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Sogno o son desta.
Mi sentivo in balia di quella luce rossa e penetrante; il mio corpo fu letteralmente sollevato ed adagiato su un' altare di marmo. Il gelo della pietra mi entrava fin dentro le ossa.
L’uomo, il Dio, così tanto uguale a Ra, chiamò una sacerdotessa ed ella apparve in pochi istanti.
Mi sentivo spacciata anche se questo sentimento non apparteneva alla mia indole.
La donna mi si avvicinò e dal suo ventre uscì una larva aliena, avrebbe detto il mio amato marito.
Il verme mi fu deposto sul ventre e mi risalì strisciando fino al petto; fui girata e senza accorgermene il lombrico mi penetrò nell’osso del collo. Un dolore atroce colpì tutto il mio corpo e senza più nessun controllo la mia bocca si aprì emettendo un urlo straziante.
“Perdonami” – mi giunse lontana e fievole la voce di un uomo.
-E’ impossibile.- pensai, -Sogno.- -No.- un richiamo dal suono tenebroso rispose, -Sei desta.-