NOTE E ANIMA
Prima parte
Capitolo 1
Teppisti
La scuola era gremita di
gente. Tutte le mattine era così: Sango che cercava di farsi largo tra la folla
e Kagome, perennemente in ritardo. Gli studenti erano chiassosi e spericolati e
molte volte Sango rischiò di cadere, ma riuscì ad arrivare al porta biciclette
sana e salva.
La scuola era un edificio
enorme composto da quattro sezioni: la parte Nord comprendeva i ramo Geometri,
la parte Sud lo Scientifico, la parte Est il Linguistico e infine la parte
Ovest con l’ITI. Sango e Kagome facevano la seconda Linguistico ed erano
sufficientemente brave se non per quegli intoppi che comunque hanno tutti gli
studenti.
Sistemandosi i capelli Sango
guardò l’orologio, le 8.45…
"Kagome! Dove diavolo
sei??" Appena formulato questo pensiero, una tranquillissima ragazza entrò
dal cancello principale: i lunghi capelli neri e due gemme grigie, allegre e
vivaci
-Sangooooooo!!!!!- esclamò
felice correndole incontro
-KAGOME!! Possibile che
arrivi sempre in ritardo!?-
-Non sono in ritardo, sono
puntuale- annuì con forza Kagome, convinta
-Puntuale tu?- Sango alzò le
sopracciglia
-Certo, il mio orologio fa…-
Kagome guardò l’orologio -… le 8.47…-
-Non le 8.45 come avevamo
detto ieri però!-
-Sango, carissima, sei
stressata?- le chiese Kagome sorridendo
-Non si vede?- sibilò
l’amica dagli occhi blu
-Decisamente!- concordò
Kagome. Da lontano si sentì un famigliare e al quanto fastidioso rombo. Gli
studenti a quel suono guardarono con orrore il cancello e si avviarono
velocemente verso le porte
-Oh merda! Stanno
arrivando!- esclamò Sango –Presto Kagome, muoviamoci ad andare in classe!-
Kagome sbuffò
-Maledetti COBRA!
Possibile!? Tutte le mattine questa storia!!-
-Lasciamo perdere, ho
sentito dire dai prof che nemmeno loro sanno più come prenderli!- esclamò Sango
avviandosi verso l’entrata
-Vorrei pure vedere! Quelli
sono dei teppisti, ma ti rendi conto?- borbottò Kagome facendo i prima scalini
tra la folla
-Già, eppure hanno dei voti
altissimi!-
-I loro genitori pagano la
scuola, è chiaro che hanno dei voti così alti!- si spazientì Kagome
-Lasciamo perdere va, chi
abbiamo alla prima ora?- chiese Sango entrando. Kagome la seguì mentre il rombo
delle moto si spegneva lentamente
-Tedesco… quella prof mi
farà venire i 10 minuti guarda!-
-Lo so, lo ripeti sempre… ma
hai studiato per oggi?- Kagome si bloccò
-Studiare!?!?-
Le moto rombanti si
fermarono in mezzo al cortile. In testa il ragazzo scese dalla moto rivelando
la scritta fiammeggiante sulla fiancata “COBRA”. Aspirò una boccata di fumo e
aiutò la ragazza dietro di lui a scendere passandole poi la sigaretta. Lei si
tolse il casco nero rivelando la chioma nera e due occhi dello stesso colore
freddi come il ghiaccio. Lui guardò i compagni scendere dalle moto dove in
tutti la scritta COBRA spiccava. I ragazzi presero una sigaretta ciascuno
accendendola svogliatamente. Un ragazzo con il codino e due occhi blu da
mozzare il respiro, gli si avvicinò guardandolo
-Che vuoi Miroku?- chiese
scorbutico il ragazzo dai lunghi capelli neri e gli occhi del medesimo colore.
L’interessato alzò le sopracciglia
-Nulla Inuyasha, stavo
pensando che ogni tanto mi potresti anche prestare questa bella donzella…-
Miroku si avvicinò lentamente alla ragazza al fianco di Inuyasha prendendole la
mano
-Miroku, mollala all’istante
e vaffanculo. Hai una flotta di ragazzine che stravedono per te, prendine una e
lasciami in pace- sbottò Inuyasha staccando la sua ragazza da Miroku
-Ma non tutte me la danno!
Io mi annoio!- esclamò seccato l’altro
-Senti Miroku, com’è che si
chiama… quella morettina tutto sesso e niente moine…?- Miroku alzò un
sopracciglio guardando dietro di se.
Il ragazzo aveva i capelli
neri e gli occhi scuri, un fisico atletico e stava appoggiato tranquillamente
alla sua moto fumando soprappensiero
-Chi Kagura? Non mi dirai
che ti piace quella, Sesshamaru!! Ma così mi deludi!- Miroku scosse la testa
guardando gli occhi scuri del fratello maggiore di Inuyasha
-Beh, tu l'hai provata e mi
hai incuriosito quando hai detto che è una vera bomba, così…- Il ragazzo ghignò
-Ma Sesshamaru!!-
esclamarono tutti
-Ma che volete da me!? Come
se voi non ci foste andati poi- borbottò movendo la mano libera seccato
-Su, e come dargli torto…
Kagura è davvero una bomba a letto!- Tutti guardarono il quarto ragazzo che
come Inuyasha aveva una ragazza dietro.
Inuyasha incrociò le braccia
divertito
-Ma bene Koga! Così anche tu
te la sei fatta!?- Koga sorrise misteriosamente.
Gli occhi azzurri e i
capelli neri raccolti in una coda lo rendevano il quarto ragazzo più bello
della scuola, prima di lui, al terzo posto c’era Sesshamaru, al secondo Miroku
e al primo Inuyasha
-E chi lo sa, caro
Inuyasha?- chiese Koga. Una ragazza, dagli occhi e i capelli neri raccolti in
una strana coda, gli si mise davanti cingendogli il collo con le braccia –Rin,
luce dei miei occhi…- disse lui sorridendo
-Luce, un corno tesoro…
prova a tradirmi, e il tuo dolce culetto andrà a farsi benedire… capito
tesorino mio?- Lui sorrise
-Mi piaci quando sei così
cattiva…-
-Lo so, è per questo che ora
ti porterò in classe…- mormorò Rin
-Noooo, a lezione no… non
potremo andare a fare qualche cosa di più costruttivo?- chiese speranzoso
-Tipo, anatomia umana?-
ghignò MIroku
-No, non ti voglio stupido e
imbranato quindi…- interruppe qualsiasi discussione Rin. Gli prese la mano tirandolo
verso la scuola
-Si, è meglio andare… mio
padre dice che se non mi metto un po’ in riga mi fa lavorare…- disse Miroku.
Sesshamaru e Inuyasha scoppiarono a ridere
-A lavorare tu?- Le chiese
stupita la ragazza al fianco di Inuyasha alzando il sopracciglio
-Già… le mie povere mani
diventerebbero uno schifo… ma secondo voi… mio padre non fa un chilo vero?-
-No, forse non fa due
chili!- Miroku rise
-Già, quel grassone!- I due
continuarono a ridere per un bel po’ ma Inuyasha no, non rideva più. Si guardava
intorno con fare distratto e annoiato così alzò lo sguardo verso il grande
edificio.
Poteva scorgere le persone
alzarsi per l’arrivo dei prof e una attirò la sua attenzione. I lunghi capelli
neri che le ricadevano sulla schiena. Restò a guardarla, come incantato poi la
ragazza si girò verso di lui rivelando due bellissimi occhi chiari. I loro
sguardi si incatenarono per qualche istante poi lui scosse la testa guardando
gli amici.
-Smettetela su…- disse
Inuyasha –E muoviamoci ad entrare! Quei due sono già spariti! Vieni Kikyo,
andiamo…- Lei sorrise lasciando cadere a terra la sigaretta che schiacciò con
un piede. Prese la mano della ragazza e riguardò ancora una volta la grande
finestra ma la ragazza era già sparita. Lui fece spallucce poi, seguiti dai due
ragazzi, sparirono dentro l’edificio lasciando le moto in mezzo al cortile.
La 2^A era proprio una bella
classe affiatata se non fosse stato che non si rivolgevano la parola. Kagome e
Sango avevano dato un nome ad ogni gruppo della loro classe: loro, le
super, i secchioni maschi, le secchione femmine, il gruppo degli sfigati
e quello dei bocciati. Insomma la loro classe era un miscuglio di menti, dove
ognuno prendeva strade diverse. I prof avevano provato in tutti modi a farli
socializzare ma Kagome capiva che non ci sarebbe stato nulla da fare…
Sango e Kagome si sedettero
al loro posto, l’ultimo banco in fondo all’aula che dava alle enormi finestre.
Kagome adorava guardare l’orizzonte immaginandosi cosa c’era al di là degli
alberi e delle case, di come vivono gli abitanti, dei loro costumi… così la
maggior parte delle volte sognava ad occhi aperti.
La prof di Tedesco, rigida
come non mai, apparve alla porta e tutti dovettero alzarsi in piedi. Kagome
trovava inutile una cosa del genere, alzarsi… che perdita di tempo! Sango
invece la pensava diversamente… secondo lei i prof andavano tutti rispettati e
alzandosi in piedi per lei era il minimo… poi per portargli massimo rispetto
bisognava studiare come dei dannati portando a casa eccellenti voti… stupidaggini!
O almeno per Kagome… Detto così Sango sembrava una vera e propria secchiona ma
non era esattamente così… a lei bastava uno sguardo o una letta che quella cosa
non se la dimenticava neanche se le facevi il lavaggio del cervello. Anche se,
una volta Kagome era riuscita a fargli dimenticare tutto. Una sera, erano
andate a mangiare la pizza, poi in un locale e Sango si era ubriacata
immediatamente; mentre per fare ubriacare Kagome ce ne voleva un sacco, reggeva
decisamente meglio l’alcool! L’aveva portata a casa e la mattina dopo non si
ricordava più un accidente di niente! Aveva dovuto ristudiare tutto, riguardare
tutti i compiti e aveva giurato solennemente che non avrebbe mai più preso
nemmeno un bicchiere di vino!
Erano ancora in piedi, la
prof non voleva decidersi di dire le fatidiche parole: -Ok, ragazzi, mettetevi
pure comodi!-. Kagome per quel comportamento ipotizzò due cose: o la prof si
era ammattita completamente, o le verifiche erano andate da schifo! La ragazza
non se ne preoccupò, così si girò verso la finestra che dava sul grande cortile
interno: eccoli là, i COBRA… fumati e… stupidi! Indossavano tutti una giacca di
pelle nera, sembrava di pelle… Scosse il capo distogliendo lo sguardo e
compatendo quelle due ragazze ma ad un certo punto si sentì osservata talmente
tanto che cercò lo sguardo di chi la stava spudoratamente fissando. Fece vagare
lo sguardo: niente, nessuno della sua classe. Guardò il giardino
"Oh mio Dio, ma quello
mi sta fissando!. Ma perché non si schioda? Si è r incretinito? Ah è vero, io
sono troppo bella… Kagome! Piantala di fare Narciso e datti un contegno! Gli
altri due ridono che sembrano essersi appena fatti una canna, che idioti!"
pensò raccapricciata.
La prof fece un segno secco
con la mano e gli studenti si sedettero facendo stridere le sedie
-Ragazzi, ho le verifiche…
Higarashi, mi aspettavo per lo meno un 4 da lei! Ma credo che questo voto sia
decisamente troppo alto! Quindi è interrogata in tronco… mi può dire il passato
del verbo essere?- Kagome si prese la testa tra le mani chiudendo seccata il
libro
"Ecco, ci mancava! E
non ho neppure studiato…" Kagome lanciò uno sguardo implorante a Sango che
annuì scocciata. Kagome sorrise… almeno aveva trovato un ottima suggeritrice!
5^C Scientifico
-Molto bene, iniziamo la lezione…-
disse il prof chiudendo il registro dove aveva assegnato le assenze. Mancavano
tre persone e il prof se ne rallegrava: Miroku, Sesshamaru e Inuyasha erano
assenti. Tutti avevano tirato un sospiro di sollievo anche se era troppo presto
per dirlo. Di solito arrivavano in un ritardo pauroso… la porta si aprì di
scatto e il prof si irrigidì –Siete in ritardo…-
-Si prof, che vuole che
sia!- costatò Miroku sedendosi vicino a una ragazza che si appiattì contro il
muro facendosi piccola piccola
-Tanto alla fine in ritardo
ci siamo sempre- concluse Sesshamaru sogghignando sedendosi vicino a Inuyasha
-Già…- Il prof si alzò dalla
sedia andando alla lavagna –Dunque ragazzi, oggi…- si bloccò guardando Inuyasha
–Cosa sta facendo?-
-Mi accendo una sigaretta…
cos’è, non ci vede forse?- domandò ironico
-La spenga immediatamente!-
Inuyasha sbuffò ma sorrise, così si alzò e si diresse verso la lavagna
spegnendola su di essa
-Così va bene?- L’uomo basso
e con gli occhiali sul naso strinse le labbra fulminandolo
-Vattene al posto- Inuyasha
sorrise
-Come vuole… signore-
disse. Sesshamaru scoppiò in una risata sguaiata e Miroku sorrise compiaciuto.
Inuyasha si allontanò lentamente mentre l’uomo guardava la lavagna e prendendo
il cancellino la ripulì seccato
-Aprite il libro a pagina
204… Oggi approfondiremo il concetto di economia…-
-Ehi fratellone?- Sesshamaru
guardò Inuyasha dopo avergli dato una pacca sulla spalla soddisfatto –Hai il
libro?- domandò
-No, tu?-
-No- rispose. Alzarono le
spalle e Inuyasha prese fuori il cellulare iniziando a giocare.
La campanella suonò
insistente. Kagome e Sango uscirono dall’aula con in mano il pranzo e si
diressero verso la terrazza
-Quella maledetta prof del
cavolo di Tedesco!!!! Perché diavolo non si fa i cavoli suoi invece di rompere
a me!? E perché mi ha interrogato??-
-Forse perché hai preso 2
nella verifica?- Kagome fulminò l’amica
-Tu rigiri sempre la
frittata eh!?-
-Sei tu che la rigiri, io ci
faccio solo un buco…- rispose Sango sorridendo. Kagome la guardò
-E dopo questa come ne dovrei
uscire?-
-Senza sparare cavolate come
il tuo solito Kagome cara…-
-Sango sei… impossibile!-
esclamò Kagome salendo le scale
-No, sono intelligente!-
rispose lodandosi Sango mentre la seguiva
-Ma sentila!!!- Passarono
davanti alla presidenza e si fermarono quando il grido del Preside riecheggiò
nell’aria
-È INAMMISSIBILE!!- urlò. Le
due si guardarono confuse: che diavolo succedeva ora? –Inammissibile che 4
ragazzini riescano a tenere testa a lei, e a voi signori! Sono solo mocciosi!-
-Ma Preside… lei non
capisce… lo sa benissimo come sono fatti e chi sono i loro genitori… ci
licenzieranno!!-
-È lei che non capisce!
Siamo qua per insegnare e non per farci manovrare come dei pupazzi!- Le due
sospirando tirarono avanti
-Me lo immaginavo che
centravano i COBRA!- esclamò Kagome. Sango fece spallucce
-Quando mai senti urlare il
Preside se non centrano loro?-
-Come sono stupidi quei
teppisti!- sbottò alzando le mani al cielo
-E ingenui!- precisò Sango
–Il problema però, è che non so nemmeno chi sono! Non li ho mai visti! Si e no
so come sono le loro moto! So solo che tre sono dello Scientifico mentre uno di
loro è al Geometra, niente di più. Se li conoscessi di vista almeno saprei a
chi stare lontano!- Kagome alzò le spalle
-Hanno le giacche di pelle
nera- disse
-Come lo sai?- domandò
-Li ho visti questa
mattina…- Si guardarono
-E come sono? Belli?- chiese
interessata Sango –Ho sentito dire Dalle Secchione che sono dei gran pezzi…-
Kagome la fulminò. Già
parlare con Le Secchione era terribile visto che il loro solo argomento di
comunicazione era: -Cosa hai preso nella verifica?- ma credeva anche solo
lontanamente che gliene interessava qualche cosa di quei quattro bislacchi!?
-Non giudico delle persone
stupide! Quando le vedrai poi ti farai una opinione…- sbottò con sguardo
omicida
-Kagome sei… inutile certe
volte!- esclamò senza dare peso ai suoi occhi
-Inutile io!? Ma senti da
che pulpito viene la predica!- Quando ci si metteva Sango era insopportabile e
decisamente molto invadente!
-Taci che alla prima ora hai
preso 6 per miracolo grazie a me!-
-Vero, grazie Sango- Le
baciò di sfuggita la guancia poi aprì la porta della terrazza, grazie al cielo,
deserta
-Comunque tornando al
discorso COBRA…- iniziò Sango sedendosi accanto a Kagome e aprendo il cestino
del pranzo
-Aspetta! Senti questa…-
Kagome ci pensò un momento mentre Sango incrociava le braccia per
l’interruzione. Kagome mandò giù un boccone e sorrise –COBRA: Cretini Ovunque
come Bambini Rincitrulliti Ancora- La guardò. Le sopracciglia di Sango
formavano un arco appena sotto la fronte
-Doveva far ridere Kagome?-
L’interessata ci pensò
-L’intenzione era quella ma…
se non fa ridere!- Alzò le spalle
-Decisamente no!-
Mangiarono per un po’ in
silenzio guardando semplicemente il cielo quando Sango spezzò l’incantesimo
–Comunque sei sicura di non ricordarteli?- Kagome ci pensò un momento
-Beh, ho visto che fumavano
tutti… che c’erano due ragazze con quattro ragazzi, però non li ho visti in
faccia… dopo mi sono distratta e una ragazza e un ragazzo erano spariti, non
so- disse vaga
-C’erano anche due
ragazze??- esclamò Sango scioccata
-Già, una credo stia con
quello che era a capo di tutti… se ho visto bene, aveva i capelli neri ma del
resto…- Kagome alzò le spalle
-Povera ragazza… che pena…-
sussurrò Sango
-Cosa?- chiese Kagome
distratta
-Oh, nulla… nulla… Allora
oggi vai a musica vero?-
-Già! Non vedo l’ora!!!-
-Io invece ci vado domani…
Paolo è davvero grande!- esclamò Sango
-Già! Fa praticamente tutto!
Il pianista, il bassista, il chitarrista, il batterista, insegna a cantare e
poi… poi insegna pure teoria! Ma dove lo trovi un insegnante così?-
-Ed è pure simpatico!!-
-Domani a che ora hai
lezione?- chiese Kagome
-Verso le 5.00 ma di solito
arriva due o tre minuti in ritardo visto che prima ha un ragazzo!-
-Capisco… comunque se ce la
faccio ti vengo a sentire!-
-No Kagome! Lo sai che mi
metti in agitazione!!-
-Per questo starò fuori!- Le
due si sorrisero -Hai mai visto il ragazzo prima di te?-
-No, ma visto che domani
vieni… se arrivi in anticipo lo vedi senz’altro!- Kagome annuì
-Farò così, sono proprio
curiosa…-
-E sei anche curiosa per le
lezioni?- chiese Sango alzandosi guardando l’orologio –Muoviti che suona tra
cinque minuti!- esclamò Sango
-E tu mi fai alzare a 5
minuti dalla campanella!?-
-Scema, siamo in zona ITI,
presente?? E per arrivare alla nostra aula dobbiamo passare per lo Scientifico
e ci vogliono 3 minuti buoni per arrivare, quindi muoviti o ti arrangi!- Sango
si girò e andò spedita verso la porta. Kagome sospirò
-Sango aspettami dai!!- Si
alzò e corse verso l’amica –Mi avresti lasciata davvero qua!?-
-Senza dubbio!-
-Sei… sei… incorreggibile!-
La scuola era davvero
enorme… l’ITI (che era nel piano più alto) comprendeva tutto un piano e una
metà di sotto, poi lo Scientifico concludeva il piano per poi unirsi al
Linguistico. Kagome e Sango erano al secondo piano (tutto occupato da
quest’ultimo) quindi, visto che lo Scientifico era al terzo piano, non si
preoccupavano più di tanto dei COBRA anche se gli studenti del terzo piano si
lamentavano in continuazione delle urla dei prof. Ma solo dei prof: si
perché, così dicevano, i COBRA facevano casino… in silenzio… Le ragazze
passarono veloci il piano dell’ITI poi ancora più spedite superarono quello
dello Scientifico, pensavano di avercela fatta quando ad un certo punto videro
un ragazzo con il codino alla finestra. Fumava e guardava l’orizzonte, gli
occhi persi. Non si era accorto delle due e Sango si bloccò improvvisamente in
mezzo al corridoio irrigidendosi completamente.
-Sango, che…?- La ragazza le
tappò la bocca con un gesto secco e trascinandola passò dietro al ragazzo
mentre ogni fibra del suo corpo sperava che non l’avesse vista. Quando furono
davanti alla porta chiusa della loro aula Sango mollò Kagome –Ma che fai!?!?-
-Scusa Kagome, non volevo
che ci vedesse…- mormorò "No, non è possibile che sia lui… non qua, non
adesso… non dopo tanti anni… no! Maledizione no!!"
-Ma chi se ne frega di
quello!!! Mi vuoi dire per carità che ti è preso!?- Lei alzò le spalle
-La porta è chiusa. Muoviti
ad entrare!- Detto ciò Sango aprì la porta ed entrò chiudendola dietro di se
velocemente. Kagome guardò la porta pensierosa
"Un comportamento del
genere non è da lei, poco ma sicuro! Che centri quel tipo?"