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Autore: Daenerys_Snow    30/12/2011    6 recensioni
- Allora… tu lo ami? – Erika sapeva perfettamente a chi si stava riferendo.
- Perché? Ti ha detto che l’ho trattato male, forse? – chiese lei leggermente irritata.
- No, no! È che voglio sapere se mio fratello si è innamorato di qualcuno che lo ricambia, tutto qui. – tentò di giustificarsi quella dai capelli blu.
- Senti Celia: mi sembra esagerato chiamare il nostro “amore”… l’amore è qualcosa che si costruisce col tempo, non in 3 giorni. E poi…
- Cosa? – chiese l’altra speranzosa in qualcosa di positivo.
Volete sapere come risponde Erika?
Allora dovete andare a leggere...
queste qui sono solo alcune parole del 5° capitolo...
quindi spero che andiate a leggere il resto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Football is Inazuma Eleven'
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Capitolo 5

-    Allora: domani la tua prima partita con l’Inazuma – disse Fran mentre scriveva al pc qualcosa.
-    Eh già… finalmente il mio sogno si è realizzato! – rispose Erika, che stava sdraiata sul divano bianco con l’MP3 basso, rivolgendogli un sorriso.

-    A cosa pensi? – chiese lui guardandola meglio.
-    Al fatto che mi sento strana… - ma notando la strana espressione del cugino, continuò – è come se non mi sentissi… come dire…
-    Completa? – rispose l’altro che ora aveva capito.
-    Sì, più o meno… forse perché ho capito che il ragazzo che mi piace si vergogna di farsi vedere con me… - rispose lei triste.
-    No… sicuramente Jude non si fa questi problemi!
-    E tu che ne vuoi sapere, è? Ci hai forse parlato? No, non mi pare… - chiese l’altra spegnendo l’MP3 e rivolgendogli uno sguardo furioso.
-    Non ci ho parlato direttamente ma ho parlato con altre persone e…
-    Cioè Celia?! Ma lei è la sorella: non vale! Anch’io ti difenderei se la ragazza che ti piace, cioè lei, mi venisse a chiedere qualcosa su di te…
-    Io mi fido di lei. – rispose lui sicuro.
-    Ci credo: sei cotto! È normale… ma non farti ingannare, mi raccomando cuginetto…
Ci furono dei lunghi minuti di silenzio.
-    Torneranno i tuoi genitori per la partita contro la History High School? – chiese lui tranquillo.
-    No… e sinceramente non me ne fraga niente! – rispose lei alzandosi e stiracchiandosi.
-    Perché? Insomma: sono i tuoi genitori, Erika! Tu per lo meno li vedi ogni tanto, io ormai ho perso ogni speranza…
-    Non mi importa se ci sono o no domani… non sanno nemmeno che sono stata presa nella squadra… anzi: non sanno neanche qual era il mio sogno, quindi che bisogno c’è di farli correre fino a qui dall’America?! – ora lo guardava negli occhi.
-     Ok… fai come ti pare. Ma secondo me stai…
-    Domani io non gioco! – lo interruppe lei.
-    Cosa? Ma stai scherzando spero!!
-    Io non scherzo mai, lo sai perfettamente – disse lei sempre più seria. – Oggi con Jude ho deciso le posizioni e io mi sono messa in panchina… non voglio che la prima partita di campionato la perdiamo a causa mia…
-    Ma cosa stai dicendo, Erika?! Tu sei una delle punte: sei importante per la squadra! – rispose lui alzando la voce senza volerlo.
-    Non mi pare giusto. Il nostro è un 4-4-2: se gioco io, non potrà giocare Chrystal; e di conseguenza una persona sarà triste a causa mia… io posso anche aspettare.
-    Dov’è finita Erika Sky, la mia adorata cuginetta, che fino a poco tempo fa avrebbe dato tutto pur di giocare almeno una partita con l’Inazuma, è?
-    Non lo so… forse non tornerà mai più… - dicendo questo se ne andò.
-    “L’hai voluto tu, mia cara.” – disse tra sé e sé Fran. Aprì MSN e cominciò a chattare con qualcuno di particolare.
#Fran scrive: Celia, ci sei?
#Celia scrive: Sì, eccomi. Che ti ha detto?
#Fran scrive: Ho scoperto ben poco, ma sempre meglio di niente. ^__^ E’ davvero felice che fa parte della squadra, ma ho saputo che lei domani non giocherà…
#Celia scrive: Cosa?? Ma lei è una delle migliori in campo!
#Fran scrive: Lo so, ma non ci possiamo fare niente: è lei che decide, non noi. Comunque non ha voluto neanche chiamare i suoi genitori per avvertirli della partita… bhè, a dir la verità non gli ha neanche detto di essere stata presa, ma a lei va bene così… °__°
#Celia scrive: E’ strana tua cugina comunque -.- . Ok. Il punto è che sicuramente la sua scelta di non giocare è determinata molto da Jude. Ah, quasi dimenticavo: ho saputo da mio fratello che si è finalmente dichiarato…
#Fran scrive: Davvero? Cioè è fantastico: quindi stanno insieme?
#Celia scrive: No… ora ti spiego: lui le ha confessato di amarla, così lei gli ha chiesto di mettersi insieme ma mio fratello le ha risposto che ci doveva pensare…
#Fran scrive: Cioè, fammi capire: lei l’ha chiesto a lui? Ma non è sempre il contrario? Va bene, lasciamo stare questo discorso… perché lui non le ha risposto con un semplice sì?
#Celia scrive: Mi ha detto che ha una tremenda paura di non esserne all’altezza… ti prego: non commentare… lo so: è uno sciocco in piena regola! E per finire il discorso ti posso solo dire che lei ci è rimasta male… =(
#Fran scrive: Ci credo: prima le dice che l’ama e poi le dice “Ho bisogno di tempo”?! Ma dai… lasciamo stare va. Senti io devo staccare che devo correre a cena, che se no mia cugina per la rabbia potrebbe anche non lasciarmi niente… ciao Cel! Ti voglio bene *__*
#Celia scrive: Ci vediamo domani al campo alle 9:00. Prendiamo il pulmino dell’Inazuma. Fatevi trovare puntuali. A domani. Tanti baci… ciao Fran!!
Il contatto Fran si è appena disconnesso.
Il contatto Celia si è appena disconnesso.
IL GIORNO DOPO
-    Erika!!! Sbrigati!! – urlò il cugino dal salotto.
-    Eccomi, eccomi: non c’è bisogno di strillare così presto, è!
-    Guarda che sono le 9 meno 10: tra 10 minuti dobbiamo essere al campo… mi spieghi come facciamo?
-    Metti il turbo, mio caro cuginetto. Dai corri!! – e lo spinse fuori di casa.
-    Oggi di buon umore? – chiese lui guardandola ogni tanto dallo specchietto.
-    Giusto un po’…
-    Ok… hai preso tutto? Scarpini, maglia, calzoncini, calzettoni…
-    Sì, sì… non ti preoccupare.
Arrivarono dopo circa 5 minuti.
-    Siete arrivati finalmente! – disse correndogli incontro Guilty.
-    Sei felice di vederci?! Ma cosa ti è successo?? – le chiese Fran seriamente preoccupato.
-    Ma che domande fai, mio caro? – chiese la ragazza riccia mettendogli una mano sulla guancia.
Celia si avvicinò improvvisamente a Erika che si era allontanata da quei due. – Ma da quando in qua tuo cugino e quella stanno così appiccicati?
-    Ti giuro che io non sapevo niente. – rispose lei guardandoli ancora con una faccia traumatizzata. – Gelosa?
-    No, no… cambiando discorso: che dici se parliamo un po’?
-    Sì… dimmi tutto.
-    Mi devi promettere di dire la verità, ok?
-    Certo… io non mento mai.
-    Allora… tu lo ami? – Erika sapeva perfettamente a chi si stava riferendo.
-    Perché? Ti ha detto che l’ho trattato male, forse? – chiese lei leggermente irritata.
-    No, no! È che voglio sapere se mio fratello si è innamorato di qualcuno che lo ricambia, tutto qui. – tentò di giustificarsi quella dai capelli blu.
-    Senti Celia: mi sembra esagerato chiamare il nostro “amore”… l’amore è qualcosa che si costruisce col tempo, non in 3 giorni. E poi…
-    Cosa? – chiese l’altra speranzosa in qualcosa di positivo.
-    Io ho paura… sì: non è che si vergogna di farsi vedere con me?
-    Ma stai scherzando?! Pensa che ieri pomeriggio abbiamo parlato e mi ha detto che ti…
-    Erika!! Dai su, vieni con me! Dobbiamo prendere i migliori posti sul pulmino! – le interruppe Guilty.
-    Ma stavamo parlando…
-    Sempre a parlare: non sprecare fiato per queste sciocchezze. Devi prepararti per la partita. – E la portò sul mezzo tutto blu. All’interno sembrava ancora più grande: i sedili erano tutti di pelle beige e ne erano davvero molti.
-    Io mi metto lì. – disse la ragazza dagli occhi verdi indicando un posto al centro.
-    Ok, andiamo lì. – rispose la riccia.
-    Ma ti vuoi mettere vicino a me?
-    Sì, perché?
-    Niente, niente… - dicendo questo incominciò a camminare per raggiungere quei due posti. Era arrivata ormai. Ma il suo sguardo si fermò su due persone. Una in particolare.
-    Ciao Jude! – disse la riccia dietro ad Erika.
Ma il ragazzo si era fermato a fissare gli occhi verdi dell’altra. Erano così luminosi.
-    Buongiorno Guilty. Erika. – rispose lui cordialmente ritornando sulla terra.
-    Buongiorno anche a te. – ripose Erika guardandolo negli occhialini; poi si accorse che accanto c’era qualcun altro. – Ciao Caleb.
-    Ciao anche a voi. – rispose lui sorridendo.
-    Allora, ci sediamo? – chiese Guilty all’altra.
-    Sì, sì… ti potresti mettere tu vicino al finestrino, per favore?
-    Certamente… - e si mise a sedere. Lo stesso fece l’altra. – Allora, Erika, dimmi: chi ti piace?
-    A me? Ehm… ecco… - sapeva perfettamente che lui la stava ascoltando.
-    Dimmelo: dopotutto noi due siamo amiche, giusto? – chiese la riccia facendole un finto sorriso che Erika riconobbe subito.
-    Sì, è vero mi piace un ragazzo: è alto più di me, ha i capelli castani e lunghi, e… - divenne improvvisamente tutta rossa, anche se fino a qualche secondo prima era piuttosto sicura di quello che diceva.
-    Non mi dire che è Jude? – chiese l’altra che ora aveva un’espressione da finta sorpresa.
-    Io… - poi rifletté per qualche secondo e ricominciò a parlare – Jude? Ti posso chiedere una cosa?
Lui fece finta di spegnere l’iPod e si girò affacciandosi verso l’esterno del sedile, cioè il lato della ragazza che amava. – Dimmi. – la sua era un’espressione impassibile, forse indecifrabile per Erika.
-    Io voglio sapere la tua risposta.
-    Ma di cosa stai… - stava per chiedere lui, ma il resto della squadra salì sul pullman e dovettero interrompere per il momento la conversazione.
-    Cosa ti deve chiedere? – fece Caleb a Jude.
-    Ora lo scoprirai.
-    Eri, ma cosa gli devi chiedere? – fece Guilty seriamente preoccupata.
Ma la ragazza fece finta di non sentirla. – Jude, dobbiamo parlare!
-    Ok… che vuoi sapere? – chiese ma poi guardò meglio gli occhi dell’amica: sapeva perfettamente la domanda che gli stava per essere posta, così non la fece rispondere. – Lo so… io ci ho pensato, Erika, e…
-    Ragazzi, ragazzi: basta parlare… che bisogno ce n’è? – disse la riccia cercando di farli smettere di parlare.
Ma i due non l’ascoltarono. Gli occhi verdi di lei erano incatenati allo sguardo di lui che non riusciva a non distogliere il suo sguardo. – Sì… voglio stare insieme a te…
Gli occhi della ragazza si illuminarono: aveva detto di sì, vi rendete conto?!
-    Da-davvero? – chiese lui ancora incredula.
-    Sì… io non mento a chi amo… - rispose lui sorridendole dolcemente.
Guilty e Caleb guardavano la scena con una faccia davvero buffa: la prima li osservava triste ma allo stesso tempo sorpresa – “Com’è possibile che le abbia risposto di sì? Lei non è bella: io sono magra, mentre lei no, cavolo! E poi hai capelli lisci, non ricci e vaporosi come i miei…”.
Caleb li osservava felice ma anche scioccato: non si sarebbe mai aspettato dal suo migliore amico una cosa del genere… insomma: lui è sempre stato il tipo solitario, serio… non romantico!
Erika sorrise e si alzò dal suo sedile, seguita dalla faccia di Guilty, cioè la rabbia in persona. Fece un passo in avanti e si girò verso sinistra: era di fronte ad un Jude strafelice, che le sorrideva ancora. Tutta la squadra guardava la ragazza dai capelli castani che si era avvicinata al ragazzo con gli occhialini.
-    Ti amo Erika Sky.
-    Anch’io, Jude Sharp. – dicendo questo si abbassò verso il volto del ragazzo. Lui si aspettava un bacio da cinema, ma lei non glielo diede: un semplice bacio sulla guancia. La squadra era a bocca aperta.
-    Un bacio sulla guancia? – chiese Jude all’altra quando si allontanò ma rimase abbastanza vicino alla faccia del suo ragazzo.
-    Che ti aspettavi? – chiese lei sorridendogli.
-    Questo!! – le prese il volto con le mani e lo fece arrivare al suo. Un bacio passionale. Perfetto. Da cinema. Inizialmente le loro labbra premevano una contro l’altra, ma poi si dischiusero e le loro lingue si intrecciarono e iniziarono a fare una lotta, neanche una danza: una spingeva contro l’altra. Jude perse la ragazza per i fianchi e se la mise sopra; lei intrecciò le braccia attorno al suo collo, tutto mentre si baciavano. Uno spettacolo entusiasmante, specialmente per Celia e Francesco che li guardavano con facce felici. Erika aprì per un attimo gli occhi: vide il suo Jude che si muoveva contro il suo viso; così, ormai impaziente, fece salire le sue mani dal collo fino alla testa e incominciò a togliergli gli occhialini. Lui, con gli occhi sempre chiusi, se ne rese conto ma la lasciò fare: era anche ora che qualcuno ammirasse i suoi grandi occhi. Lei, con gli occhi ora chiusi, continuò nel suo intento finché gli occhialini non caddero sulle sue gambe.
Un tonfo, non solo nel pullman, si fece sentire anche nei cuori dei due ragazzi che stavano uno sopra l’altro. Erika aveva quasi paura di aprire gli occhi, ma è bastato un attimo per farli incrociare a quelli dell’altro. Verde in rosso. Rosso in verde. Non so dirvi bene nello specifico, ma so dirvi che quel momento fu magico per entrambi: aprirono nello stesso momento gli occhi e lei ne rimase sorpresa. Lui si staccò piano piano per regalarle un meraviglioso sorriso. Lei non riusciva comunque ad aprire bocca.
-    Ti amo Erika… - disse lui quasi sussurrando. Le loro mani erano come intrecciate.
-    A-anch’io… - rispose lei un po’ titubante, e non per gli sguardi degli altri, ma per la visione che le si presentava: rossi, proprio come il sangue, come la rabbia, come le ciliegie, come il cuore… come l’amore.
-    Non ti piaccio ora, senza occhialini? – chiese lui un po’ preoccupato.
-    Sei… semplicemente perfetto. – disse lei arrossendo vistosamente e cambiando la direzione del suo sguardo.
-    No… non puoi dirmi perfetto solo per questi maledetti occhi…
-    Perché? Mi piacciono da morire… sono il colore dell’amore… il nostro colore… non farti condizionare dagli altri… sei perfetto così come sei. Non cambiare mai, promettimelo. – disse lei avvicinandosi sempre più alle sue labbra.
Lui, dal canto suo, si sentiva veramente strano: erano così vicini che anche solo sbattendo le ciglia potevano toccarsi. Gli piacevano da morire le labbra della sua ragazza: piccole, ma pur sempre carnose e morbide. I suoi passavano dalle labbra agli occhi.
-    Te lo giuro, ma prima baciami… - rispose lui sussurrando.
-    Come vuoi tu – disse lei sorridendo. Stavano per riavvicinarsi, ma…
-    Ragazzi, scusate se vi interrompo ma dobbiamo partire e non è sicuro stare in questa… ehm… posizione… - disse Axel leggermente rosso poco distante.
Nessuno se lo filò. Tranne una ragazza dai lunghi capelli castani.
-    Valentine? Tutt’apposto? – chiese preoccupata Marine guardandola.
-    Cosa?? Oh, sì, sì… non ti preoccupare! – rispose l’altra arrossendo. Ma il suo sguardo non lasciò mai il nostro bel biondino.
Jude ed Erika si fermarono sul più bello e lentamente il ragazzo fece alzare la fidanzata.
-    Amore, stai tranquillo: ti sto dietro… non mi allontano più di tanto! – disse lei ormai in piedi. Lui le rispose con un sorrisino. Così lei si girò per poi sedersi al suo posto ma il pullman, in quel preciso istante, partì e di conseguenza la ragazza perse l’equilibrio. Stava per cadere ma due braccia la presero al volo. Sembrava una specie di casquet.
-    Presa in tempo! – disse Jude . i loro occhi, come prima, erano incatenati. Quel verde affascinante gli illuminava gli occhi: era semplicemente bello tanto fa far sorridere la gente. – Sai, sei bellissima anche quando cadi…
-    Grazie – rispose lei. Si stavano avvicinando. Ma dei colpi di tosse da parte di Francesco li fecero risvegliare. E si rimisero velocemente ai propri posti.
Erika, come Jude, aveva una faccia da ebete quando si rimise a sedere.
-    Vedo che sei riuscita ad acciuffarlo! – disse Guilty che fingeva di essere felice.
-    No… lui è sempre stato mio – rispose l’altra sorridendole e non accorgendosi che l’altra era furiosa.
Davanti a loro…
-    Amico mio, hai fatto colpo, è?! Complimenti… è anche una bella ragazza, d’altronde. – disse Caleb dando il cinque all’amico rosso.
-    Già… ma più che altro è lei che mi ha rubato il cuore: non so cosa farei senza di lei…
-    Finalmente ha potuto vedere i tuoi occhi. Credo che non vedeva l’ora!
-    Sì. Me l’ha chiesto fin dal primo giorno che ci siamo conosciuti… per me, ogni suo desiderio è un ordine.
Molto più avanti…
-    Ce l’abbiamo fatta!! – disse Celia a Fran.
-    Sì…
-    Com’è quella faccia? Dovresti essere felice, no?
-    Sì, ma tuo fratello non dovrà avvicinarsi troppo a Erika: non voglio che corrano.
-    Ok… glielo dirò il prima possibile. Stai tranquillo. – e dicendo questo, si appoggiò alla sua spalla. Conseguenza: Fran divenne tutto rosso.
Dopo circa mezz’ora, i ragazzi arrivarono a destinazione.

 

Spazio Autrice *_*

Ciao!! Vi è piaciuto?? Spero proprio di sì… spero che recensiate… a presto!   Bacioni –Karen-
  
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