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Autore: Needless Emotion    23/12/2011    11 recensioni
Sogni strani, assurdi, rivelazioni, anticipazioni, che solo la mia mente bacata può fare. :3
Ma io sto iniziando a preoccuparmi seriamente...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sogni fuori dal comune.'
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In questa storia quel rompiballe tenero cucciolo di Johanne non commenta…perché è già il protagonista assoluto della storia, e gli basta! ^^
Quindi niente discorsi tra parentesi! (lo so che vi dispiace, in fondo….*coff molto in fondo coff*)
Beh, non posso fare altro che augurarvi una buona lettura! ;)
 
 
 
 
FLASHBACK
 
Però sento una voce che mi sussurra nella testa…
“Te l’avevo detto di non svenire…”
La voce ridacchia.
“Tranquilla, ci vediamo di nuovo stasera…”La voce svanisce.
 
 
Oddio, adesso ho veramente PAURA.

 
 
 
 
 
NOTA: 
Questo capitolo lo dedico a quel tesoro di Morning Moon,
che mi ha dato un motivo per scrivere questo capitolo.
Grazie, davvero. <3

 
 
 
 
Okay, ho capito.
Ormai questa spiaggia deserta è diventata casa mia.
Il mio habitat naturale…che bella cosa!
Mi guardo intorno.
Dovrebbe arrivare John, da un momento all’altro…
O meglio, ieri mi ha promesso che sarebbe tornato stasera.
Mi giro.
Chissà perché, ma mi aspetto un agguato improvviso…
Sento una risata, e subito dopo mi ritrovo a terra, sopra di Lui.
Beh, a quanto pare lo conosco bene.
John mi guarda con occhi sgranati.
Forse non pensava che avessi così poco equilibrio.
“John…” lo saluto con un sorriso radioso, accompagnato da un lieve sospiro.
Lui alza un sopracciglio.
“Beh? Che c’è?” mi chiede, arricciando le labbra.
Subito dopo si lascia scappare un sorriso.
“Niente, sono semplicemente felice di vederti…”
Sono davvero sincera…questi ultimi sogni con Lui sono stati i migliori.
“La vuoi sapere la verità?” gli chiedo, non senza una punta di malizia.
Lui annuisce lievemente, incuriosito.
“Credo di essermi perdutamente innamorata di te…”
Cala un silenzio, esageratamente imbarazzante.
Poi John ammicca.
“Lo so, sono un gran figo.”
Sbuffo esasperata.
“Ecco, stupido Lennon, hai rovinato un bellissimo momento!”
Cerco di rialzarmi, per far vedere tutta la mia indignazione, ma Lui fa scivolare le braccia attorno alla mia schiena, bloccandomi la fuga.
Dannato Lennon!
Sento il cuore martellarmi all’impazzata.
“E Paul?”
Cretina, stupida, idiota!
Hai un figaccione sotto di te, e tu pensi a Paul?!
Leggo la delusione nei suoi occhi.
 “No, scusa, non intendevo dire questo…” dico, con la voglia rialzarmi e ritrattare tutto.
Eppure non riesco a muovermi
Cerco di trovare una giustificazione plausibile…niente, ho il cervello in tilt.
Lui si divincola da sotto di me, lasciandomi praticamente sdraiata a faccia in giù sulla spiaggia.
Mi alzo, è parecchio umiliante stare stesa lì da sola.
Continuo a balbettare delle scuse insensate.
Lui si avvicina e mi appoggia un dito sulle labbra, per zittirmi.
Mi fissa per un attimo e si gira, dandomi le spalle.
Mi avvicino, e gli poso una mano sulla spalla.
“John, scusa…”
Lui si volta di scatto e mi prende il viso fra le mani.
Smetto di respirare.
Poi John si allontana da me, quasi a forza.
“Dimmi la verità.” mi dice, guardandomi attentamente.
Io annuisco.
“Ti piace ancora Paul?”
La domanda mi spiazza..
Ma vengo turbata soprattutto da un altro elemento, ossia la sua espressione.
Sembra geloso.
Un fiotto di calore mi attraversa, forse per l’imbarazzo.
Mi guardo le scarpe per un attimo, e subito dopo alzo lo sguardo, più sicura.
“E tu invece? Vuoi sapere tutto di me, ma non mi racconti mai niente di tuo.” replico, gelida.
Lui scuote la testa.
Le nostre labbra, però, sono vicinissime.
E il suo sguardo è così magnetico.
Gli appoggio la mano sulla guancia, accarezzandola dolcemente.
Lui accenna un sorrisetto.
“Sai, domani è…è…” mi blocco, non riesco a proseguire.
“L’anniversario della mia morte.” completa Lui.
Abbasso la testa e una lacrima mi scorre solitaria sul viso, mio malgrado.
Lui mi guarda intenerito, inclinando leggermente la testa, e asciuga la lacrima con la manica della sua maglietta.
Poi mi prende il mento tra le dita e mi alza la testa, iniziando ad avvicinarsi lentamente.
Socchiudo gli occhi, e sento le sue labbra premere sulle mie.
Fa scivolare le sue braccia dietro la mia schiena, attirandomi ancora di più a sé; i corpi aderiscono perfettamente l’uno all’altro, i fianchi premuti contro i fianchi, le gambe che si intrecciano.
Ho sabbia in bocca, nelle scarpe, dentro la maglietta, dappertutto; ma non mi importa, perché in questo momento per me esiste solo Lui…potrebbe crollare il mondo e io non me ne accorgerei.
John si stacca improvvisamente e mi guarda, sorridendo dolcemente.
Poi scuote la testa, e fa un’espressione amareggiata.
Io lo osservo, cercando di capire il perché di questo suo improvviso cambio di umore.
“Devo andarmene…” dice, sospirando.
Sospiro anche io.
Perché così presto?
Non voglio svegliarmi…perché appena lo farò sarà l’8.
Maledetto 8 Dicembre, perché esiste?
“Ma tranquilla tessssoro, torno stasera!” dice Lui, ridacchiando allegramente.
Sorrido anche io, sollevata.
“L’hai promesso!” replico io, unendomi alla risata.
Mi abbraccia, inondandomi del suo profumo, e inizia a cantare.
 
Oh my love for the first time in my life…
 
My eyes is always open…
 
Mi fa l’occhiolino, lasciandosi in uno di quei suoi sorrisi…uno di quelli veramente sinceri.
“Te la dedico…” sussurra, accarezzandomi il lobo dell’orecchio con le labbra, dolcemente.
Rabbrividisco.
 
Oh my love for the first time in my life…
 
My eyes can seeeeee…
 
Mi sveglio, fissando il suo poster che ho proprio ieri attaccato nella parete di fronte al letto.
Ridacchio, ripensando al sogno appena fatto, ancora così vivido.
Mi dirigo subito alla scrivania, come ogni mattina, per trascrivere subito il sogno, in modo che ogni particolare rimanga impresso sulla carta e non si dimentichi più, non venga disperso.
Appena mi siedo, però, col foglio bianco pronto per essere riempito in una mano e la penna nell’altra…mi ricordo.
E sospiro.
Oggi è l’8 Dicembre.
Inizio a piangere, silenziosamente, per non svegliare i miei genitori…che dormono di là, tranquilli, liberi da ogni preoccupazione e ignari della mia inquietudine.
Ti amo.
  
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