Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Amber    19/08/2006    4 recensioni
Questa storia è risultata più lunga del previsto V_V… per questo motivo ho deciso di dividerla in due parti. La seconda, la sto ancora scrivendo e per ora ecco qua la prima parte!^^ Premessa: Kagome, è una normalissima liceale che frequenta la 2a Linguistico. Suona il piano ed è molto portata e con esso riesce ad esprimere ciò che prova. Ha un’amica, che frequenta la sua stessa classe, di nome Sango con cui va molto d’accordo e non hanno segreti tra loro. Un bel giorno, il suo insegnante di piano, Paolo, le dice che, se è d’accordo, andrebbe ad Amsterdam per suonare con altri musicisti e… (sarebbe meglio dire “ma…”)… E tra note, sentimenti e amore… i nostri protagonisti dovranno affrontare: un amore difficile ma sincero tra Sango e Miroku che hanno… una storia difficile e piena di imprevisti tra Kagome e Inuyasha… Ma… Ok ok… non vi dico più nulla!!! Una cosa, ultimissima! Il tempo tra Amsterdam e Giappone è assolutamente inventato come i posti in cui si troveranno e in questa storia Kikyo non è assolutamente né cattiva, né bastarda! Mi volevo poi scusare con chi ha recensito “Un incidente dovuto dal Destino” che non sono mai stati citati, non ripeterò lo stesso errore!, e se potrò risponderò a tutti. Vi aspetto numerosi con commenti di critica e no ^^ Un bacio!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

Mi spiace se vi ho fatto attendere, spero non accadrò molto spesso… un ringraziamento particolare a:

dany91: sono molto contenta che la mia fic ti piaccia! Naturalmente questo non è che l’inizio!! Beh, per Sango e Miroku… aspettare per sapere!

Resha91: grazie! spero che anche questo nuovo cap ti soddisfi! ^^

Shikon: thanks!! Comunque siamo ancora all’inizio e spero che continuerai a recensirmi ^^… Per Sango e Miroku… eh eh eh….

Jey: Non adularmi troppo altrimenti mi gaso!!! Però grazie anche a te ^^

Ed ora… VIA CON IL SECONDO CAP!!!

Recensite!!!!! ^^

Capitolo 2

Una buona notizia

Kagome arrivò al cancello con in mano il libro consumato di musica. Contemplò l’enorme edificio. Il colore giallognolo in alcuni punti era scrostato ma con gli anni che aveva, Kagome si stupiva come il secondo piano di quell’edificio non fosse ancora caduto sopra il primo distruggendolo completamente. Comunque non era male e Kagome ne era molto affezionata. Lentamente attraversò il cortile e aprendo la porta principale salì le scale.

La scuola Saintfowl era molto prestigiosa e molti studenti e lavoratori venivano lì per imparare o semplicemente per ascoltare.

Per un anno lei era venuta lì solo ad ascoltare il piano suonare la sua lenta e dolce melodia poi, un giorno, era entrata nella saletta vuota del pianoforte e si era messa a suonare, facendo accordi vari accompagnandoli con note musicali sparati un po’ a caso… non aveva mai suonato eppure, quando Paolo era entrato da quella porta era… esterrefatto! L’aveva quasi pregata di entrare nell’istituto per studiare il piano, l’aveva lodata incredibilmente dicendole che il suo dono era grandioso e che non andava sprecato. Lei infine aveva accettato e… eccola lì, pronta per il suo quarto anno…

Kagome aprì la stanza dal piano e si guardò intorno: Paolo non era ancora arrivato così, per niente stupita, alzando le spalle si sedette alzando il coperchio e aprendo la prima pagina del libro iniziò a suonare il pezzo. Chiuse gli occhi mentre sentiva l’adrenalina pulsarle nelle vene. Sentiva le dita sfiorare i tasti bianchi e neri mentre il suono riempiva l’aria… il battito regolare del cuore le dava il ritmo giusto mentre nella sua testa c’era solo musica. Tutto il resto era confuso e sfocato. I pensieri erano spariti, i dubbi scomparsi. Riaprì gli occhi improvvisamente sentendosi osservata staccando le mani dalla superficie

-Paolo! Da quanto sei qua?- Lui sorrise e scosse il capo

-Da poco, giusto il tempo di ascoltare dopo tre mesi… la tua bellissima musica!- Lei ricambiò il sorriso

-Non dire certe cose dai! E poi prima che arrivi al tuo livello… ne passerà di acqua sotto i ponti!!- Lui scosse la testa sempre con il sorriso sulle labbra

-Kagome! Ma insomma! Lo sai benissimo che è da quando avevo 5 anni che suono questo… fantastico strumento!- esclamò lui accarezzando la coda del pianoforte. Kagome lo ammirò: trent’anni, alto, biondo, occhi azzurri… una favola certo, ma purtroppo non era il suo tipo… troppo attaccato alla musica… Kagome scosse la testa come per levarsi via certi pensieri

-Certo che insegnare meno cose… tu no eh?- Lui alzò le spalle

-E che ci vuoi fare Kagome? Sono un genio!- Lei sorrise

-Sempre modesto!!- Lui sorrise

-Comunque per iniziare, il pezzo andava bene ma come al solito non badavi al ritmo e non guardavi la musica…- disse. Lei si corrucciò e lo guardò male

-Ma…-

-Lo so che lo sai a memoria, ma una guardatina non ti farà male! Quando dovrai suonare… che so… Beethoven… non potrai certo impararti a memoria tutte le pagine!!!- esclamò lui sedendosi su uno sgabello e muovendo il braccio. Lei si corrucciò ancora di più e esclamò contrariata

-Io non voglio suonare Beethoven! Mi fa… orrore!-

Lui sorrise gelido: per lui Beethoven era un miracolo sceso in terra

-Beh, in compenso a me piace ma… mi fa schifo Mozart, però va suonato lo stesso!-

Lei fece una smorfia. Altra differenza: lei adorava Mozart!

Lui le mise davanti un libro –Fammi di botto il primo spartito di Beethoven- Lei lo guardò malissimo

-Cosa!?- sfogliò alcune facciate incontrando il secondo – Ma sono sei facciate!!!-

-E allora? Sta zitta e suona!- Kagome sbuffò ma fece come gli aveva ordinato. Ma quando iniziò a suonare, non ci fu più tempo per le parole.

I minuti passavano e la stanza era riempita dalla melodia che sbalzava di intensità tornando lenta tutto d’un tratto. Lui le girava le pagine facendo ogni tanto dei segni poco chiari sullo spartito che lei ignorava, ascoltando solo il tatto e le orecchie, usando gli occhi per leggere attentamente e velocemente le note. Le mani di lei vagavano veloci sui tasti conoscendo perfettamente la loro posizione e quando concluse aspettò qualche secondo prima di rilassarsi completamente. Lui sorrise

-Scusami… quando lo hai fatto?- Lei lo guardò

-Mai fatto in tutta la mia vita! E preciso: fa schifo!- Lui la guardò e fece finta di non averla sentita

-Beh, lo sapevo che sei spettacolare e che hai una dote fantastica!- esclamò lui estasiato

-Paolo! Italia chiama Giappone! Mi dici che ti prende?-

-Beh, oltre al fatto che sei stata bravissima ti devo dire una cosa…- Le spiegò i punti segnati dove aveva fatto qualche errore di diteggiatura, di valore o di ritmo. Lei sorrise contenta e guardò l’orologio

-Ci mancano 10 minuti! Uffa!! Questi 45 minuti passano troppo… troppo velocemente!- Lui al tavolo scrisse qualche cosa velocemente poi sorrise tornando a prestare la sua attenzione su di lei

-Kagome, ascoltami un momento- Lei lo guardò annuendo -È una cosa complessa in realtà visto che tu hai 16 anni…- Sembrava stranamente agitato e Kagome si spaventò: era raro vederlo così!

-Paolo, che hai?-

-Un po’ di tempo fa, mi hanno contattato degli amici di Amsterdam. Loro organizzano i ricevimenti importanti tipo balli, concerti… robe del genere no?- Lei annuì anche se in realtà non capiva nulla –Gli dovevo un favore, così mi hanno chiesto se potevo portare alcuni dei miei ragazzi bravi per farli suonare, perché non hanno nessuno che voglia… suonare gratis…- Lei alzò le sopraciglia –sarà per un evento fenomenale sai, vogliono fare cinque feste, una dietro l’altra e mi chiedevo se il mese prossimo ci volessi venire con altre 4 persone- buttò tutto in un fiato. La ragazzo lo guardò con gli occhi sgranati

-Io a… suonare davanti a tanta gente?- domandò. Lui annuì -Ad… Amsterdam?- chiese incerta. Lui annuì di nuovo preoccupato –Ma è… FANTASTICOOOO!!!!!!- urlò lei scattando in piedi. Paolo scattò indietro spaventato dall’urlo di lei –Non ti posso dire subito di si perché devo chiedere alla mamma ma… sicuramente verrò anzi!! La pregherò in ginocchio!!! È strabiliante!! Grazie Paolo!! Grazie stragrazie megagrazie!!!!- Lui sorrise –E chi verrà con noi??-

-Ho una vaga idea, ma devo ancora vedere se riescono- Lei sorrise trepidante –E ti prego Kagome, non dirlo a nessuno, per ora- Lei annuì con vigore –Poi ti dirò i dettagli…- Lei annuì di nuovo

-E quanto ci staremo? Non so, 15 giorni… 20… tutta la vita?- chiese speranzosa

-No no… dopo una settimana prendiamo l’aereo!- esclamò. Lei lo guardò con la bocca spalancata

-Ma… ma Paolo! Non mi puoi fare questo!! Non potrò vedere neanche la città!!- esclamò contraria. Lui scosse la testa

-Invece avrai un sacco di tempo dove ti rigirerai pure i pollici…- disse -Comunque mi sai dire se tua mamma ha accettato?-

-Ti telefono questa sera se mi da subito la risposta- confermò. Lui annuì

-Bene…- guardò l’orologio –Caspita! La tua lezione è finita 5 minuti fa!! Vattene via Kagome, non ti voglio più vedere fino a lunedì prossimo… sciò!- disse lui scherzando. Lei si alzò in piedi prendendo le sue cose e gli fece la linguaccia

-Ti ringrazio infinitamente mister gentilezza!!- Lei si diresse alla porta e l’aprì –Ciao!-

-Ciao Kagome e ti prego, vedi di esercitarti!- esclamò lui

-Contaci- Lei chiuse la porta dietro di se e sospirò “È finita! Incredibile! Credevo di non uscire più!” sorrise –Amsterdam…- bisbigliò uscendo dalla scuola assorta nei suoi pensieri –La mamma non mi può dire di no… assolutamente!-

-CHE COSA SIGNIFICA NO!?!?- urlò Kagome pestando i piedi. Sota, che faceva i compiti, spaventato fece cadere la matita e guardò sua sorella con gli occhi lucidi e rossa di rabbia fronteggiare la madre davanti a lei in mezzo alla porta del salotto

-Tesoro, calmati! Non è la fine del mondo!- esclamò la madre

-Non è la fine del mondo!? Mamma! Ma cosa dici?? Un’occasione come questa non mi capiterà più!!-

-Non dire sciocchezze Kagome! Hai tutta la vita davanti! E sei troppo giovane per andare così lontana!- disse spiccia la madre

-Non puoi farmi questo mamma! Non tu!- esclamò la ragazza disperata

-Kagome non farmelo ripetere! Amsterdam è troppo lontano e tu hai solo 16 anni!-

-Mamma…- Si guardarono. Il nonno che le guardava seduto sulla poltrona si alzò

-Ascolta cara…- Si avvicinò alla donna, sua figlia –Kagome ha ragione… non la puoi tenere rinchiusa qua dicendo che è troppo giovane… per te sarà sempre la tua bambina quindi è chiaro che tu la voglia proteggere… ma se la tieni rinchiusa qua e non le fai fare le sue esperienze… alla fine ti rimpiangerai sempre addosso e la nostra Kagome… non crescerà mai…- La donna guardò il padre poi sua figlia che la guardava implorante, ma gli occhi erano determinati e sicuri anche se un po’ lucidi, Sota intanto annuiva forte. Sospirò

-E va bene Kagome… va bene…sei libera di andarci…- A Kagome brillarono gli occhi di gioia

-Mamma!!- Le saltò al collo dandole dei baci sulla guancia –Grazie mamy! Grazie tante!!- La donna sorrise –Chiamo subito Paolo!!- La ragazza compose velocemente il numero che era scritto nella piccola agendina

-Pronto?- chiese una voce strana, un’anziana forse… Kagome corrugò le sopracciglia: Paolo viveva da solo e i suoi erano in Italia!

-Ehm… buongiorno signora…- iniziò lei

-Come?- domandò la vecchietta. Kagome guardò il display confrontandolo veloce con quello scritto nell’agenda

“Cavolo ho sbagliato numero!!” pensò stramaledicendosi –No signora, mi scusi, ho sbagliato numero…- disse cortesemente

-La telecom!? Ma andate al diavolo voi e la telecom!! Non mi interessa nulla capito!? Smettetela di chiamarmi!!- sbraitò. Kagome esterrefatta sorrise

-Buonasera allora!-

-E sarei io quella che dovrebbe andare sugli allori!?!? Ma che vi cada un fulmine…- Kagome confusa riappoggiò velocemente la cornetta

“È pazza! E pure sorda!! Ma proprio sorda!!” Scosse la testa frastornata

-Allora? Che ha detto Paolo?- chiese la madre dalla cucina

-Avevo sbagliato numero mamma…- La ragazza ricompose il numero attentamente e attese, al cinque sarebbe scattata la segreteria. Uno squillo, due squilli “Eddai Paolo!! Te l’avevo detto che ti chiamavo però! E io sono pure l’ultima della giornata! Sono alle 5.00!!! Tu alle 6.00 dovresti essere a casa!!!” pensò. Niente…

<Risponde la segreteria telefonica del numero ######## la persona chiamata potrebbe essere in questo momento irraggiungibile, se volete lasciare un messaggio parlate dopo il segnale acustico… bip…>

-Paolo! Sono Kagome! Ascolta… ho parlato a mia mamma per Amsterdam… lei è dacco…- Kagome non riuscì a finire la parola che qualcuno prese su

-Pronto… Kagome…- la ragazza costatò che sembrava molto… affaticato

-Perché non hai preso su prima??- chiese lei

-Sono… sono appena tornato da… una corsa! Devo tenermi in forze sai…-

-Certo, come no! Comunque mia mamma è d’accordo, posso partire!- esclamò lei euforica. Lui annuì

-È fantastico! Sono molto contento… ti darò poi tutti i dettagli Lunedì, Ok?-

-Va bene…-

-Ora torno a…-

-Torna a correre si…-

-Ok, ciao!- riattaccò in fretta la cornetta. Kagome la guardò scioccata

-Mi ha… mi ha messo giù… mi ha riattaccato in faccia!!- esclamò lei scandalizzata buttando giù la cornetta –Io domani lo disintegro!!- Salì le scale e si buttò sul letto sorridendo. Si sentiva esplodere di gioia, sentiva le vene pulsare in tutto il corpo… si alzò in piedi sul letto –EVVIVA!!!!- gridò alzando il pugno

La mattina dopo a scuola Kagome arrivò prima del solito e quando Sango arrivò la guardò sbalordita

-Tu… tu prima di me?… Oggi cadranno i santi dal cielo, si reincarneranno in ognuno di noi cantando ‘Alleluia, i miracoli esistono e non sono solo del signore…’- Kagome sorrise sarcastica

-Come sei divertente Sango! E ora muoviti!! Dobbiamo entrare in classe!!- esclamò prendendola sotto braccio. Mentre passavano tra le persone sentivano le ragazze fare degli strani discorsi sui COBRA

-Dio ma li hai visti?- chiese scioccata una

-Sono così belli…-

-E poi sono ricchi sfondati quindi scusami tanto ma…-

-Io li ho visti tutti insieme… che lavoro! Ma come sono saltati fuori così?-

-Lascia perdere è meglio… comunque io preferisco Inuyasha… il capo…-

-Scherzi? Quello ha la ragazza, ci sta da due anni… io preferisco suo fratello maggiore, Sesshamaru…-

-Ma se quello con uno sguardo ti gela!- esclamò scandalizzata una

-Chi se ne frega!-

-Beh, scusate ma anche Koga e Miroku non sono male!-

-Koga ha la ragazza, credo da 6 mesi ma… non ne sono sicura!-

-Miroku invece è libero, ma dicono sia un don giovanni!-

-Ma poi perché è il fratello minore che dirige tutta la banda?-

-Beh, io sono di fianco alla sua classe no? Lì ci sono Miroku, Inuyasha e Sesshamaru che è ripetente di un anno ma… Inuyasha sembra sia il peggiore! Io li sento litigare con i prof… tu non sai come gli parla!! È… terribile!-

-Poi dicono che sia attaccato alla musica in un modo odioso… sembra che parli solo di quello!-

-Anche Miroku e la ragazza di Inuyasha suonano, ma almeno parlano anche di qualche cosa d’altro!-

-Si… io sono amica di Kikyo… oltre ad essere molto gelosa della sua voce non vuole che nessuna ragazza si avvicini a Inuyasha…-

-Secondo me lei sa che lui si fa con delle altre…-

-Anche secondo me, però deve stare zitta se non vuole che lui si arrabbi e che la molli!- Kagome ascoltava tutti quei discorsi scioccata

-Praticamente siamo solo noi che non sappiamo nulla dei COBRA!? Manco sapevo come si chiamano!!- esclamò Kagome entrando a scuola dirigendosi verso il secondo piano

-Lo sai perché non ne sappiamo nulla?- Le chiese Sango fermandosi. L’amica scosse la testa fermandosi a sua volta qualche passo più avanti –Perché non ce ne frega assolutamente niente!- Kagome guardò la sua schiena allontanarsi

-Questo è vero!!- Le prese il braccio facendola rallentare –Allora oggi pomeriggio ti vengo a sentire!- esclamò contenta entrando in classe appoggiando la cartella a terra

-Se proprio ci tieni…-

-Insomma Sango! Perché hai così poca fiducia in te stessa!? Suoni il basso benissimo!!-

-Ma quando qualcuno mi ascolta divento… nervosa!- Kagome la guardò male

-Tutti si innervosiscono Sango!- esclamò. La ragazza sbuffò

-Non mi scocciare- Sango aprì i vetri e guardò fuori. Kagome la guardò

-A che pensi?- Sango si riscosse dai suoi pensieri e sorrise

-Nulla, mi ero un momento sconnessa…- Kagome si mise una mano sulla tasca –Il cellulare?- Kagome annuì prendendolo fuori –Ebbene? Chi è?- Kagome sbuffò

-Hojo…-

-Chi?-

-Hojo, un idiota a cui devi stare… particolarmente lontana!-

-Manco so chi è!!-

-Veniva con me alle medie… mi chiedeva tutti i giorni di uscire… così un giorno gli ho risposto che mi rompeva e di non seccarmi più- Sango annuì

-Solo che…?- La incitò. La ragazza sospirò

-Solo che adesso ogni tanto mi manda questi messaggi stupidi!- Porse il cellulare a Sango che lo prese –Meno male che è in un'altra scuola!!-

Ciao Kagome,

vorrei continuare quello che

abbiamo iniziato alle medie

Hojo

Sango diventò blu e la guardò male

-Non ci ho fatto nulla che sia chiaro!!- disse subito Kagome notando l’occhiata obliqua dell’amica

-Ascoltami molto attentamente Kagome… tu sei come la sorellina che non avrò mai, questo significa che, ogni uomo che ti tocca anche solo con un dito per farti del male o per provocarti… sei autorizzata a tirargli dei cazzotti, capito?- Kagome scoppiò a ridere –Non c’è nulla da ridere! È una cosa seria!!- Kagome sorrise

-Grazie Sango, quello che hai detto è bellissimo!- Sango imitò il sorriso poi riguardò il messaggio

-Di solito gli rispondi?- Kagome alzò le spalle

-Veramente cancello il messaggio…- Sango guardò di nuovo il messaggio poi Kagome. Sorrise

-Hai soldi?- Kagome annuì

-Mi sono appena fatta la ricarica!- Kagome vide Sango premere tasti su tasti velocemente senza alzare mai lo sguardo

-Che ne dici?- chiese poco dopo allungandole il cellulare. Kagome lo prese e un sorriso spunto dalle sue labbra

Ora tu,

mi ascolti molto,

molto attentamente…

si potrebbe dire che sono la sorella maggiore di Kagome

sono cintura nera

e ho fatto per parecchi anni la box nella mia vecchia scuola.

Stai rompendo alla mia sorellina

e mi sto incazzando anche io,

cosa che non ti consiglio vivamente di vedere,

quindi cancella questo numero dalla rubrica

o con Kagome ti trovo e ti cambio i connotati…

(non ti conviene se non vuoi finire

nelle voci bianche)

CHIARO!?!?

Ps. è una minaccia

Kagome scoppiò a ridere

-Nelle voci bianche?- chiese. Sango annuì –Cintura nera e corso nella box, mh?- domandò scuotendo la testa

-Quello è vero!-

-Cosa!?!?- Kagome impallidì

-Scherzo! Ma secondo te! Mi ci vedi cintura nera?- Kagome scosse la testa convinta –Visto?-

-Mi hai fatto prendere un colpo maledizione!-

-Eh eh…-

-Comunque mandiamolo… al massimo non funziona…- E schiacciò il tasto INVIO sperando davvero in un miracolo

Invece funzionò perché di Hojo… Kagome non ne seppe più nulla…

Kagome uscì di casa molto presto. Sango avrebbe iniziato 45 minuti dopo ma la ragazza era curiosa di sentire il musicista che veniva prima di lei e che aveva come insegnante Paolo. Non lo aveva mai visto e sicuramente non lo avrebbe mai conosciuto anche se era decisamente curiosa!

Brutta cosa essere curiosi e Kagome, purtroppo, lo avrebbe imparato molto presto…

Quando Kagome entrò alla scuola di musica invece di cercarlo in tutte le stanze decise di andare in segreteria dove le dissero che Paolo era nella prima aula a destra. La ragazza sorpresa si avviò. Quell’aula era riservata ai pianisti! Così quando si avvicinò immaginò di sentire la dolce musica del pianoforte invece dovette ricredersi. Le note di una chitarra la raggiunsero chiara come se volessero cantare Don’t tach me, la canzone di Avril Lavigne. Accidenti se era bravo… così dannatamente perfetto…si sedette appoggiando la testa al muro chiudendo gli occhi, inconsciamente mosse le dita delle mani come se le muovesse su un piano invisibile.

Era incredibile come la musica la facesse rilassare… tanto che mentre ascoltava si appisolò non riuscendo, naturalmente, ad ascoltare la conversazione tra Paolo e il misterioso chitarrista…

Il suono era forte dentro di lui e il fuoco che gli bruciava in petto era prepotente. Ogni volta che prendeva in mano quella chitarra tutto intorno a lui scompariva e solo così si poteva veramente sfogare: mettendo una note dietro l’altra componendo melodie su melodie… Solo così riusciva a sfogare tutta la rabbia e il rimorso dentro di lui che gli attanagliava lo stomaco giorno e notte come in un interrogazione dove non hai studiato: non prendendo a pugni un compagno, non facendo licenziare a suo padre un professore rompiscatole e neanche facendo l’amore con tutte le sciacquette che passavano nel suo letto, solo con in mano quella chitarra… Era arrivato all’ultima battuta e con un’ultima nota concluse il pezzo guardando Paolo che lo fissava sorridendo

-Complimenti- disse semplicemente

-Grazie- disse Inuyasha guardando l’ora. Era tardi, maledettamente tardi! Mise via la chitarra mettendosela in spalla –Scusa, oggi devo andare via prima…- Paolo scosse la testa

-Non preoccuparti, va pure…- si guardarono –Anzi, aspetta un momento- Inuyasha sbuffò rimettendosi seduto

-Che diavolo vuoi ancora?- Paolo lo ignorò e riprese tranquillo

-Dunque, tu sei bravo, e molto anche! Quindi ho deciso che verrai con me il mese prossimo ad Amsterdam a suonare davanti ad un pubblico insieme ad altri allievi, ti va?- Inuyasha lo guardò a bocca spalancata

-Cosa?- domandò scioccato

-Mi hai sentito benissimo- sbottò

-Non scherzi vero?-

-Certo che no!- esclamò indignato

-MA È GRANDIOSO!!- esclamò lui scattando in piedi –Accetto! Sono già in aeroporto!-

-Frena Inuyasha, devi prima chiedere ai tuoi!- Il ragazzo alzò le spalle

-Ma lascia perdere mio padre insomma!! Chi verrà con me a proposito!?- chiese muovendosi con la sedia

-Beh, Miroku, il tuo amico, ha già accettato, anche Kikyo è disponibile…-

-Grande!! Ho le serate programmate con quei due!- esclamò lui

-Poi ci sarà Kagome…-

-Chi?- chiese lui confuso

-Kagome, pianista… un vero talento naturale…- La lodò Paolo

-Sarà come tutte le altre- borbottò Inuyasha

-Poi ho pensato ad un’altra ragazza che vedo tra poco…- Si guardarono

-E poi? Che si farà là?- Paolo sorrise

-Vi dirò tutto… prima o poi…- Inuyasha lo guardò male

-E non guardarmi così! Tuo padre non può certo licenziarmi!- Inuyasha sorrise

-Già… non può, decisamente no!- Si alzò –Ora scusa ma sono in ritardo… la mia ragazza mi aspetta…- Paolo annuì

-Quale delle… 2000 che hai?-

-Ma quella ufficiale naturalmente… Kikyo…-

-Ma non ti sei ancora stancato di lei??- Inuyasha scosse la testa

-A letto è brava, sta sempre zitta… meglio di lei chi c’è?-

-Kagome- rispose lui prontamente

-Ok, allora fammela conoscere, la porterò a letto e poi ti saprò dire…- Paolo scosse la testa –No? E perché no di grazia?-

-Perché Kagome, di carattere, è completamente diversa da Kikyo…- Inuyasha alzò le spalle

-Nessuna si è tirata indietro dopo averla “corteggiata”…!- Paolo scosse la testa

-Sei proprio… non lo so neanche guarda!- Inuyasha sorrise

-Neanche tu però sei un… santo!-

-Lo so, ma almeno io le scarico dolcemente queste ragazze!- Inuyasha scosse la testa mentre Paolo si accendeva la sigaretta offrendone una anche a Inuyasha che la prese

-Allora ti sei scelto proprio una bella compagnia! Non so questa Kagome o… l’altro… ma io, Miroku e Kikyo…- aspirò una boccata di fumo ammutolendosi

-Lo so che siete dei poveri ragazzi poco innocenti, che credi? E poi chi ti fa pensare che la quinta persona che chiamerò sia un lui?- Inuyasha sorrise

-Boh, comunque vado…non ho tempo da perdere io!- Aprì la porta

-Ci vediamo la settimana prossima- Inuyasha lo guardò togliendosi la sigaretta dalle labbra

-Come sempre…- Chiuse la porta dietro di se e Paolo appoggiandosi alla finestra sospirò e fece fuoriuscire dalla bocca la boccata di fumo

-Se quello si vuole portare a letto Kagome per poi mollarla all’acqua… quello resta fresco!- Guardò l’ora –Speriamo che Sango accetti!- esclamò speranzoso. Spense la sigaretta schiacciandola nel portacenere e guardò il piano pensando alla sua vita.

In effetti era proprio uno stronzo! 34 anni e andava a letto con ogni persona che gliela dava! Alla fine, in tutta la sua vita si era sposato con una sola persona rimanendole sempre fedele… e quella persona era la musica. Da quando aveva cinque anni aveva dato anima e corpo ad essa, infatti oltre a suonare non sapeva fare nient’altro. Era stato bocciato in 5 elementare, in 2 media, in 3 e infine non aveva fatto neppure le superiori perché i suoi lo avevano sbattuto fuori casa…

Scosse la testa seccato –Tanto non mi piaceva neppure studiare!-

Mentre Paolo faceva queste considerazioni Inuyasha aveva appena chiuso la porta sospirando quando posò lo sguardo su una ragazza seduta, la testa appoggiata al muro, gli occhi chiusi. Inuyasha corrugò le sopracciglia e si avvicinò a lei

“Chissà com’è portarla a letto…?” pensò subito quando la vide. Scosse la testa dandosi del maiale e maledicendo Miroku che lo stava contagiando con la sua pessima influenza. Le passò una mano davanti agli occhi “Ma questa dorme! È matta??” Scosse la testa poi la guardò di nuovo chinandosi all’altezza del suo viso “Cavolo! Ma questa qua è quella che ho visto ieri mattina! Accidenti! È proprio lei! Ehi, ma assomiglia a Kikyo che fa spavento!” la guardò attentamente “No, non ci assomiglia affatto! Kikyo è molto più bella anche se questa ha il viso più disteso…” Alzò le spalle “Vabbè, chissene… chissà in che classe è?” si allontanò. In quel momento Kagome aprì gli occhi assonnati e appena si accorse di dove era scattò in piedi

“AIUTO! Che vergogna! Mi sono addormentata come una scema! Speriamo che nessuno mi abbia visto!!” Si guardò intorno parecchie volte e l’ unica cosa che vide fu una lunga chioma nera che spariva dietro l’angolo. Kagome si corrucciò “E quello chi diavolo era!?”

-Kagome! Che ci fai qua?- Kagome si voltò

-Paolo! Ciao! Sono appena arrivata- mentì –Sango è già qua?- Lui scosse la testa

-Andiamo ad aspettarla di là…- Si allontanarono e entrarono in un'altra aula aspettando impazienti l’arrivo di Sango che non tardò ad arrivare.

La lezione iniziò e Kagome ascoltò Sango suonare. Era nervosa, si sentiva dal suono un po’ incerto, comunque Paolo la face continuare e più andava avanti più le note risuonavano più decisi e forti. Kagome sorrise. Questo era il suono di Sango il suo strumento, la sua musica… le lezione si concluse bene e Paolo decise di dire la novità a Sango che accettò subito e di slancio. Le due amiche felicissime si abbracciarono. Sarebbero partite insieme per Amsterdam!!

Spero vi sia piaciuto! Ci vediamo prestissimoooo!!!!!

Un bacio a tutti!

Recensite!!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Amber