La neve continuava a
scendere sulla città di New York posandosi ovunque ne avesse
la possibilità,
guardando il paesaggio innevato fuori dalla finestra Alfonse Heiderich
rise
alla vista dei taxi completamente bianchi bloccati nel traffico sulle
strade
ghiacciate, tra gli automobilisti che starnazzavano con il clacson
anziché
uscire le teste dai finestrini come invece erano soliti fare, forse il
freddo
pungente aveva questo effetto sulle persone, imbacuccate nei loro
soprabiti di
pelliccia, berretti di lana e sciarpe firmate non avevano comunque il
coraggio
di mettere piede fuori dall'auto per lanciare insulti a destra e a
manca, cosa
che da alcuni punti di vista poteva essere positiva.
Ormai era calata la notte e la luce
nella stanza era
spenta, solo la luce dei lampioni e delle insegne pubblicitarie sui
grattacieli
illuminava l'ambiente e il letto dove riposava ancora Edward, che non
sembrava
voler riprendere conoscenza.
Gli si avvicinò
preoccupato ma con un sorriso tuttavia
tenero: Lo considerava sempre e comunque il suo piccolo angelo, che
senza una
spiegazione plausibile aveva dato quel colpo di testa perdendo i sensi
proprio
davanti a lui, o per meglio dire tra le sue braccia.
Era suo compito aiutarlo come
meglio poteva e lo aveva
fatto, seguendo scrupolosamente tutti i rigidi procedimenti medici che
conosceva.
Non poteva certo diventare un
dottore se non era
nemmeno in grado di aiutare la persona a lui più cara prima
di tutti.
-Ehi cos'è quella
faccia...?-
Si ridestò sentendo la
flebile ma bellissima voce del
biondino che si metteva lentamente a sedere con un sorriso debole.
-Ma come cos'è questa
faccia? Ti sei sentito male, ero
in pensiero per te...-
-Oh... adesso ricordo...- Aveva
parlato con
quell'irritante individuo dopo un anno e il sangue gli stava ribollendo
nelle
vene accidenti a lui e alla sua faccia tosta!
-Già, ti sei stressato
troppo Ed è logico che tu abbia
avuto un calo, non dovevi alzarti così presto...- Povero
Heide, non sapeva
niente di ciò che era successo e si era preso cura di lui
così affettuosamente
ricoprendolo di attenzioni.
-Hai ragione sono stato uno
stupido...- Si sentiva in
colpa mentendogli, anche se in realtà non è che
stesse dicendo chissà quale
bugia... semplicemente occultava una scomoda verità che lo
avrebbe inutilmente
ferito.
-Non fa niente, ti ho fatto portare
qualcosa da
mangiare per tirarti un po' su-
-Te la sei cavata senza di me?-
-Non proprio, ho appuntato alcune
frasi sul
dizionario... ma per fortuna alla reception hanno un traduttore che mi
è stato
davvero d'aiuto- Si sporse per donargli un affettuoso bacio sulla
guancia e
anche per passargli un piatto pieno di delizie che lo avrebbero
sicuramente
rimesso in forze.
-Fantastico, ma tu come te la
caverai con la nostra
cucina?- Rise alludendo al piatto.
-Personalmente penso che voi
americani passiate da un
estremo all'altro-
-Sei nella patria dei
fastfood, il posto in cui sono stati scoperti i popcorn che ti
aspettavi? Qui è
tutto stra fritto o troppo dolce, abituati Mr Carne e Patate-
-Almeno la carne e le patate sono
cose salutari, qui
non sai mai quanto olio stai immettendo nel tuo corpo, il fegato corre
un
grosso rischio per non parlare del mio povero stomaco, che
proteggerò
sicuramente ogni giorno con un antiacido-
-Ma per favore voi tedeschi bevete
una marea di birra
e ti preoccupi dell'olio?-
-Stai parlando con uno dei rari
tedeschi che non
bevono birra... quindi si mi preoccupo-
-Puoi sempre ordinare un insalata,
io se permetti mi
gusto la cucina con cui sono cresciuto, sono stanco di mangiare
formaggio
puzzolente, bere vino acido e cibi insapori...-
-Se quella me la posso condire da
solo la ordinerò
sicuramente... chissà se c'è il menù
turistico...-
-Sei a New York
Heide! Io
mangiavo
ogni giorno qualcosa di diverso! Uscito da scuola mi facevo un giro nei
quartieri tipici, potevo scegliere quello che volevo, dall'italiano al
sushi!-
-Pesce crudo che schifo...-
-Oppure cinese... o messicano!-
-Troppo piccante il messicano! Ma
poi scusa tu non
mangiavi alla mensa della scuola?-
-Heide Heide... la tv insegna
sempre qualcosa! Che hai
imparato sulle scuole americane?-
-Che se non sei un tipo forte ti
sbranano come in una
vasca di squali... che i gruppi più popolari sono i ragazzi
che fanno sport e
le ragazze della tifoseria... che se sei un tipo studioso devi
nasconderti-
-E che il cibo della mensa fa a dir
poco schifo...-
-A proposito tu di che gruppo
facevi parte?-
Domanda dolente... dirgli o non
dirgli la verità?
“Verrebbe più
o meno così: Io avevo moltissimi amici e nessuno mi
tormentava, perché facevo parte del gruppo dei drogati che
passavano giornate
all'insegna dell'amore libero, della pace e della confusione
mentale” Brutta
idea...
-Io? Ehm... si può dire
che fossi un ragazzo... quasi comune, insomma non ero un secchione
quindi la
mia testa non finiva nel water praticamente ogni ora e non ero nemmeno
un tipo
al culmine della popolarità che partecipava agli eventi
sportivi e via
dicendo...-
-E allora cos'eri? Ci sono sempre
dei gruppi l'hai
detto tu...-
-Questo non lo saprai mai...-
-Andiamo Ed... dimmelo di che hai
paura?-
-Di tutto, accontentati della
spiegazione del ragazzo
quasi comune e vai avanti, un giorno forse ti racconterò le
mie avventure al
liceo-
-Spero che questo giorno non sia
poi così lontano- Si
avvicinò ancora con un grande sorriso, lo
abbracciò e gli baciò la fronte
amorevolmente per poi tornare a sedersi al suo fianco, per vegliare su
di lui
in ogni istante.
-Vedremo...- Sussurrò
sorridendo per pochi istanti, i
dubbi lo tormentavano: Raccontargli o non raccontargli la
verità? Lo avrebbe
amato comunque? In cuor suo non riusciva a non dare ragione a Roy anche
se lo
odiava con tutto se stesso doveva ammettere che qualcosa di vero da
quella
boccaccia era uscito. Lui non aveva mai fatto l'amore con Heide eppure
stavano
insieme da un anno, con Roy -e con molti altri ragazzi prima di lui-
era
scattata subito la scintilla, lo aveva fatto negli spogliatoi,
nell'aula di
biologia, in piscina, sul prato primaverile di Central Parc di notte...
perché
non con Heide? Iniziava a pensare di non attrarlo... cos'avevano gli
uomini
europei cavolo?! Erano immuni al suo fascino? Lo sentiva
così dannatamente
distante, i baci piccoli e casti non lo soddisfacevano per quanto
potessero
essere dolci e amorevoli, lui voleva la calda passione travolgente!
Perché Heide non sentiva
questo bisogno...?
…
La stessa sera i due
innamorati si trovavano in uno dei tanti salottini privati dell'hotel,
a
sorseggiare una cioccolata calda, Edward tra le braccia del suo Alfonse
che lo
stringeva sul petto morbido, affatto atletico ma non importava
perché come
diceva sempre per smorzare la tensione e per rallegrarlo era il suo
“Orsacchiotto” morbido, morbido come un cuscino.
-Domani ti porterò a
visitare qualche quartiere tipico e a comprare dei souvenir e dei
dipinti della
statua della libertà, di Central Park e di qualsiasi altro
monumento ti venga
in mente di vedere-
-D'accordo ma ora riposa e cerca di
stare tranquillo...-
Lo scansò solo per un istante per posare le due tazze ormai
vuote sul tavolino
vicino, ma Edward si alzò e le prese entrambe.
-Le riporto io al bar torno subito-
Gli fece
l'occhiolino e un sorriso allontanandosi in direzione del bar.
Arrivato il ragazzo dall'altra
parte del bancone gli
sorrise -Il tuo amico non è americano- Constatò
ridendo.
-La sua goffaggine ha
già colpito?-
-Non ha un buon accento e confonde
molte parole... e
poi devi parlargli sempre molto lentamente così che possa
seguirti sul dizionario-
-Non ci sa fare con l'inglese...
viene dalla Germania,
è tedesco...-
-Oh Europa... capisco, passate una
bella serata-
-Ti ringrazio- Così si
allontanò dal cortese barista
tornando indietro ignaro di quello che aveva appena fatto:
inconsciamente infatti
aveva fornito alla persona sbagliata le informazioni che cercava.
Perché il barista
all'apparenza socievole appena non
lo ebbe più sulla sua visuale si voltò entrando
in una delle salette private a
parte, dove un uomo lo aspettava bevendo un Wisky abbastanza forte con
ghiaccio.
-E' Tedesco signore, non sa parlare
inglese e gira con
un dizionario tascabile...- Riassunse il ricavato di quella sera
passata ad osservare
quei due ragazzi sotto richiesta di un cliente molto particolare.
-Ti ringrazio ragazzo mi sei stato
di grande aiuto-
Roy Mustang gli allungò una banconota da cinquanta dollari
per poi alzarsi,
dargli una pacca sulla spalla e uscire dalla stanza per dirigersi verso
pascoli
più verdi.
Edward Elric non immaginava
assolutamente di essere
seguito o addirittura spiato dalle varie sentinelle segretamente
nascoste in
vari strategici punti dell'hotel, pagate dal caro Mustang che era
decisamente
geloso e motivato a riaverlo con sé.
Aveva architettato un piano
perfetto e quello era
solamente l'inizio, si disse che forse sarebbe stato meglio aspettare
per fare
la prossima mossa, ma perché attendere quando quell'infimo
tedesco allungava le
mani su una sua proprietà?
Bevve l'ultimo sorso del suo drink
e facendosi forza
si diresse verso la stanza dei due fidanzatini per mettere su una
scenata da
attore protagonista, così entrò con fare plateale
e leggermente falso.
-Ma non mi dire, mi sembrava di
averti visto piccola
canaglia!- Esclamò prendendo
la mano del
biondino per baciarla galantemente, sotto gli occhi confusi di Alfonse
che
aveva capito poco o niente di ciò che il moro avesse detto,
quel che però
sapeva e vedeva era che sicuramente provava un certo interesse verso
Edward e
la cosa lo disturbava.
-Roy...- Da quelle che
secondo il nuovo giunto erano labbra di pesca uscì un sibilo
minaccioso e
iracondo, infatti il proprietario della mano si sottrasse a quella
viscida
stretta bruscamente fulminandolo a dir poco con lo sguardo -Che cavolo
ci fai
qui?-
-Te l'ho detto, volevo salutarti oh
ma forse il tuo
amico non ci capisce se parliamo inglese... rimedio subito- Gli fece
l'occhiolino e tendendo la mano all'altro per presentarsi
iniziò a parlare un
perfetto tedesco, merito della scuola linguistica e delle informazioni
che
aveva ricavato dal barista corrotto, altrimenti non si sarebbe lanciato
in una
simile impresa senza poter parlare con il suo avversario -Ciao mi
presento sono
Roy Mustang, un vecchio amico di El...- A quanto pare per intimidirlo e
scoraggiarlo.
Però Alfonse si
sentì improvvisamente più intelligente
e partecipe ascoltando quelle parole, così strinse la mano
del moro sorridendo
cordialmente -Alfonse Heiderich piacere mio- poi rivolgendosi al
biondino -Ti
chiamavano El? Perché non me l'hai mai detto?-
-Era un particolare
insignificante...-
-Ma come insignificante El... caro
Alfonse sei
fortunato a frequentarlo, era un tipo forte al liceo, ti ha mai
raccontato
qualcosa?- S'intromise bruscamente Roy sedendosi sul divanetto difronte
al
loro, manco fosse stato invitato da qualcuno, ma dopotutto non era
quello lo
scopo della sua visita?
Intromettersi nella loro relazione
e raccontare
particolari imbarazzanti e sconosciuti per fare in modo di allontanare
i due.
-Veramente no-
-E' un vero peccato... non ti ha
detto nemmeno di aver
fatto esplodere il laboratorio di chimica al terzo anno? O di aver
liberato le
rane del laboratorio di biologia perché non voleva
vivisezionarle e per questo
essersi beccato una settimana di sospensione! El crede molto nelle sue
battaglie ed è un forte difensore della natura, sai che
è vegetariano?-
Appunto, stava raccontando ad un
tedesco che il suo
fidanzato non mangiava carne.
Edward si lanciò al suo
fianco dandogli una pacca
sulla coscia prima che potesse continuare. -Chiudi il becco imbranato-
Sibilò
in inglese.
-Ed ma tu mangi al fastfood...-
Osservò confuso
Alfonse, per lui si trattava di un argomento nuovo, non poteva
minimamente
immaginare che una persona come Edward potesse essere vegetariana.
-Ordino sempre l'hamburger vegetale
o di soia Heide...
non mi sembra un particolare tanto importante-
-Invece lo è, io non
sapevo che tu non mangiassi
carne...- E quasi provava un senso di rimorso per tutte quelle volte
che aveva
mangiato wustel, bistecche, salsicce e ogni tipo di affettato dinanzi a
lui.
-Già El dovevi
dirglielo- Riprese Roy massaggiandosi
la gamba -Pensa come l'ho scoperto io, al picnic scolastico la mia
squadra di
rugby aveva organizzato l'occorrente per una grigliata e visto che
stavo sempre
intorno ad El mi accorsi subito della sua assenza: si era rintanato nei
bagni
scosso dai conati di vomito per aver visto una bistecca al sangue- Rise
occultando il minuscolo particolare che non gli “stava
semplicemente intorno” ma
gli “faceva una spudorata corte” e non perdeva
nemmeno un occasione per restare
solo con lui.
-Santo cielo Ed davvero hai rimesso
per una bistecca?
Dovevi dirmelo, io mangio carne in continuazione... aspetta
è per questo che
non vieni al ristorante con me?-
Si era sempre interrogato su questo
fatto ma non gli
aveva dato poi così tanta importanza, ogni volta che voleva
portarlo in un
ristorante che avesse nel menù principalmente carne -e
poteva benissimo
capitare- Edward si tirava indietro dicendo di avere mal di pancia... e
non
doveva nemmeno essere una bugia se la carne lo faceva stare male.
-Heide questa è una mia
scelta non tua, cosa dovevo
dirti? Non mangiare ciò che ti piace? O fallo di nascosto?
Non mi crea
problemi...-
-Davvero El? Sono contento che tu
abbia superato
questa cosa... da che ricordo io non potevi nemmeno entrare in una
macelleria
senza dare di stomaco...- Per questa sua affermazione in moro si
beccò un altro
super ceffone sulla coscia.
-Smettila di dire cavolate Roy...-
Era al limite della
sopportazione, quell'idiota lo stava facendo a posta e senza alcun
ritegno!
Voleva distruggere il loro rapporto come si schiaccia una mosca
fastidiosa con
l'ammazza mosche!
-D'accordo passiamo ad un altro
argomento allora...
come avrai capito a El piace la frutta, la verdura e quella cosa
insapore
chiamata soia, ma che dire dei prodotti di madre natura? Intendo quelli
un po'
più forti...- Sorrise di sghembo lanciando uno sguardo di
sottecchi al biondino
che con lo sguardo lo fulminava avendo già capito a cosa si
stesse riferendo.
-Azzardati a dirgli di
“quella cosa” e te la faccio
pagare-
-Sfida accettata...-
Sibilò per poi tornare al
discorso con Alfonse -Era davvero uno forte, che sparava cavolate dalla
mattina
alla sera e non sapeva nemmeno quello che diceva!-
-Che intendi?-
-Non te l'ha detto El? Che al liceo
faceva parte del
gruppo dei drogati e che era fatto ventiquattro ore su ventiquattro,
sai era
molto diverso! Metteva degli assurdi stivali di pelle, dei jeans
stretti e
delle magliette larghe o semplici canottiere, aveva dei bellissimi
capelli
lunghi, lisci e pieni di ciocche rosse, poi aveva anche un piercing...
dov'era
El? Se non ricordo male sulla lingua o sul labbro... ma non importa, e
i suoi
bellissimi occhioni dorati? Non si vedevano mai, per nascondere
l'effetto della
droga indossava sempre gli occhiali da sole-
Alfonse non sapeva veramente che
cosa dire, aveva
scoperto più cose del suo presunto fidanzato quella sera di
quanto avesse mai
saputo in tutto il tempo trascorso insieme.
-Eh già bei tempi,
è un animale da festa questo!- Il
moro diede una sonora pacca sulla spalla al biondino per enfatizzare il
concetto -Alloggiava nei dormitori e cavolo se si faceva festa! Birra,
alcolici, droga, ragazze e lui era sempre al centro di tutto! Una volta
abbiamo
fatto una gara a chi beveva più birra e cavolo se l'ha
vinta! Io non ho
partecipato, altrimenti chi lo avrebbe riportato nella sua stanza?-
-Non montarti Mustang io non ti
davo minimamente corda
al liceo, è stato Envy, il mio compagno di stanza e migliore
amico a riportarmi
in camera! Tu sicuramente ti dilettavi con qualche cheerleader nei
bagni- Ecco
fatto! Almeno per un istante era stato lui a scoprire qualche carta!
Alfonse li ascoltava a bocca aperta
troppo preso da
quello che si stavano dicendo per intervenire, quei due nella stessa
stanza
erano davvero incredibili... ma in futuro si appuntò di
evitare una cosa
simile.
-E' vero devo dartene atto, non mi
hai mai
assecondato, mi cacciavi ogni volta che ci provavo con te-
Ecco il colpo di grazia, ora aveva
scoperto il jolly:
La loro storia.
-Avete avuto una storia?-
Riuscì a chiedere quello che
ormai era diventato il terzo in comodo.
-No assolutamente no-
provò Edward.
-Ma certo che si, micetto che vai
dicendo! Io gli
andavo dietro dalla prima volta che l'ho visto nell'atrio quando ancora
era una
matricola, mi sono fissato, dovevo averlo ad ogni costo così
gli stavo sempre
intorno, ma lui mi respingeva sempre e dico sempre! In cinque anni non
mi ha
mai, mai, mai dato una soddisfazione, ma io non demordevo, fino a che
finalmente
un giorno, io ero a scuola per la riunione degli ex alunni e lui stava
per
ricevere il suo diploma... diciamo che siamo spariti entrambi per un
po'-
Lascio che fosse l'interlocutore a
cogliere ciò che
stavano facendo con un velo di malizia e un sorrisetto.
-Sta zitto Mustang, è
evidentemente ubriaco scusaci
per un momento Heide- Edward prese il moro per un braccio trascinandolo
verso
la hall con tutta la forza che possedeva.
-Che stai dicendo?!-
-La verità visto che tu
non ne hai il coraggio... e ho
ancora tante cose da raccontargli-
-No invece hai già detto
troppo... perché non te ne
torni in camera? Così ti fai una bella dormita?-
-Va bene angioletto... sono stanco
e sicuramente
ubriaco, ma domani non lo sarò più-
-Si spera-
-Però tu sarai sempre
adorabile... e nelle mani
dell'uomo sbagliato- Gli alzò il mento con due dita
avvicinandosi fin troppo al
suo viso e alle sue labbra, faccia a faccia, nasi che per qualche
millimetro si
toccavano, ma il moro invece di fare il maniaco come Edward si
aspettava si
chinò sul suo orecchio -ci si vede- Sussurrò per
poi voltarsi e prendere
l'ascensore.
Il biondo restò a guardare quelle maledette porte chiudersi, ripensando alle parole che aveva appena udito non riuscì a muovere un passo, si soffermò sulle sensazioni che lo scuotevano ancora, su quel profumo che invadeva i vestiti di quell'idiota, sul suo fiato caldo sull'orecchio... sarebbe riuscito ad affrontare Alfonse in queste condizioni?
Angolino Autrice :)
Ed eccomi qui con il secondo capitolo! Credo sia inutile a questo punto aspettare altri recensori... anche se vorrei fare un piccolo appunto.
La fic ha avuto 2 recensioni, graditissime davvero *-* e per questo ringrazio infinitamente
MXIChiby Rie_chan
Ma tutti gli altri 59 individui che hanno cliccato la fic che fine hanno fatto? Non si parla di 2 o 3 persone ma di ben 59 e vorrei che vi rendeste conto che un autore ci mette impegno in tutto quello che fa, e gradirebbe un opinione o un apprezzamento o anche un "Mi piace molto brava!" non chiedo tanto.
Ma sia ben inteso che non sto evidenziando questo fatto solo per me... ma per tanti altri autori che si trovano senza uno straccio di recensione quando invece la meritano perché portano avanti qualcosa che VOI leggete!
Noi autori non ci perdiamo nulla, perché la fic ce l'abbiamo sul computer e sappiamo già tutto, come finisce, quali colpi di scena ci sono e quanti personaggi arriveranno.
Non prendetemi per egoista ma questa è una cosa che interessa tutti e ci tenevo a farvelo notare, anche perché poi siamo tutti buoni ad aspettare il nuovo capitolo di qualcosa ma se poi non ci facciamo sentire con una recensione, possiamo per caso pretendere che la fic vada avanti? Perché? Cosa abbiamo fatto noi per contribuire?
Ora, tornando alla fic... per quelli che ovviamente amano seguire, nel cuore di Ed si sta formando a sua insaputa una piccola crepa... sta iniziando a perdonare Roy? Sta ricordando vecchi sentimenti nei suoi confronti oppure ha davvero ragione Mustang....? Alfonse è davvero un rimpiazzo? E Edward chi ama veramente?
Ora ha paura di perdere Alfonse a causa delle cose dette dal suo ex... come risolveranno le cose? :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ragazze ^_^ non ci metterò molto ad aggiornare, credo che mercoledì avrete tutte le risposte che volete ^_^
A presto un bacione!!!!! Enjoy!