ma tutto quello che avrebbe potuto dire in sua discolpa non sarebbe bastato ad offuscare la verità.

“Sì, è così” sussurrò piano prima di incamminarsi.

Hotch scosse la testa e se ne andò.

Arrivato all’ascensore Gideon si bloccò, le parole di Hotch risuonavano nella sua testa, se fosse tornato indietro, non sarebbe stato per dimostrare che non era un vigliacco solo…

“Non  sale?” domandò uno spilungone dal vano dell’ascensore.

Gideon scosse la testa e tornò indietro di corsa.

 

Lo spettacolo non era dei più confortanti. Reid giaceva in un letto, circondato da tubi e macchinari che registravano ogni minima variazione del suo respiro, della pressione del…

“Guarda che cosa ti ho fatto” mormorò piano Gideon, senza osare avvicinarsi troppo.

Qualcuno avrebbe potuto obiettare che non era certo colpa sua quello che era successo ma solo di Flint, lui, però, era di un altro parere.

Troppe persone , nel corso degli anni, avevano pagato per i suoi errori, per le sue debolezze e questo era un peso che non poteva più sostenere, per questo se n’era andato e poi…Reid.

Quante volte l’aveva deluso? Non avrebbe mai potuto immaginare di incontrarlo in quelle circostanze.

“Mi dispiace Spencer, mi dispiace tanto” aggiunse dopo un tempo infinitamente lungo. Fece per andarsene quando percepì un mormorio, un flebile suono.

“Ehi” esclamò sorridendo a un Reid che aveva appena aperto gli occhi.

“Come? Non…” si inclinò verso il ragazzo che l’aveva afferrato per un braccio, senza nessuna intenzione di lasciarlo andare.

“non capisco, non…”

E infine comprese, quello che Reid voleva dirgli, che avrebbe voluto dirgli da sempre, se lui non fosse scomparso in quel modo, tanto tempo prima: “non te ne andare”.

Gideon annuì “rimango qui, non mi muovo”:

fine

 

nota dell’autore: concludo la ff con questo breve capitolo. Spero vi piaccia.

  
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