The biggest mistake
Lights on
Anche
se non poteva desiderare altro, gli mancava qualcosa.
Era
a casa dopo mesi lontano, stava vivendo la vita che aveva sempre
immaginato gli
appartenesse di diritto, studiava e viveva a New York per la miseria!
Eppure
mancava qualcosa. O meglio, qualcuno.
Non
che nella grande mela fosse sempre stato tutto rose e fiori, certo!
Il
primo periodo era stato davvero duro e la testardaggine di Kurt di
certo non
aiutava le cose.
Anche
se il loro appartamento era davvero piccolo e in una zona per niente
residenziale, l’affitto era molto oneroso e se avessero
dovuto pagare di tasca propria
anche le tasse del college, Rachel e Kurt sarebbero rimasti di sicuro
pochissimo in quella splendida città.
Le
lezioni erano dure, faticose ed estenuanti. La competizione feroce ed
erano
tutti nemici.
Almeno
Kurt aveva Rachel e Rachel aveva
Kurt.
Era
la notte della vigilia e Blaine era da solo a casa. I suoi genitori
ovviamente
erano ad una certa serata di gala di non si sa di che loro importante
amico e
lui era riuscito a rimanere a casa fingendo la febbre. Non che si
aspettasse
che i suoi rimanessero a casa per lui.
“Lo
sai che ormai dobbiamo andare, altrimenti che figura ci facciamo! E poi
mi sono
comprata questo abito da mille dollari apposta per questo evento. Vai a
dormire
che noi torneremo tardi. A domani mattina caro” aveva detto
in velocità sua
madre mentre riempiva la pochette in coordinato con l’abito.
Verso le undici
avevano lasciato un messaggio in segreteria dicendo che avrebbero
dormito in
hotel perché non se la sentivano di guidare con le strade
ghiacciate.
Blaine
ormai non si stupiva più di niente quando si parlava della
sua famiglia.
A
lui, da un certo punto di vista, andava bene così. Ormai i
suoi non facevano
neanche più caso alla sua presenza o assenza a casa e lui
aveva la libertà di
fare ciò che voleva. Aveva molta libertà per
essere un adolescente.
Non
aveva voglia di andare a dormire e tanto meno di mettersi davanti al
televisore
a vedere un qualche film in tema natalizio con trama e finale super
scontato.
Prese
la macchina, il suo cd preferito e iniziò a guidare senza
una meta ascoltando a
ripetizione le stesse cinque canzoni. Si accorse per caso che era
passata
mezzanotte. Era Natale.
Senza
neanche accorgersene, come spesso gli capitava, si ritrovò
di fronte casa
Hummel – Hudson. Questa volta però la luce in
camera di Kurt erano accese.
D’istinto
e pensando che con quel freddo e all’una di notte nessuno lo
avrebbe visto,
scese dalla macchina. Stretto nel suo giaccone e pieno di freddo,
Blaine si
appoggiò al muso della sua vettura, il naso all’in
su a fissare la poca luce di
quella stanza: sicuramente era la luce dell’abat jour.
Avrebbe
fatto e dato qualsiasi cosa per rivedere di nuovo Kurt, ma lo sapeva
che era
sbagliato.
Lo
aveva sperato ogni singolo giorno al McKinley. Ogni volta che lo
prendevano in
giro, che lo spintonavano, che doveva subire risatine e barzellette.
Avrebbe
avuto avere l’appoggio di qualcuno, invece, l’unica
sua roccia, l’unica cosa
sana e vera nella sua vita se n’era andata via una mattina
d’agosto. Certo, i
restanti membri del Glee Club gli erano vicini ma, esattamente come
nella sua
prima scuola, non si interessavano veramente a tutto quello che
passava,
impegnati come erano con i loro piccoli drammi.
Ormai
Blaine ci aveva fatto il callo. Almeno, uscito da scuola, poteva fare
quello
che voleva e sfogare tutto se stesso con Sebastian.
Ormai
erano tutti a dormire. Aveva cucinato Kurt per cena.
“Cucina
vegana questa sera, così rimaniamo leggeri per
domani!” aveva annunciato,
procurando diverse reazioni in famiglia: Burt e Finn sbarrarono
leggermente gli
occhi, sconvolti dal fatto che avrebbero mangiato praticamente solo
soia e
verdure mentre Carole fu contenta per una volta di non dover cucinare.
Una
volta finito di cenare e visto tutti insieme un film che davano per
televisione, Kurt mandò tutti a dormire e da solo
pulì cucina e piatti.
Era
già l’una. Il tempo volava in quei giorni in cui
era a casa.
Nonostante
fosse davvero molto stanco, non poteva di certo saltare il suo rituale
d’idratazione,
soprattutto con il freddo che c’era fuori e la sua pelle che
richiamava ardentemente
attenzione.
Finalmente
poté indossare il suo bellissimo pigiama delle feste di
liscissima seta blu e
ficcarsi sotto le coperte.
Stava
giusto per chiudere gli occhi quando si accorse che la finestra non era
chiusa
bene.
Ciondolando
e rimproverandosi mentalmente sulla sua sbadataggine, andò
verso i vetri.
-
E’ proprio Natale, ora inizia pure a
nevicare - pensò Kurt guardando fuori,
abbassò lo sguardo per vedere se la
neve aveva già attaccato sul loro vialetto
d’ingresso e vide una macchina, posteggiata
proprio davanti casa sua.
-
Strano, di solito nessuno
parcheggia li - poi,
riconobbe quella macchina. E lentamente anche il suo
proprietario che
guardava esattamente nella sua direzione.
Era
proprio Blaine. Un attimo di stordimento e poi d’istinto,
come se nulla fosse
mai successo, aprì la finestra e sventolò il
braccio per farsi vedere
dall’altro in strada.
Era
frastornato. Già il fatto di avere potuto vedere il viso di
Kurt per un’altra
volta al cinema gli sembrava un sogno. Non si sarebbe mai aspettato di
poterla
rivedere di nuovo. Invece eccola li, alla finestra. Un angelo, chiaro e
luminoso.
Ma
lo stava davvero salutando con la mano?
Blaine
vide per un istante il suo viso e poi nulla. Kurt sparì
così velocemente che
quasi pensò di averlo sognato.
Ritornò
velocemente in sé, scrollò la testa e si
girò per ritornare in macchina.
Oramai
agiva solo l’istinto e il corpo, il cervello si era spento.
Senza rendersene
conto Kurt si ritrovò con la porta di casa semi aperta e la
maniglia tra le mani.
Cosa avrebbe fatto non lo sapeva, ma ora non gli interessava
più di tanto.
“Aspetta
Blaine!”
-
Ora ho anche le allucinazioni
uditive -
pensò Blaine. Il suo corpo in tali circostanze
giocava spesso brutti scherzi.
“Blaine,
un attimo!” urlò Kurt con tutto il fiato cha aveva
in gola. Non poteva farlo
andare via. Sentiva che non poteva proprio.
Si
voltò, convinto di non vedere altro che il nulla. Rimase
attonito nel vedere
realmente qualcuno alla porta. Ancora più stupito nel
riconoscere Kurt.
“Ti
congelerai la fuori. Vuoi entrare un attimo?”
NdA
Dio
non pensavo mi sarebbe mancato
così tanto scrivere qui!
Spero
che il vostro Natale sia
andato meravigliosamente e che queste vacanze siano stupende…
Intanto,
che ne dite di vedere come
i nostri Kurt e Blaine trascorreranno il loro 25 Dicembre appena
scoccato?
Grazie
per essere così in tante a
leggere… sono davvero commossa.