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Autore: littlegreenhole    28/12/2011    6 recensioni
Cosa succede se a mettersi in mezzo alla storia di Kurt e Blaine ci sono il college, tanti sentimenti, ma, soprattutto Sebastian?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The biggest mistake

Lights on

Anche se non poteva desiderare altro, gli mancava qualcosa.

Era a casa dopo mesi lontano, stava vivendo la vita che aveva sempre immaginato gli appartenesse di diritto, studiava e viveva a New York per la miseria!

Eppure mancava qualcosa. O meglio, qualcuno.

Non che nella grande mela fosse sempre stato tutto rose e fiori, certo!

Il primo periodo era stato davvero duro e la testardaggine di Kurt di certo non aiutava le cose.

Anche se il loro appartamento era davvero piccolo e in una zona per niente residenziale, l’affitto era molto oneroso e se avessero dovuto pagare di tasca propria anche le tasse del college, Rachel e Kurt sarebbero rimasti di sicuro pochissimo in quella splendida città.

Le lezioni erano dure, faticose ed estenuanti. La competizione feroce ed erano tutti nemici.

Almeno Kurt aveva Rachel e Rachel  aveva Kurt.

 

Era la notte della vigilia e Blaine era da solo a casa. I suoi genitori ovviamente erano ad una certa serata di gala di non si sa di che loro importante amico e lui era riuscito a rimanere a casa fingendo la febbre. Non che si aspettasse che i suoi rimanessero a casa per lui.

“Lo sai che ormai dobbiamo andare, altrimenti che figura ci facciamo! E poi mi sono comprata questo abito da mille dollari apposta per questo evento. Vai a dormire che noi torneremo tardi. A domani mattina caro” aveva detto in velocità sua madre mentre riempiva la pochette in coordinato con l’abito. Verso le undici avevano lasciato un messaggio in segreteria dicendo che avrebbero dormito in hotel perché non se la sentivano di guidare con le strade ghiacciate.

Blaine ormai non si stupiva più di niente quando si parlava della sua famiglia.

A lui, da un certo punto di vista, andava bene così. Ormai i suoi non facevano neanche più caso alla sua presenza o assenza a casa e lui aveva la libertà di fare ciò che voleva. Aveva molta libertà per essere un adolescente.

Non aveva voglia di andare a dormire e tanto meno di mettersi davanti al televisore a vedere un qualche film in tema natalizio con trama e finale super scontato.

Prese la macchina, il suo cd preferito e iniziò a guidare senza una meta ascoltando a ripetizione le stesse cinque canzoni. Si accorse per caso che era passata mezzanotte. Era Natale.

Senza neanche accorgersene, come spesso gli capitava, si ritrovò di fronte casa Hummel – Hudson. Questa volta però la luce in camera di Kurt erano accese.

D’istinto e pensando che con quel freddo e all’una di notte nessuno lo avrebbe visto, scese dalla macchina. Stretto nel suo giaccone e pieno di freddo, Blaine si appoggiò al muso della sua vettura, il naso all’in su a fissare la poca luce di quella stanza: sicuramente era la luce dell’abat jour.

Avrebbe fatto e dato qualsiasi cosa per rivedere di nuovo Kurt, ma lo sapeva che era sbagliato.

Lo aveva sperato ogni singolo giorno al McKinley. Ogni volta che lo prendevano in giro, che lo spintonavano, che doveva subire risatine e barzellette. Avrebbe avuto avere l’appoggio di qualcuno, invece, l’unica sua roccia, l’unica cosa sana e vera nella sua vita se n’era andata via una mattina d’agosto. Certo, i restanti membri del Glee Club gli erano vicini ma, esattamente come nella sua prima scuola, non si interessavano veramente a tutto quello che passava, impegnati come erano con i loro piccoli drammi.

Ormai Blaine ci aveva fatto il callo. Almeno, uscito da scuola, poteva fare quello che voleva e sfogare tutto se stesso con Sebastian.

 

Ormai erano tutti a dormire. Aveva cucinato Kurt per cena.

“Cucina vegana questa sera, così rimaniamo leggeri per domani!” aveva annunciato, procurando diverse reazioni in famiglia: Burt e Finn sbarrarono leggermente gli occhi, sconvolti dal fatto che avrebbero mangiato praticamente solo soia e verdure mentre Carole fu contenta per una volta di non dover cucinare.

Una volta finito di cenare e visto tutti insieme un film che davano per televisione, Kurt mandò tutti a dormire e da solo pulì cucina e piatti.

Era già l’una. Il tempo volava in quei giorni in cui era a casa.

Nonostante fosse davvero molto stanco, non poteva di certo saltare il suo rituale d’idratazione, soprattutto con il freddo che c’era fuori e la sua pelle che richiamava ardentemente attenzione.

Finalmente poté indossare il suo bellissimo pigiama delle feste di liscissima seta blu e ficcarsi sotto le coperte.

Stava giusto per chiudere gli occhi quando si accorse che la finestra non era chiusa bene.

Ciondolando e rimproverandosi mentalmente sulla sua sbadataggine, andò verso i vetri.

- E’ proprio Natale, ora inizia pure a nevicare - pensò Kurt guardando fuori, abbassò lo sguardo per vedere se la neve aveva già attaccato sul loro vialetto d’ingresso e vide una macchina, posteggiata proprio davanti casa sua.

- Strano, di solito nessuno parcheggia li - poi, riconobbe quella macchina. E lentamente anche il suo proprietario che guardava esattamente nella sua direzione.

Era proprio Blaine. Un attimo di stordimento e poi d’istinto, come se nulla fosse mai successo, aprì la finestra e sventolò il braccio per farsi vedere dall’altro in strada.

 

Era frastornato. Già il fatto di avere potuto vedere il viso di Kurt per un’altra volta al cinema gli sembrava un sogno. Non si sarebbe mai aspettato di poterla rivedere di nuovo. Invece eccola li, alla finestra. Un angelo, chiaro e luminoso.

Ma lo stava davvero salutando con la mano?

Blaine vide per un istante il suo viso e poi nulla. Kurt sparì così velocemente che quasi pensò di averlo sognato.

Ritornò velocemente in sé, scrollò la testa e si girò per ritornare in macchina.

 

Oramai agiva solo l’istinto e il corpo, il cervello si era spento. Senza rendersene conto Kurt si ritrovò con la porta di casa semi aperta e la maniglia tra le mani. Cosa avrebbe fatto non lo sapeva, ma ora non gli interessava più di tanto.

 

“Aspetta Blaine!”

- Ora ho anche le allucinazioni uditive - pensò Blaine. Il suo corpo in tali circostanze giocava spesso brutti scherzi.

 

“Blaine, un attimo!” urlò Kurt con tutto il fiato cha aveva in gola. Non poteva farlo andare via. Sentiva che non poteva proprio.

 

Si voltò, convinto di non vedere altro che il nulla. Rimase attonito nel vedere realmente qualcuno alla porta. Ancora più stupito nel riconoscere Kurt.

 

“Ti congelerai la fuori. Vuoi entrare un attimo?”

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA

Dio non pensavo mi sarebbe mancato così tanto scrivere qui!

Spero che il vostro Natale sia andato meravigliosamente e che queste vacanze siano stupende…

Intanto, che ne dite di vedere come i nostri Kurt e Blaine trascorreranno il loro 25 Dicembre appena scoccato?

Grazie per essere così in tante a leggere… sono davvero commossa.

   
 
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