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Autore: TheWriter    30/12/2011    1 recensioni
La frattura spazio tempo è chiusa, il portale è rotto, Hope Plaza è distrutto... e la stagione è finita.
E adesso?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-"Elizabeth! Sei arrivata! Presto, vieni qui!", disse Malcolm entusiasta appena vide Jim e Liz sulla porta del laboratorio accompagnati da Taylor. Jim non si era ancora abituato a sentire Malcolm parlare con quel livello di confidenza con sua moglie, ma pensò Taylor a distrarlo, almeno un po'.
-"Malcolm sta analizzando al radio-carbonio il libro trovato sulla nave. A quanto pare la questione è molto complicata: sembra che quel libro non sia fatto di carta, o di pergamena, o di papiro, o che so io. In effetti, non è fatto nemmeno di materia organica."
Jim lo fissava perplesso. "Ho sempre odiato la chimica…"
-"E' un fossile. Quel libro è un fossile. Estremamente insolito, a base salina, dice Malcolm, ma in ogni caso un fossile."
-"E questo significa…."
-"Significa che quel libro ha almeno 1 milione di anni."
Jim si limitò ad ascoltare, gettando ogni tanto un occhio a Jim e Malcolm. "A quanto pare aveva ragione Zoe", disse poi ripensando a quando la figlia aveva detto che il legno della polena era freddo. "Invece Maddy cosa c'entra?", continuò vedendo poi la figlia sbucare dalla stanza vicina con un Plexpad in mano.
-"Le sue conoscenze di lingue antiche potrebbero esserci utili per tentare di decodificare la scrittura sul libro. E' stata all'occhio a caricare sul suo plexpad alcuni dati; il libro è troppo fragile per essere spostato,"
"Antiche…", mormorò Jim. Non ricordava se avesse mai sentito parlare di scritti vecchi un milione di anni. Ma, dopotutto, era solo un poliziotto. Guardava sua figlia parlare con Malcolm e Liz con tono così professionale, e parlando di argomenti per lui così complessi, da restarne piacevolmente colpito.
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-"Ecco. Ecco, è lì!", disse il maggiore indicando sul monitor le immagini del Valico trasmesse dal drone. Solo che non c'era nessun valico, solo un mucchio di pietre.
-"Ne sei sicuro? Io vedo solo sassi."
-"Sì, c'è quella spaccatura sulla roccia, lì, a forma di L, la riconosco. Avevi ragione, quei bastardi hanno fatto saltare tutto."
-"Sembra che dovremo usare le maniere forti. Come sta il nostro bello addormentato?", chiese poi riferendosi a Lucas che non aveva ancora ripreso i sensi, dopo essere svenuto subito dopo averli raggiunti dopo lo scontro col padre.
-"Il cicatrizzatore ha fatto il suo dovere, anche se ci è voluto un po' per via della gravità delle ferite. Dovrebbe svegliarsi a momenti."
Mira, che non aveva aperto bocca da quando erano partiti, stava sbocconcellando uno snack seduta su una roccia poco distante, osservando seria i due soldati, mentre analizzava le varie possibilità che gli si presentavano.
Col portale fuori uso e Hope Plaza distrutto, era davvero il lago salato dietro al Valico la loro unica speranza. A qualunque alternativa pensasse, l'unica sensata gli sembrava quella. Con tutti gli armamenti e le attrezzature che si erano lasciati dietro nella fuga, avevano reso Terra Nova in grado di resistere a qualunque loro attacco… e quelli non dovevano nemmeno fare i conti con la fauna locale. Mentre loro, da quando erano partiti,avevano già perso tre uomini, e credeva che anche allora un gruppo di slasher li stesse seguendo. Ma non capiva perché non avessero ancora attaccato. Il maggiore era sicuro di sé, e determinato a raggiungere io valico, attraversarlo, attivare i generatori una volta arrivati ai relitti e, a detta sua, era fatta.
Lei non ne era altrettanto sicura; tanto per cominciare, Taylor poteva aver eliminato il Valico… e per l'appunto era proprio quello che aveva fatto. Poi non era detto che la teoria di Lucas fosse corretta: avrebbero potuto sprecare la loro intera scorta di nuclei per nulla, se non avesse funzionato. Ma Mira aveva la sensazione che se avesse funzionato sarebbe stato peggio. Si chiedeva perché quegli idioti non ci avessero pensato. Ma credeva che la risposta fosse nella domanda stessa: erano degli idioti. Così aveva elaborato un piano: sarebbe bastato tenersi a più di 10 metri dall'equalizzatore di campo temporale, nel momento cruciale, per non essere investita dal suo effetto.
-"Che hai da guardare?", la apostrofò in malo modo il maggiore.
-"Non sto guardando", gli rispose con calma flemmatica Mira , "sto mangiando. Scusa se non te ne offro, sai com'è", continuò senza batter ciglio.


"Ma va' al diavolo. Ancora non ho capito perché dobbiamo trascinarcela dietro", disse poi rivolto al capitano.
"Perché altrimenti invece di vedere lei mangiare uno snack, vedrai un carnotauro mangiare la tua testa di cazzo, va bene?", gli ringhiò contro il Maggiore stando a un centimetro dal suo naso. "E ora smettila di rompere e vai a svegliare Lucas. Domani saremo al valico… o quel che ne resta, e non voglio perdere altro tempo in questo posto, voglio che la macchina per allora sia già pronta."
"E va bene", ringhiò poi congedandosi. "Ma una volta che saremo al lago salato, non ci saranno dinosauri a salvarti, stronzo!", pensò tra sé e sé.
Mira non si lasciò sfuggire il sorriso che covava dentro di sé.
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-"E questo è il nostro pezzo forte", esclamò Taylor preannunciando a Jim quanto avrebbe visto di lì a poco nelle foto dell'Occhio.



I due si erano recati nella stanza-database sotto al Comando, e Taylor stava regolando la strumentazione mentre Jim si accomodava su una delle poltroncine.
-"Lasciami indovinare: 'Fuga dal pianeta delle scimmie'…?", ipotizzò schernendolo Jim.
-"C'è poco da scherzare, Shannon. Tua figlia ha mandato all'aria tutte le mie belle teorie cinematografiche.", continuò Taylor mentre strani segni sulla sabbia comparivano sull'aeroschermo, circondate da immagini più piccole prese da altre angolazioni. "Ricordi quella pioggia di meteore di qualche giorno fa? Non so come accidenti abbia fatto tua figlia a prevederla precisa al secondo, ma dice che se c'è riuscita è perché sa esattamente quando siamo, con precisione appunto del secondo. Casomai ti interessasse saperlo, ci troviamo 87 milioni, 625 mila 327 anni", gettò un occhio al suo plexpad per poter andare avanti, "7 mesi, 12 giorni, 3 ore e 18… diciannove minuti PRIMA della nostra stessa partenza per arrivare… qui."
-"…ma in una linea temporale alternativa…"
-"Tua figlia ci si è messa di impegno per mandare all'aria tutte le nostre teorie.", disse serio fissando Jim.
-"Vorresti dire…"
-"Voglio dire che se resto affacciato al balcone qui sopra per 87 milioni di anni e spicci, mi ritroverò probabilmente seduto alla mia scrivania a [New York TBC]. ".
-"Beh, questo… questo non è del tutto esatto…", disse Maddy entrando. "Per la precisione si troverebbe a un centinaio di chilometri a largo di San Francisco. Se… se volete, vi faccio vedere la simulazione che ho preparato…", disse timidamente Maddy.
Taylor fece un gesto un po' teatrale per lasciarle il posto ai comandi. La ragazza avvicinò allora il suo plexpad alla piastra di interfaccia video, impartì alcuni comandi, e la gigantografia della Terra nel 2149 prese il posto della foto sullo schermo.
-"Questo… questo grosso grumo giallastro che vedete sullo schermo e'… be'…"
Jim, che non aveva mai visto una foto satellitare della Terra, si avvicinò incuriosito alla proiezione, voltandosi poi verso Maddy in attesa di spiegazioni.
-"…il nostro pianeta. Il nostro povero pianeta, aggiungerei, visto come lo abbiamo ridotto. Sapete che i nostri antenati lo chiamavano "pianeta azzuro"? "
-"E perché mai? Se c'è un colore che manca in questa foto, è l'azzurro!", continuò dubbioso Jim.
-"Non è stato sempre così." Premette un punto sul plexpad, e l'immagine iniziò ad animarsi. Le nuvole si diradavano, si schiarivano, da gialle diventavano bianche. L'indicatore in basso a sinistra indicò prima 2100, poi 2050. Presto le nuvole si ridussero solo ad alcune chiazze qua e là, mentre il resto dello schermo era ormai dominato dall'azzurro degli oceani interrotto dal verde e dal marrone della terraferma. L'indicatore segnava 1950.
-"Ecco, questo… questo è come il nostro pianeta appariva circa 200 anni fa. Non era bellissimo?", disse Maddy con un sorriso velato di tristezza.
-"Chiedo scusa, signorina Shannon, ma in che modo questo ha a che vedere con la nostra situazione?", interruppe Taylor.
-"Ancora niente. Ma guardate cosa succede se faccio avanzare la simulazione, ma questa volta più velocemente".
Molto più velocemente: l'indicatore raggiunse in un attimo lo 0000 d.C. e continuò a diminuire, solo che gli anni, i decenni e i secoli non erano più distinguibili, perché ora il contatore si riavvolgeva al ritmo di centinaia di migliaia di anni al secondo. Gli astanti videro i continenti dapprima muoversi timidamente, poi il Sudamerica iniziò a puntare decisamente verso l'Africa, mentre la sperduta Australia sembrava voler gareggiare per raggiungere prima di lei la massa Eurasiatica.
Il contatore si fermò su -184.000.000: tutti i continenti erano ora ammassati in un unico supercontinente.

-"Vi presento Pangea - che in greco significa 'tutte le terre'; è così che appariva il nostro pianeta 100 milioni di anni fa. Quel puntino rosso che vedete è dove ci troveremmo noi se potessimo fare un viaggio a ritroso nel tempo di altri 100 milioni di anni senza muoverci da questa stanza."
-"Ancora uno? Grazie, per questa vita ho già dato!", esclamò Jim.
-"Adesso riporto avanti la simulazione di qualche milione di anni….", continuò Maddy manovrando il suo plexpad, "ecco, così.". Questa volta l'indicatore si fermò su -87.000.000 . Il puntino rosso si trovava in un punto sulla terraferma… alcune centinaia di click a largo di San Francisc0.
La simulazione si fermò.
Jim e Taylor pendevano letteralmente dalle labbra di Maddy, che sentendosi i loro occhi addosso ebbe un attimo di incertezza, non sapendo bene cosa dire. Poi continuò:
-"Se vi state chiedendo come mai non c'è traccia nel 2149 delle attività svolte qui – pale eoliche, recinzioni, la colonia stessa – beh, è perché si trova tutto al sicuro sul fondo del pacifico. E probabilmente si è conservato anche abbastanza intatto… come è già successo una volta. L'evoluzione geologica del pianeta è ciclica, e gli strati litografici…"
-"Maddy… credo che ci stiamo perdendo. Non avresti una…. una versione semplificata della tua teoria?", la interruppe Jim.
-"Teoria? Non è una teoria! Ho qui tutti i dati, ho riguardato tutti i calcoli una decina di volte, la pioggia di meteore, la distanza della Luna, e…"
-"Tranquilla, Maddy, non volevo mettere in dubbio i tuoi calcoli", la tranquillizzò Jim mettendole una mano sulla spalla. "Ti chiedevo solo di… beh, di arrivare al punto".
Maddy spense il suo plexpad e l'immagine del pianeta lasciò di nuovo il posto a quella dei misteriosi disegni sulla sabbia; ma al momento nessuno la stava guardando.
-"Il punto, papà… comandante Taylor… è che dove ci troviamo adesso c'era un oceano milioni di anni fa, e ci sarà di nuovo tra altri 87 milioni di anni. C'è solo un problema, in tutto ciò", aggiunse infine.
-"Chissà perché me lo sentivo", disse Taylor aggrottando la fronte e portandosi le mani ai fianchi mentre guardava Maddy attendendo che terminasse la sua esposizione.
-"I calcoli che ho fatto non sono complicati", continuò la ragazza, chiunque nel 2149 avrebbe potuto farli, persino con un vecchio con un plexpad modello T, se solo qualcuno qui da Terra Nova avesse inviato pochi semplici dati su qualche osservazione notturna del cielo. La costellazione del Gran Carro e l'eclittica del…"
-"Maddy…"
-"Sì, insomma", si affrettò a chiudere, "chiunque nel 2149 avrebbe potuto sapere che ci troviamo sulla stessa linea temporale e non su una alternativa".
-"Chiunque", ripetè Taylor guardando Jim.
-" 'L'informazione è potere', dicevano nel XXI secolo. Credo che questo detto resterà valido per… per molti milioni di anni ancora. Malcolm mi ha fatto vedere i registri", continuò Maddy; "col secondo pellegrinaggio sono arrivati a TerraNova due astronomi e quattro geologi. Quindi ci sono solo due possibilità: o non sanno fare il loro mestiere…", disse timidamente.
-"…oppure qualcuno ha…'dimenticato' di elaborare i loro dati. O di comunicare i risultati al mondo intero", finì per lei Jim.
-"Un piano perfetto", continuò Taylor. "Quando si sono resi conto che la Sonda era finita nella stessa linea temporale – a proposito, mi chiedo cosa ne abbiano fatto, dal momento che molto probabilmente l'hanno trovata eccome nel 2149! – quando hanno scoperto tutto, si sono resi conto che per loro sarebbe stato un grosso problema: nessuno avrebbe permesso loro di inviare persone nel passato, e addirittura di cercare di estrarne risorse, se si fosse saputo che si trovava nella nostra linea temporale: avrebbe significato devastare le risorse del pianeta… prima ancora che venissero scoperte nell'era moderna. Sarebbe stato un disastro di proporzioni immani."
"Probabilmente avrebbero compromesso la nascita stessa della civiltà", continuò Maddy immaginando un Homo Sapiens alle prese con un mondo già sfruttato anziché una terra vergine.
-"E così hanno insabbiato tutta la faccenda", disse Jim appoggiandosi allo schienale della sua poltroncina. "Hanno inventato la storia dei pionieri, dei pellegrini, della rinascita, per invogliare le persone a partire "verso una nuova vita" – come diceva la pubblicità? – E per i meno laboriosi, addirittura una vacanza premio in una Terra Nova già 'domata' dai pellegrinaggi precedenti. Un dannato capolavoro di marketing".
-"Beh… almeno una cosa positiva in tutto questo c'è…", azzardò Maddy.
-"Positivo? Non so cosa ci veda di positivo in tutto questo, figliola!", disse stizzito il comandante.
-"Beh… secondo uno scienziato poco conosciuto, il cosiddetto 'effetto farfalla' non è l'unica teoria possibile che può spiegare gli effetti delle 'manipolazioni temporali'. Ilo Issac – è il nome dello scienziato croato – ipotizza che esista piuttosto un 'effetto sasso nel fiume': per quanto grosso possa essere il sasso che si getta nel letto di un fiume, esso perturberà per un po' il moto dell'acqua, ma questa poi si riunirà, prima o poi, dopo il sasso, e una persona 100 metri più a valle non noterà nessuna differenza nel flusso dell'acqua."
-"A meno che il sasso non sia abbastanza grande.", obiettò Taylor.
-"Già", ammise Maddy. "Nel qual caso l'intero corso del fiume verrebbe deviato, a chi sta a valle se ne accorgerebbe eccome!"
-"E noi come possiamo sapere quanto è grande il nostro… 'sasso'?", chiese allora Jim.
-"Beh, dovrò fare dei calcoli più precisi, ma dal momento che questo posto è destinato a sprofondare nell'oceano, dovremmo avere un margine di manovra piuttosto ampio. Voglio dire, a meno che non causiamo l'estinzione di qualche specie animale o vegetale, non dovrebbero esserci ripercussione sul futuro che conosciamo."
-"Ilo Issac. Adesso è tutto chiaro. Mi ero sempre chiesto chi diavolo fosse, questo tizio che compare dappertutto", disse Taylor con un sorriso beffardo mentre si guardava pensieroso la punta delle scarpe.
-"Dappertutto?!?", chiese Jim.
-"Già, guarda la tua pistola sonica", rispose Taylor. "Sotto il regolatore di potenza. C'è un'incisione di fabbrica. C'e' in tutte le nostre armi, un po' come qualche secolo fa sulle rivoltelle del signor Colt."
Jim non potè che constatarlo.
-"Vuoi dire che è a questo misterioso signor Issac se dobbiamo usare armi soniche anziché pallettoni da tre quarti contro i carnosauri?"
-"Proprio così. A quanto pare, in qualche modo dev'essere riuscito a far fessi quelli del Phoenix Group, convincendoli che la cosa migliore da farsi era che i pellegrini non potessero uccidere dinosauri, ma solo scacciarli. O magari ha fatto loro credere che le pistole soniche possono essere usate anche come vanghe per estrarre minerali dal terreno, chi lo sa. In ogni caso è stato un vero genio: è riuscito a impedire lo sterminio preventivo  della razza umana".
In quel momento l'allarme risuonò all'interno dell'occhio.
-"Sembra che dovremo rimandare il resto della spiegazione!", disse Taylor riferendosi all'immagine sullo schermo e dirigendosi verso l'uscita seguito prontamente da Shannon.
-"Che succede?", chiese Taylor al primo soldato che incontrò sulle scale che conducevano al suo ufficio.
-"E' la nuova recinzione wireless. Ha rilevato un assembramento di persone a est della colonia."
-"Lucas?"
-"No, riteniamo di no. Tutti e 5 i segnalatori che abbiamo piazzato nelle loro armi li danno ancora alcuni click a nord-ovest dei Calanchi."
Taylor cercò di non tradire il fatto che solo lui sapesse come mai si dirigevano laggiù.
-"Soldato, non hai appena parlato di persone?", chiese accigliato Taylor.
-"Sì, signore…"
-"Tenente", continuò poi Taylor entrando nell'ufficio, "si può sapere cosa succede? Il soldato Gonzalez qui dice che c'è un assembramento di persone a est della colonia,ma che non sono gli uomini di Lucas".
-"E'così signore. Diciassette individui per la precisione. Si muovono in gruppo, e si dirigono da questa parte."
-"Come sa che non si tratta di un branco di gallimimus o di che so io?"
-"Beh, signore… stanno… stanno…", ma non riuscì a terminare la frase, così Taylor dovette guardare da sé l'immagine proiettata sulla scrivania.
Un rettangolo di 3x5 individui si dirigeva in formazione ordinata verso la colonia, capeggiata da una "persona", e seguita da un'altra a chiusura del convoglio.
"Raduni al cancello est tutti gli uomini non impegnati in servizi essenziali. E rinforzi i turni sugli altri cancelli. Questa volta non ci faremo prendere di sorpresa, mentre andiamo a controllare. Shannon, il trasporto".
Poco dopo i due uomini erano a bordo del velivolo, mentre truppe di soldati gli marciavano accanto a passo di corsa diretti al cancello.
Il velivolo si alzò, diretto verso est. Coprì in pochi secondi la distanza che li separava dall'avvistamento.
Né Taylor né Jim potevano credere ai loro occhi.
-"Possiamo abbassarci ancora senza che ci sentano?", chiese Jim a Taylor, che stava ai comandi.
-"Credo di sì. Imposto la propulsione su silenzioso." Il mezzo, già molto silenzioso di suo, sembrò spegnere il motore, quasi fosse mantenuto in aria da una forza misteriosa. Taylor si abbassò fino a 12 metri sulla verticale del gruppo, riuscendo ancora a non attirare la loro attenzione, e ormai la faccenda era inequivocabilmente chiara: i 15 individui erano menicosauri, e procedevano perfettamente allineati guidati dallo slasher. Fu però quello che chiudeva la fila a scorgerli per primi, dando l'allarme.
I musi di tutti i menicosauri si volsero verso il velivolo, e lo slasher in retroguardia si avvicinò a quello davanti. A Taylor sembrava davvero che si stessero consultando. Mentre il mezzo restava sospeso sopra il gruppo di creature, queste, in risposte ad alcune grida di uno degli slasher – "il comandante?", pensò Taylor - ruppero le file e si disposero sotto al velivolo a formare un cerchio di una trentina di metri di diametro. All'interno del cerchio, vicino al perimetro, stavano i due slasher, e tutte le creature guardavano verso il trasporto.
Jim e Taylor si guardarono.
-"Pensi anche tu quello che penso io?", chiese Jim.
-"Già". Taylor non disse esplicitamente che probabilmente erano attesi. Si limitò a manovrare i comandi in modo da perdere gradualmente quota.
-"Cerca… Cerca di volare disinvolto, non spaventarli…", azzardò Jim.
-"Ma certo Ian [Solo ;-)  ] ", rispose sarcasticamente Taylor, ancora perso nelle sue reminescenze cinematografiche.
Il mezzo toccò terra delicatamente, ma né i suoi occupanti né i dinosauri si mossero. Jim e Taylor si guardavano intorno senza saper bene cosa fare.
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-"Quell'idiota di mio padre pensa di averci sistemati per benino", disse Lucas sollevandosi faticosamente a sedere sulla barella. La testa ancora gli doleva, ma si sentiva in grado di camminare, come fece capire cacciando via bruscamente l'uomo che gli si era avvicinato per sorreggerlo.
-"Quanto tempo sono stato svenuto?", chiese poi al maggiore vicino a lui.
-"Più di due giorni. Siamo quasi al Valico, dovrebbe essere dietro la prossima cresta. Queste dannate carte non sono precise", imprecò spegnendo il plexpad.
-"Al Valico?", disse Lucas massaggiandosi la testa.
-"Sì, le cose si sono messe male alla colonia."
-"L'ultima cosa che mi ricordo è…. A dire il vero, non mi ricordo niente", disse confuso. "Che diavolo è successo?".
-"Quando sei  arrivato eri ferito gravemente, abbiamo dovuto darti un sedativo per poter usare dosi massicce di cicatrizzante. Sembra che tuo padre ti abbia aggredito… per la verità non sei stato molto chiaro, prima di svenire."
-"Svenire… Mio padre… Be', chi se ne importa di mio padre, adesso siamo qui. Al… al valico?!?"
-"Già. Ci avevi detto che se le cose si mettevano male, saremmo dovuti andare ai Calanchi, e di lì al Valico. Sfortunatamente, il Valico non c'è più, proprio come avevi previsto tu."
-"Non importa. Il materiale è a posto?"
-"Abbiamo controllato due volte ed è tutto ok; siamo anche riusciti a ricaricare due nuclei aggiuntivi con l'energia del sole, venendo qui"
Ottimo,avremo bisogno di tutta l'energia possibile. Quella barriera rocciosa è spessa almeno 200 metri, e dovremo conservare abbastanza energia per alimentare il terminus una volta arrivati dall'altra parte."
-"E… se non funzionasse?", azzardò il Maggiore
-"Funzionerà!", esclamò adirato Lucas dando le spalle al maggiore e dirigendosi alla testa del convoglio. "Oppure il mio caro paparino dovrà fare di nuovo i conti con me", mormorò tra sé e sé. "E stavolta non sarò tanto generoso."
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-"Comandante Taylor, mi riceve? Passo"
Sia Taylor che Jim ricevevano forte e chiaro… ma non avevano nessuna intenzione di interrompere quello strano colloquio per rispondere alla radio.
-"Comandante Taylor!" "Niente, nessuna risposta", disse infine il marconista al soldato Raynolds.
-"Dove si trovano in questo momento?", chiese Raynolds.
-"Credo che siano sul luogo dell'ultimo rilevamento degli intrusi, ma non posso dirlo con certezza, finchè il trasporto resta a terra col distorsore magnetico acceso, crea troppe interferenze. Vedo solo un cerchio di macchie gialle sullo schermo…"
-"Vado a vedere cosa succede. Tienimi informato!"
-"Sì,signore". "Aspetti…", continuò poi.
-"Qui Taylor, mi ricevete?", si sentì d'improvviso tra le scariche della radio.
-"Forte e chiaro, comandante. Stiamo inviando la pattuglia a supporto…"
-"Non è necessario", lo interruppe Taylor sulla radio a doppio canale. "Si trattava di un falso allarme. Stiamo rientrando con due sensori danneggiati… o per meglio dire, masticati…"
Raynolds e il marconista si scambiarono uno sguardo. "Ricevuto. Passo e chiudo. Pattuglia 3 e 7, rientrare", disse poi rivolgendosi ai comandanti delle pattuglie schierate al cancello est, "allarme rientrato".
-"Ricevuto"
-"Ricevuto, passo e chiudo"
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Taylor e Jim si trovavano di nuovo nell'Occhio, di fronte all'immagine dei segni sulla sabbia. Con loro c'era ancora Maddy, a cui si era aggiunta Elizabeth con Malcolm.
-"Quanto state per vedere è strettamente riservato", iniziò Taylor. "Nessuno alla base ne è al corrente, tranne noi. Queste sono le immagini girate dalle telecamere di bordo del trasporto", continuò.
Sullo schermo comparvero dapprima le cime degli alberi, poi la radura dove si trovavano i menicosauri. Le immagini ruotarono mentre il mezzo si disponeva in una posizione migliore per atterrare, poi i presenti videro i due slasher accorgersi del mezzo, e i menicosauri disporsi a cerchio, mentre questo atterrava tra di loro.
Le immagini seguenti erano così sorprendenti che nessuno disse un parola finchè il filmato non fu terminato.
Elizabeth guardò Jim sconvolta.
"Tu… tu stavi parlando con quegli animali??", trovò infine la forza di dire.
-"Non sono affatto animali… almeno non nel senso che comunemente intendiamo noi. Sono creature intelligenti quanto noi, più o meno… o forse quanto uomini vissuti 50 o 100 anni prima di noi. Abbiamo avuto solo una mezz'ora di tempo per 'parlare' con loro… ma ovviamente noi non capivamo la loro lingua, né noi la loro. Ci vorrà del tempo. Forse non riusciremo a capirci prima di altri 4 o 5 incontri, anche con l'aiuto dell'Occhio".
-"In… incontri?", disse stupita guardando ora Taylor, ora Jim.
-"E'una mappa", disse allora Malcolm osservando l'immagine sullo schermo. I presenti si girarono verso di lui.
-"Proprio così", gli rispose allora Taylor. "E' una mappa, che mostra i confini della colonia, e alcuni luoghi-chiave che la circondano. Ce l'ha spiegata più nel dettaglio quello che crediamo sia il capo… quantomeno, il capo del gruppo che abbiamo sorpreso all'esterno. Riteniamo che volessero farci intendere che non vogliono che ci spingiamo fino a un certo punto, qui a nord-ovest. Altrimenti ci saranno conseguenze… be', spiacevoli, su questo sono stai piuttosto chiari! Sono molto forti, oltre che intelligenti.", aggiunse il comandante massaggiandosi le costole.
-"Taylor ha cercato di protestare", spiegò Jim, "quando ha capito cosa intendevano. Uno di  quei cosi lo ha steso come fosse un pupazzo. E ho avuto la sensazione che stesse solo giocando con lui…"
-"Grazie per questo dettaglio folkloristico", disse Taylor fingendosi contrariato. "Ma torniamo a noi: adesso abbiamo due problemi. Una banda di mercenari guidati da un pazzo, con intenzioni che non sappiamo, e un gruppo di chissà quanti dinosauri apparentemente civilizzati, che non vogliono che ci rechiamo in un posto… che è proprio quello dove si sta recando il suddetto pazzo coi suoi"
-"E noi nel mezzo", concluse Malcolm.
-"Maddy, a che punto sei con la traduzione?", disse poi Malcolm alla ragazza.
-"Ci vorranno probabilmente dei mesi, per tradurre tutto. Ma qualche risultato lo abbiamo già", soggiunse poi armeggiando coi comandi dell'Occhio. Nelle ultime pagine del diario c'era una mappa", - la stavano vedendo adesso sullo schermo – "molto simile a quella tracciata dallo slasher nella sabbia, ma molto più dettagliata. Ci sono indicate, per esempio, varie sorgenti di acqua dolce, la forma esatta della formazione rocciosa che racchiude il lago salato, e altri dettagli della zona a nord ovest di Terra Nova. Non c'e' niente invece su questa zona, e su quella dove probabilmente vivono gli slasher."
La ragazza manovrò ancora i comandi, producendo uno zoom su un dettaglio del disegno sulla sabbia.
"Questo che vedete, invece, potrebbe essere un simbolo sacro. Ricorre varie volte nel diario, probabilmente a segnare l'inizio di un periodo di tempo – non so ancora se un giorno, o un anno, o cos'altro – ma è sicuramente un simbolo sacro"
-"Come fai a esserne così sicura?", chiese Malcolm?
-"Beh… qualche settimana fa sono andata fuori dei cancelli con Raynolds…", disse imbarazzatissima, consapevole delle occhiate stupite e accusatrici di Jim e Taylor, "…e abbiamo trovato uno strano posto, pieno di questi simboli, posti sopra dei mucchietti di terra. Pensavamo fosse una specie di cimitero dei Sixers… ma solo ora mi rendo conto che non era dei Sixers!!!"
-"Un culto dei morti!", azzardò Malcolm stupito.
-"Come vi dicevo, sono piuttosto evoluti. E se si preoccupano dei loro morti", continuò, "penso che si preoccupino ancor più dei loro luoghi sacri, per non parlare dei vivi"
-"La religione è la forza più distruttiva che l'uomo abbia mai inventato", disse Malcolm. "Si fonda sulla paura dell'ignoto e del misterioso, insita in ognuno di noi. E la paura è il sentimento più potente nell'uomo, può spingerlo a fare qualunque cosa. Per questo i capi religiosi di un tempo erano così abili nel dominare le persone: in quanto 'proprietari' delle religioni, potevano dominare e controllare le paure delle persone a proprio comodo, spingendole a fare ciò che volevano loro."
-"Già, ed è anche per questo che nel 2149 non abbiamo più religioni da più di un secolo", soggiunse Taylor.
-"Un traguardo che abbiamo raggiunto faticosamente… ma che probabilmente per questi individui è ancora di là da venire."
-"E ora che facciamo?", chiese Malcolm.
-"Voi niente", rispose Taylor. "Io e Jim andiamo ad allestire una missione per intercettare – e questa volta eliminare – Lucas e i suoi. Voi continuate a lavorare sul diario. Dobbiamo raccogliere più informazioni possibili su questa… questa gente", disse infine Taylor non ancora abituato a parlare degli slasher e dei menicosauri come se fossero persone.
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-"Eccoli che escono, guarda. Lo vedi?!?", disse Josh a Skye molto contrariato, mentre in disparte con lei osservava il padre uscire con gli altri dall'occhio, diretti chissà dove.
-"Mi tiene completamente all'oscuro! Mi tratta come un ragazzino! E invece quella piccoletta di Maddy eccola là, che si pavoneggia e si atteggia come se fosse una grande scienziata! Da non crederci!"
In effetti Maddy sembrava davvero una ricercatrice professionista, vestita col camice bianco mentre era intenta a discutere alla pari con Malcolm e Elizabeth di cose… di cose che lui nemmeno riusciva a capire, riflettè Josh mentre passavano senza notareli dietro la siepe dietro cui si erano fermati ad osservare cosa succedeva sul piazzale.
-"Perché ti ostini tanto a trovare qualcosa che non va in tuo padre?", gli disse Skye guardandolo mentre prendeva a calci qualcosa mentre tornavano sul vialetto.
-"Cosa vorresti dire con questo?", disse Josh voltandosi stizzito.
-"Non ti arrabbiare, Josh, lo sai che sono dalla tua parte. E' solo che ho notato che ogni volta che parli di tuo padre, dici sempre cose tipo 'lui non fa questo', 'lui dice quello', 'lui,lui,lui…' . Forse… beh…" gli passò un braccio intorno alla vita per addolcire un po' il boccone amaro che stava per propinare al ragazzo, "…perché non provi a metterti nei suoi panni? A immaginare come lui vede te?"
Josh rimase piuttosto stupito di quel braccio, ma guardò Skye senza dire una parola, ricambiando invece il gesto d'affetto. Skye poggiò allora la testa sulla sua spalla.
-"Skye, che stai facendo??", si fermò allora di colpo Josh, togliendo il braccio e lasciando Skye basita.
-"Te l'ha detto mio padre? E' lui che ti ha detto di dirmi così, per vedere come avrei reagito? E' così? Stai facendo di nuovo il doppio gioco, non è così?"
Il ceffone arrivò tanto inatteso quanto potente, lasciando un clamoroso segno rosso sulla faccia di Josh, mentre Skye, dopo avergli lanciato uno sguardo bellissimo ma capace di incenerire un carnosauro, se ne andava senza dire una parola.
-"Skye! Skye! Scusa! Mi dispiace! Io… Oh, va' al diavolo!!"
Skye si fermò di scatto, si girò su sé stessa, perforando Josh con uno sguardo terribile, camminando verso di lui e fermandosi a un palmo dal suo naso.
Voleva essere arrabbiata con lui, ma aveva gli occhi lucidi, la fronte aggrottata, in un'espressione a metà tra la rabbia e la disperazione.
-"Ho un'idea migliore: invece di andare al diavolo, vado a vedere se trovo Hunter. Ho sentito che mi cercava!", fu tutto quello che disse prima di andarsene di nuovo, e questa volta fu Josh a rimanere basito.
Basito e sconvolto.
Sconvolto e arrabbiato.
Sentiva la rabbia montargli dentro, al pensiero di Hunter, di Skye con lui… tra le sue braccia…
-"Beh, che fai lì imbambol… uh.. oh…". Maddy, che era tornata indietro per cercare il fratello, era partita per dargli una pacca scherzosa sulla spalla, ma quando vide lo sguardò torvo di Josh, capì che non era decisamente il caso. "Ehi… Ma che è successo???"
-"Lasciami perdere! Non devi andare… in riunione… o in convegno, coi tuoi amici scienziati?!?", le disse scostandole brutalmente la mano che era ancora a mezz'aria dalla sua spalla.
-"Io…" Maddy non riusci ad arrabbiarsi con lui, perché aveva intravisto la scena con Skye avvicinandosi, e sapeva l'origine dell'arrabbiatura del fratello, e sapeva di non essere lei. Lo ricambiò invece con uno dei suoi sguardi da cerbiatto impaurito, a cui lui non sapeva resistere, ogni volta che lei gli chiedeva un favore.
-"Dobbiamo fare un sopralluogo alle colture", disse allora Maddy. "Malcolm dice che, ora che siamo scollegati dal 2149, dovremo modificare i nostri piani, ed affrettare l'indipendenza della colonia"
-"Non era prevista per il 20esimo pellegrinaggio?!?", chiese dubbioso Josh.
-"E' così", confermò Maddy, "ma, evidentemente, non ci saranno più pellegrinaggi!", esclamò tristemente la ragazza. "Perciò dovremo organizzarci…"
Ma Josh non ascoltava più, mentre lei continuava a parlare. Stava di nuovo pensando al futuro. Al suo futuro, a quello di Terra Nova: non più un avamposto del 2149, ora, ma una colonia del tutto indipendente, ormai. E autosufficiente. Autosufficiente?!? A scuola gli avevano insegnato che ci sarebbero voluti almeno 20 pellegrinaggi prima di poter rendere Terra Nova un minimo indipendente dal 2149 – a cui sarebbe stata comunque legata ancora per molto tempo per la fornitura di energia. Non aveva dato mai molto peso a tutte quelle chiacchiere, né prima, quando neanche sapeva che sarebbe entrato in un pellegrinaggio, né dopo, quando vedeva il ventesimo pellegrinaggio come una cosa lontanissima nel tempo, di cui non aveva di che preoccuparsi.
-"… e dovremo rafforzare i turni di lavoro alle pale eoliche, ai pannelli, all'estrazione… Un sacco di roba da fare, e poche persone in grado di farlo. Taylor sta cercando nuove persone in grado si svolgere ruoli organizzativi, e papà… beh, papà mi ha mandato a chiamare te…"
-"'organizzativi'?", chiese Josh incuriosito.
-"Sì, Taylor ha visto come te la cavavi con le spedizioni di bonifica qua fuori, e dice che hai la stoffa del capo. Ha detto proprio così. Ma ha detto anche che dovrai lavorare molto sulla disciplina… Ma dove stai andando?"
-"Hai detto che papà mi sta cercando, no? Allora andiamo. Dov'è?", disse Josh incamminandosi.
-"E' al campo eolico, con Taylor. Andiamo, ti accompagno", disse infine Maddy mentre si dirigevano al veicolo che li avrebbe condotti al Settore Energia della colonia.
  
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