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Autore: MaCcO    27/12/2011    3 recensioni
Severus Piton viene assassinato da Lord Voldemort.
Nel Limbo, incontra Albus Silente che lo mette davanti ad un bivio: continuare o tornare indietro.
Cosa sceglierà, Severus?
Qualunque sia la sua scelta, non si può combattere contro il destino...
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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-Guar...da...mi-
 
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Camminava lentamente, quasi temendo di disturbare qualcuno.
Peccato che non c’era nessuno.
Il sole spendeva sulla campagna londinese mentre i suoi caldi raggi scherzavano con i fiori primaverili.
Ma mancava qualcosa.
Non si sentiva alcun rumore, quasi come se tutto questo paesaggio fosse racchiuso dentro un’invisibile campana.
I piedi, poggiati sulla soffice erba, non producevano alcun suono, così come gli uccelli in volo.
Ricordava quel luogo, come non poteva.
-La tua mente è così affascinante, Severus-
Severus Piton si girò di scatto, sorpreso ma non spaventato.
-Questo è il luogo, vero?-
Albus Silente comparì da dietro un enorme pesco.
I due maghi rimasero in silenzio, guardandosi, per quella che parve un’eternità. Poi Silente si decise a continuare-Il luogo dove vi siete conosciuti la prima volta, intendo-
-Si-Severus sospirò e sorrise-Qui ho conosciuto per la prima volta Lily Evans-
-Che posto affascinante...è avvenuto proprio qui, vero? Sotto questo bellissimo pesco?-
-Dove siamo, Silente?-
Il mago tacque per un momento, quasi come se avesse preferito continuare a decantare la bellezza del posto piuttosto che aprire l’argomento.
-Sei morto, Severus-rispose lui, piano-E questo è il luogo dove tutti i morti raccolgono i loro pensieri prima di andare oltre-
-Sono morto-
Severus sussurrò lentamente la frase e si sorprese nel constatare che l’idea di morte non gli procurava né gioia né dolore, né amarezza e né rimpianto.
-Sono morto-ripeté.
-Si. Ma sei morto da eroe-
Eroe.
Questa volta, invece, la parola gli procurò un senso di fastidio alle viscere.
-Ho fatto tanti di quegli sbagli, invece-disse, duro.
-E vorresti rimediare?-
Severus aggrottò le sopracciglia -Che intendi dire, Albus?-
-Intendo dire che...-Il mago iniziò a passeggiare e Severus lo seguì a ruota-Se tu volessi, potresti decidere di tornare indietro-
-E si può?-
-Tutto è possibile qui, Severus-
-Potter se la caverà?-domandò Piton, lentamente-Ce la farà?-
-Ritengo che il giovane Harry abbia tutte le carte per vincere...ci dobbiamo fidare di lui -
Severus lo guardò curioso per un attimo prima di annuire.
-Allora mi chiedevo se...dato che Potter, hai detto che lui ce la farà, io...-
-Non vorresti ritornare in questo momento, vero?
Severus sorrise-Vorrei tornare indietro a quel maledetto pomeriggio del mio quinto anno, quando dissi a Lily che...quando rovinai tutto, insomma- affermò sicuro. Sarebbe stato perfetto. Poteva cambiare molte cose.
-Ritengo che sia possibile, si-annuì il vecchio mago-Severus, confido nel tuo buon senso. Merlino solo sa, quanto sia faticoso ripercorrere lo stesso tragitto con altri occhi...-
-Rimedierò ai miei sbagli-
Cercò di non darsi troppe speranze ma i suoi occhi si illuminarono per la prima volta dopo anni.
Silente gli sorrise, affettuoso -Va bene, allora. Arrivederci, Severus. Sii prudente-
Poi, tutto ciò attorno al giovane mago si scolorì, come se fosse divorato da un misterioso alone grigio chiaro.
La sagoma di Silente divenne sempre più indistinta: cercò di sfiorare la persona più vicina ad un amico che aveva mai avuto, ma non riuscii a muoversi.
Quello che successe dopo fu un mistero.
 
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 -Giù le piume!-squittì il professor Vitius-Anche tu, Stebbins! Per favore, restate seduti mentre raccolgo i compiti! Accio!-
Severus Piton sobbalzò come quando ci si risveglia da un incubo.
Si guardò intorno: era nella Sala Grande adibita a sala d’esame.
Il minuscolo provessor Vitius agitava la bacchetta pronto a ricevere i compiti...era così giovane.
-Ma certo!-pensò Severus-Ci sono riuscito!-
Si alzò molto lentamente dalla sedia e si sentì stranamente a disagio in un corpo di circa dieci cm più basso a cui non era quindi abituato, ma si sentiva pieno di vita,  forte.
-Mi ero dimenticato la magnificenza di avere un corpo giovane-disse tra sé e sé.
Poi, come una cascata fredda si sentì crollare addosso per cosa, o meglio per chi, aveva fatto questo viaggio temporale.
Lily.
Prese distrattamente la borsa da sopra la sedia e, diversamente dall’ultima volta, sfrecciò verso la direzione opposta a quella del parco.
-Lei, ci raggiunse dopo. Doveva essere dentro scuola-rifletté, eccitato.
Sfrecciò come un fulmine tra studenti chiacchiericci, alla ricerca di quella chioma rosso fiamma.
E poi finalmente, eccola. Proprio davanti all’infermeria.
Severus si bloccò, indeciso se continuare: quella era proprio Lily Evans, la sua Lily, in carne e ossa che discuteva con una ben più giovane Madama Chips.
Sorrideva radiosa: Dio, quanto le era mancata.
Iniziò a piangere.
-Lily...-iniziò a sussurrare-Lily...sono io-
Lei  parve non sentirlo.
-LILY!-
La ragazza si girò, curiosa, verso di lui.
-Sev-disse, agitando un braccio-Ero venuta a sapere come stava Lizzy...perché stai lì impalato? Vieni!-
Come non curandosi di nulla attorno a lui, Severus le corse incontro e l’abbracciò forte, tra i singhiozzi.
-Lily...Lily...-
Piangeva.
Severus Piton piangeva forte: lei era viva, sana e salva. La sua Lily era finalmente con lui.
-Sev...cosa ti prende? Stai bene?-
Il ragazzo si staccò da lei, ancora con il volto rosso per il pianto: gli occhi pieni di lacrime non gli permisero di mettere a fuoco il viso dell’amica.
-E’ andato male l’esame?-domandò lei, preoccupata-Dopo tutto quello che abbiamo studiato!-
Severus scosse la testa, sorridendo.
-E’ andato tutto fin troppo bene-disse, tra i singhiozzi-Ma avevo voglia di stare un po’ con te-
Lily avvampò e sorrise, imbarazzata.
-Allora ci incamminiamo?-domandò-Così mi dici perché sei in lacrime...arrivederci Madama Chips-
Dopo pochi passi, Severus si bloccò.
Le si avvicinò, guardandola diritto negli occhi.
Doveva sapere, doveva capire.
-Mi dispiace-sussurrò lui, prima di bombardarle la mente con la Legimanzia.
Lily non riuscì ad evitarlo, in effetti non aveva ancora le capacità per farlo.
Severus molto facilmente entrò nella sua mente e capì tutto: la vide piangere, studiare, parlare.
Più delle volte con James Potter.
Con una stretta allo stomaco, vide Potter afferrarle i gomiti e darle un bacio sulla guancia destra, con una sorta di prepotenza affettuosa.
Lily, paralizzata e rossa dall’emozione.
-Come devo farti capire che mi piaci?-disse lui, con forza-Come?-
Le rivolse un mezzo sorriso e Severus li seguì con lo sguardo mentre continuavano a passeggiare.
Decise che era troppo e interruppe il contatto.
-Ti dispiace di cosa, Severus?-
Lily continuava a guardarlo curiosa: non si era nemmeno accorta che il suo amico aveva violato l’intimità dei suoi ricordi.
Severus abbassò il capo, deluso e umiliato.
Era tutto chiaro, finalmente: lui non aveva mai avuto nessuna possibilità con lei.
Lily era innamorata, nel profondo, di Potter e Severus non aveva mai occupato nel suo cuore il posto che adesso era di James: quindi averla offesa, nella sua vita precedente, non aveva significato azzerare le sue possibilità con lei.
Esse non erano mai esistite.
Non avrebbe sopportato continuare ad essere amico di Lily ma vederla insieme a Potter.
Per poi fidanzarsi e in seguito sposarsi.
Vederla incinta e accarezzare il pancione dove Harry Potter sarebbe vissuto per i primi nove mesi.
Non voleva.
Non lo avrebbe sopportato: sarebbe andato tutto come il fato aveva già prescritto.
-Mi dispiace che...-abbozzò, tremando-Mi dispiace che sei una povera Mezzosangue!-
La nebbia ritornò di nuovo e mentre essa ricopriva il dolore pitturato negli occhi di Lily, Severus nuovamente adulto sentì una mano sulla propria spalla.
-Per quanto l’amore e l’odio facciano nascere in noi il desiderio di ritornare, il destino non può essere cambiato, Severus-
 
Erano nuovamente in quel giardino.
 
-Sono un debole-
-Stringimi la mano, Severus-ordinò Silente, calmo ma decido-E andiamo oltre. Lì, saprai perdonarti-
 
 
 
SPAZIO AUTORE
 
Buonasera popolo di Efp!
Prima di tutto vorrei augurarvi un Buon Natale e un felice anno nuovo (quando verrà!)!
Probabilmente questa fan è frutto di ingozzate varie ed è un lavoro alquanto mediocre ma...era da un po’ che mi ronzava in testa una cosa del genere.
Prima di continuare vorrei sottolineare che ho preso ispirazione per questa One-shot dal primo capitolo della storia di Kokylinda2  “Ricominciare dal Principio”.
Per chi di voi abbia letto la storia originale, ha ben compreso quanto la mia ispirazione sia puramente marginale e ovviamente sono anche ben consapevole di quanto la mia storia sia anche qualitativamente inferiore.
Ora ritornando all’avventura di Severus, non so cosa dirvi se non...
E’ abbastanza credibile?
A me sembra tanto una stupidata di un ragazzo annoiato -.-
Come avrete potuto notare in questa one-shot Lily Evans pronuncia il nome di una certa Lizzy...
Lei è Elizabeth Hall, co-protagonista della storia a quattro mani, scritta da me e Raffaley94 Suicidio al profumo di fiori di pesco.
Detto questo, spero di avervi allietato per dieci minuti e...vi aspettiamo nella nostra storia a capitoli :) 

  
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