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Autore: Arsax    30/12/2011    1 recensioni
Leggi antiche e inviolabili. Quattro ragazzi. Un patto. Una luna di sangue.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Che cosa?!- chiese Selene inorridita.
-Sì, io sono il tuo futuro marito.- mi risponde Bill sorridendo malizioso.
-Ma neanche per sogno!
-Ohoh, ora voglio godermi lo spettacolo.- disse ridendo Tom, stravaccandosi su una sedia.
-Selene...
-Che cosa c'è zia? Che cos'è tutta questa storia?
-Ecco...penso che sia venuta l'ora di raccontarti tutto.
-Certo che è venuta l'ora di raccontarmi tutto, perché non ci sto capendo un emerito cazzo. Perché devo sposarmi con questa sottospecie di...di...di coso alto due metri, pieno di metallo in faccia e truccato come un cadavere?
Tom scoppiò a ridere di gusto, mentre il “coso” alto due metri e pieno di metallo in faccia lo fulminava con lo sguardo.
-Perché così è stato deciso tanto tempo fa.- rispose il moro impassibile.
-E chi cacchio l'ha deciso? Mia nonna? Io di certo no.
-L'ha deciso tua madre.
Selene rimase di sasso. Cosa diavolo c'entrava sua madre in tutta questa storia? Se l'era chiesto fin dall'inizio, ma ancora non capiva. Guardò la zia in cerca di un sostegno, di qualcuno che le desse una risposta, ma la zia abbassò lo sguardo sospirando.
-Devi sapere che io e tua madre...ecco...
-Sono dei vampiri. Tua madre lo era, lei lo è e tu e tua sorella lo siete per metà. Tua madre e un suo caro amico, per salvarsi la pellaccia, hanno promesso di darci le loro primogenite e di unirci ad esse in matrimonio, però c'è stata una complicazione, dato che tu sei vampira per metà, moriresti come qualunque essere umano e se cercassi di trasformarti moriresti, perché il veleno di noi vampiri è tossico per voi bastardi, allora devo trasformarti alla prima eclissi lunare, detta anche luna di sangue, così saremo legati per l'eternità e non morirai per colpa del mio veleno.- si intromise Bill freddamente, spiegando tutta la situazione.
-Tu hai visto troppe volte “Twilight”, ti conviene andare da uno psichiatra. E di certo non ti sposerò.
Bill rise mostrando i denti perfetti e bianchi e, soprattutto, dei canini del tutto normali.
-Ringrazia che non abbiamo fame perché hai un odore delizioso, bocconcino.- le disse Tom facendole l'occhiolino.
-Questa è tutta una stronzata, uno scherzo ecco, e in tutta la casa sono sparse telecamere nascoste.
-Mi dispiace per te ma non è così. Se vuoi ti mostriamo direttamente che siamo dei vampiri.- detto questo, Bill si leccò le labbra guardando il collo di Selene.
Selene istintivamente indietreggiò, ma con una velocità sovrumana Bill la inchiodò al muro.
-Dio, non resisto. Hai un sangue così dolce...- si leccò le labbra mostrando i canini che erano diventati più lunghi e appuntiti, come quelli dei vampiri che si vedono in televisione. La guardava come un drogato davanti alla sua dose, le pupille erano dilatate e aveva si leccava continuamente le labbra. Selene era terrorizzata e non sapeva cosa fare. Acqua santa non ne aveva come crocifissi e paletti di frassino e l'aglio era nel frigo, molto lontano da lei.
-Bill, così le farai prendere un infarto e addio matrimonio.- intervenne Tom.
-Lasciala!
La zia si lanciò velocissimamente contro di lui, spostandolo con uno spintone e mettendosi tra Selene e Bill. Era mezza accucciata, i muscoli tesi pronti a scattare, i canini totalmente fuori e una luce assassina negli occhi.
Bill e Tom si guardarono e risero malignamente insieme.
-Vuoi rompere il patto, mia cara Roxanne?- le chiese Tom divertito.
-No, voglio impedire a tuo fratello di ucciderla. Bill, se scopro che le hai fatto del male, che le hai torto un solo capello, giuro sulla tomba di mia sorella che ti ucciderò o che morirò provandoci.
-Tranquilla Roxanne, non le faremo del male. Non potrei mai fare del male a questa piccola, dolce creatura.- rispose il moro avvicinando una mano al viso di Selene e accarezzandole una guancia, ignorando i versi gutturali che emetteva Roxanne. La spostò con un solo movimento del polso e si mise davanti a Selene, alzandole il mento con l'indice. La guardò negli occhi intensamente e Selene temette di potersi perdere in quegli occhi color cioccolato fuso.
-I tuoi occhi- iniziò il moro -sono affascinanti. Non riesco a leggerti dentro l'anima, il che è strano per me.
-Non me ne fotte un cazzo di ciò che riesci o non riesci a fare, voglio solo che ci lasciate in pace.
-Sbagliato bocconcino, non posso lasciarti stare. Ti porterò via con me. Adesso.
-Cosa?! No! Non voglio.
-Invece verrai con noi, anche a costo di portarti via di peso.
-Nooo! Selene!
Arianne corse verso di lei, ma fu intercettata da Tom che la prese in braccio. Iniziò a dimenarsi tra le braccia di Tom, scoppiando a piangere come una fontana.
-Che ne facciamo di lei fratellino?
-Ce la mangiamo per cena, no?- rispose come se fosse la cosa più ovvia da fare.
-No! Voi non la toccherete bastardi!- urlò Selene cercando di dimenarsi mentre Roxanne si buttava contro di Tom, che la prese per il collo sollevandola con una sola mano.
-No, è così carina. Può diventare il mio animaletto domestico?
-Fa' quel che cazzo ti pare, basta che non mi rompi i coglioni.
-Lasciatela stare, vi prego.- implorò Selene con le lacrime agli occhi. Bill la guardò con sguardo freddo e calcolatore e poi sorrise maligno.
-No, la useremo come ricatto contro di te. Se non farai ciò che ti dico, affonderò i miei denti nel suo esile collo fino a staccarle la testa con un solo morso.
Nei suoi occhi bruciavano fiamme che provenivano direttamente dall'Inferno. Selene non seppe che fare, che dire. Era paralizzata dalla paura. Volse lo sguardo verso la sorellina che si agitava in braccio a Tom.
-Allora ce ne andiamo?- chiese Tom al gemello.
-Certo.
-E tu, Roxanne, non provare a metterci i bastoni fra le ruote. Siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico, ricordalo.
Detto questo, Tom la scaraventò contro il muro e uscì dal piccolo appartamentino, sempre tenendo stretta Arianne.
-Muoviti.
Bill dette una spinta a Selene e uscirono anche loro dall'appartamento, dopo aver dato un ultimo sguardo alla zia, che la guardava impotente e dispiaciuta.
Salirono su un'Audi Q7 bianca, Bill era alla guida e partirono. Arianne si buttò fra le braccia di Selene, stringendola forte in lacrime.
-Arianne, calmati ti prego.
-Ti conviene seguire il consiglio di tua sorella o ti butto fuori dall'auto in corsa.
-Vuoi startene zitto?!- urlò Selene a Bill. Lui per tutta risposta la fulminò con lo sguardo dallo specchietto retrovisore.
Per tutto il viaggio nessuno parlo, Arianne si era addormentata tra le braccia della sorella e anche Selene era sul punto di addormentarsi. Si erano addentrati nel folto della foresta dopo aver girato in una strada sterrata.
Era l'alba quando si fermarono e scesero dall'auto davanti ad un enorme castello in stile gotico, con le guglie che si ergevano altissime verso il cielo e doccioni inquietanti che li fissavano dall'alto mentre venivano illuminati dalle prime luci dell'alba.

-Un po' lugubre, ma è casa.- disse Bill sorridendo come un bimbo felice.
-Casa dolce casa. Ah, ti avviso che noi vampiri non dormiamo in bare e che non ci disintegriamo alla luce del sole, l'aglio ci fa paura quanto le formiche e distruggerci non è così facile, quindi rassegnati. Non puoi scappare così facilmente.- disse Tom a Selene con l'aria divertita.
Si diressero verso quell'enorme castello attraversando un enorme ponte di pietra che permetteva di attraversare un profondo burrone. Selene stringeva convulsamente Arianne mentre i gemelli facevano loro strada. Non bussarono neanche che il pesante portone di legno si aprì davanti a loro ed entrarono in un salone illuminato solo dalla luce di poche candele.
Selene li seguì su per le scale e nei corridoi semibui, finché non si fermarono davanti ad una delle tante porte del corridoio. Bill l'aprì e spinse dentro Selene.
-Questa sarà la tua stanza, la mia è proprio di fronte alla tua.
La stanza di Selene era grandissima, con un enorme letto a baldacchino, un paio di divani, un tavolino basso, un enorme armadio e un camino. Le finestre erano coperte da pesanti e polverosi tendaggi e la stanza era illuminata da qualche candelabro sparso qua e là.
Tom prese Arianne dalle braccia di Selene mentre quest'ultima cercava di ribellarsi.
-Lasciala!
-No, me la porto in stanza con me. Non le farò del male. Dovresti preoccuparti di più se fosse nelle mani di mio fratello. Fai la brava e non le faremo nulla.
Detto così, Tom e Bill uscirono dalla stanza dopo averla chiusa a chiave. Selene si buttò contro quella porta urlando che voleva indietro Arianne e che le lasciassero andare. Urlò finché la voce non le andò via e si accasciò a terra contro la porta, in lacrime.
Pensò a tutte quelle cose che aveva scoperto quella notte, ancora non riusciva a crederci. Vampiri, sua madre, sua zia, il matrimonio, eternità, luna di sangue.
Mentre tutti quei pensieri le vorticavano in testa, si addormentò lì sul pavimento.

  
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