Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: firework_1    26/12/2011    6 recensioni
La vita al fianco di Josh diventa sempre più complicata: La detective Kate Beckett si trova a dover lavorare su un caso di omicidio, pericolosamente legato alla sua vita privata; nello stesso tempo però si trova a dover districare i suoi problemi sentimentimentali con il "suo" scrittore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO V
I quattro detective, seduti intorno al computer, controllavano i video della sorveglianza dell'hotel dove alloggiava il detenuto. Josh infatti, era stato cacciato di casa dalla detective, dopo quella fatidica notte, quando lo sorprese nel loro letto con un'altra. Ancora adesso,nonostante tutti gli sforzi, non poteva fare a meno di ripensare a quella scena. La detective, con le dita incrociate, scrutava attenta ogni minimo movimento delle immagini. Fortunatamente poté tirare un sospiro di sollievo, quando, intorno alle 23:00, vide una figura sfocata, procedere verso l'atrio dell'hotel. Riconobbe subito l'uomo in questione, di cui sperava ci fosse traccia. Indossava un cappotto marrone e una sciarpa bordeaux, la stessa che lei gli regalò il giorno in cui tornò da una delle sue spedizioni, con la febbre.

  • ok ragazzi, alibi confermato; potete mandarlo a casa – disse Kate con sollievo e fece per andarsene

  • ehi, aspetta un secondo – Esposito interruppe bruscamente quel momento di beatitudine della detective, quando vide Josh, lasciare nuovamente l'hotel, intorno alle 23.30, questa volta indossando abiti meno formali.

Beckett si voltò per accertasi che ciò che stava insinuando il detective, fosse vero. Quando vide l'immagine di un inconfondibile Josh, uscire dal portone principale, si sentì mancare la terra sotto i piedi e fu costretta a sedersi. Castle la osservava preoccupato, nello stesso identico modo in cui un padre osserva la propria figlia dopo la prima delusione d'amore. I suoi occhi trasparivano un velo di tristezza nei confronti della donna, intenta a guardare fuori da quella finestra opaca, in silenzio, la Grande Mela che diventava sempre più buia, ogni secondo che passava. Mentre lei ripensava ai moventi che avrebbero potuto spingere Josh a compiere un atto simile, una mano calda, appoggiata sulla sua spalla, la riportò bruscamente alla realtà.

  • Beckett io...

Prima che lui potesse completare la frase, lei afferrò la sua mano e le portò entrambe al petto. Intrecciò le sue dita a quelle dello scrittore e voltandosi verso di lui, anche i loro sguardi si incrociarono. La detective rimase paralizzata dalla bellezza degli occhi blu di quell'uomo e così anche lui, rimase esterrefatto dal gesto della “sua” Kate. Cercò con fatica di riprendere lucidità, per poter esporre le parole più appropriate a quel momento. I due sue persero in quel dolce quadretto, fatto di sguardi e piccoli gesti, estraniandosi dal resto del mondo, come se ci fossero solo loro nell'intero distretto. Non si accorsero neppure degli altri due detective, che dalle sedie accanto a loro, li osservavano con aria perplessa, sorpresi dall'intensità dell'atmosfera creatasi in quell'istante e dubbiosi sul da farsi.
A distruggere quella scena, però, ci pensò Lanie, quando arrivò con il riscontro del DNA, trovato sotto le unghie della vittima.
Furono costretti a staccarsi l'una dall'altro. Beckett arrossì dall'imbarazzo dell'essersi concessa troppo velocemente a quel momento di dolcezza.

  • ehi tesoro! – quando però, guardandosi intorno, si accorse di non aver avuto un buon tempismo disse – Ehm.. ho interrotto qualcosa?

Prima che Castle potesse confermare, Kate si intromise e rispose: – nono figurati – e abbassò nuovamente lo sguardo.

  • bene! Sono arrivati i risultati dell'esame del DNA trovato sotto le unghie della vittima.. ehm..vuoi davvero sapere a chi appartiene?

  • Certo..perché non dovrei volerlo? – la osservò incuriosita

  • ok tesoro, se ne sei proprio sicura ..ehm... – aprì la cartellina che aveva tra le mani e iniziò a leggere – dall'esame risulta che il DNA ritrovato provenga da un frammento di pelle appartenente a Josh. Mi dispiace tesoro.

Lanie osservò il volto della detective sbiancare e farsi immobile. Ormai non c'erano più dubbi: Josh voleva il posto di lavoro di Adam da tantissimo tempo e in più si contendevano una ragazza, quindi aveva un movente; il suo alibi non è stato confermato quindi aveva anche l'opportunità.

  • andate a casa sua..sua però, in albergo, non da me... Controllate ovunque per trovare qualcosa che lo colleghi all'omicidio e cercate l'arma del delitto. Ora.

 

Kate era in balia della macchina del caffè mentre cercava di prepararne uno per sé. Una grande nuvola di vapore, dovuta alla pressione, uscì dalla macchinetta con forza e le annebbiò la vista.

  • ehi, vuoi una mano? Posso aiutarti se vuoi..

  • no, ce la faccio da sola.

Lui si avvicinò comunque per darle una mano anche se contro la sua volontà. Risistemò il filtro e cambiò l'acqua. Quando finalmente il caffè uscì, le servì una tazza ancora fumante e ne preparò una anche per sé.

 

Kate Beckett era rannicchiata sulla piccola poltrona della sala relax intenta a degustare il suo caffè ormai tiepido mentre lo scrittore, dalla parte opposta della stanza, continuava a fissarla incantato dai suoi occhi; Vidi che a poco a poco un sorriso nacque dalle sue labbra, quando abbassò lo sguardo, sulla tazza che aveva tra le mani.

  • Castle!

  • No scusa ehm.. – rispose lui dopo essere stato colto in flagrante

  • vieni..andiamo all'interrogatorio.

Lei si alzò per prima e lui la seguì a ruota.
Ryan ed Esposito erano proprio davanti all'ingresso della sala interrogatori, ad aspettarli. Li informarono dei nuovi dettagli appena scoperti dal rilevamento nella stanza di Josh.

  • abbiamo trovato una pistola,una 9 mm,registrata a suo nome appena pochi giorni fa. La balistica ha rilevato che ha sparato questa mattina ma non ha ancora saputo confermarmi se coincide con l'arma del delitto o meno, dovrebbero farmi sapere a momenti. Comunque nell'appartamento non c'è niente che lo colleghi direttamente all'omicidio ma in un cassetto abbiamo trovato questa.

Esposito tirò fuori dalla cartellina una foto e la mostrò alla detective. Beckett riconobbe subito la chioma bionda della donna raffigurata tra le braccia di Josh.

  • perfetto. Cercate di rintracciare la donna della fotografia e poi fatemi sapere. – rispose Kate a denti stretti ma cercando,senza riuscirci, di essere distaccata.

Si voltò verso Castle, appena qualche passo dietro di lei, che con una semplice occhiata capì che era il momento di entrare.

Quando spalancarono la porta, videro Josh, seduto al tavolo degli interrogatori, nello stesso identico modo in cui l'avevano lasciato qualche ora prima. Lui seguì con lo sguardo il corpo fluido della detective che avanzava verso la sua postazione,scuotendo il capo in segno di disprezzo; ma nonostante ciò rimase impassibile. Il suo volto ormai segnato da occhiaie, lasciava trasparire i primi segni di stanchezza. Beckett si sedette davanti a lui, mentre Castle rimase in piedi vicino allo specchio, in seconda linea. Lei fu la prima a parlare.

  • allora Josh: siamo andati nell'albergo in cui ora alloggi e abbiamo ispezionato la tua stanza. I miei uomini hanno trovato una pistola, dello stesso calibro di quella utilizzata per l'omicidio; in più, dopo averla fatta analizzare, hanno scoperto che è stata utilizzata proprio questa mattina. Prego, adesso puoi parlare, come tenterai di giustificarti questa volta?

Josh non disse nulla. Si limitò a puntare lo sguardo sopra le loro teste, fissando la striscia di piastrelle fonoassorbenti che correvano sopra lo specchio di osservazione.

  • Josh! Allora? Come spieghi il fatto che la pistola registrata a tuo nome questa mattina ha sparato?

  • È stata solo autodifesa

  • anche con Adam è stata solo autodifesa?

  • Non sono stato io!

  • Hai la minima idea di quante volte al giorno sento ripetere questa frase Josh?

  • Ma questa volta è vero

  • cosa intendevi prima con “è stata solo autodifesa”?

  • Io ho preso quella pistola per difendermi, mi sentivo minacciato

  • e quando questa mattina l'hai usata, lo hai fatto per togliere di mezzo ogni tipo di minaccia vero?

  • No questa mattina l'ho usata solo per fare una prova, solo una sparo all'aria. Senza bersaglio.

  • Adam non sarebbe d'accordo con questa tua affermazione. Da chi ti sentivi minacciato?

  • Da Andrea. È la donna che in questo periodo mi segue in continuazione, ovunque vada. Ho saputo che seguiva anche Adam. Secondo me è stata lei.

  • Come possiamo rintracciarla?

  • Di solito è lei che rintraccia me. Però prima che iniziasse a seguirmi, la vedevo spesso nelle zone intorno all'ospedale. È la donna con i lunghi capelli neri di cui ti dicevo.

  • Ti conviene dirci di più. Forse non ti rendi conto ma sei il primo sospettato in un'indagine per omicidio

  • non l'ho ucciso io! Quante volte te lo devo dire Kate?

La detective si alzò di scatto in piedi, furiosa, sbattendo i palmi delle mani sul tavolo e avvicinandosi col volto al sospettato, fino a sentire il respiro dell'uomo infrangersi sul suo stesso volto. Castle dal fondo della stanza sussultò e si avvicinò alla detective, pronto a intervenire se ne fosse stato bisogno. Poggiò nuovamente la sua mano sulla spalla della donna, ma questa volta non ebbe lo stesso effetto: lei lo spinse via e iniziò a urlare contro Josh. Aveva conservato troppo rancore dei suoi confronti per riuscire a trattenersi, una volta che era lei a tenere le redini. Neppure il tentativo di mediazione di Castle servì a placare l'ira in fermento della donna.

  • smettila di prendermi in giro Josh! Abbiamo controllato il tuo alibi e non regge! Alle 23:30 sei uscito nuovamente dall'albergo e io adesso voglio sapere dove sei andato!

Tacque per un po, come esitando sulla decisione da prendere, come se già sapesse che da quel momento in poi avrebbe solo potuto peggiorare la situazione. Mentre fissava Kate negli occhi, il suo sguardo diventò di disperazione. Borbottò qualcosa come, se stesse pensando ad alta voce.

  • Josh! Dove-sei-stato? – la detective scandì bene le parole questa volta onde evitare fraintendimenti.

  • Sono andato da lei. Contenta adesso?

  • Da chi? Da Andrea?

  • No, da Jessica, lei si chiama Jessica

  • fammi indovinare: è bionda per caso?

  • Sì, è lei

  • abbiamo trovato una fotografia a casa tua, in cui eri abbracciato ad una bionda, è la stessa donna di cui parli? È la stessa donna del tuo errore?

Il volto di Castle diventò sempre più perplesso, non capendo a cosa si riferissero, come se parlassero in codice.

  • Sì Kate! È lei, è la stessa donna. La stessa che frequentava anche Adam.

  • da quanto tempo va avanti la vostra relazione?

  • Me lo stai chiedendo per l'omicidio o per te stessa?

  • Per l'omicidio Josh. Il fatto che tu e la vittima vi contendevate la stessa donna è un ottimo movente, specialmente se abbinato al fatto che tu aspiravi al suo posto di lavoro.

  • Da poco tempo, stavamo pensando di smettere

  • perché? Adam vi ha scoperti?

  • Sì, ci ha scoperti una settimana fa circa, ieri notte abbiamo deciso di vederci per l'ultima volta

  • quindi sei andato da lei, poi cosa è successo?

  • Quando sono uscito da casa sua, lui era lì ad aspettarci, ci ha visti e dopo ha iniziato a insultarci, ha insultato specialmente lei. Sono scappato via, però con Jessica, l'ho accompagnata da un'amica, credo sia tornata a casa più tardi quando lui non era più lì. Lei aveva paura dato che Adam aveva le chiavi di casa sua. Comunque mentre andavamo via ho visto Andrea uscire da una macchina parcheggiata e andare verso Adam, poi sono risaliti in macchina e sono andati via insieme. Quella è stata l'ultima volta che l'ho visto vivo.

  • Di ricorda che ora era?

  • Non ricordo di preciso, più o meno per l'1:15

  • Quindi prima mi hai mentito, mi avevi detto di non averlo visto il giorno in cui è stato ucciso.

  • Non volevo farti soffrire dicendoti di Jessica

  • allora era meglio intralciare un'indagine per omicidio giusto?

  • Pur di non farti soffrire sì

  • abbiamo finito.

La detective, ancora in piedi,afferrò Castle per un braccio e lo tirò fuori dalla sala interrogatori, lasciando Josh senza parole. Raggiunse i due colleghi seduti sulla sua scrivania e gli passò la cartellina sul caso Mc.Coin mentre lo scrittore si avviò verso l'uscita, dimenticandosi di salutare.

  • verificate se ciò che ha detto è vero e intanto trattenetelo per la notte. – disse la detective prendendo la sua giacca – io ho bisogno di andare a casa, buona notte.

Si diresse a passo veloce verso l'ascensore sperando di trovarci ancora lo scrittore, ma quando si aprì non vide nessuno al suo interno.

 

  • Taxiiii!!

Lo scrittore, sulla soglia della strada, all'uscita del 12th, agitava freneticamente il pollice cercando di chiamare un taxi per poter tornare a casa, ma nessuno lo degnava della minima attenzione, si limitavano a sfrecciarli davanti.

  • Rick!

Lui si voltò verso la fonte di quella voce famigliare che lo chiamava.

  • Beckett!

  • Ehi, perché sei scappato via così? Non avevo forse detto che ti avrei accompagnato a casa io?

  • Credevo volessi rimanere un po' da sola

  • la tua compagnia non mi dispiace, andiamo!

Entrarono entrambi nell'auto di Kate che girò la chiave e mise in moto. Per tutto il viaggio la detective tamburellò nervosamente le sue lunghe dita sul volante, mentre il profondo silenzio all'interno dell'abitacolo ne amplificava il suono. Quello snervante rumore si interruppe solo quando arrivarono sotto casa dello scrittore.
 

 

grazie a tutti per la lettura :) mi fà molto piacere sapere che c'è ancora qualcuno che segue la mia storia....scusate se ho pubblicato questo capitolo dopo un mucchio di tempo ma sono stata una settimana intera con la febbre. cercherò di scrivere il prossimo il più velocemente possibile :) il titolo l'ho scelto nel giro di 30 secondi giusto perchè non vedevo l'ora di pubblicare il capitolo...appena me ne viene in mente uno migliore lo cambio..se avete qualche consiglio e avete voglia di condividerlo mi farebbe molto piacere xD
come al solito rivolgo un ringraziamento speciale a quella piaga della mia co-scrittrice...a cui però voglio un mondo di bene...grazie di nuovo a tutti e se avete qualsiasi tipo di commento fatemi sapere ..ci vediamo al prossimo capitolo

feed the birds!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: firework_1