Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Katedixon    31/12/2011    1 recensioni
Una raccolta di fanfiction, ognuna avrà il titolo di una canzone di Glee, dalla A alla Z. :)
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allooora, questo capitolo è stato scritto dalla mia guest star JulietStarLight96, tutto merito suo u.u
Enjoy :)
Fuinnchel ♥
___________________________________________

Ero seduta su una di quelle scomode sedie di plastica, le gambe perfettamente accavallate e i capelli infilati dietro le orecchie, lucenti e setosi come al solito. Ancora non capivo perché mi avesse chiamato lì, tra me e la Berry non correva di certo un buon sangue, era risaputo. Avevo ricevuto una sua telefonata circa una mezz’oretta prima, nel mezzo della notte, in cui lei mi implorava con la sua vocetta stridula di venire subito in ospedale poiché era “un’emergenza”. Vatti a fidare di Rachel.
Ad un tratto comparve dietro l’angolo, i suoi insulsi tacchi che suonavano leggeri sul pavimento. «Grazie per essere venuta qui così velocemente.» aveva gli occhi rossi, doveva aver pianto a lungo. «Che cosa vuoi da me?» le chiesi mordendomi un labbro. Non volevo essere dura con lei, ma era più forte di me. «Finn...» fu un sussurro, ma il mio cuore fece una capriola. Finn. Non l’avevo ancora dimenticato, non mi ero ancora scordata com’era stare con lui, quel senso di protezione, come risaltavo bene accanto a lui... Quinn, basta. «Che gli è successo?»
Il suo sguardo si fece se possibile ancora più triste, e in silenzio mi prese per mano e mi accompagnò in una stanzetta con un solo letto, occupato da un ragazzo grande e grosso.
C’è qualcosa che puoi dire, ma niente che puoi fare.
Un velo mi calò davanti agli occhi, non volevo farmi vedere piangere. «Come?» lei si avvicinò a lui, i suoi occhi e i suoi movimenti avrebbero fatto venire il diabete a chiunque. «Ha battuto la testa, e quando non si è svegliato mi sono preoccupata.» sentii le guance bagnarsi, non mi sembrava giusto, non mi sembrava affatto giusto piangere per il ragazzo di un’amica, ma lui era il mio primo amore, e non c’era niente che potessi fare. «Cosa hanno detto i medici?» non avevo il coraggio di avvicinarmi, di stringergli la mano, solo perché temevo che l’avrei sentita fredda, o semplicemente diversa. Dio, com’era immobile. «Si riprenderà, solo... ho pensato di chiamarti, insomma, so che tieni a lui.» «Grazie. Davvero, grazie.» Non avevo parole. Un po’ per Finn, un po’ perché se fossi stata la sua ragazza non avrei mai chiamato la sua ex, un po’ perché ero troppo preoccupata.
Ed è come se fosse arrivata la fine perché non c’è alcun posto dove possiamo andare.
Mi avvicinai, era come se qualcosa mi attirasse verso di lui. Gli presi la mano, la strinsi forte. Era calda, diversamente da come mi aspettavo. Ed era sempre la stessa. La solita vecchia mano del solito vecchio Finn, quel Finn che cercava di farci andare d’accordo, quel Finn che credeva di potermi mettere incinta anche senza fare sesso con me, quel Finn che cercava di guidare il Glee Club verso la vittoria e che teneva a noi più di quanto desse a vedere.
Non sei solo, siamo insieme, sarò al tuo fianco,
sai che prenderò la tua mano quando si raffredderà.

In quel momento in cui avevo bisogno del contatto di qualcuno, una persona qualsiasi, che venisse lì da me e mi asciugasse le lacrime, trovai conforto in qualcuno di inaspettato di nome Rachel Berry. Mi girai, e proprio come in uno di quei telefilm strappalacrime che guarda Santana lei era lì, riuscivo a vederle l’anima a pezzi negli occhi. Ero dall’altra parte del letto, ma mi venne quasi naturale stringere anche la sua mano, che mi aveva porto con gentilezza; mi venne naturale anche trovarmi a pregare un dio che invocavo raramente, perché avevo dannatamente bisogno di un segnale divino che mi dicesse “hei, sei un’idiota, i medici hanno detto che starà meglio”, perché il mio cuore proprio non riusciva a capirlo.
Sii forte perché sai che sono qui per te.
Mi sedetti su una sedia lì accanto senza mollare le mani, mi sembrava che, se avessi lasciato uno dei due, la vita stessa mi sarebbe sfuggita di mano. Lei fece lo stesso, e passammo la notte lì, così, ferme immobili come statue senza parlare. I due grandi amori di Finn che si sopportano, proprio come voleva lui. Sapevo che questa tregua si sarebbe rotta non appena lui si sarebbe ripreso, ma andava bene così. Quella notte tutto era accettabile, se Kurt fosse andato con una donna quella notte non mi sarei di certo stupita. Ci addormentammo nello stesso momento, e nello stesso momento, la mattina dopo, le dita di Finn che ci accarezzavano i capelli ci svegliarono da un sonno senza sogni.
Continua a tenere duro perché sai che ce la faremo, che ce la faremo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Katedixon