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Autore: heyitsgeorgia13    31/12/2011    2 recensioni
Sono passati dieci anni dall'ultima volta che si sono ritrovati tutti insieme e molte cose sono combiate. Anche loro sono cambiati: chi nel bene, chi nel male. Cosa accadra quando un evento, aspettato già da molto tepo, li riportarà a Lima?
[Sequel di My life would suck without you]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine della festa di compleanno, gli ex componenti delle New Direction avevano deciso che, un giorno o l’altro, sarebbero ritornati tutti insieme al McKinley per ritrovare i loro vecchi professori, conoscere i nuovi componenti del Glee Club e dare loro qualche dritta su come vincere le Nazionali.
 La scelta ricadde sul mercoledì seguente, giorno in cui tutti erono sicuri di essere liberi da eventuali impegni.
Quella mattina Finn si alzò molto presto e particolarmente eccitato. Gli era mancato il MacKinley, lo doveva ammettere. Gli erano mancati i corridoi, la palestra, il campo da football e gli spogliatoi, ma più di tutto quelli di cui sentiva di più la mancanza era l’auditorium e la choir room.
Per non parlare di Schuester. Si erano visti un paio di volte dopo il diploma, ma era tutt’altra cosa da vederlo tutti i giorni e ascoltare perennemente i suoi consigli. Era stato come un padre per lui, e questo non l’avrebbe mai dimenticato.
Si vestì alla bene e meglio e corse in cucina a fare colazione, dove Kurt lo aspettava già vestito di tutto punto e con le chiavi della macchina in mano.
- Dobbiamo passare anche a prendere gli Anderson? – gli chiese inghiottendo il boccone che stava masticando. Il fratello scosse la testa esasperato – Se passiamo a prendere anche loro non ce la faremo poi a passare a prendere anche Rachel. Blaine ha detto che andranno con la loro macchina – gli spiegò – E ora muoviti a finire che siamo già in ritardo. Come al solito, direi – aggiunse in tono esaprerato.
Finn finì il caffè, cercando di non strozzarsi, e prendendo le chiavi che il controtenore gli porgeva, corsero in macchina diretti verso casa Berry.
Un quarto d’ora dopo la macchina era parcheggiata nel vialetto della casa della ragazza – Cinque minuti e torno – avvisò il fratello prima di correre fino alla porta. Suonò il campanello e due secondi dopo la porta si spalancò – Eccoti amore – esclamò Rachel alzandosi in punta dei piedi e lasciando un bacio sulla guancia del suo ragazzo. Poi si voltò – Papà io sto andando, ci vediamo più tardi – strillò sorridendo.
Gli occhi di Hudson però stavano vagando dietro di lei, dove una figura ben conosciuta era intenta ad indossare il cappotto.
- Rachel, non verrà anche lei, vero? – bisbigliò all’orecchio della sua fidanzata, la cui testa scattò nella direzione in cui lui stava indicando – Amanda che stai facendo? – chiese poi alla migliore amica.
La giovane sorrise ampiamente – Vengo con voi ovvimante. Non vedo l’ora di vedervi esibire tutti insieme. I tuoi papà mi hanno raccontato che siete bravissimi e io devo per forza assistere oggi – spiegò.
Finn non riusciva a credere alle orecchie – No – esclamò senza neanche farci caso. Entrambe le ragazze lo guardarono male – Non puoi venire con noi – si affrettò ad aggiungere – Questa è una riunione tra sole New Direction. Tu ne hai mai fatto parte? Non mi sembra. Avrai altre occasione per sentirci cantare tutti isieme, al nostro matrimomio, o un altro giorno – spiegò.
Rachel annuì leggermente mentre Amanda lo guardava con espressione quasi scandalizzata – Rachel? – chiese aiuto alla sua migliore amica che però le rispose – Penso che Finn abbia ragione, potrai ascoltarci altre volte – poi si rivolse al suo fidanzato – Però chiedile scusa – gli disse a bassa voce, cosa che però lui non fece.
A quel punto Amanda sembrava davvero arrabbiata – Va bene, come volete. Ma Finn..me la pagherai – disse prima di correre su per le scale.
I due fidanzatini si guardarono e il ragazzo sospiro profondamente – Okay ora possiamo anche andare, non voglio dover subire anche la furia di Kurt – informò Rachel e lei ridacchiando lo prese per mano, facendosi condurre fino alla macchina.
 
Alle undici in punto tutti i vecchi componenti delle New Direction si trovavano nel parcheggio del McKinley. E quando dico tutti, dico proprio tutti.
- Oddio Antony, quanto tempo. Dove eri finito? – trillò Tina saltando al collo del ragazzo. Poi a turno tutti gli altri lo abbracciarono.
Il ragazzo rise nervosamente – Come..come sapete io e Dave avevamo deciso di rimanere qui in Ohio e frequentare la Columbus University. E le cose sono andate bene fino alla fine del college, e dopo la laurea..beh io e lui abbiamo cominciato a litigare ogni santissimo giorno, per cose futili – Blaine e Kurt si guardarono e quest’ultimo sorrise nervosamente – Alla fine non ce la facevo più, mi sembrava di impazzire, e ho deciso di lasciarlo. I miei mi hanno pagato il viaggio, sono tornato in Inghilterra e ho cominciato ad insegnare Letteratura al vecchio liceo che frequentavo. Non so che fine abbia fatto David, non lo sento da allora. Sono tornato qui in Ohio un paio di mesi fa, ho provato a contattarlo ma sembra sparito nel nulla – spiegò.
Nicole non era sicura se dover confessare quello che sapeva ma, dopo essersi beccata una gomitata da Santana, decise di parlare – Io l’ho sentito a maggio, se non sbaglio, e mi ha detto che stava bene e viveva ancora a Columbus. Ma siamo stati poco al telefono perché stava.. – non riusciva a finire la frase, cosa che però fece Santana, sempre con poco tatto – Stava traslocando nell’appartamente che lui e la sua nuova fidanzata avevano comprato – spiegò.
Il silenzio calò tra le New Direction – Va bene, è normale no? – disse infine Antony cercando di sorridere, con poco successo – Dai ragazzi è meglio se andiamo, Schuester ci aspetta – aggiunse poi cercando di cambiare discorso.
Nessuno parlò. In silenzio entrarono nell’inferno che avevano lasciato dieci anni prima e si diressero verso la choir romm.
Lì li aspettavano Will, Emma e la coach Beiste con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, abbracciandoli poi, uno per uno.
- Bentornati a casa – esclamò il professore eccitato – Ed ecco a voi le New Direction – disse poi indicando i ragazzi seduti sulle seggiole.
Tra di loro si potevano riconoscere un paio di Cheerios, qualche giocatore della squadra di football e,  per il resto, erano i soliti ragazzi sfigati che facevano parte della classe inferiore della scuola, proprio come lo erano stati loro all’ora.
Successivamente la Pillsbury presentò ai più piccoli i vecchi componenti del Glee Club e poi viceversa – E per ultimi, vorrei presentarvi i due solisti – disse Schue.
Una ragazzina dai lunghi capelli biondi scattò in piedi, sorridente, mentre un’altra più bassina e con la divisa delle cheerleader la imitava – Alice – tuonò rabbiosa – Siediti o ti apro in due – la minacciò.
Il professore sospirò esasperato –Debby, per favore, smettila. Non devi farti sempre riconoscere. Alice, siediti ti prego – le invitò.
Santana guardò la scena divertita: quella nanerottola era lei in miniatura.
- Comunque stavo dicendo – Will attirò di nuovo l’attenzione di tutti – La solista è Alice Sanders – disse indicando la biondina di prima – È del terzo anno ed è dal primo anno che è la nostra solista – li informò.
Poi spostò lo sguardo su un ragazzo alto, con i capelli castano chiari e gli occhi color del cielo – E invece lui è il nostro solista, Sebastian Smythe. È arrivato quest’anno dalla Francia, ha diciannove anni e frequenta l’ultimo anno – disse loro.
Il ragazzo salutò con un sorrisino malizioso stampato in faccio. Sorriso che si ampliò maggiormente quando posò i suoi occhi chiari su Blaine.
Kurt si accorse subito di quell’espressione e si avvinghiò, con fare possessivo, al braccio del suo fidanzato.
Sebastian, però, si ostinò a fissare il moro e a sorridergli come se nulla fosse – È davvero un piacere conoscervi – disse con voce melensa – Non vedo l’ora di vedere dal vivo quello che sapete fare – aggiunse facendo un veloce occhiolino a Blaine.
Nicole tossicchio, facendogli distogliere finalmente lo sguardo e il suo migliore amico gli mimò un “grazie”.
- Okay ragazzi, andiamo in auditorium – li informò il professore e tutti, chiaccherando tra di loro, usciro dalla stanza e andarono dove detto.
Ad aspettarli c’era la nuova preside: Sue Sylvester.
 La donna battè le mani –Bene, bene. Guardate chi è tornato al McKinley: le New Direction originali. Non vedo l’ora di rivedervi zompettare su questo palco – disse in tono sarcastico.
Brittany, Santana e Quinn le sorrisero – Ci è mancata anche lei coach – le disse, quest’ultima, dolcemente. Sue trattenne un sorriso – Voi no. E ora muovetevi a salire qua sopra, prima che cambi idea e vi faccia rincorrere dai miei due piccoli bulldog, finchè non scapperete a gambe levate dalla mia scuola – disse cercando di intimidirli, cose che però non aveva più effetto.
Tutti i vecchi membri del Glee Club, salirono sul palcoscenico ridacchiando, mentre i nuovi membri e i professori si sedevano in platea.
Le luci si abbasarono, poi la musica iniziò.
 
Don’t stop believin’
Hold on to that feelin’
Streetlight people


Era un’emozione unica ritornare a cantare tutti insieme.
Era mancato a tutti il palcoscenico, ma più che altro era mancato loro l’essere insieme, l’avere accanto a se qualcuno di cui si fidavano ciecamente. Era come essere ritornati in famiglia dopo aver fissuto parecchi anni lontano da casa.
Era una sensazione indescrivibile e molti di loro finirono la canzone in lacrime.
Tutti si alzarono i piedi e cominciarono ad applaudire estasiati da quella esibizione.
- Siete stati fenomenali, come sempre – esclamò Schuester – Saranno anche passati un bel po’ di anni dall’ultima volta che vi siete esibiti tutti insieme ma è come se non aveste mia smesso – aggiunse raggiungendoli sul palco.
Rachel saltellò tutta emozionata – Grazie signor Schue, grazie – poi si rivolse a tutti i suoi amici – Siete stati tutti bravissimi davvero. Mi eravate mancati – esclamò.
Tutti si strinsero in un forte abbraccio di gruppo.
Poi la campanella suonò – Dai ragazzi, correte in classe – il professore informò i suoi alunni, ma Finn li fermò – Prima che andiate volevo dirvi che saremo onorati di tornare e magari aiutarvi nella preparazione delle Provinciali – spiegò – E ovviamente verremo a vedervi – aggiunse Sam sorridendo.
 
- Aspetta Nicole – stavano uscendo da McKinley, dopo la loro esibizione, e Puck cercò di fermare la ragazza. Lei si girò e gli sorrise timidamente – Dimmi – rispose.
Il ragazzo la guardò per svariati secondi, senza riuscire a dire nulla, poi finalemtele parole uscirono dalla sua bocca – Ehm..mi stavo chiedendo se ti andava di venire a prendere un caffè con me – le chiese incerto.
Il sorriso che gli offrì la ragazza, però questa volta, sembrava triste – Mi dispiace Noah, ma ora non posso – disse con un filo di voce – Mia madre è fuori città e ho dovuto lasciare Eveline da Carole, prima di venire qui. Non mi va di disturbarla ulteriormente quindi devo tornare a prenderla – gli spiegò.
Il ragazzo sembrò capire e annuì senza dire nulla – Però.. – continuò lei – So che mia madre torna domani, quindi venerdì sarei liberissima. Se ti va possiamo andare a prendere qualcosa di più che un caffè – lo informò.
A quelle parole il volto di Puckerman si illuminò – Va benissimo – accettò – Passo a prenderti io per mezzogiorno e andiamo a mangiare qualcosa da Breadstix – le spiegò. La ragazza ridacchiò – Esiste ancora? – lui annuì – Va bene, alle dodici da me – disse prima di offrirgli un ampio sorriso e voltarsi per dirigersi verso la macchina.
Lui rimase a guardarla per qualche secondo, poi anche lui corse verso la macchina per tornare dalla sua Beth.
Intanto Kurt e Blaine si trovavano nella macchina di quest’ultimo e aspettavano che Nicole li raggiungesse.
Erano soli, lontano da orecchie indiscrete. Questo voleva dire solo una cosa: il piano di Thad Harwood entrava in azione.
Il moro si schiarì la voce – Wes, David e Thad mi hanno detto che venerdì vogliono fare una riunione dei vecchi Warblers alla Dalton – il controtenore si limitò ad annuire – E visto che anche tu ne hai fatto parte..beh ovviamente sei invitato – lo informò.
- Okay, va benissimo. E tanto che non vedo alcuni di loro, sarà divertente – rispose l’altro sorridendo.
Adesso fu il turno di Blaine di annuire. Sarebbe andato tutto bene.


Nota dell’autrice:
 
Buon pomeriggio a tutti!
Ebbene si, questo è l’ultimo capitolo dell’anno.
Volevo precisare alcune cose:
- Antony: dovevo far tornare anche lui. in fondo faceva parte delle New Direction e essendo una loro riunione lui doveva esserci.
- David: a me un po’ manca in Glee (si non sono normale ahah) e capisco che sembra strano il fatto che ora abbia una ragazza, ma più in la capirete. Ci sarà poco, ma ci sarà.
- Debby: non la vedremo più, era solo perché mi piaceva evere una piccola Santana nelle New Direction.
- Alice: anche lei la rivedremo poco, solo interagirà con Rachel qualche volta.
- Sebastian: dovevo metterlo. Io amo il suo personaggio e, anche se sono sicura che è praticamente innocuo [cit. B.Anderson] e che e due piccioncini non si lasceranno, è bello che ci sia in Glee e movimenti le cose. Beh sappiate che questo Sebastian è tale e quale a quello in Glee.
Okay ora passiamo alle cose serie (?).
AUGUI DI BUON ANNO, sperando che sia migliore di quello appena passato e che sia…DA FINE DEL MONDO!
Vabbè fatemi sapere che ne pensate. A presto, un bacio..
 
-Georgia


 

  
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