Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Vagabonda    28/12/2011    3 recensioni
No, il titolo non è sbagliato. C’è scritto proprio Callen, avete letto bene. Perché così è come Elisabetta chiama all’inizio la più famosa e invidiata famiglia di vampiri. Elisabetta ha molte cose in comune con Bella Swan. Per esempio, è timida come lei, con una particolare predisposizione per catastrofi e un’assoluta mancanza di equilibrio. Un giorno, quasi per caso, il libro Twilight capita tra le sue mani. E lei comincia a leggere, e si ritrova in un mondo incredibile, talmente simile al suo da sembrare quasi lo stesso. Che sia tutta una questione di coincidenze? La ragazza non ne è poi tanto sicura…
Rimasi a bocca aperta, fissando la faccia del volume con un misto di sorpresa e ilarità. La lucida copertina nera ricambiò il mio sguardo, le lettere rosse che parevano dichiarare prepotentemente il loro nome. Twilight lessi.
Fui presa dall’insensata voglia di ridere e un singulto isterico uscì dalle mie labbra serrate. Quando si parla del diavolo…
Ma ero soddisfatta e abbastanza impaziente, quando cominciai a sfogliare le pagine del libro. Finalmente avrei appreso la storia del vampiro più discusso del momento direttamente dalle parole dell’autrice, e non sarei più apparsa una completa ignorante di fronte alle acclamazioni della mia amica.
Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, recitava la prima frase, seguita da molte altre. Sorrisi, afferrando quel libro così improbabile tra le mie mani, e mi sistemai comoda sul sedile. Mi rimanevano ancora pochi minuti di viaggio, ma perché non sfruttarli al meglio? A dir la verità, quel volume mi incuriosiva e non poco, e già le prime parole avevano stuzzicato il mio istinto di lettrice. E poi, non ero forse impaziente di conoscere meglio questo Edward?
Con quei pensieri e la pioggia scrosciante che accompagnava i miei occhi avidi di sapere, cominciai a leggere il libro
Twilight.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Image Hosted by ImageShack.us







-Nicolò-
Alessia pronunciò il suo nome con circospezione. Fu solo una parola, eppure con quel nome a lei così caro fece trasparire tutto ciò che provava. Il rimorso per le sue azioni, il rimpianto per non essersi saputa controllare, il dispiacere per averlo fatto soffrire, l’amore, infine, che aveva sempre provato per lui.
Nicolò si voltò e uscì dalla stanza. Prima di poter pensare, schizzai in piedi e gli corsi dietro. Riuscii ad afferrarlo per un braccio e lo sbattei contro il muro. Eh no, quando è troppo è troppo!
-Non sono una persona violenta, ma mi hai davvero fatto incazzare- sbottai, guardando negli occhi il ragazzo.
-Non posso- disse lui, la voce rotta e roca dall’emozione –non sono degno di stare con lei-
Più delle sue parole, furono i suoi occhi a colpirmi. Occhi feriti, occhi che nascondevano un dolore troppo grande, troppo forte da sopportare. Occhi di chi ha smesso di lottare, di chi ama ma non vuole ammetterlo.
-Cosa dici?-
Nicolò mi guardò ancora, con quegli occhi disperati –Non ti sei chiesta perché non sono mai venuto a trovarla? Non ti sei domandata perché proprio io, il suo ragazzo, non mi sono preoccupato di stare al suo fianco?-
Mi allontanai da lui, ferita dalla rabbia contenuta nelle sue parole. Poi, lui si prese il viso tra le mani e cominciò a piangere. Un pianto muto, il corpo scosso dai sussulti. Un pianto di chi ha perso tutto, un pianto senza consolazione. E capii che la sua ira non era rivolta verso di me, ma verso se stesso.
Poggiai una mano sulla sua spalla, tirandolo a me e abbracciandolo. In certi momenti non servono le parole. Restammo così parecchi minuti, e poco a poco i sussulti di Nicolò diminuirono fino ad arrestarsi. Anche allora continuai a stringerlo a me, donandogli conforto con quell’abbraccio.
Quando ci staccammo, mi accorsi della presenza di Umberto. Mi sorrise, prima di rivolgersi al mio amico.
-So che ti senti in colpa, so che ti senti un vigliacco. Ma non è mai tardi per rimediare ai propri errori, o meglio, alle proprie mancanze. Puoi riempire il vuoto della tua assenza essendo presente ora, facendo sentire ad Alessia che adesso e in avanti per lei ci sarai sempre e comunque. L’hai salvata e lei ti ama. Cosa chiedi più di questo?-
Guardai il mio ragazzo, stupendomi ancora una volta della saggezza delle sue parole. Al mio fianco, sentii Nicolò irrigidirsi.
-E se non fossi alla sua altezza?-
Umberto sorrise, puntando gli occhi verdi sul mio viso –Non saremo mai all’altezza della persona che amiamo-
Presi la mano del mio amore e del mio amico e insieme tornammo dalla nostra Alessia. La mia amica ci aspettava seduta sul letto. Guardai il suo viso scarno, le occhiaie e i capelli arruffati, e mi si strinse il cuore. Poi però incrociai i suoi occhi e vidi quella fiamma che aveva arso per tutta la vita in quelle iridi turchesi. La mia amica era tornata e non se ne sarebbe più andata. Qualcosa me lo stava dicendo dal più profondo del mio cuore.
-Dove eravate andati tutti? Uno si sveglia dal coma e non può nemmeno stare con i suoi amici?- sbottò Alessia, fingendosi offesa.
Assunsi un’aria contrita, ridendo di gusto quando lei mi fece l’occhiolino. “Mi sei mancata”, mimai con le labbra. Lei sorrise, annuendo. Poi si rivolse a Nicolò.
-Io ti amo- disse semplicemente –ti ho sempre amato e ti amerò per sempre. Ho fatto una cazzata, l’ennesima, e non ho scuse per giustificarmi. Spero solo che il tuo amore sarà abbastanza forte da perdonarmi. Se non ci riuscirai, lo capirò.
In una sola falcata, Nicolò fu al suo fianco. Le prese la mano e la portò sul suo petto.
-Questo è tuo. Il mio cuore, il mio corpo, il mio amore. Io sono tuo. Noi ci apparteniamo, ne ho avuto la conferma qualche giorno fa, quando ti ho strappato dalle grinfie di quel manipolatore. Non è mai stata colpa tua, sei stata usata e Dio solo sa cosa sarebbe potuto succedere se non fossimo arrivati noi. Eri debole per colpa mia, perché ti ho lasciata sola troppo tempo. Eri insicura, e non ti biasimo. Sono io a chiederti scusa, per non essere stato forte abbastanza, non essere stato in grado di proteggerti-
Alessia pose un dito sulle sue labbra, arrestando quel fiume in piena di parole –Tu mi hai salvata, il resto non conta. Il passato è passato, il futuro verrà. Adesso noi dobbiamo pensare solo al presente, e il mio presente sei tu-
Nicolò la baciò e la mia amica si sciolse tra le sue braccia. Sorrisi, mentre lacrime di gioia rigavano il mio viso.
Tutto sarebbe andato bene. La mia amica si era svegliata, James era morto e Daniele era libero.
Stavo persino facendo amicizia con quell’acida di Rosaspina!
Un paio di forti ma delicate mani si posarono sui miei fianchi. Alzai lo sguardo fino a incontrare quello di Umberto al mio fianco, che mi sorrise. Il mio stesso sorriso felice e sicuro.
Sarebbe andato tutto bene, finalmente.









Eccomi qua!
Lo so sono una cacca, non mi faccio sentire per settimane intere e quando aggiorno lo faccio con un capitolo che a stento si può definire tale. Questo è il chiarimento finale (per davvero, questa volta) della coppia più travagliata di questa storia. Tutto è bene quel che finisce bene.
Ma sarà vero? Sarà davvero tutto finito? Tutte le incertezze chiarite, tutti i rapporti saldati? A me sembra che manchi qualcosa. E a voi?
Il prossimo capitolo sarà l’Epilogo, ma sarà senza dubbio un capitolone!
Intanto vi lascio con ogni intrigo quasi sbrogliato. E con questo bel bacio rappacificatore dei due innamorati :P
Ringrazio le quattro stelle che hanno recensito, e prego anche i lettori invisibili di farsi sentire. Siete forse i fantasmi dei Cullen, voi altri?!
A preso, e se non scriverò prima della fine dell’anno, vi faccio tanti auguri per questo 2012!
Baci,
Elena
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Vagabonda