Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Dony_chan    02/01/2012    7 recensioni
La storia è ambientata dieci anni dopo rispetto agli avvenimenti attuali.I vari prototipi dell'APTX4869 non hanno avuto riscontri positivi, anzi: gli anticopri di Shinichi Kudo sono addirittura diventati immuni al farmaco sperimentale. Cosa ne sarà dei nostri protagonisti?
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
What If..?
4.

 
 
I pacchetti pieni di vestiti ed accessori nuovi risuonano nelle mani mie e di Sonoko, e contente usciamo dal centro commerciale.
Le giornate di shopping sono la giusta terapia dopo una settimana stressante passata al lavoro e all’università. Lunedì sono andata a parlare con il mio relatore e assieme stiamo valutando l’argomento più adatto per la mia tesi. Sono rimasta rinchiusa nella biblioteca del mio nuovo quartiere ore e ore per cercare qualcosa di interessante, ma per il momento ancora niente.
“Che ne dici se prima di tornare a casa ci fermassimo a prendere un gelato?” mi invita Sonoko facendo segno con la testa in direzione di un vecchio chioschetto.
Sorrido, ricordando che quando frequentavamo ancora il liceo, ci fermavamo spesso laggiù, verso il periodo più caldo, a prenderci la nostra classica doppia coppa alle fragole con aggiunta extra di panna.
“Sono favorevole” dico seriosa, per poi scoppiare a ridere.
Ci fermiamo solo un secondo alla macchina di Sonoko per caricare i nostri pacchi, e poi ci dirigiamo a braccetto verso la gelateria.
La signora che serve è sempre la stessa, solo con qualche ruga nuova, e il suo aiutante deve essere suo figlio che, annoiato, rigira nella sua bibita la cannuccia.
Sonoko mi da una lieve gomitata e mi indica il giovane, facendomi l’occhiolino.
“Sonoko!” la rimprovero, “Hai già Makoto”.
La mia amica sbuffa sonoramente e si posa una mano sulla fronte, disperata. “Io non lo voglio. È per te”.
Torno a guardare il ragazzo, che avrà pressappoco vent’anni. Tiene i capelli legati in un piccolo codino, di un castano chiarissimo, ed i suoi occhi sono di un nero carbone intenso. Alza a mala pena lo sguardo per squadrarci, e poi torna alla sua bibita.
Leggermente rossa, affermo: “È un bambino. Su, ordiniamo”.
Sonoko si sposta gli occhiali da sole sulla fronte e finge di decidere che cosa prendere.
“Lo sai che al giorno d’oggi vanno di moda i baby-fidanzati? Comunque...” svia il discorso, facendomi un sorrisone fanciullesco. “Prendiamo il solito?”.
Facendo finta di non aver sentito quello che ha detto precedentemente, annuisco.
 
 
Usciamo dalla gelateria ridacchiando come delle bambine e affondando dei generosi morsi alle nostre coppe.
“Mmm” gusta Sonoko, gli occhi chiusi. “È buono come allora”.
Afferro e poi addento una fragola prima che questa cada sull’asfalto andando sprecata. “Già. Dovremmo tornarci più spesso. Mi fa tornare indietro con gli anni, questa gelateria. Come quando torno nella palestra della scuola. È una sensa...” dico, ma Sonoko interrompe le mie elucubrazioni ad alta voce fermandosi in mezzo alla strada e indicando con il dito qualcosa.
“Ehi, ma quello non è Conan?” chiede scrutando tra la folla pomeridiana del centro.
Mi volto e allungo gli occhi per controllare. È vero: poco più in là, appena fuori da una sala giochi, il mio fratellino si sta avviando da qualche altra parte assieme ai suoi amici. C’è tutta la compagnia al completo: Genta e Mitsuiko che discutono animatamente, Ayumi che li ascolta divertita, Ai che passeggia noncurante e Conan in testa al gruppetto. Sembra annoiato, le mani in tasca e l’espressione assente.
Decido di chiamarlo, e sto quasi per alzare un braccio per farmi vedere, ma la voce mi muore in gola.
Ai, la sua amica, lascia il gruppetto formato da Ayumi, Genta e Mitsuiko per raggiungere Conan appena poco più avanti. Gli sussurra qualcosa nell’orecchio e il mio fratellino sorride.
Sembrano così intimi.
Non ci ho mai fatto caso alla loro amicizia. Al loro legame. Fin dall’inizio ho sempre pensato che Ai fosse un po’ più sveglia degli altri bambini della sua età, proprio come Conan, ma mi è sempre parsa un personaggio troppo misterioso per il mio fratellino.
Non ho mai avvertito nulla tra loro, escluso un semplice rapporto di cortesia. Possibile che tutto ciò mi sia sfuggito?
Vedo Conan allungare lo sguardo alle sue spalle e lanciare un’occhiatina al gruppetto di amici poco più dietro di lui, e poi tornare a borbottare con Ai. Lei sorride, cosa che mi lascia spiazzata.
Gli sta sorridendo, dice qualcosa, e il mio fratellino scoppia a ridere sonoramente.
Genta si avvicina ai due, posando le braccia sulle loro spalle ed esclama qualcosa. Conan e Ai si difendono, scuotendo freneticamente la testa e negando.
Li guardo proseguire, e avverto il mio stomaco ribaltarsi. Ai lo stava per... per prendere a braccetto.
Credevo che per Conan fosse una semplice amica, ma forse mi sbagliavo.
Ai è riuscita a farlo sorridere, nonostante lui fosse di pessimo umore, cosa non affatto semplice.
E in questo preciso momento realizzo che mi sono sempre sbagliata nel credere che Conan e Ayumi potessero diventare qualcosa. Ecco perché si è sempre irritato quando avanzavo questa ipotesi con lui. A Conan non interessano le ragazzine semplici e gracili.  Ma quelle forti ed enigmatiche. Quelle che appaiono come un caso da decifrare, da sondare, da scoprire.
Quelle come Ai.
Abbasso la mano automaticamente e, non sapendo bene il perché, la stringo a pugno all’altezza del cuore.
Il mio stomaco si contrae violentemente e sento come una sensazione di fastidio.
“Perché non l’hai salutato?” mi domanda Sonoko, estranea a tutto quello che ho percepito su quei due.
Mando giù un boccone amaro e mi volto, diretta alla macchina della mia amica. La coppa di gelato si è quasi liquefatta dal caldo della giornata, ma sembra ancora appetitosa. La butto nel primo cestino che trovo. Ormai mi è anche passata la fame.
“Era con i suoi amici. Non volevo disturbarlo” dico infastidita e accelero il passo.
 
 
Un paio di sere dopo, mio padre si autoinvita a cena da me e porta con lui Conan. È la prima volta in cui lo rivedo, dopo la giornata dello shopping con Sonoko.
Felice, mi rendo conto che guardandolo non provo più quella assurda sensazione allo stomaco, e passiamo tranquillamente la serata a mangiare del buon riso al curry e a parlare del più e del meno.
Mio padre monopolizza la metà delle conversazioni, mettendo dentro riferimenti ai casi che ha risolto negli ultimi tempi, e che io e Conan sappiamo a memoria.
L’agenzia va sempre a gonfie vele, e papà risolve tutti i suoi casi anche con le deduzioni brillanti di Conan. Adesso lo porta sempre assieme a lui, quando l’ispettore Megure lo chiama per qualche omicidio intricato, fingendo che non possa fare altrimenti, solo perché non ammetterà mai a nessuno che la cosa non gli da più così fastidio. Si giustifica dicendosi che comunque Conan troverebbe il modo per raggiungerlo, e che quindi tanto vale andare insieme.
“... e così, anche quella volta, il geniale detective Kogoro risolse il caso! Devi essere fiera del tuo paparino, Ran” ride sguaiatamente mio padre.
Conan lo guarda accondiscendente e io, stanca di sentir parlare di omicidi prendo in mano la discussione.
“Papà, sono riuscita a trovarti i guanti da golf che mi avevi chiesto al centro commerciale...” dico, alzandomi per dirigermi verso la mia camera.
Conan drizza le antenne. “Sei stata al centro commerciale?”.
Mi irrigidisco, ostentando indifferenza. “Sì, sono andata l’altro giorno. Con Sonoko”.
“Anch’io ero in quella zona. Non ci siamo beccati”.
Gli sorrido, sentendomi falsa. “Sarai stato con i tuoi amici. È giusto così” dico senza alcun filo logico.
Sento di nuovo quella stretta allo stomaco, ma cerco di ignorare il tutto.
In camera mia, apro l’armadio dove ho ancora i vestiti nuovi nei pacchetti e cerco quello del negozio sportivo dove ho comperato i guanti per papà.
Non lo trovo, ma al suo posto c’è un sacchetto di un altro negozio. Riconosco il marchio e ricordo che qui c’era entrata Sonoko per comperare un maglione per Makoto. Accidentalmente, ci saremo scambiate i pacchetti.
Devo riportarglielo, magari domani mattina. Lei sicuramente ha i guanti di papà.
Faccio per uscire dalla mia stanza, ma a metà strada mi blocco e mi volto a guardare quel sacchetto.
Sento gli occhi pizzicarmi, ma mi costringo a rimanere calma. Non è possibile che continui a piangere ancora.
Mi avvicino lentamente al mio letto e mi metto sulle ginocchia il pacchetto di Sonoko. Respiro profondamente, sapendo che questo non ha alcun senso.
Come posso essere nostalgica di qualcosa che non ho mai potuto sperimentare? Come posso essere nostalgica della nostra vita assieme, quando non eravamo altro che buoni amici?
Ma non per me, certo.
Estraggo il maglione nero di Makoto e lo apro per guardarlo meglio.
Ricordo di averne regalato uno simile a Shinichi, per Natale, con la differenza che quello glielo avevo fatto io a mano.
Era uno dei primi che fabbricavo, ma mi era venuto veramente bene. Lui, ovviamente, si era lamentato dicendo che gli pungeva il collo, ma gliel’avevo visto addosso parecchie volte. Credo di avere perfino una foto dove lo indossa.
Faceva sempre il duro e l’insensibile davanti a me, ma in più di un’occasione si è rivelato il contrario, stando molto attento alla mia incolumità.
Stringo forte il maglione al petto con un sorriso lacrimante. Sento il gusto dell’acqua salata scorrere sulle mie labbra e bagnare in parte il collo del maglione.
Quasi non mi accorgo del lieve bussare alla mia porta. E non mi accorgo nemmeno di Conan che la apre.
“Ran, dove sei finita?” mi chiede, per poi bloccarsi accanto alla porta.
Il suo sguardo passa dallo stupito al preoccupato nel giro di pochi istanti, quanto bastano per farmi ricomparire davanti lo sguardo del mio fratellino e non più quello di Shinichi.
Le lacrime, allora, cominciano a scendere ancora più rapidamente.
“Perché non sei lui?” supplico piano. “Perché non sei Shinichi?”.
Quasi non mi rendo conto della reazione del mio fratellino: vedo solo la sua espressione cambiare ulteriormente e diventare sicura.
In pochi passi attraversa la mia camera e si inginocchia davanti a me.
Mi guarda intensamente negli occhi, parlandomi di cose tenute segrete per troppo tempo; e così, semplicemente, mi bacia.
 
Mi muovo insicura sul mio cuscino, mentre tormento la mia fettina di torta al limone, che non ho nemmeno toccato.
Papà, accanto a me, è intento a guardare il notiziario serale, fumando l’ultima sigaretta del suo pacchetto e, fortunatamente, non ha fatto caso al mio drastico cambiamento di atteggiamento.
Mi mordo il labbro inferiore, nervosa, e sento ancora il piccolo solco che ci hanno lasciato i denti di Conan poco fa.
Un brivido strano, tensione ed eccitazione, mi scorre lungo la schiena e mi costringe a cambiare nuovamente posizione.
Lancio un’occhiata di sottecchi a Conan, che è nel mio stesso stato: finge di essere interessato alla bibita che ha nel bicchiere, ma la sua faccia è tesa.
Vorrei tanto parlare con lui, chiarire, capire. Ma non con mio padre qui. E forse ho bisogno di schiarirmi anch’io le idee.
Il mio sguardo cade inavvertitamente sulle sue labbra e, al ricordo del nostro bacio di poco fa, mi volto per guardare da un’altra parte.
Mi costringo a seguire anch’io il notiziario, ma nella mia testa c’è solo il ricordo delle labbra di Conan dure e passionali sulle mie.
Il modo in cui mi ha baciata, il modo in cui mi ha toccata mi hanno fatto capire da quanto tempo bramasse farlo.
Per lui è stato come una liberazione, per me come un ennesimo punto di confusione. Perché io stessa non l’ho scansato subito. Perché io stessa, nel profondo, volevo che mi baciasse e che non si fermasse.
Forse era perché volevo disperatamente Shinichi, o forse era per il legame che ci lega, ben diverso da quello di semplici fratelli. Siamo sempre stati due anime legate, che ci piaccia o no.
Solo quando mi sono resa conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano, l’ho allontanato bruscamente da me e, pulendomi la bocca, sono uscita in fretta da quella stanza.
Lui ci ha raggiunti nel soggiorno solo dopo qualche minuto e da allora abbiamo evitato accuratamente di guardarci negli occhi.
Papà spegne la televisione, finito il notiziario.
Sussulto, non essendomene accorta. Sento gli occhi di Conan puntati su di me, pronti per registrare qualsiasi mia reazione.
“Bè, si è fatto tardi. Direi che dobbiamo andare” dice papà, stiracchiandosi. “Il marmocchio, qua, domani ha scuola e sono le dieci passate” conclude indicando Conan.
Annuisco, alzandomi a mia volta e seguendo papà nell’ingresso.
Sperando di non sembrare nervosa, porgo a mio padre il cappotto e lo ascolto solo in parte mentre blatera su qualcosa circa la sua nuova auto noleggiata.
“Va bene, Ran. Ci sentiamo domani. Mi raccomando, chiudi bene la porta prima di andare a letto” dice serio e poi mi sorride dandomi un colpetto alla spalla.
“Certo, papà. Buona notte” lo saluto, poggiandomi sullo stipite della porta.
Papà comincia ad avviarsi giù dalle scale, nel buio della notte, e il mio stomaco si contrae nervosamente.
 
E adesso? Che devo fare con...
 
Conan passa accanto a me e lo sento sfiorarmi appena la vita con la mano.
Coraggioso, alza gli occhi e mi guarda, rattristato. Forse lui non si aspettava che andasse a finire così, forse non lo voleva.
“Buona notte, Ran” mi sussurra dolcemente.
Annuisco, ad occhi bassi, chiudendo la porta un secondo dopo che è uscito.

 
 
********************************************************************************
 
 
 
 
O.O
Emh... sì, si sono proprio baciati! ;)
Da quanto tempo aspettavo questo momento! *w*
Aspetto i vostri pareri in merito a tutto ciò!
Intanto una serie di grazie va a Yume98, _Flami_, _Neutron star collision_, Ran Mouri, shinichi e ran amore e a Shine_ per aver commentato il terzo capitolo.
Grazie  a Anna738 e a withoutrules per aver inserito la ff tra le seguite; e a brenda the best, Ran Mouri, shinichi e ran amore, Yume98, _Flami_ e _Neutron star collision_ per averla messa tra le preferite!
Grazie anche a chi ha solo letto e... ci vediamo nel quinto capitolo!
Un abbraccio,

Dony_chan 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Dony_chan