Note
iniziali
Ce
l’ho fatta! Ho
scritto finalmente il nuovo capitolo!
^_^
Dopo la prima
parte, con questo capitolo inizia la seconda, ambientata qualche tempo
dopo lo
scorso capitolo.
Detto questo, vi
lascio. Buona lettura! Ah, e anche Buon Anno Nuovo! ^_^
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A
thing to say
Capitolo
5: Tangibile tensione
«Ah,
accidenti…»
«Cerchi
di rilassarsi,
Generale…»
Le due persone
che stavano parlando erano rispettivamente il Generale Maggiore Roy
Mustang, o
più conosciuto come il famoso Flame Alchemist, e il Tenente
Colonnello Riza
Hawkeye, il miglior cecchino di Amestris e assistente personale
dell’uomo.
Soli in una stanza, aspettavano con
trepidazione. Anche Riza, certo, solo
che lei riusciva sempre ad
essere più controllata del
moro.
Quest’ultimo,
visibilmente nervoso, deglutì a vuoto per
l’ennesima volta, mentre si guardava
nello specchio di fronte e trovava anche il più piccolo
difetto, in particolare
nei capelli, portati all’indietro per l’occasione.
La bionda, intanto, cercava
di mettergli a posto l’alta uniforme, spazzolandogliela con
cura.
«Mica
facile!»
disse Roy, rispondendo alla bionda. «Tra
qualche…»
«Lo
so, lo so…»
sospirò la donna. «Tra
qualche
minuto la sua vita potrebbe cambiare totalmente. Ormai l’ha
detto tante di
quelle volte…»
Un momento di
silenzio scese tra i due, in cui l’uomo distolse lo sguardo
dallo specchio e
fissò la bionda. “Anche se… dovrei
correggere quella frase… e dire che la
nostra vita potrebbe cambiare
totalmente…”. Da quando avevano deciso di
cominciare, non senza rischi, una
relazione, quello era ormai un pensiero fisso nella testa
dell’uomo.
Quella strana
pace, intanto, attirò l’attenzione di Riza, che
alzò lo sguardo: «Come
mai questo silenzio? Fino ad adesso non ha fatto altro
che lamentarsi…»
«Hai
ragione,
scusami… Sono così teso…»
disse, sorridendo appena.
Lei
ricambiò il
sorriso, poi posò la spazzola per prendere un fazzoletto e
passare alla
lucidatura dei gradi e delle medaglie. «Lo so, la
capisco… ma non le farà bene:
deve cercare di rilassarsi, altrimenti rischia di fare brutta
figura…»
«Mmmh…»
mugolò lui, annuendo. Dopo qualche altro secondo di
silenzio, in cui il moro aveva continuato a fissare la donna, un
sorrisetto
increspò le labbra di lui.
«Forse…
c’è un
modo per rilassarmi…». Per quando la bionda
alzò lo sguardo, l’uomo le aveva
già circondato la vita e le aveva bloccato la mano che
teneva il fazzoletto,
per poi baciarla subito dopo con passione. Poco dopo spostò
le labbra verso il
collo, continuando a posarle piccoli baci sulla pelle.
Dopo un attimo
di smarrimento in cui Riza si lasciò pervadere dalla
piacevole sensazione, la
donna si riprese e con la mano libera impugnò una delle sue
fidate pistole e la
puntò al collo del moro.
Appena
sentì il
freddo metallo sulla propria pelle, Roy si bloccò e si
allontanò subito da lei,
alzando le mani in segno di arresa, mentre un sorriso preoccupato gli
compariva
sulle sue labbra. «Eddai,
Riza…»
«“Eddai
Riza” un
corno!» disse lei nervosa, capendo dove il moro voleva
arrivare. «Primo,
farlo non la farebbe rilassare, anzi! La ecciterebbe
ancora di più! Secondo, chiunque sarebbe potuto entrare e
scoprirci! E come
l’avrebbe spiegato, eh?!».
Mentre parlava, si
accigliava sempre di più: era davvero arrabbiata.
L’uomo
sospirò: «Va
bene, Riza, perdonami…»
«E non
mi chiami
“Riza”!» disse lei, spingendo ancora di
più la pistola sul collo del moro.
«Qualcuno potrebbe sentirci!»
«Perdonami,
perdonami,
perdonami!» disse subito lui, adesso davvero
terrorizzato.
La donna gli
lanciò un’altra occhiataccia di rimprovero, poi
mise a
posto la calibro 9. «Bene.»
Quando
Roy vide finalmente la pistola dentro la fondina, si rilassò
definitivamente.
Ma per la sua
incolumità, decise di rimanere in
silenzio, mentre la bionda riprendeva a lucidare le medaglie.
Poco dopo, il
moro cercò di scusarsi: «Non volevo fare sul
serio… non qui, almeno… insomma,
era solo per alleviare un po’ la tensione…»
«Bè,
non lo faccia mai più. Non è stato di mio
gradimento»
disse lei, seria.
Le labbra
dell’uomo s’incresparono in un sorrisetto furbo: «Ah,
sì? A me sembrava proprio
il contrario…»
Lei,
semplicemente, lo fulminò con lo sguardo, e subito lui
riprese a scusarsi: «Perdono,
perdono!»
Proprio in quel
momento, bussarono alla porta.
«Avanti!»
disse
Roy.
Aperta la porta,
comparve un soldato, che si mise subito sull’attenti.
«Generale Maggiore
Mustang, la riunione comincerà tra dieci minuti.»
Il moro
annuì e
a quel cenno il soldato scomparve, richiudendo la porta.
«E’
giunto il
grande momento…» disse la bionda.
«Già…»
disse
lui, pensieroso. Poi alzò lo sguardo sulla donna di fronte:
«Senti, se… se
andrà come spero… dopo dovrò dirti una
cosa…»
Riza sorrise
divertita: «Che strano, ho un dejà vu…»
Roy la
guardò
confuso, poi capì e sorrise: «Hai ragione,
è una scena molto simile…». Poi
tornò serio: «Solo che… stavolta non
potrò dirtelo subito.»
Adesso fu il
turno della bionda a guardarlo confusa.
«Vedi,
prima…
dovrò fare un’altra cosa…»
Lei
sbatté più
volte le palpebre, sempre più confusa: «Va
bene…»
L’uomo
sorrise
dolcemente: «Capirai quando sarà il
momento…»
«Allora
aspetterò…» disse la bionda,
stringendosi nelle spalle.
Nel frattempo,
Roy prese il cappello e se lo mise con cura, poi si avvicinò
alla porta, si
affacciò per un secondo sul corridoio, e infine
rientrò nella stanza. Tutto
sotto lo sguardo di Riza, che alzò un sopracciglio:
«Generale, che sta facendo?»
Lui si
avvicinò,
sorridendo: «Controllavo se potevi augurarmi “buona
fortuna”…»
Lo sguardo della
donna era nuovamente confuso: «Bè… buo-»
Ma non
riuscì a
finire la frase, che si trovò
le labbra del suo amante
sulle proprie. Fu un bacio tenero e dolce, che la donna, stavolta, non
tardò a
ricambiare, stringendosi a lui.
Quando le loro
labbra si divisero, Roy la guardò con dolcezza:
«Era questo l’augurio che
volevo…»
Riza, in risposta, sorrise teneramente.
Ma subito s’allontanò
da lui, per paura che qualcuno li potesse
vedere. «Aspetterò qui» disse
semplicemente lei.
Il moro
annuì,
per poi uscire dalla stanza, lasciandola sola. Chiuse la porta dietro
di sé e
sospirò. Poi si avviò verso la grande stanza in
cui si sarebbe tenuta la
riunione.
Ad ogni passo
che faceva, il cuore gli batteva sempre più forte. E senza
che lo sapesse,
all’unisono con quello della sua amata.
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Note
finali
Bene, ce l’ho fatta! ^_^
Scusatemi se non
ho aggiornato prima, ma a causa delle feste non sempre riuscivo ad
accendere il
computer, e così non riuscivo a finirlo e a controllare la
presenza di
eventuali errori…
Stavolta il tono
è meno serio, a causa di Roy che fa lo scemo con Riza XD
Chissà
se qualcuno
di voi avrà capito cos’è
di preciso questa “riunione”…
secondo me, qualcuno sì… scoprirete di preciso
cos’è con il prossimo capitolo…
Spero che i due
personaggi siano abbastanza IC… E non sono molto convinta
nemmeno del titolo…
Vabbè, purtroppo dovete tenervelo così: altre
idee non me ne sono venute… -.-‘’
Come sempre,
ringrazio tutti coloro
che hanno messo la storia tra
le preferite/seguite/ricordate e a chi commenta, sia su DeviantArt che
su EFP!
Grazie infinite, poiché avete deciso si leggere la fan
fiction scritta da
questa pazza dell’autrice! XD
Al prossimo
capitolo! ^_^