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Autore: TushiUndDark    02/01/2012    7 recensioni
Era già passato un anno.
Trecentosessantacinque giorni; cinquecentoventicinque milioni novecentoquarantottomila settecentosessantasei minuti ed esattamente trentuno miliardi cincquecentocinquantaseimila novecentoventisei secondi erano trascorsi dall’ultima volta che quegli occhi malinconici avevano incrociato i suoi.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Irial ha deciso di diventare umano”.

Diventare umano.

Umano.
No, questo non era possibile.

“Tu menti Keenan!” gridò saltando giù dalla poltrona dorata mentre la sua voce lacerava il silenzio che oramai nella stanza s’era fatto palpabile.

“Mentire? Davvero? E perché dovrei farlo?” chiese il Re lasciando anche lui la poltrona ed avvicinandosi di nuovo alla grande vetrata.

“Questo ancora non lo so, ma ti giuro su tutto ciò che mi è più caro, brutto sputo di sole infernale, che lo scoprirò” disse con voce calma e posata mentre una nuvola nera si formava intorno a lei danzandole tra i capelli proprio come le ombre scure avevano preso a danzarle negli occhi, “e farai bene a stare attento Re dell’Estate perché sarà anche passato un anno ma, come tu stesso hai detto, sono pur sempre la Ragazza delle Tenebre!”

“E io il Re dell’Estate” ribatté Keenan spingendo il palmo della mano destra verso Leslie, “e tu sei pur sempre nel mio palazzo”, al suo comando le ombre che stavano invadendo la stanza si dissiparono, tutte, tranne quelle che continuavano a svolazzare frenetiche negli occhi della Ragazza delle Tenebre.

“E ora va via” ordinò, “noi non abbiamo più niente da dirci.”

“Un momento” s’affrettò a dire in tono tanto supplichevole che il sopracciglio di Keenan s’alzò tanto in fretta che il Re dell’Estate non poté opporre resistenza a quel movimento involontario; “voglio parlare con Aislin.”

“Questo purtroppo non è possibile.”

“E’ mia amica, e voglio vederla” ripeté abbandonando il tono di supplica che si era lasciata sfuggire in precedenza e riacquistando l’arroganza che la contraddistingueva.

“Le hai tenuto tutto all’oscuro vero?” accusò avanzando di un passo, Keenan non si mosse; ”Non sa niente di Irial o del fatto che io sia qui.”

“Queste non sono faccende che ti riguardano, Leslie.”

“E’ la tua regina, dannazione!” imprecò, “meriterebbe come minimo il tuo rispetto!”

“Ti ripeto che non sono situazioni di tua competenza, e ora va via” così dicendo voltò le spalle alla sua ospite e prese a contemplare due ninfe che si rincorrevano nel prato del suo palazzo ridendo e lasciandosi alle spalle polvere dorata.

“Oh, Re dell’Estate, tu dovresti simboleggiare tutto quello che c’è di più puro e bello in questo mondo e in quello a cui tu appartieni,” pronunciò Leslie scuotendo la testa rassegnata, “e invece non sai cosa sia la lealtà o l’amore. Io piango per Aislin perché benché anch’io abbia scelto di divenire Ragazza delle Tenebre, pagandone il prezzo cento volte e forse di più ,” sollevò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi miele di Keenan “io l’ho fatto per amore”; oro e inchiostro si fusero in quello sguardo carico di mille emozioni, “tu puoi dire di aver mai provato lo stesso?”
 
E con queste parole Leslie voltò le spalle alla stanza assolata e al Re dell’Estate che, per ciò che quelle parole avevano risvegliato in lui o per l’ombra che si era sprigionata tutta d’un tratto senza che lui potesse farci niente, rimase immobile finché la porta non si chiuse.
 
 
 
 
 
 
***


 
Mentre attraversava il parco del Palazzo del Re dell’Estate e si lasciava alle spalle il portone dalle marmoree colonne dorate, Leslie si sentì cogliere da uno sconforto tale che il fiato si smorzò e si sentì quasi svenire; il caldo era soffocante, la luce l’accecava e le cicatrici sulla schiena avevano preso a pruderle in modo ancora più insistente ed insopportabile.
 
Senza realmente sapere dove stesse andando si ritrovò in un parco: una piccola macchia verde nel bel mezzo del grigio cittadino. Si sedette su di una panchina, portò le ginocchia al petto e vi poggiò la testa dolorante incapace di pensare.
 
Era assurdo.
 
Tutto quello che stava accadendo, niente aveva senso.
 
Irial che desidera diventare umano, Niall che prende il suo posto come Re del Buio.
 
Oh Niall, mio povero e dolce Niall.
 
Ani, Ani la Regina delle Tenebre che siede al fianco di Niall e succhia le emozioni a suo piacimento; Tish che segue le orme del padre diventando un segugio della Corte Oscura; Aislin, relegata chissadove dal suo capriccioso reuccio da quattro soldi.
 
Perché? Ora che tutto sembrava andare per il meglio, perché?
 
Quante domande aveva ancora da porre, di quante risposte aveva ancora bisogno!
 
C’era però un altro posto dove doveva andare.
 
E mentre una folata di vendo incandescente le scompigliava i capelli, abbandonò la panchina solitaria e si diresse sicura verso la città.


Nota dell'autrice

Salve a tutti, ebbene sono tornata. Ho avuto un blocco talmente assurdo che pensavo davvero di non riuscir mai più a mettere "la penna sul foglio", ma ora mi sto pian piano riprendendo e spero di riuscire a postare a termine questa storia che mi è davevro tanto cara. Colo l'occasione per porvi i miei migliori auguri di un felice 2012 e mi scuso ancora per la mia imperdonabile assenza. A presto.
Vostra,
Fé :*
 
 
 
 

  
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