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Autore: NekoShadi    02/01/2012    2 recensioni
Noel e Imizu sono due adolescenti qualunque che un giorno si trovano coinvolte in una missione incredibile.
Il destino le ha scelte come Poker Protettrici, e il loro compito sarà quello di difendere lo Shaku Kessho, un gioiello dotato di straordinario potere e quattro ragazzi, principi di un mondo favoloso, Kizuna.
La storia vede l'intreccio di 3 racconti diversi; due amori contrastanti dai mille problemi della vita che seguono la storia principale e cioè la missione delle due ragazze.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Appena udì quelle parole, Imizu scese di fretta le scale per dargli una spiegazione e scusarsi del suo comportamento.
-Shirai! Menomale sei qui! Scusa per prima.. io..-
-Imizu, dolce Imizu!- disse lui sorridendo e abbracciandola fortemente.
Io guardai la scena sbigottita; o stava recitando, o aveva preso qualcosa di pesante in testa.
Anche Kairi corse verso di lui, perché voleva togliersi il peso delle bugie degli ultimi giorni, ma quando arrivò di fronte all'asso di cuori, questo lo fulminò con lo sguardo.
-Ehi smamma nanerottolo!-
-C-Cosa?!- Kairi rimase agghiacciato dalle parole dell'amico.
-Hai capito benissimo!-
Incredibile. Impensabile. Shirai aveva appena trattato il suo migliore amico, la persona con la quale aveva condiviso la sua infanzia, con la quale aveva stretto di più a Kizuna, come se fosse una nullità, un pezzo di carta straccia, e ciò non gli faceva di certo onore. D'altro canto aveva trattato Imizu come la sua regina, insomma, completamente l'opposto del solito.
Ovviamente la protettrice dei semi chiari ne rimase talmente estasiata che sembrava che stesse quasi in uno stato di trans: volteggiava come una ballerina ubriaca e faceva giravolte su se stessa e lungo una traiettoria immaginaria attorno al principe di cuori. Ok, era completamente andata.
-Imizu! IMIZU!- le gridai.
-Trallallà, Trillallò, Trullallì! Siiii?-
La presi per un braccio e la trascinai nella mia stanza cercando di ignorare gli sguardi stupiti degli altri mentre salivamo.
Una volta nella stanza le diedi uno schiaffo poiché non si svegliava.
-Imizu mi vuoi ascoltare?-
-C'è bisogno di picchiarmi?- rispose lei imbronciata.
-Scusami, ma era necessario, eri in trans!-
-E come dovrei essere dopo che Shirai mi ha trattato da Dea per la prima volta?- si giustificò.
-Appunto di questo volevo parlarti. Non è strano che un ragazzo cambi così dopo essere uscito per una mezz'oretta di casa?-
-Beh sì forse.. però mi fa piacere che mi tratti così, almeno per una volta non sono la zimbella della situazione!-
-Non è questo il problema Imizu, piacerebbe anche a me che ti trattasse così sempre e normalmente, ma in questo caso non è normale, insomma è uscito ed è venuto a casa in pratica con una mentalità opposta alla sua!-
-Ascolta, per stasera passiamoci sopra, magari, che ne so, ha bevuto un po' di fuori e ora si ritrova ad essere così, vedrai che domani torna quello di sempre!-
Annuii, sforzandomi di accettare e di considerare vera l'ipotesi che aveva appena fatto, poi, dopo aver salutato Himitsu e i ragazzi, uscimmo per tornare a casa.
Non riuscivo a non pensare a quello che era appena successo; e se quando era fuori era stato attaccato dai nemici?, in fondo né io né Imizu eravamo con lui a proteggerlo, allora perché, prendendo questa ipotesi come buona, lo avevano lasciato in possesso dell'amuleto di cuori? Averli era il loro obbiettivo e un'occasione d'oro non se la sarebbero lasciata sfuggire così.
Il giorno dopo io e Imizu, come al solito, arrivammo all'appartamento dieci minuti prima che cominciasse la giornata di scuola, e, incredibilmente, Shirai era già lì di fuori ad attenderci, lui, che è il peggior ritardatario che abbia mai conosciuto dopo la mia migliore amica.
-Heilà ragazze!- si avvicinò.
-Ciao Shirai!-
Lungo la strada egli non fece nessuna peripezia con Kairi, che se ne stava in disparte, triste e ancora amareggiato dal comportamento dell'amico. Cercai di andare verso di lui per consolarlo, ma Keiichi mi afferrò per un braccio e mi fece cenno di lasciarlo solo.
-Ma non è giusto che stia così..- dissi.
-Ascolta Noel,- ci allontanammo dagli altri -quello non è Shirai, ne sono sicuro!-
-L'ho pensato anche io, ma tu come fai a dirlo?-
-Insomma Noel, non è più lui! Si comporta quasi come Ayomi e hai visto anche tu quello che ha fatto con Imizu ieri sera, non è per niente normale!-
-Lo so, lo so.. ma cosa può essergli successo?-
-Non lo so, può essere una manovra nemica! Promettimi che farai attenzione!-
-P-Promesso..-
-Ricordati che io ci sarò sempre se avrai bisogno..-
-G-Grazie Keiichi, mi fa piacere, questo.. vale anche per me..-
-Beh tu sei la mia protettrice quindi è ovvio!-
-No Keiichi.. io intendo che ci sarò quando avrai problemi o vorrai parlare anche al di fuori delle questioni di guerra..-
Keiichi mi guardò sorpreso di quello che avevo appena detto; io gli sorrisi, cerando di nascondere l'imbarazzo scaturito dalla presa di coscienza sia della sua dichiarazione sia di quella che avevo fatto io.
Quando arrivammo a scuola, la situazione si fece ancora più grave: tutte le ragazze si radunarono attorno a Shirai per farsi corteggiare esattamente come tutti i giorni.
-No, vi prego ragazze! Il mio cuore è stato intrappolato dagli occhi verdi e dai capelli biondi di una dolce e temeraria fanciulla! Abbandonatemi!-
Tutte inizialmente rimasero sbalordite, ma in seguito i cuoricini che le circondavano si moltiplicarono e con essi anche i gridolini per il principe di cuori.
-Shirai sei troppo bello e affascinante anche quando ti lasci trascinare dalla poesia!- disse una.
-Sei proprio il nostro Romeo!!- un'altra.
Questo era davvero troppo; che Shirai fosse per una volta puntuale ci poteva anche stare, ma che rifiutasse la compagnia delle ragazze che lui stesso aveva corteggiato, e che cercasse di congedarle con parole poetiche era grave, troppo grave.
Imizu era lì a fissare la scena, ma non era appassionata e in trans come il giorno prima, sembrava, come dire, contrariata. Borbottava tra sé e sé. Mi avvicinai.
-Troppo cretino, fai la figura dello zimbello, non capisce, no, evidentemente ha sbattuto la testa, e no eh, io Shirai in questo modo non l'accetto, e no! Io mi sono innamorata di quel Don Giovanni da strapazzo non di Romeo, no, io non l'accetto e non l'accetterò mai e poi mai, no signore!-
-Ehehe! I-Imizu?? Ti senti bene??-
-No Noel, questa scena mi fa venire il rigetto!-
-Allora andiamo via, eh? Che ne dici?-
-Ma certo che sì!-
Ci allontanammo dal fulcro di Shirai, per andare da un'altra parte, Ayomi si aggiunse a noi.
-Ragazze, ma Shirai sta bene?-
-Evidentemente no! Ascoltate, quello non è Shirai! Non riesco ad immaginarmelo a sparare frasi poetiche che il suo cervelletto non può contenere, non è lui, e non potrei accettarlo conciato così!-
-E' semplicemente disgustoso!- aggiunse Imizu.
Ci voltammo per guardarlo, ma l'ammasso di ragazzette innamorate era sparito, lasciando un vuoto nel centro del corridoio.
-E adesso dove diavolo è finito?- disse Ayomi.
Mi guardai un po' in giro e riuscii a scorgere Keiichi che seguiva furtivamente Shirai che si stava dirigendo verso le scale che portavano al terrazzo.
Avvisai gli altri e ci avvicinammo all'asso di picche che affermò che dovevamo seguirlo.
Cercammo di fare più silenzio possibile per non farci sentire da lui che era una rampa più in alto di noi.
Appena arrivammo alla porta del terrazzo, i nostri sospetti furono resi realtà; il falso Shirai stava parlando con Yoshiro, mentre quello vero si stava dimenando accanto a lui per liberarsi delle catene che lo imprigionavano.
-Bene stai facendo un ottimo lavoro; non avrei mai immaginato che fossero così ingenui quei ragazzini, specialmente la protettrice dei semi scuri e quel nanerottolo di picche!- disse Yoshiro.
-Menomale padrone, vedrà che presto gli porterò tutti gli altri amuleti restanti, non si sono nemmeno accorti del cambiamento!-
-Siete due illusi! Di sicuro qualcuno se ne è accorto, pensate davvero che siano così cretini?!- provocò il vero Shirai.
-Patetico ragazzino! Ormai l'erede e l'amuleto di cuori sono nelle mie mani, e di certo i tuoi amici non verranno a prenderti!-
La copia diede l'amuleto di cuori a Yoshiro che glielo aveva affidato per dare meno nell'occhio.
Imizu non riuscì più a trattenersi: -Che non veniamo ad aiutarlo questo lo pensi tu!-
-Diamine! Come avete fatto a capire?!- disse Yoshiro spaventato.
-Non è difficile vedere una diversità improvvisa in un amico!- intervenne Ayomi.
-Specialmente quando è il tuo migliore amico!- aggiunse Kairi.
Guardai Imizu e lei guardò me; ci trasformammo, ma Yoshiro sembrava che non avesse ancora esaurito tutti i suoi assi nella manica.
-Imizu Hiwatari, dimmi, non preferiresti che Shirai fosse così affettuoso come è il mio prototipo con te?-
Il vero Shirai abbassò gli occhi; si sentiva in colpa per il comportamento che teneva con la protettrice dei semi chiari, ma non l'aveva ancora perdonata per averlo trattato da schiavetto la sera prima.
-No Yoshiro, non è giusto che Shirai sia come io voglio che sia! Lui è lui ed è fatto come è fatto e nonostante tutto io lo accetto così come è!-
-Stai facendo un grosso errore cara! Il nuovo Shirai sarebbe gentile ed educato, non sarebbe un Don Giovanni e vorrebbe bene solo a te, cosa vorresti di più?-
-Se Shirai fosse come dici, non sarebbe il mio Shirai, no, non l'accetto; io gli voglio bene esattamente come l'ho conosciuto e non intendo cambiarlo per nessun motivo al mondo! Non voglio avere tra i piedi un babbeo che parla con parole poetiche!-
Gli occhi di Shirai si illuminarono, era rimasto colpito dalle parole di Imizu che lo aveva difeso dai macchinamenti di Yoshiro.
-E va bene!- Yoshiro liberò il vero principe di cuori. -Riprendilo così come è, ma sappi che sarà privo del suo amuleto!-
Appena si liberò Shirai si diresse verso di noi, ma non potevamo accontentarci così; ora dovevamo riprendere il suo amuleto.
   
 
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