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Autore: Lemon    28/12/2011    3 recensioni
Ma perché allora mi ci ritrovo qua, in un ora che non è nè giorno, nè notte? Non lo so, mi sono vestita fugacemente e sono arrivata col fiatone.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Central Park, ora irriconoscibile del mattino, forse è notte, forse è giorno.
 
E' freddo, tanto freddo, non ho neanche la minima idea di cosa ci faccia io qui. Ho scavalcato il cancello e mi ritrovo a camminare per un parco abnorme, senza motivo.
Supero tutto, cammino per un tempo che pare interminabile, passando davanti a tutte le statue e le costruzioni che ho visto tante di quelle volte illuminate dalla luce del sole o bagnate dalla pioggia.
Ormai non ci faccio neanche caso, arrivo fino alla parte occidentale, camminando silenziosamente. La pace regna in Central Park, come se ci fosse una barriera che la protegge da tutti i rumori della notte di Manhattan.
Passo davanti al cartello che indica l'inizio dei 10.000 metri quadrati di Strawberry Fields, porgo la mano ad accarezzare l'insegna, ma la ritraggo subito dopo, è freddissima.
Sospiro e passo avanti, continuando a camminare a ritmo lento, guardandomi intorno. A dire la verità non sono mai stata in quella parte del parco.
Vi chiederete il perché, me lo chiedo anche io, dato che sono una grande fan dei Beatles, di John Lennon. Potrei dire che ho paura.
Ma perché allora mi ci ritrovo qua, in un ora che non è nè giorno, nè notte? Non lo so, mi sono vestita fugacemente e sono arrivata col fiatone.
Mi chino a guardare la piazza principale, piena di fiori intorno alla scritta "Imagine". Apro la mia borsa stracciosa e prendo anche io un mazzolino di fiori.
Crisantemi bianchi. In oriente simboleggiano la pace, qui invece la morte, che cosa buffa. In greco invece, significano "fiori d'oro".
Li sistemo accuratamente insieme a tutti gli altri fiori, accarezzando piano la scritta.
Sento le gambe cedermi e mi alzo, guardandomi intorno alla ricerca di una panchina.
Noto una panchina che spicca fra tutte. 
Mi siedo e subito mi giro ad osservare la figura di Lennon; è seduto a gambe incrociate e mi osserva con i suoi occhi, cerchiati dagli immancabili occhialetti.
Sto impazzendo. Fa un po' paura, a dire il vero, però è lui. Mi mordo il labbro e sento le forze abbandonarmi, sento la testa che mi pesa e le lacrime spingermi dagli occhi.
Poggio la testa sul suo petto, è freddo, freddissimo. Non importa.
"Tu sei morto" Sussurro. "Ci hai lasciati anni orsono" Non riesco a frenare più le lacrime.
Ed eccomi lì, a piangere su un'allucinazione in un orario ambiguo.
Nonostante tutto riesco a sentirlo, lì, vicino a me. Gli stringo la mano, mordendomi il labbro e tirando sù con il naso e continuando a piangere, con il viso nascosto sul suo petto.
"Ci manchi, John" Gli mormoro, aprendo gli occhi annebbiati dalle lacrime e lo vedo sorridere, come solo lui sapeva fare. "Ci manchi" Ripeto, singhiozzando.
"Hey tu, ragazzina" Alzo lo sguardo e noto una guardia del parco, che mi guarda con una torcia in mano. "Non dovresti essere qui, a quest'ora"
Annuisco, asciugandomi le lacrime con il dorso del braccio. Mi guarda con pietà e mi giro di scatto. John non c'è più.
"Andiamo, ti accompagno a casa" Mormora, avvicinandosi e prendendomi per mano.
Ci manchi, John.
 
 
Strawberry Fields <3
BOH.
E' DA TIPO 567890 ANNI CHE NON SCRIVO NIENTE.
Mi sono ispirata ad un sogno, no, non sono mai stata in America D:
Non mi convince ma, RECENSITE UVYUIKVBGFGOIG.
 
Peace, LemonDan.
   
 
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