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Autore: Loony Evans    29/12/2011    2 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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18

Nel quale Percy si dà del cretino (e noi siamo d’accordo),

e io dedico questo capitolo a FloxWeasley, l’unica anima pia che recensisce.
 


- MA SEI FUORI? TU SEI UN IDIOTA!- urlò Carol.
- Che potevo fare scusa?!-
- DIRGLIELO RAZZA DI CRETINO! CI CREDO CHE SI È ARRABBIATA!-
- Ma Carol…-
- STAI ZITTO MATTHEW! COME HAI OSATO NON DIRMELO?! SONO D’ACCORDO CON AUDREY E NON HO LA MINIMA INTENZIONE DI AIUTARTI CHIARO PERCY?!-
- Sì. -
Percy, Matthew e Lucy avevano appena detto a Carol cosa aveva combinato il nostro caro idiota e lei si era leggermente alterata.
Il cretino continuava a fissare l’orologio perché di lì a poco sarebbe dovuto andare alla Tana per i preparativi del matrimonio.
Tremava al pensiero di ciò che avrebbero detto i suoi familiari quando avrebbero saputo la grande idiozia che aveva compiuto.
- Senti, se te ne devi andare fallo subito e non tormentarti tanto.- sbottò Lucy ad un certo punto.
- No, io…-
- Vattene.- disse semplicemente Carol.
- Car…-
- VAI VIA!-
Carol era sempre stata materna verso di loro. Li amava molto e a volte la soprannominavano “mammina”.
A Hogwarts li difendeva sempre in ogni caso, e la sua preferita era sicuramente Audrey dato il suo aspetto infantile.
Per questo aveva dato il nome di Audrey a sua figlia. Nessuno era affezionato a Audrey tanto quanto lo era Carol.
Era quindi giustificabile il comportamento che aveva avuto verso Percy.
Arrivato davanti alla Tana, venne portato di peso dietro il pollaio da Bill e Ron.
- Razza di deficiente! Ginny ha invitato anche Audrey al pranzo di mamma!- gli disse il maggiore.
- Audrey ha provato a spiegare che non le sembrava giusto, che vi siete lasciati.- aggiunse il minore. – Ma il risultato è stato quello di attirare le ire delle donne verso di te. Se entrerai di uccideranno.-
- Audrey è lì dentro?- chiese Percy con un filo di voce.
- Sì! te l’abbiamo detto! Nella Tana ci sono cinque donne che vogliono farti la pelle, io eviterei di entrare.- sbottò Ron.
- Voglio parlare con Audrey!- esclamò lui cercando di entrare. Venne però bloccato dai due fratelli con la forza.
- Preferiremmo non perdere un altro fratello se non ti spiace.- replicò Bill.
- Ma io…-
- Capisco che ti sia innamorato di lei Perce, ma è meglio avere cautela e…-
- Bill? Sei qui mon cherì?- chiese la voce di Fleur arrivando. Quando vide Percy divenne serissima. – Bonjour Percy. Audrì è in casa se scerchi lei. Ma è molto arabiata. – aggiunse.
- Lo so Fleur. Non c’è possibilità che esca?-
- Sei vigliacco fino a questo punto Percy?- chiese Ron improvvisamente freddo.
- No. -
Si avvicinò all’entrata della Tana ma venne di nuovo fermato, questa volta da Hermione che aprì la porta e si fermò a guardarlo con un’espressione strana che si trasformò poi in pietà quando lo fece entrare.
- Non fare stupidaggini.- gli sussurrò. Notò solo in quel momento che da quando aveva rincontrato Audrey tutti gli davano dello stupido almeno una volta al giorno.
- Dove sono?- rispose lui.
- In cucina.- disse la ragazza e uscì, probabilmente andando da Ron.
Si avviò verso la stanza e venne bloccato per la terza volta, da Charlie, Harry, George e il signor Weasley.
- Che…-
- Papà ti difendeva e a loro non è piaciuto. Poi noi non sapevamo con chi schierarci e l’hanno preso come un tradimento. Perciò…- spiegò Harry.
- Entra che è meglio.- si intromise George spingendolo dentro.
Le donne nella stanza si voltarono a guardarlo molto lentamente. Lo sguardo del ragazzo venne attirato da un paio di occhi blu che lo fissavano freddi come non mai.
- Audrey…- mormorò suscitando lo stupore di tutte le presenti perché in quel momento non sembrava il Percy Weasley che conoscevano. Aveva parlato con una voce debole, supplicante e sembrava rimanere in piedi a fatica.
- Che c’è?- gli chiese brusca.
- Possiamo parlare?- la supplicò.
- Vorrei tanto dirti di no, ma temo che la risposta debba essere affermativa.- sospirò Audrey sedendosi. Il ragazzo la raggiunse mentre le altre uscirono in silenzio. Ovviamente un Orecchio Oblungo passò dalla mano di Angelina a quella di Ginny.
- Dunque?- fece Audrey evitando di guardarlo.
- Ti prego perdonami.-
- Di cosa?-
- In realtà non lo so. - ammise Percy.
- Scusa?-
- Io non ho niente da farmi perdonare, l’unico colpevole è il Percy quindicenne che purtroppo non può venire a scusarsi. E non credo che lo farebbe.-
- Credimi, anche tu hai qualcosa da farti perdonare.-
- Sarebbe?-
- Perché non me lo hai detto?-
Ci fu un secondo di silenzio.
- Forse te lo posso dire io. - disse allora Audrey. – Devi chiedere scusa perché non me lo hai detto. Perché non l’hai fatto?-
- Io non volevo turbarti.-
- Turbarmi?- chiese Audrey con tono canzonatorio. – Non ho tre anni Percy. È da anni che ve lo ripeto. Anzi, rettifico: lo ripeto ai miei amici; a te non ti ho visto per anni giusto? Tu eri impegnato a conquistare il Ministero, la cosa più importante della tua vita. Oh non mi fraintendere: so benissimo che ora ti sei pentito e non lo metto in dubbio, ma non ti sei mai scusato con noi. Tu non hai visto Carol piangere pensando alla tua sorte. Sai che durante la Battaglia c’eravamo anche noi. Ti ho notato mentre inseguivi Rookwood, ho visto mentre ti mandava la Maledizione Cruciatus; non ti sei mai chiesto chi avesse mandato il Sortilegio Scudo che ti ha salvato? Oh, sì Perce: sono stata io, non fare quella faccia stupida! Ti sei mai reso conto che la mia cotta per te non è mai passata? No? Be’, lo sai ora. Hai tante cose di cui farti perdonare direi.-
Durante tutto questo ispirato discorso aveva mantenuto un tono e un sorriso malizioso, non suo, che metteva paura.
Percy rimase scioccato da quel discorso e l’unica cosa che avrebbe voluto fare era abbracciarla e non lasciarla mai più, ma sarebbe stato decisamente fuori luogo.
- Cosa posso fare?-
- Vattene. No, questa è casa tua. Me ne vado io. -
- No. Rimani pure qui: Fleur ti adora credimi, le spiacerebbe. Vado via io. -
- Ah. Come vuoi.-
Percy stava per smaterializzarsi quando: - Perce un attimo!- esclamò Audrey. – Io sono…-
- Cosa?-
- Niente.- sospirò la ragazza.
Il ragazzo scosse la testa confuso e se ne andò.
Fleur entrò in fretta e le mise un catino sotto la testa mentre Audrey vomitava.
- Dovevo…dir…glielo.- ansimò tra i conati.
- Lo farai.- le assicurò la signora Weasley facendo evanescere il vomito mentre le accarezzava la testa. – E io avrò un altro nipotino da coccolare.-
- Grazie signora Weasley.- mormorò Audrey riconoscente.
- Ma figurati cara.-

*


- Posso entrare?- chiese Percy alla porta di Lucy.
- Vieni. Ti avviso però che ci sono Carrie e Matthew.-
- VIENI PERCE!- urlò Carol dal salotto.
Si avvicinò con cautela.
- Ciao…-
- Volevo scusarmi per questa mattina.- lo accolse Carol. – E c’è Matthew che deve dirti qualcosa di importante.-
- A meno che Audrey non te l’abbia già detto.- si intromise Lucy entrando in quel momento.
- Che c’è?- sospirò lui buttandosi sul divano.
- Audrey ha dei disturbi in pancia giusto?- cominciò l’amico arrossendo.
- Sì, e allora?-
- Posso dirti con certezza che questi…disturbi dureranno nove mesi. –
L’idiota sbatté ripetutamente le palpebre, stupito e confuso; poi svenne.
- Percy!-


Angolo autrice
Vorrei scusarmi per il ritardo (anche se credo non importi a molto vista la quantità delle mie recensioni), vorrei farvi notare che la piccola Molly jr. si fa strada!

  
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