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Autore: MorwenBlood    27/12/2011    1 recensioni
Non sono una ragazza che si fa notare subito. Sono quasi del tutto invisibile.
Poi un giorno ho trovato un ciondolo, e la mia vita è cambiata.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crystal Rain

 

 

“..ey…ati..arr..ai..rdo” Ecco le prime parole che riesco a “comprendere” dopo questa nottataccia.          

Eeeh?!”

“Ho detto, Ray svegliati o arriverai in ritardo”

Ooh… cinque minuti?” chiedo con lo sguardo languido alla mia cara mamma, e con la voce afona come un vecchietto con la raucedine da una vita.

 

“D’accordo, ma ricordati che le corse sotto la pioggia per prendere la metropolitana le devi fare tu, non di certo io!” ..non so perché ma con questa affermazione mia madre ogni mattina mi convince ad alzarmi.

 

“Va bene, va bene, eccomi!”.

 

“Ti ho preparato dei vestiti sulla sedia, se ti va mettiteli. Staresti un amore, tesoro!”

Ehm, avete capito bene, lei mi prepara i vestiti la mattina! Non sempre seguo i consigli, però…

Avete presente quando ho detto “senso dello stile nullo”? NULLO! Beh, non scherzavo affatto.

Sto provando a migliorare ma fino ad allora, preferisco farmi aiutare da lei piuttosto che essere scambiata per un clown dai passanti.

 

Mia madre è già pronta per andare a lavoro, indossa un abito nero e bianco con un cinturone nero alla vita, una giacca rossa con dei grossi bottoni neri e un paio di scarpe nere con un fiocchetto rosso al centro. Capelli sciolti con un basco francese rosso, naturalmente trucco e borsa in pan dan con l’abbigliamento.

 

Come vi avevo detto senso dello stile al massimo.

 

Dopo avermi “svegliata” si dirige in bagno, per darsi gli ultimi ritocchi “da star”. 

 

Io intanto cerco di aprire gli occhi, cosa che ancora non avevo fatto del tutto, guardo per pochi secondi il tetto cercando di orientarmi bene nella camera, dopo di che salto giù dal letto, dopo tre, o quattro passi, non ricordo bene…

“BOOM!”

…Ray?” dubbiosa mia madre chiama il mio nome.

 

“…Mamma?” esclamo a pochi centimetri dal pavimento.


..si, ero caduta, succede spesso, diciamo che sono un po’ goffa per la mia età, per questo sono sempre stata negata per gli sport in cui l’equilibrio è fondamentale. Solitamente le più orribili figure le faccio quando sono sola o in presenza della mia famiglia, fortunatamente non in pubblico.

 

“Tesoro dimmi che non sei caduta anche oggi”

 

Beh non capisco, anche se fosse scontato, anche se cado è una mia questione, un mio problema, qualcosa che riguarda solo me, non capisco il motivo per cui le debba dare fastidio o per cui mi debba fare domande di cui conosce bene la risposta, che rabbia.

 

Si sono anche terribilmente irritabile! 

“No mamma, stavo solo controllando se trovavo l’orecchino che avevo perso  dodici anni fa sotto il letto”

 

Ed ecco che parte la mia “ironia acida” si, possiedo anche quella. Lo prendo come un mio punto a favore, l’ “ironia acida” è molto utile in diverse situazioni, eh!

 

Comunque, da mia madre nessuna risposta, solo una risatina proveniente dal bagno.

D’accordo, d’accordo la ridere la mattina mi dà quella spinta in più per iniziare la giornata, sempre meglio dei litigi che, quando ero ancora una bambina, sentivo spesso dalla mia cameretta.

Non ho mai ben capito per cosa litigassero, ma sinceramente non voglio rivangare nel passato.

 

 

 

Dopo essermi preparata, corro al piano di sotto, indosso un maglioncino blu larghissimo che mi arriva fin quasi alle ginocchia, pantaloni di pelle nera, anfibi sul blu e il mio basco nero. Ho solo evitato le scarpe con il tacco che mia madre mi aveva appioppato sotto la sedia. Pace e amore.

 

Dopo di che prendo il toast dalla cucina e scappo fuori casa salutando in fretta e furia.

 

“Oddio no! Non di nuovo in ritardo!”

 

Bene. Oltre ad avere un nome alquanto “bagnoschiumizzato”, ad essere goffa, irascibile e a fare sogni da pazza psicopatica, sono anche tremendamente ritardataria. Sono un agglomerato di difetti in pratica gente! Eccomi qui!

 

Non è una cosa che faccio intenzionalmente, credo di avere qualche particella cromosomica nel mio DNA parecchio incline al ritardo.

Faccio di tutto per arrivare in orario, di tutto, ma, mio malgrado, ho sempre l’effetto contrario. SEMPRE!

 

 

 Corro verso la metropolitana. Parte alle 7:51 se non ricordo male.

Scendo le scale della stazione, sono ancora in tempo per prendere l’ultima corsa.

 

“Oddio, ce l’ho fatta!”

 

Qualcosa non va, dov’è la metro?!

…ma soprattutto dove sono tutti?!

 

“Su Ray, ci sarà un qualche sciopero!” come al solito parlo da sola, iniziate a farci l’abitudine.

 

“IL TRENO REGIONALE E’ IN ARRIVO AL BINARIO 3”

 

Finalmente, salgo sulla metro, stranamente è vuoto, perlomeno il vagone dove sto io è desolato, bah!

Ho gli auricolari del mio i-pod, non faccio caso a nulla. Mi siedo distrutta sui sedili comodi del vagone. Chiudo gli occhi, mi rilasso.

 

“COSA CAZZ…”

 

Il vagone si ferma all’improvviso. Ci sarà un guasto, forse. Mi volto dietro di me, sento la presenza di qualcuno.

Si dimenticavo di dirvi che sono alquanto, beh…

…sensibile a ciò che mi circonda.

 

Comunque torniamo a noi, una donna sta correndo, una donna non proprio giovane, cosa diavolo succede?!

 

Vado nel panico, la signora mi supera spintonandomi a sedere e sparisce in fondo al treno. Scruto bene la direzione dalla quale la donna era arrivata, non c’era nulla, completamente nulla!

 

Né un pazzo che correva, né un uomo con il viso coperto, né un leone gigante pronto a mangiarla, né uno sciame d’api con il pungiglione bene in vista, né una piovra dall’aria assassina…cosa?

Ooh…ssi ho una fervida immaginazione!    

 

Decido di calmarmi e mi rimetto a sedere.

 

“Ma cosa diavolo è?”

Mi sono seduta su qualcosa, mi rialzo. Era una collana, il cui ciondolo rappresentava uno acchiappasogni.

 

“Sarà della donna di poco fa, adesso come glielo riconsegno?”

 

Obiettivamente? Quante possibilità c’erano che io rincontrassi la donna in questione in una città con non so quanti mila abitanti?

Beh diciamo che le possibilità sono nulle. Ma comunque, decido di tenerlo se mai l’avessi incontrata glielo avrei riconsegnato.

 

“Corri, corri, corri si è fatto tardi cazzo!”

 

 

 

Arrivo in classe con 20 minuti di ritardo, fortunatamente il professor Lensing mi fa entrare pregandomi di sedermi in silenzio per non interrompere la lezione di Storia. Il mio posto è accanto a Samuel.

 

Oh dimenticavo, Samuel, è mio amico da quando ero in fasce, è più grande di me di un’annetto.

Dalla mia nascita non ha fatto altro che proteggermi e difendermi da tutti, a partire dai bambini che non mi lasciavano giocare.

Abbiamo condiviso tutto, sa ogni cosa di me ed è l’unica persona al mondo di cui io mi fidi ciecamente.

 

Sia chiaro è semplicemente un mio amico, il mio migliore amico!

 

Una volta circa un annetto e mezzo fa credo abbiamo provato a “stare insieme”.

Beh vi dico solo che non appena stavamo per provare a baciarci siamo scoppiati a ridere per circa mezz’ora e non appena siamo tornati a ragionare abbiamo preferito lasciare stare, per vari motivi.

 

Abbiamo diversi interessi e diversi gusti, meno che in fatto di ragazzi!

Si di ragazzi, che c’è?

Oooh giusto, Sam è gay, lo è da circa un’anno. Anche per questo motivo il nostro stare insieme era praticamente impossibile!

Lui è, detto in parole povere il fratello che non ho mai avuto, tutto qui, niente inciuci amorosi, niente baci focosi, niente innamoramenti nascosti, siamo semplicemente noi, Ray e Sam.

 

Hola Sam!”

 

 

അഅ

 

Hola Ray”

È il nostro saluto!

Ah cari, è Sam che vi parla, si parlo anche io qui!

 

“Bel maglioncino cara, ma non credi..”

Mi interrompe, come al solito: “No, Sam un altro tuo consiglio di moda no, please! Già mi basta mia mad…

 

“FOX! RIVERS! POTRESTE OFFRIRCI UN PO DI SILENZIO GRAZIE?!”

 

“Si, scusi professore” diciamo all’unisono.

Non è finita qui!

 

Al suono della campana usciamo e ci dirigiamo verso gli armadietti.

“Amore, sai che è inutile parlare, tieni qui”

Esco dal mio armadietto un cinturone nero, e la obbligo a metterselo.

 

“Sam, sei irrecuperabile!”

 

Allibito le rispondo “ Io? Oppure tu che sei una bomba sexy e non usufruisci della tua bellezza, mah è inaudito!”

E mi volto ridendo, ma senza farmi vedere.

Lei ride, “messa mio stilista personale!”

 

“Mia Ray sei la mia musa! Se non mi piacesse già quel bel ragazzone del quinto anno sta certo che ci proverei mon amour!”

Ridiamo, per tanto!

 

Come sono?

Oh,io sono alto un po’ più di Ray, capelli corti castano scuro e occhi castano scuro! Un semplice ragazzo che passa inosservato!

In effetti passiamo entrambi inosservati, non siamo né nel gruppo dei secchioni, né in quello degli sportivi, né ripetenti, patiti del paranormale, cheerleder, drogati, alcolisti, e robine varie.

Ma chi se ne frega!

 

Il giorno scorre, del tutto tranquillo, come sempre!

 

 

 

അഅ

 

 

Suona finalmente quella dannata campanella!

 

Io e Sam decidiamo di fare due passi prima di tornare a casa, andiamo a mangiare qualcosa alla pizzeria in fondo alla strada!

“Ho una fame da lupi, oddio la Morrier quando apre bocca mi fa venire sonno e fame!”

“E lo dici a me?! Ray ti ricordo che lei mi ama!”

“Almeno hai un otto assicurato lurido bastardo”

“Già. Fantastico!”

 

Ridiamo, come sempre. Mi fa stare bene, come pochi.

 

Ci dividiamo alla stazione, salgo sul treno, stavolta colmo di gente. Dopo 10 minuti arrivo alla mia fermata e scendo.

Anche stavolta non c’è nessuno.

Passo dal sottopassaggio per andare dall altro lato dei binari ma qualcosa mi ferma a metà strada.

 

Quel maledetto ciondolo ha iniziato a brillare.
“cosa diamine... spegniti stupido aggeggio!”

Cerco un tasto, una linguetta un qualcosa!

Ma nulla, il diamantino che si trova al centro del ciondolo brilla di una luce, senza un motivo!

 

“Ei bellezza! Che ci fai tutta sola qui”

 

Mi volto di scatto. Cazzo! E adesso cosa faccio?

Un uomo si avvicina a me, non credo abbia buone intenzioni.

 

“…Infatti sto andando via” rispondo sperando di apparire tranquilla.

 

Mi volto dal lato opposto e aumento il passo, non è solo cazzo, non è solo!

Mi fermo. Mentre quei due uomini si avvicinano a me.

“Tesoro tranquilla ora ci divertiamo”

L’altro “essere” ride. Ma cosa cazzo ridi stupido idiota?!

 

“Mi spiace ma non ho intenzione di divertirmi adesso con permesso…”

Cerco di superarli ma uno dei due mi prende per il polso. Mi volto di scatto, non spaventanta ma incazzata.

“Lasciami lurido bastardo!”

 

“Non credo bellez… aaaah

 

Urla?! Perché diamine urla? Dovrei urlare io e urla lui?!

Stacca immediatamente la presa dal mio polso e si guarda la mano, è bruciata!

 

“Stronza cosa mi hai fatto?!”

“Io.. io non ho fatto nulla” guardo ancora impallidita la sua mano.

 

“Ora me la paghi” Si avvicina a me con un piede di porco in mano mentre il suo amico si avvicina per prendermi dalle spalle. Cerco di divincolarmi ma non appena mi prende urla anche lui, le braccia gli fumano, si è bruciato anche lui!

Sempre più spaventata cerco di scappare ma mi bloccano in mezzo a loro.

 

La collana ha smesso di lampeggiare, adesso è una luce rossa a pervadere il diamante al centro!

 

“Adesso basta!”

Più che un’affermazione la mia, è una sentenza!

Tutta la rabbia che avevo accumulato in quei 10 minuti passa dalla bocca dello stomaco e si trasforma in fuoco.

Era come vedere un alone intorno a me, un alone che suggeriva forza, rabbia.

Mi volto di scatto verso la mano dell’uomo che mi aveva toccata per primo e il piede di porco scatta all’indietro e va a sbattere nel muro. Dopo di che guardo lui negli occhi, e ad un certo punto il suo sguardo si perde ed inizia ad urlare

 

“NON CI VEDO, CAZZO NON CI VEDO”.

 

Mi volto verso l’altro uomo, non sono più in me. È caduto a terra e mi fissa terrorizzato.

“Tranquilla tranquilla, vado via, davvero sto andando via”

“E no cazzo!”

Il mio sguardo si sposta sulle sue scarpe le scarpe che pochi secondi dopo prendono fuoco facendolo saltellare come se stesse ballando. Corre verso il suo compare e sbrigandosi cerca di sparire dalla mia vista.

Sento quell’uomo in lontananza adesso che urla di non vederci.

 

Dopo di che, silenzio.

 

 

Adesso sono sola.

Sono stanca.

Il ciondolo è tornato del suo colore naturale.

“Oddio…”

Sono stanca, sempre di più.

Perdo le forze…

…sento dei passi. Cazzo non adesso non ho forza.

Mi volto, un’ombra si avvicina verso di me.

L’immagine è sfocata, confusa, debole.

Passi sempre più forti, ombra sempre più vicina…

“lontano… lontano da me”

Ma oramai è tardi. Sono stanca, troppo stanca.

Tutto si spegne.

Svengo.

 

 

Surprise!

Ed ecco a voi il ciondolo, il fantomatico acchiappasogni: http://img136.imageshack.us/img136/7381/acchiappasogni.jpg

ed infine ecco

Sam: http://img192.imageshack.us/img192/8397/samdefinitvo1.jpg

 

 

 

________________________________Angolo Autrice

Hola gente.

Ecco che la storia si fa più…

ehm interessante.

Chissà cosa succederà.

Il ciondolo? La donna? I sogni?

Oddio.

 

Ringrazio ogni persona che ha semplicemente letto il primo capitolo, chi ha messo la storia tra i preferiti e chi l’ha messa tra le seguite.

*-* che cosa carina.

 

 

Attendo consigli, critiche e quant’altro. **

Baci

 

Cla

 

 

 

 

 

 

   
 
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