L’unica
via di fuga, è perdonare
Capitolo 9: Tante cose dette,
un’unica richiesta.
Paura.
Era
davanti ad una porta ed aveva paura.
Era
davanti a quella porta da cui un giorno fa era uscito felice e rassicurato,
sicuro di poter affrontare il mondo in modo migliore, senza perdere mai.
Pensò
che, in un certo qual modo, fosse buffo che stava per rientrare in quella porta
cosciente di uscirne vuoto e senza scopo, ucciso, se non nel corpo, nel cuore.
Il
che, per lui, era la stessa cosa.
Harry
stava avanti alla stanza in cui Draco l’aveva portato per farsi
perdonare, e stava aspettando che il coraggio gli desse un aiuto, facendogli
muovere una mano affinché potesse girare la maniglia.
Ma
il coraggio tardava ad arrivare.
Poco
meno di due ore fa gli era arrivata una pergamena. Di Draco. Diceva:
Alle 8.30 nella stanza che ho
usato ieri. Terzo piano. Devo parlarti.
Non
aveva firmato la lettera, non ce ne era bisogno.
Quando l’aveva letta, aveva notato quanto fosse
fredda, come se fosse destinata ad uno sconosciuto, uno che non contava
niente…chissà, magari adesso la pensava in quel modo.
Il
suo cuore sperò di no, la usa ragione gli
sussurrò di prepararsi al peggio.
E
lui lo aveva fatto. Si era davvero rassegnato, si era preparato a sentirsi dire che era finita, o almeno aveva cercato di farlo. Aveva
immaginato oltre mille modi in cui Draco avrebbe potuto comunicargli che era
finita, ma ogni volta era allo stesso modo doloroso, allo stesso
modo dilaniante, allo stesso modo impossibile da accettare.
Così
adesso era davanti a quella porta, davanti a quella
porta che stavolta avrebbe messo fine alla sua vita.
Non
voleva entrare, ma doveva farlo, così aprì la porta ed
entrò.
Draco
era seduto in una sedia che aveva materializzato lì, il suo volto era
pallido ancora più del solito, i suoi occhi gonfi, le spalle curve e una
mano fasciata.
L’enorme
letto rosso era sparito.
Tutto
in quella stanza lasciava intendere che la sua ragione aveva
visto giusto, che non c’era nessun futuro per loro due.
Attutì un dolore al cuore senza che niente trasparisse dalla sua faccia.
-
Sei in ritardo.- Disse Draco con voce piatta, priva di emozione,
quasi ne fosse stato svuotato.
- Lo
so… non riuscivo ad entrare.-
- La
porta era aperta…-
-
Già, ma io non ero pronto, e in realtà non lo sono neanche adesso,
a sentire quello che devi dirmi.-
-
Verrò subito al punto, se preferisci.-
Non
rispose. Perché avrebbe dovuto? Era
indifferente per lui, se Draco avesse usato più
di mille parole, o soltanto una, se quella parola era “fine”.
-
Quello che preferirei, in realtà, è che non arrivassi
mai al punto.-
Draco
cercò di sorridere, ma quello che uscì, era solo una smorfia. A
giudicare dall’aspetto di Harry, era nel suo stesso stato. La differenza,
forse, stava nel fatto che Harry avrebbe potuto ancora piangere, lui no. Le sue lacrime erano finite
quel pomeriggio, aveva pianto troppo, e così l’unico mezzo con cui
poteva sfogare il dolore, se ne era andato, lasciando che esso rimanesse tutto
dentro, permettendogli di lacerare ancora di più il suo cuore che non
era più rigonfio d’amore, ma soltanto un mucchio di brandelli
sparsi qua e là.
La
voce di Harry lo sorprese: aveva sperato che lo avrebbe lasciato parlare,
rendendogli la cosa, per quanto difficile, un pochino più semplice.
-
Devo dirti una cosa, anche se so che non ti farà cambiare idea.-
-
Dimmi.-
- Ho
messo in chiaro le cose con Sam. Probabilmente sono stato un po’ duro nel
farglielo capire, ma credo che adesso non avrà più voglia di
stare da solo con me.-
-
Avevi ragione… non mi ha fatto cambiare idea…-
- Non
ho ancora finito. Lasciamo parlare.-
-
Niente di tutto quello che vuoi dirmi, potrà cambiare qualcosa.
Niente…- Lo disse con tono rammaricato, come se volesse che le cose
fossero diverse.
-
Non voglio dirti queste cose perché voglio
farti cambiare idea, lo faccio perché meriti una spiegazione, un
chiarimento.-
-
Non sono sicuro di voler sentire le tue banali scuse.-
-
Non sono scuse, è la verità, puoi non accettarla come tale, ma
è così.-
Draco
sospirò, prolungare quel momento lo faceva
stare sempre più male.
-
Ok, se proprio devi, dimmi quello che ancora devo sapere.-
-
Non ho provato niente.-
- Quando?- chiese, fingendo di non aver capito, cercando di
non sentire le parole che stava per pronunciare.
- Quando sono stato con Sam.-
- Perché dovrei crederti?-
-
Perché è così, e volevo dirtelo
per farti capire che per me ci sei solo tu, ci sei stato e ci sarai sempre e
solo tu. Ho capito che è stato inutile cercare di ingannarmi, inutile cercare di soffocare il dolore rifugiandosi tra le
braccia di un altro, inutile e sbagliato. Sbagliato nei confronti di Sam, ma
soprattutto di te. Non ho mai voluto farti del male, ho sempre desiderato
vederti sorridere, ho sempre desiderato il meglio per te… mi dispiace così tanto averti fatto questo, sono così
infelice adesso che ti vedo così, in questo stato. Tu non dovresti mai
stare così male. Ma hai sbagliato anche te
Draco, tutte le volte che mi hai detto che ero speciale, che ero diverso, tu
hai sbagliato. Io non sono né l’uno né l’altro, sono
solo uno stupido, ma me ne sono reso conto solo adesso…-
-
Smettila.- Disse sottovoce.
- No Draco, non posso smettere. Non posso smettere di sentirmi
un’idiota, non posso smettere di maledirmi, non posso
smettere di dirti mi dispiace. Non posso, non voglio.
Credo che quello che sento adesso, il dolore che provo, non sia abbastanza
grande per quello che ho fatto, non credo che sia una
punizione giusta, per quanto dura. Sto davvero malissimo Draco,tuttavia, credo che non basti.-
-
E’ vero Harry, hai sbagliato e stai pagando, ma non credere di essere
perduto, non credere di non essere nessuno, tu sei
Harry e tutto quello che hai fatto, tutto quello che fai, tutto quello che
farai, sarà speciale. Tutto senza nessuna eccezione.
E sto malissimo anche io Harry, sto da cane, e in ogni
istante penso che se avessi la forza per perdonarti potrei stare infinitamente
meglio, ma io… non posso, non riesco a perdonarti, mi hai fatto troppo
male Harry, mi hai reso fragile e poi mi hai distrutto, mi hai preso per mano e
poi mi hai lasciato solo nel buio. E lo so che non stavamo insieme
quando lo hai fatto, ma il fatto è che io non ci ho mai
considerato divisi, ho continuato a pensare che fossimo una cosa sola,
perché è quello che avremmo dovuto essere io e te, una cosa sola
per sempre. E così il mio cuore è
distrutto, la mia fiducia in te… minima. Come posso riuscire a stare
vicino a te senza pensare a Finnigan? Come posso
andare avanti con il terrore che rifarai una cosa del
genere? Come posso fidarmi ancora di te dopo aver scoperto questo? – fece
una pausa, poi disse, in tono implorante- Ti prego Harry, smetti di
piangere…-
Harry
si asciugo rapidamente le sue lacrime.
-Non
farò più una cosa così, credo che in fondo tu lo sappia. Tutti gli altri sono insignificanti se paragonati a
te, tutti gli altri scompaiono quando sto con
te… ma-
-
Non chiedermi di perdonarti Harry, non chiedermelo… staresti solo
più male.-
-
Non voglio chiederti di cancellare quello che ho fatto…
ma devo chiederti una cosa… un ultimo favore, un ultima
richiesta…-
- Ti
ascolto.-
- Posso
baciarti un’ultima volta?- Lo disse sottovoce… aveva paura della
risposta.
-
Scusa?-
-
Posso baciarti, un’ultima volta?-
-
… perché?-
- Ho
bisogno di baciarti…un ultima volta,
dopodichè uscirò da questa stanza e cercherò di evitarti
nei prossimi mesi, così sarà più facile… per
entrambi.-
“Non
voglio evitarti, Harry”. Ma questo Draco non lo disse, rifletté
sulla sua richiesta… solo un bacio… ne aveva
bisogno anche lui… solo uno, poi la parola fine…
Harry
ripeté:
-
Solo un bacio…-
Draco
sapeva che non era solo un bacio… nessun bacio
di Harry era solo un bacio: i suoi erano capaci di scuoterlo dentro, di fargli
capire quanto l’amava, erano in grado di farlo sentire veramente bene. E lui voleva quel bacio.
-
Solo uno…-
Era
un sussurrò, ma Harry l’aveva sentito.
Annullò la distanza in tre passi. Draco si era alzato in piedi,
così Harry gli cinse la vita con le sue braccia, lo avvicinò
leggermente, poi posò le sue labbra su quelle di Draco, delicatamente,
come se fossero di cristallo. Restarono così, per un tempo che
sembrò illimitato, poi Harry si tirò indietro, avvicinò le
sue labbra all’orecchio di Draco e sussurrò:
- Ti
amerò per sempre.-
Sciolse
l’abbraccio e con passo lento si avviò verso la porta. Quando si fu chiusa alle sue spalle, dagli occhi di Draco
scese l’ultima lacrima che aveva in corpo.
E
anche se era sola, anche se era l’ultima, quell’unica lacrima
racchiudeva tutto il suo dolore.
Innanzitutto, mi scuso per il ritardo, ma non ho avuto modo di postare fino
ad oggi: quest’ultima settimana sono stata a mirabilandia, e tra ferragosto e gli altri giorni al mare,
non sono riuscita a scrivere il cap fino ad oggi.
Cmq… adesso che l’ho scritto, mi rendo conto che sono
stata un po’ banale… è tre volte che faccio comparire la
frase “Posso baciarti?”, spero mi perdonerete, ma mi è
venuto così e a dir la verità mi piace
anche! E a voi? Draco doveva perdonare Harry? Si, no, bo…mi piacerebbe sapere cosa avreste fatto voi…
per quanto riguarda me… io non lo avrei perdonato, ma io, sono io… voi, siete voi!
…sperando che non siete
troppo arrabbiati per il ritardo!
Katiuz: Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto.. spero che otterrò lo stesso risultato con
questo… fammi sapere.
Debbypotter: In questo capitolo, niente Sam… quindi
non l’ho potuto maltrattare, spero comunque che
ti sia piaciuto. Per il tempo record in cui posto… l’ho subito smentito, spero comunque che il prox riuscirò a postarlo presto! Che
dici, questo cap troppo melodrammatico? Naturalmente
spero di no, ma fammi sapere!
Neko_tensai: caspita… sono contenta che questa ff merita tutta la tua attenzione! Pensi davvero che mi sia incasinata? Io
non me ne rendo conto… ma forse con questo mi
sono sbrogliata un po’, che dici? Come ti è sembrato questo cap? Rileggendolo non mi sembra troppo triste… o
forse sono io che sono insensibile! Che dici, Draco
troppo poco dolorante? Bè, fammi sapere, lo sai quanto amo leggere le tue recensioni, dove fai
supposizioni che naturalmente adoro!