Ginny, seduta sul
bordo della vasca azzurra, continuava a guardare lo stick rosa, le sue mani
incapaci di non tremare.
Quel “+” azzurro,
comparso sullo schermo, l’aveva sorpresa davvero nonostante lei poco prima si
era preparata psicologicamente alla notizia.
“Gin?” una voce
femminile interruppe i suoi pensieri, che frullavano in mente così veloci che
era difficile persino per se stessa capire cosa le passava per la testa. Come
avrebbe dovuto comportarsi, adesso? Era sicura di essere pronta per una cosa
così grande? Era davvero sicura che quella scoperta le dava gioia?
“Ginny, per
l’amor del cielo, apri questa porta se non vuoi che lanci una fattura!”
Quell’ultima
imprecazione la fece ridestare dai suoi pensieri confusi, e con estrema
riluttanza aprì la porta.
“Tua madre ci sta
chiamando per il pranzo, quindi fammi vedere subito quel dannato test” disse
un’agitatissima Hermione, facendo irruenza nella stanza.
Ginny, non avendo
scelta, le consegnò il test con un’aria sconfitta, ma allo stesso tempo curiosa
di vedere la reazione di Hermione, la quale dopo aver dato un’occhiata rapida
allo stick, emise uno squittio di gioia e abbracciò l’amica.
“Oh, Ginny, sono
così contenta per te! Dovrai dirlo ad Harry, ai tuoi, a Ron, dovrai scegliere
il nome, se è maschio potresti chiamarlo…”
“Hermione, la
vuoi piantare?” rispose seccamente la ragazza, prendendo il test che giaceva
abbandonato sul bordo della vasca e riponendolo nella scatola.
“Cosa ti succede?
Non sei contenta, per caso?”
“Non è quello è
che… niente, non potresti capire. Andiamo a tavola prima che la mamma si faccia
venire una crisi nervosa” concluse
Hermione lasciò
perdere riluttante ogni tentativo di parlare con l’amica, che aveva assunto
un’aria irritata che sarebbe stata più appropriata a Mirtilla Malcontenta, il
fantasma del bagno delle ragazze che “viveva” a Hogwarts.
Dopo essere
giunte nell’affollato soggiorno, Ginny si sedette accanto a Harry, che
ingannava l’attesa del pranzo giocando con il piccolo Teddy Lupin.
La ragazza era
dispiaciuta per la sua reazione di qualche minuto prima, ma per le scuse ci
sarebbe stato tempo; doveva ancora capire quali fossero i suoi sentimenti verso
quel bambino che portava in grembo. Forse il test era sbagliato, forse era
meglio farne un altro, così tanto per esserne sicuri.
Eppure all’inizio
si era sentita così euforica all’idea di avere un bambino tutto suo, credeva di
non desiderare altro… e ora perché era così spaventata?
”Ecco qua, spero di non aver fatto troppo poco, siamo così tanti!” disse Molly,
entrando in sala da pranzo con un pranzo avrebbe abbondantemente sfamato un
numeroso esercito in tempi di guerra.
“No, Mollì, es
parfè!” intervenne Fleur, che ultimamente aveva instaurato un rapporto molto
stretto con la suocera, mentre cercava di tenere a bada la piccola Victoire che
tentava in una serie di ripetuti e strambi balzi, di saltare addosso a Teddy,
che la guardava ridendo.
Dopo che ebbero
finito di gustare quel delizioso pranzo (tra le richieste di Molly che cercava
di far mangiare una quarta porzione di tutto a chiunque fosse seduto a tavola)
si ritrovarono tutti in salotto: Fleur chiacchierava con Arthur, Bill giocava
con un’allegrissima Victoire, Harry e Ginny (quest’ultima sotto le continue
occhiate furtive di Hermione) si erano dedicati a Teddy, Percy discuteva con
Arthur di lavoro, guardando ogni tanto sua moglie che coccolava la piccola
Molly, e “nonna” Molly chiacchierava con George e Angelina, mentre osservava
con tenerezza Fred, profondamente addormentato tra le braccia della nuora.
“Hey amore, c’è
qualcosa che non va? Non sembri tanto tra di noi oggi, sai?” disse Harry,
notando per l’ennesima volta lo sguardo perso di Ginny.
“Mh? Oh, niente
Harry, non preoccuparti è tutto ok” rispose lei, sfiorando leggermente le
labbra del ragazzo, che però non le credette.
“Avanti Ginny, ti
conosco e so che qualcosa ti turba e tu sai, sai benissimo che non devi tenerti
tutto dentro, perché così peggiori solo le cose” continuò Harry “Insomma, non
ti fidi di me, dopo tutto quello che abbiamo passato?”
”Oh, tu non capisci. Non c’entra niente tutto quello che stai dicendo, lo sai
perfettamente che io mi fido ciecamente di te. E non c’è niente che non va,
chiaro? E ora se vuoi scusarmi, vado un attimo in camera” rispose Ginny, con
una punta di fastidio nella sua voce, e alzandosi sparì per la rampa di scale
che portava ai piani superiori della Tana.
Harry rivolse uno
sguardo interrogativo ad Hermione, che aveva seguito tutta la brevissima
discussione, che dal canto suo gli rispose con uno sguardo preoccupato e che
dopo aver dato un breve bacio a Ron seguì
“Perché lo tratti
così? Che ti ha fatto? È preoccupato per te, lo vuoi capire?” disse Hermione
spalancando la porta della camera dell’amica e afferrandola per un braccio.
”Herm, lasciami stare. Nessuno può capire” rispose
“Per l’amor del
cielo, Ginny! Aspetti un bambino, eri così felice prima! Cosa ti succede?”
”Sono affari miei, va bene? Per me è una cosa nuova e comunque..”
”Lo vuoi capire che non sei sola?” La interruppe Hermione “Non sei l’unica che
avrà o che aspetta un bambino, prendi Fleur che è di nuovo incinta o anche
Angelina che ha appena avuto il piccolo Fred! Non sei sola, non lo sarai mai!”
concluse guardando Ginny negli occhi, il respiro irregolare e lo sguardo
acceso.
“Senti, non farmi
pressioni Herm, devo abituarmi all’idea e devo capire cosa è giusto e cosa è
sbagliato. Tranquilla, mi passerà tutto questo nervosismo e comunque non
scordarti che io so che ci sei e che ti voglio bene” disse
“Dai, andiamo di
sotto, e stasera prometto che mi scuserò con Harry”.
”E quando hai intenzione di dirgli che sei incinta, sentiamo”.
“Appena ce ne
sarà l’occasione, lo giuro”.
“Mi fido eh, non
farmi scherzi Ginevra Weasley”.
“Non chiamarmi
Ginevra, Hermione Jean Granger” concluse Ginny, ridendo con Hermione, e sentì
che non le aveva mai voluto così tanto bene come in quel momento.
Angolo della scrittrice: Scusate il ritardo, un
mese per l'attesa di questo capitolo, ma vari problemi e impegni non mi
hanno permesso di continuare la storia! Anyway, spero vi piaccia questo
capitolo, è abbastanza breve a dire il vero, ma il prossimo (che
è in attesa di qualche ritocco) non tarderà ad arrivare.
Lasciatemi le vostre recensioni e se c'è qualcosa che non va fatemelo sapere, le critiche sono sempre ben accette!
Alla prossima!
She Wolf