Timeline: il primo Natale a Mystic
Falls per Elena e Stefan.
Challenge: TVG Christmas Edition @ vampiregeometry, col prompt Elena/Stefan – Sotto il vischio
Note: apparizioni random di Caroline Forbes e uno spaccato di vita per una
letterina natalizia che secondo me poteva essere scritta meglio *chiede perdono a chiunque l’abbia richiesta*
Disclaimer: I personaggi di “The vampire diaries” non mi
appartengono (ma se lo fossero sarei taaaanto felice,
sì :D).
Dedicata
a Hope che desiderava una Stelena da secoli e a chi ha scritto la letterina
natalizia ♥
Christmas traditions
«Hai trovato
tutto?»
Elena sobbalzò
sul posto e fece quasi cadere a terra il cestino verde di plastica e i
sacchetti colorati. Si portò una mano al cuore, riprendendo a respirare
regolarmente quando il viso limpido e curioso di Caroline fece capolino davanti
a lei insieme a quello di un rassegnato Stefan: erano stati letteralmente
incastrati entrambi da Caroline per aiutarla a comprare gli addobbi natalizi
per la festa della scuola. Perché dovessero occuparsene anche loro era sempre
stato un mistero, ma Caroline non era tipo a cui dire di “no” quando si
trattava di organizzare un evento scolastico.
«Non farlo mai
più!» la sgridò.
Caroline sbatté
le ciglia confusa, abbassando un po’ l’enorme Stella di Natale dai petali rossi
che teneva tra le mani, «Fare cosa?»
«Spuntare alle
mie spalle in quel modo!» esordì Elena, sbuffando.
A quel punto il
cipiglio confuso di Caroline si fece ancora più grande, prima di trasformarsi in
una fragorosa risata, «Ma se ti ho chiamata due volte, prima che ti voltassi!»
fece notare, «Non c’è abbastanza vischio? Tipregotipregotiprego,
dimmi che non è così. Mi servono per tutte
le classi.»
Elena sollevò il
cestino verde in cui aveva riposto tutti i rametti che Caroline aveva
richiesto, «Ci sono tutti, non uno di più, non uno di meno, miss “non posso non addobbare la scuola per
Natale, stai scherzando?”!» la prese in giro guadagnandosi una smorfia di
disappunto dall’amica.
«Molto spiritosa!»
«La lista del
fiorista è al completo.» la tranquillizzò Stefan con un sorriso, cercando di
sedare il battibecco.
«E allora perché
fissa ancora il vischio?»
La mora sospirò, «Stavo
pensando all’anno scorso. Mia madre comprava sempre un rametto di vischio,
prendendo in giro Jeremy che non voleva ricevere baci da nessuno di noi.» rise
al ricordo della madre che tentava di placcare Jeremy prima di stampargli un
sonoro bacio sulla guancia, «Aveva un significato speciale per noi, capisci?
Era…»
Normale.
Quotidiano. Familiare.
Caroline sollevò un
sopracciglio biondo, prima di ficcare tra le mani di Stefan la Stella di Natale
per il preside. Afferrò un rametto di vischio e glielo porse con un sorriso
furbetto, «Scommetto che qualcuno disposto a farsi baciare c’è quest’anno!»
Riprese i fiori
dalle mani del ragazzo e con un “però sbrigatevi!” diede loro le spalle e
camminò spedita in direzione della cassa. Stefan rimase fermo sul posto,
trattenendo le risate: il modo in cui Elena rimaneva sempre imbambolata per i
modi di fare di Caroline e il modo stesso in cui quest’ultima cercava di
risolvere ogni problema in due minuti non riuscivano mai a smettere di
sorprenderlo.
«Fare shopping
natalizio le fa male!» esordì Elena, con gli occhi sgranati.
«Ti sento!» urlò
Caroline dalla cassa.
«E tu non ridere!»
lo rimbeccò Elena.
Stefan alzò le
mani, cercando di non scoppiare a ridere, «Non sto ridendo.» affermò con
disinvoltura. La ragazza gli lanciò un’occhiata eloquente, «Non devi
giustificarti se hai dei ricordi così forti dei tuoi genitori. È giusto così.
Caroline vuole solo…»
«Farmi impazzire?»
completò lei con un sorriso sarcastico.
«Ho sentito anche
questo!» urlò nuovamente Caroline, facendo voltare alcuni clienti verso di lei.
Stefan unì le
mani davanti al viso ridacchiando, «Vuole che tu non ti impensierisca. È Natale, Elena… cerca di viverlo con
tranquillità.» consigliò, sorridendole poi dolcemente.
«Sono tranquilla,
infatti.» sbuffò Elena, rigirandosi tra le dita il rametto di vischio, «Ma è il
primo Natale senza di loro, il primo di una lunga serie… vorrei solo mantenere
qualche tradizione.»
Stefan le sfilò
dalle mani il rametto, con un sorriso nostalgico in volto, «Sai… il vischio è
considerato un amuleto portafortuna.» raccontò, guadagnandosi un sorriso dalla
ragazza.
«Questo dovrebbe
aiutarmi?» domandò infatti, non capendo dove volesse arrivare.
«Perché non lo
compri?» propose Stefan, con uno sguardo eloquente, «Potresti scoprire che
qualcosa di fortunato lo conserva ancora… una tradizione, esattamente come ne cerchi tu.»
Il rametto rimase
un attimo sospeso davanti agli occhi di Elena, che sospirò afferrandolo in
fretta e pronunciando un flebile “come vuoi tu”.
«Iniziamo da
adesso?» domandò dopo qualche secondo di silenzio.
Stefan non
trattenne un sorriso quando Elena sollevò il vischio sopra alle loro teste. Le
passò un braccio attorno alla vita e appoggiò le labbra sulle sue, attirandola
per stringerla a sé. Quando si separarono lentamente rimasero comunque con i
visi vicini, così tanto che i loro nasi si sfioravano; i loro corpi erano
avvolti in un abbraccio che infondeva fiducia e calore.
«Potrebbero anche
piacermi, queste nuove tradizioni.» commentò Elena, in un sussurro.
Stefan sfiorò
nuovamente le sue labbra in un bacio breve, prima che Caroline arrivasse a
separarli, «Vi avevo detto di sbrigarvi o sbaglio? » sbraitò, indicando
l’uscita del negozio con un gesto eloquente della mano, «Siamo in ritardo sulla
tabella di marcia! Devo ancora ritirare tutti gli addobbi al negozio di Harold
e comprare l’albero per la festa di Natale, quindi datevi una mossa!»
I due la
fissarono procedere a grandi passi verso l’uscita portando con sé sacchetti
verdi pieni di fiori, prima di fissarsi negli occhi e scoppiare a ridere.
«Sarà meglio
andare!» affermò Stefan, passandole un braccio attorno alle spalle.
Elena sorrise
dolcemente quando furono fuori, infilando il rametto di vischio nella tasca
della giacca: la sua nuova tradizione
era nata in un momento inaspettato e quel rametto le avrebbe ricordato per
sempre cosa l’aveva creata.
Il sorriso di Stefan era la sua nuova
tradizione.