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Autore: DeAnna     26/12/2011    9 recensioni
Emmett McCarty è un giovane, promettente e brillante medico.
Rosalie Hale è un giovane, promettente e brillante medico.
Emmett all'Università era il re delle feste, il capo di ogni baldoria...
Rosalie (già) all'Università era soprannominata “la principessa di ghiaccio” per la sua bellezza altera e per la sua fredda determinazione.
Entrambi entrano a far parte dell'equipe medica del Dottor Carlisle Cullen al Cedars Forks Hospital.
Sono passati più di dieci anni dall'ultima volta che si sono visti, ma, chiaramente, nessuno dei due ha dimenticato l'altro.
Perchè?
Certo le loro vite sono cambiate...e parecchio, soprattutto per Emmett.
Come?
Leggete e lo scoprirete!!
Read, Enjoy & Review!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale | Coppie: Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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7 - RICORDI



Emmett.


Emmett rimase per qualche minuto a fissare Rosalie che correva, che scappava via da lui.



Non era in grado di muovere un solo muscolo.



Si sentiva come paralizzato e aveva la dolorosissima consapevolezza che anche se l'avesse inseguita fino in capo al mondo in quel momento lei non avrebbe comunque voluto parlare con lui.



Ed inoltre c'erano i ragazzi che lo aspettavano in macchina. Non poteva piantarli in asso per rincorrere Rose.



Sospirò pesantemente, prima di voltarsi e tornare dai suoi figli.



Fece cenno a Edward di lasciargli libero il posto di guida.



Va tutto bene?” chiese Jasper.



Emmett fece, nonostante tutto, un leggero sorriso. Quel ragazzo aveva la capacità di sentire anche la più piccola delle emozioni altrui! Sembrava dotato di un potere empatico!



Si, Jazz, va tutto bene - gli rispose, pur sapendo di mentire spudoratamente – io e la dottoressa stavamo solo chiarendo una questione di lavoro”



Edward tossicchiò.

Ehmmm.....papà.....non è necessario saper leggere nel pensiero per capire che questo piccolo chiarimento ti ha parecchio infastidito! ” esclamò poi.



Emmett lo fissò.

Non era sempre semplice avere dei figli che avevano solo ventun anni meno di lui, anzi, ultimamente, si stava rivelando parecchio complicato tracciare un confine fra l'amicizia e la genitorialità.



Non penso che sia una cosa che ti riguarda, no? - gli chiese, per tutta risposta - e non volevate andare a pranzo?”


Stai cambiando discorso” constatò Jasper.



Non mi va di parlarne ok?” replicò Emmett, sperando di chiudere definitivamente il discorso.



Come vuoi, ma anche la dottoressa Hale sembrava parecchio seccata. Praticamente è scappata via! Dine ha detto che una volta, quando eri giovane, al College, ti sei innamorato follemente di una ragazza...Magari era lei...” insistette Edward.



Devo ricordarmi di dire a Dine che può anche farsi i fatti suoi ed evitare di lasciarsi andare ai ricordi ! E, per tua informazione, moccioso, io sono giovane! E, anzi, vi sarei grato se voi due evitaste di farmi venire i capelli bianchi ….” puntualizzò Emmett a cui la risposta di Edward per quanto fosse pericolosamente vera aveva fatto venire voglia di sorridere.

In effetti non era e non si sentiva affatto vecchio, per quanto le esperienze e le scelte che aveva fatto nella sua vita l'avessero portato a maturare decisamente più velocemente di molti suoi coetanei.



Avere dei figli a soli ventun anni, crescerli, studiare, lavorare...tutto era stato molto intenso, ma anche estremamente faticoso!



Tuttavia se fosse potuto tornare indietro avrebbe fatto esattamente le stesse cose!



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Sedici anni prima


Emmett devo parlarti. Subito!!!”



Il messaggio che Victoria gli aveva inviato, dopo che lui aveva ignorato le sue chiamate (le sue dieci chiamate!) era perentorio.



Emmett sbuffò, seccato.


Sapeva che Victoria non l'avrebbe lasciato in pace fino a quando non avesse accettato di incontrarla e, per quanto lasciare Rose addormentata , da sola, la mattina dopo la loro prima volta ( la loro perfetta prima volta!) , fosse l'ultima cosa che aveva voglia di fare sapeva che era la sola cosa da fare per evitare ulteriori seccature.



'Sarò di ritorno prima che si svegli – pensò – le porterò i croissant e quell'orribile cappuccino alla vaniglia che adora, così potrà fare colazione'



Fece una doccia veloce ed infilò dei jeans ed una maglia , poi uscì, cercando di non svegliare la splendida dea che dormiva come una bambina innocente nel suo letto.



Victoria lo aspettava in una caffetteria poco lontano da casa.



Cosa vuoi da me?” le chiese. Non avevano nulla da dirsi, per quanto lo riguardava, ma aveva deciso, comunque, di andare dritto al sodo.



No, no , no Emmett. Non va bene! Non mi saluti nemmeno?” rispose lei



Non ho tempo da perdere” ribatté lui.



Credi davvero che solo perché ho lasciato, temporaneamente, il College non sappia che ora tu e la principessa di ghiaccio state insieme?” dichiarò lei, sarcastica.



Rinfodera gli artigli Victoria. Ti ricordo che sei stata tu a scaricarmi perché, e cito le tue parole testuali , ' ti sei stancata degli scolaretti e sei pronta ai veri uomini'....perciò la tua gelosia è quanto meno di cattivo gusto” disse Emmett, sedendosi di fronte a lei.



É vero, non rinnego niente. C'è solo un'ultima cosa che mi lega a te. Voglio essere onesta: ne farei volentieri a meno e ho tentato di tutto per rimediare, ma purtroppo la situazione è irreversibile. Sono incinta e non voglio questo bambino” dichiarò Victoria, guardandolo con cattiveria.



Emmett si sentì come se qualcuno gli avesse dato un pugno fortissimo in pieno petto, facendogli mancare il respiro.



Come puoi essere certa che sia mio?” le chiese, cercando di mantenere la calma.


Oh, andiamo! Puoi anche pensare che non sia stata onesta con te, ma di sicuro non sono stupida! É tuo figlio. E non credere che la cosa mi piaccia più di quanto piaccia a te. Ma è troppo tardi per abortire. Credimi: l'aborto era in assoluto la mia prima scelta, ma non si può. Sono venuta qui per questo. Io non sono pronta a fare da madre a nessuno, probabilmente non lo sarò mai. Voglio solo sapere se tu vuoi questo bambino.” disse, spietata.



Dio! - esclamò Emmett – come fai a essere così? Come fai a non sentire nulla per una vita che cresce dentro di te?!”


La freddezza della ragazza lo colpiva quasi quanto la notizia stessa.


Se è mio figlio e, scusa se ne dubito, ma voglio delle prove inconfutabili, parlo di test di paternità, casomai non fosse abbastanza chiaro, mi prenderò tutte le mie responsabilità” dichiarò.



Avrai tutte le prove che vuoi e anche il bambino. Porterò a termine la gravidanza solo perché non posso fare diversamente e poi ti darò il bambino. Dovrai tenerlo tu, se lo vuoi perché, come ti ho già spiegato, io non voglio figli. Non ora e forse, ripeto, mai” rispose Victoria.



Emmett la guardò.



I capelli rosso cupo erano raccolti in una stretto chignon sulla nuca. Il viso perfettamente truccato non tradiva la benché minima emozione ed era vestita in maniera impeccabile.



'Chi sei? - si domandò Emmett – come puoi portare in grembo mio figlio?'






Così erano arrivati i gemelli.


Victoria non aveva mai mostrato la minima emozione, nemmeno quando, svegliatasi dall'anestesia (aveva preteso un cesareo con anestesia totale) le avevano chiesto se volesse vedere i bambini.


La notizia che fossero due, mesi prima, le aveva provocato una vera crisi isterica e sembrava contenta di essere uscita da quello che considerava solo un crudele scherzo del destino, un incubo orribile che le aveva dato solo noie.


Aveva vissuto la gravidanza come una punizione,benchè avesse avuto pochissimi disturbi, odiando il corpo ingrossato e non provava il benchè minimo interesse per le vite che crescevano in lei.


Li terrai tu, anche se non so davvero come ne abbia il coraggio, quindi scegli pure i loro nomi!” Aveva risposto, quando Emmett le aveva chiesto se avesse qualche preferenza.


Victoria che vorresti fare? Abbandonarli o darli in adozione? Sono i nostri figli che ci piaccia o no!” aveva replicato lui.

Certo non aveva programmato di essere padre a ventun anni, ma non avrebbe mai e poi mai abbandonato i suoi bambini!


Sono i tuoi bambini!” aveva dichiarato lei, chiudendo la discussione.


Dopo il parto aveva dato un'occhiata distratta alle due testoline, una con pochi finissimi capelli d'oro e l'altra con un deciso ciuffo color carota, prima di voltarsi dall'altra parte, dichiarando che era stanca e voleva dormire.



Emmett, invece, si era innamorato dei bambini nel momento stesso in cui l'infermiera gli aveva messo fra le braccia i due frugoletti urlanti.



Era assolutamente sicuro che quello non fosse solo il giorno in cui erano nati i suoi bambini, ma anche il giorno in cui era diventato veramente un uomo, lasciandosi alle spalle l'infanzia e l'incoscienza della gioventù.



La nascita dei gemelli, così come, precedentemente, l'annuncio del loro arrivo, non era stata accolta di buon grado dai McCarty.



Caroline e Jackson McCarty si erano opposti fin dall'inizio all'idea che il loro promettente, brillante e unico figlio si assumesse le responsabilità della paternità a soli ventun anni.



La loro ferma opposizione aveva creato una frattura praticamente nel rapporto (già abbastanza fragile e superficiale) con Emmett che, fortunatamente, era stato sostenuto e aiutato da Dine, la sua favolosa e adorata nonna paterna.



Aveva dato ai bambini i nomi dei nonni che amava Edward come la nonna il cui nome di Battesimo, che nessuno aveva mai usato, era Edwardine – da sempre abbreviato in Dine – e Jasper come il nonno che era stato un Maggiore nell'Esercito, prima di smettere la divisa e stabilirsi nel Tennessee, conquistato dai begli occhi blu di Dine Marshall.






N.D.A: Ecco qui il 7 capitolo! Grazie , come sempre, a chi legge e segue questa FF.


Un Grazie super speciale a chi recensisce! Spero mi facciate sapere che ve ne pare di questo...


Ah, si: Tanti auguri a tutti!!!

Spero che Edward e Jasper vi siano piaciuti.... Ora è la volta di conoscere meglio la cara Victoria. Si, proprio lei la rossa, come si suppone sia ora, da dulta.....:
















  
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