Non ci credo: Hugo è andato via. A Hogwarts, per il suo primo anno. Quasi, quasi non mi ricordo com’è stare da soli senza lui e Rose.
Cioè, io non so come si sta da soli. Tra me e Ron ci sono sempre stati o Harry, o gli Weasley.
E ora è andato via anche il mio bambino.
Credevo che dopo Rose sarebbe stato più facile, ma sento lo stesso vuoto. Non riesco a smettere di pensare a quando abbiamo, ho, scelto il suo nome.

- Ciaaaao piccolo. Ciao piccolo maschietto di papà!- disse Ron con una vocina infantile. Da quando il bambino era nato, era al settimo cielo.
- Api, voio ioare.- si intromise la piccola Rose di due anni.
- Arrivo subito Rosie.- le disse allora Ron.
- No! Io voio fateio! – replicò la bambina. Mio marito si voltò verso di me, confuso, e io spiegai: - Vuole giocare con il fratellino, Ron. È che quella parola è troppo complicata per lei. Sarebbe ora di dargli un nome in effetti: ormai ha cinque giorni. Che dici?-
Lui annuì e lo guardò con l’espressione più idiota che gli avessi mai visto. E io lo conosco da quando abbiamo undici anni.
Alla fine si voltò verso di me disperato e io, con la mia grande intelligenza, mi volsi verso Rose e le chiesi: - Come chiamiamo il fratellino tesoro?-
Lei fece un’espressione concentrata che somigliava terribilmente a quella del padre, ma la sua era più intelligente. Dopo qualche istante, disse: - Hugo. -
- Come?- chiese Ron mentre io storcevo il naso. Non mi piaceva molto.
- Hugo. Un mio aico i iama Hugo. È belo!- esclamò la bambina.
- Cosa vuol dire Hugo?- chiese Ron.
- Senno, ragionevolezza.- risposi.
- Non ti piace vero? Ma a me e Rosie sì, quindi vinciamo!- esclamò mio marito facendo volteggiare in aria la bambina ridente.
- Allora posso scegliere almeno il suo secondo nome?- chiesi con un’idea geniale in testa. Volevano dare un orribile nome al mio bambino? Bene.
- Certo amore. Qual è?- chiese Ron ingenuamente.
- Viktor.-

Angolo autrice
Ok, non credo che Hugo abbia un secondo nome, ma mi sembrava un’idea carina. Io Hermione l’ho sempre immaginata con una vena di innocente perfidia. E poi volevo fare un omaggio all’autore di Notre-Dame de Paris, Victor Hugo.
Vi prego, se leggete recensite!