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Autore: JooJoo    28/12/2011    1 recensioni
Giulia incontra il suo primo amore dopo nove anni. Il suo Professore di matematica.
Perché faceva sempre lo stesso effetto? Era una stupida cotta adolescenziale, no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come vorrei poter parlare senza preoccuparmi,
senza quella sensazione che non mi fa dire
che mi piaci per davvero
anche se non te l'ho detto
perché è squallido provarci solo per portarti a letto
e non me ne frega niente
se dovrò aspettare ancora per parlarti finalmente
dirti solo una parola.




POV VERONESI.

Non avrei mai immaginato di rincontrarla dopo nove anni. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventata così... bella. E invece sono qui, dall'altra parte del bancone, intento a guardarla senza farmene accorgere.
E' così carina vestita di nero... Solo se immagino di vederla con niente addosso poteri morire.

Sembro un adolescente alla sua prima cotta. Mani sudate, batticuore e uno strano movimento nello stomaco. Spero di non essere arrossito, come alle volte fa lei. Altrimenti la mia reputazione è rovinata. Quando l'ho incontrata all'aereoporto credo di essermi imbambolato a guardandola. Aveva le guance rosse per l'imbarazzo e quei suoi occhi verdi che parlavano più di lei. Poi le sue labbra, carnose e umide dischiuse per lo stupore. Non mi è mai capitato di sentirmi così di fronte ad una donna, eppure ne ho incontrate parecchie, anche più mature. Ma con lei mi sento diverso. Come se non fosse una ragazza qualunque, da una notte e via.
Sento un mostro dentro di me che urla per uscire e per dirle quanto sia bella.
Io cerco di trattenerlo, ripetendomi che è troppo giovane, che non avrebbe mai perso tempo con me. Insomma, diciotto anni di differenza non sono pochi. Ma ogni volta che la vedevo, quel mostro diventava sempre più grande e incontrollabile.
Facevo fatica a non perdermi nei suoi occhi, a dare un senso logico alle mie parole. Ne avevo dato la dimostrazione due giorni fa, quando un bel ragazzo, più o meno ventenne, le aveva detto
-"Sai che oggi sei più bella del solito? Cosa devo fare per uscire con te?".
Io mi sono subito girato per fulminarlo con lo sguardo. Come osava dire certe cose di fronte a me? Ma ovviamente lo poteva fare visto che non ero nessuno per lei...
Giulia aveva risposto con un sorriso di ringraziamento e con -"Mi dispiace ma sono molto impegnata". 'Appunto, pensavo io, adesso sparisci.'
-"E dai bellezza, sono sicuro che un giorno per me lo troverai, guarda che io ti faccio divertire" disse con un tono malizioso.
A quel punto io non ci ho visto più, non potevo immaginarla con un uomo che non fossi io.
Così dissi -"Non hai capito che non vuole uscire con te? Vuoi che te lo spieghi lentamente?"
-"E tu che vuoi?"- rispose lui -"Non saria mica il padre?".
Rimasi zitto, perché avevo riaquistato quel poco autocontrollo che mi rimaneva. Lo sguardo di lei era quello che mi aveva colpito di più, sembrava quasi... speranzoso? No, non poteva essere.
Stavo letteralmente impazzendo e avevo bisogno di parlarne con qualcuno che potesse darmi il consiglio giusto. Chiamai l'amico di una vita, Paolo. Sapevo che c'era sempre per me.
-"Paolo, io non ci riesco a trattenermi. Sembro un altra persona di fronte a lei...".
-"Senti Carlo, io non ti ho mai visto così per una donna. E' una cosa seria?".
-"Non ne ho idea, so solamente che mi sento... strano".
-"Dovresti provarci secondo me, magari con dei piccoli gesti... indizzi."
-"Ma ha diciotto anni in meno di me, potrei essere quasi suo padre!"
-"Non dovrebbe importarti della sua età se con lei ci stai bene... e poi a quanto ho capito a lei non sei indifferente."
Rimuginai sulle parole di Paolo, forse aveva ragione lui. Non potevo comandare i miei sentimenti, non ci sarei mai riuscito.
Così, pensai a come poter farle capire il mio interesse.
Su suggerimento di Paolo optai per un CD, visto che lei amava la musica, con delle canzoni speciali.
Una era 'Oggi sono io' di Alex Britti, e riassumeva in breve tutto quello che provavo.
E ora, devo trovare il coraggio di darglielo. Ce l'ho proprio qui, nella tasca della giacca.

La guardo ancora e ancora e poi dico -"Giulia, ti ho portato un CD. Mi piacerebbe che tu l'ascoltassi. E' un pensiero..." Andai via poco dopo, lasciandola leggermente sorpresa.



POV GIULIA

Chi si aspettava che mi regalasse un CD... ero ancora un po' imbambolata quando Barbara, riscuotendomi dai miei pensieri mi chiese
-"Come mai ti ha regalato un CD il tuo bel professore?"
-"Non ne ho idea..." risposi io con una faccia sbalordita.
-"Se reagisci così per un CD che ti regala, immagino che fai se ti regala un altra cosa..."
-"BARBARA!" dissi io tutta rossa -"scommetto che l'ha fatto solamente perché conosce la mia passione per la musica"
-"Alcune cose non possone essere dette a parole, Giulia. Ci vuole una canzone per esprimere tutto quello che hai dentro. Fossi in te l'ascolterei attentamente."
Così, ero rimasta tutta la mattina a pensare a quel dannato CD. Non avevo il coraggio di ascoltarlo davanti agli altri, e aspettai la fine del turno.
Arrivata a casa con un gran batticuore, ci misi un bel po' a tranquillizarmi. Insomma, era solo un CD.... ma era un suo regalo.
Lo misi nello stereo ed attesi che la prima canzone iniziasse.
Era: Mi sei scoppiato dentro al cuore, di Mina. Conoscevo già quella canzone, ultimamente la ascoltavo spesso...

E tu,tu sei arrivato
mi hai guardato
e allora tutto è cambiato per me.


Rimasi in silenzio ad ascoltarla, quasi rapita dalle parole.

Non so perchè,
non lo so perchè.
All'improvviso.
All'improvviso.
Sarà perchè mi hai guardato
come nessuno mi ha guardato mai.


Era come se lo stereo non stesse leggendo il CD, ma il mio cuore, il mio cervello, tutto. Diceva troppe cose vere... Mandai avanti, sperando che anche la seconda canzone parlasse un po' di lui, e di me.
Era: Non ti sveglierò, di Bertoli.
Non l'avevo mai sentita prima, ma sentendo i primi accordi, mi ha stregata. L'ultimo pezzo diceva

il mondo è adesso altrove, il mondo che non vuole
che giudica severamente quelli come me.
Ma se per un momento, per un solo istante,
avessero provato quel che provo io per te,
si fermerebbe il mondo, il mondo lì a guardare
tu, che stai a dormire e forse sogni me.


Forse Barbara aveva ragione, una canzone può esprimere in poche parole ciò che tu provi, e Bertoli l'ha fatto benissimo. Questo voleva dire che Veronesi provasse qualcosa per me? Avrei dovuto parlargli, ma ascoltai anche la terza canzone per convincermi.
Era: Oggi sono io di Alex Britti.
Si, non poteva essere solo una coincidenza. Prima fa una semi scenata di gelosia, poi il CD con queste canzoni...
Presi il cellulare.
Dopo vari combattimenti tra il mio cervello e il cuore inviai quel dannato messaggio con scritto 'Vorrei parlarle, ci possiamo incontrare?'.
Ero distaccata perché non volevo illudermi, come in tutte le altre storie che avevo vissuto.
Non passarono neanche due minuti che lui mi rispose con
'Si, mi piacerebbe tanto. Alla cioccolateria 3000, in centro alle 18.
Carlo.'

Ok, dovevo iniziare ad elaborare un discorso.
  
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