Tu – Kouga
Ti svegli
di soprassalto. Il respiro è convulso, la fronte sudata. Hai fatto un incubo,
l’ennesimo.
Inspiegabilmente
l’istinto ti sussurra di toccarti la guancia. Noti che un tiepido tepore la
ricopre con dolcezza.
Non sai il
perché, ma quel calore sembra possedere un’essenza familiare. E’ dolce,
protettiva.
Ti passi la
mano tra i capelli, le dita scivolano in mezzo a quei ciuffi che ricoprono in
parte la tua fronte.
Il battito
del cuore ha ripreso il suo ritmo normale. Significa che di quell’incubo
ora ti è rimasto solo il ricordo.
Ma è così
da quella notte che a distanza di anni si ripete senza
fine ogni volta che chiudendo gli occhi ti addormenti.
Ciò avviene quando l’agitazione accumulata durante il giorno supera
i tuoi limiti.
Nell’incubo
tu sei solo uno spettatore. Assisti muto ed impotente, frustrato non puoi
intervenire. Ma d’altronde, se anche potessi si tratta
pur sempre di un sogno. E quando riapriresti gli
occhi, ti accorgeresti che le cose non sono cambiate, che lui non è più qui.
Gli volevi
bene, ma non gliel’hai mai detto. Il fato con te non è
stato clemente. Non ti ha dato il tempo necessario.
Mentre di
lei… di quella donna che ti ha dato alla luce ne ricordi solo il profumo che spargevano i suoi capelli appena lavati, ed il timbro della
voce. Di quando ti teneva stretto tra le braccia. Il
suo corpo emanava un tepore particolare, caldo. Ricordi che ti sentivi al
sicuro, e così ti lasciavi cullare dal suono armonioso
della sua dolce voce.
Ora sei
cresciuto, sei diventato grande. Ed
hai uno scopo nella vita: proteggere le persone di questo mondo che sembra
fuori controllo. Il confine tra il bene e il male è
molto sottile, tu sei in un certo senso colui che veglia su quella linea, ne
sei il suo guardiano.
Guardi
fuori della finestra. E’ notte. Tutti in questa villa in cui sei cresciuto riposano. Perfino il tuo anello guida dorme già da un pezzo.
Dovresti farlo anche tu. Dovresti posare il tuo capo stanco sul cuscino, e
chiudere gli occhi. Ma quando lo fai, ti appare il volto
di qualcuno a cui tieni molto. Il suo sorriso ha il potere di rasserenarti. Ma tu, con l’ingenuità di un bambino che non ha mai visto il
mondo, non riesci a capirne il motivo.
Ti domandi
perché senti il bisogno di proteggerla.
Ti domandi
perché il suo sorriso ti da la forza per affrontare
cento, mille battaglie.
Sai che per
lei saresti pronto a rinunciare alla tua stessa vita. Ne hai la certezza, e ciò
ti spiazza.
Tu che non credi nell’amore, o che non sai cosa sia esattamente. Ti chiedi perché le persone sono
alla ricerca di qualcuno a cui volere bene, alla ricerca di questo puro
sentimento. E’ forse perché hanno paura della solitudine? O
perché si sentono incomplete? Forse hanno solamente bisogno di
amare o di essere amate. E sanno che prima o poi
riusciranno a trovare ciò che inseguono, o sarà l’amore stesso a trovare loro. Perché nessuno resterà solo. In qualche posto qualcuno che
li ama c’è.
E tu ti
chiedi se in quel posto c’è qualcuno anche per te, che aspetta te. Ma se non hai bisogno dell’amore, allora perché questo
sentimento ti affascina, ti avvince? Perché continui a
non comprendere, a non ascoltare il tuo cuore? Forse l’imbarazzo che ti porti dentro
ti trattiene, il tuo essere talmente rigido e severo ti frena da tutto quello
che potrebbe distrarti, o farti male.
Hai già
amato una volta, ma le persone a cui volevi bene sono
scomparse lasciandoti un vuoto che nessuno mai potrà colmare. Hai sofferto, e soffri ancora. E se amare qualcuno vuol
dire anche soffrire, non ti resta che vivere una vita senza amore.
Dopotutto,
tu non hai tempo per passeggiare al chiaro di luna con qualcuno che ti ama,
mentre la città dorme e attorno regna il silenzio. Non hai tempo per fermarti
anche solo un istante a guardare gli occhi di chi ti sta di fronte, a prendere
la mano di colei che ti sta accanto, a stringerla tra le tue braccia per farle
sentire che ci sei, che sei lì, che saresti pronto a
farle scudo con il tuo stesso corpo.
Tutto ciò a
te non interessa.
Eppure continui a domandarti per quale motivo, quando il tuo sguardo s’incrocia
con il suo, un palpito improvviso ti fa vibrare il cuore.
Ti domandi
perché quando la vedi, tutto il mondo attorno a te per un attimo scompare. Vorresti
fermare quell’istante, vorresti
osservala in silenzio perché ti fa semplicemente piacere, vorresti vedere un
suo sorriso, e per farlo aspetteresti speranzoso tutto il tempo necessario.
Perché mai ti
succede tutto questo quando stai con lei?
Dopotutto,
è solo una ragazzina noiosa, pensi lasciandoti avvincere dalla stanchezza.
O forse,
qualcosa di più.
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E siamo
giunti alla fine anche di questa mini serie ispirata
ad alcuni personaggi di Garo.
Che dire?
Ringrazio le dolcissima Sho Ryu Ken per le recensioni, e
ringrazio tutti quelli che hanno letto ed inserito la storia tra le preferite.
Un
abbraccio fortissimo e a presto!
Botan