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Autore: Ekija89    19/08/2006    14 recensioni
“Ma che cosa si aspetta”penso Hermione” che Ron chiuda i libri si alzi e vada con lei dentro quello squallido sga…..”
Proprio in quel momento Ron poggio il libro sul prato e si alzo in piedi.(Dal capitolo 1)
Sto riscrivendo la storia. Leggete in tanti e ditemi che ne pensate.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sette minuti in paradiso

Era la prima vera giornata di caldo e gli studenti di Hogwarts ne avevano approfittato per trascorrere una giornata all’aperto, dopo essere stati costretti per mesi all’interno del castello a causa del freddo e della neve. Il parco era pieno di studenti occupati nelle attività più disparate. Harry, Ron, Hermione e Ginny seduti sotto un albero sulla riva del lago erano impegnati a fare i compiti, assillati da Hermione che già pensava ai M.A.G.O. che avrebbero dovuto sostenere il prossimo anno e allo stesso tempo preoccupata che   Ginny non studiasse abbastanza per i  G.U.F.O.

Poco lontano da loro c’era un gruppo particolarmente rumoroso di ragazzi e ragazze di Grifondoro. Inutile dire che la più rumorosa di tutti (e anche la più fastidiosa, secondo Hermione) era Lavanda Brown che, come al solito, faceva di tutto per essere al centro dell’attenzione. Era seduta in mezzo a tutti gli altri e scuoteva in continuazione la chioma bionda ridendo alle battute dei suoi compagni che evidentemente cercavano di fare colpo.

Hermione alzò lo sguardo dal suo libro di Trasfigurazione distratta da un'altra risata acuta di Lavanda.

“Possibile che non si possa avere un po’ di pace” pensò Hermione cercando di tornare a concentrarsi sul suo libro. Ma la sua attenzione fu catturata da qualcos’altro, o meglio qualcun altro.

Senza accorgersene i suoi occhi erano finiti su uno dei suoi migliori amici che cercava di concentrarsi per riuscire a capire quali ingredienti usare per preparare un antidoto alla pozione che avevano preparato l’ultima volta in classe.

“Certo che è proprio carino quando è così concentrato” si trovò a pensare Hermione senza riuscire a staccare gli occhi dal rosso “mi viene quasi voglia di …” ma i suoi pensieri furono interrotti sul più bello.

“A che pensi Hermione?” sentì chiedere dalla voce di Ginny.

“Oh, niente” rispose la riccia distogliendo velocemente lo sguardo. Ora anche Ron e Harry avevano staccato lo sguardo dai loro libri per ascoltare quello che le ragazze  si stavano dicendo. “Stavo solo ripetendo in mente” aggiunse sperando di non essere arrossita.

“Ah, scusa se ti ho disturbata” disse Ginny in un risolino  “eri così assorta”.

“Già”disse la riccia lanciando un occhiataccia a Ginny. “Te l’ho detto stavo ripetendo”.

“Ehi che sta succedendo?” chiese Ron notando gli sguardi che si stavano scambiando le due ragazze “ci state nascondendo qualcosa?”.

“Ma no Ron, che vai a pensare” disse veloce Hermione “mi ero solo distratta un attimo.”

Ron guardò ancora Hermione che stava pensando a come farla pagare a Ginny. “Sarà” disse alla fine Ron riportando lo sguardo sul suo rotolo di pergamena, ma lo rialzò quasi subito tornando a puntare i suoi occhi azzurri sull’amica. Hermione, che aveva tirato un sospiro di sollievo quando Ron aveva lasciato perdere trattenne di nuovo il fiato per paura di una nuovo domanda.

“Hermione non è che mi daresti una mano” chiese con sguardo supplichevole “ho scritto quasi tutto vorrei controllare solo se l’ho fatto bene.” La ragazza si tranquillizzò nuovamente. “Ti prego, oggi abbiamo gli allenamenti” aggiunse dal momento che l’amica non rispondeva.

“Oh, d’accordo” rispose Hermione prendendo una pergamena che conteneva il compito che aveva finito più di un’ora prima e passandola al rosso “dopo però controllo che tu non abbia copiato” aggiunse con sguardo severo.

“Molte grazie” disse Ron mentre anche Harry si avvicinava a Ron per dare un occhiata al compito di Hermione e poco dopo i due iniziarono a correggere i loro compiti di pozioni.

“Non cambieranno mai” pensò Hermione “quante volte gli avrò detto di iniziare a studiare prima, mai una volta che mi diano ascolto. Ora sarà meglio ricominciare a studiare altrimenti finisco come loro” e nel dire questo riapri l’enorme libro di trasfigurazione che aveva chiuso usando l’indice come segno.

I suoi buoni propositi non furono mantenuti però. Proprio mentre stava per cominciare a leggere da dove si era fermata sentì la voce di Lavanda che quasi gridava.

“Perché non facciamo un bel gioco?” la senti dire mentre con la coda dell’occhio cercava di guardare la compagna di dormitorio.

“Che gioco?” chiese Dean Thomas.

“Si chiama Sette minuti in paradiso” senti gridare ancora dalla voce di Lavanda che sembrava guardare nella loro direzione. “E’ un gioco babbano.”

“Non lo conosco, in cosa consiste?” chiese Dean Thomas.

“E’ semplice” disse Lavanda alzandosi in piedi “ a turno una persona deve essere bendata e deve entrare in  uno sgabuzzino. Poi ne viene scelta un altra del sesso opposto che deve entrare nello sgabuzzino e per sette minuti può fare tutto ciò che vuole.” Questa volta nel pronunciare queste parole si girò a guardare i quattro ragazzi seduti sotto l’albero mostrando interesse per uno in particolare. Il suo sguardo era pieno di malizia mentre cercava invano di incontrare lo sguardo di Ron che in quel momento stava praticamente copiando il compito di pozioni di Hermione.

Lavanda sembrava abbastanza delusa, noto con soddisfazione Hermione. La ragazza non le era mai stata particolarmente simpatica, era troppo vuota e superficiale secondo Hermione, ma non avevano mai avuto particolari problemi fino a quell’anno, quando Lavanda aveva iniziato a provare interesse per un certo rosso che pero non sembrava essersi accorto di niente. Ron era davvero incredibile, un completo imbranato quando si trattava di questo genere di cose.

Lavanda intanto non si era ancora arresa.

“Possiamo usare quella piccola serra come sgabuzzino. C’è qualche volontario che vuole entrare per primo?” chiese con voce ancora più alta.

Seamus Finnigan aveva alzato la mano, ma Lavanda parve non vederlo occupata com’era a spiare Ron per vedere se aveva intenzione di giocare.

“Ma cosa si aspetta?” si chiese Hermione “pensa davvero che Ron si possa alzare per andare con lei in quello squallido sgabuzzino per …”

A Hermione si gelò il sangue nelle vene. Ron aveva appena posato i libri a terra esclamando un sonoro ‘finalmente,non vedevo l’ora’ e ora si stava alzando levandosi l’erba di dosso.

“Torno subito, aspettatemi qui” disse rivolto agli amici poi si girò e fece per incamminarsi.

“Come sarebbe a dire aspettatemi qui” pensò Hermione “non penserà davvero di andare da quella?” Le stava montando dentro una rabbia incredibile. Possibile che Ron non si fosse mai accorto delle intenzioni della bionda e che ora le avesse intuite e avesse deciso di correre a buttarsi tra le sue braccia?

“Non è possibile” bisbigliò in un sussurro appena udibile, desiderando di schiantare Lavanda che ora, vedendo Ron in piedi, era al settimo cielo. Non riusciva a sopportare quell’oca vanitosa. Senza avere il tempo di fermarsi si sentì ringhiare il nome di una persona che già troppe volte l’aveva ridotta in quello stato, che l’aveva fatta arrabbiare come mai nessun altro c’era riuscito.

“Ronald Bilius Weasley” scandì facendo girare le poche persone che ancora non li stavano guardando “dove credi di andare?”

Ron che non aveva fatto che pochi passi si girò verso Hermione guardandola con una strana espressione.

“Come dove credi di andare?” ripeté “mi sembra ovvio.”
“C-c-c-osa?” balbettò Hermione che era rimasta sorpresa dalla risposta dell’amico. Aveva un espressione innocente sul volto, come se quello che stava per fare fosse la cosa più normale del mondo. Da quando era diventato cosi sfrontato? Per la prima volta in vita sua Hermione non sapeva cosa dire, o meglio qualcosa da dire l’aveva ma non erano espressioni che usava di solito. Strinse i pugni per la rabbia mentre sentiva le lacrime che le stavano salendo agli occhi. Non voleva piangere avanti a tutti stava per raccogliere i libri e andarsene quando sentì la voce di Ron che la chiamava.

“Allora Hermione?” la guardava con un aria preoccupata pensò la ragazza che era riuscita a cacciare indietro le lacrime e aveva alzato la testa verso Ron.

Lo guardò con aria interrogativa e lui le chiese ancora “allora perché mi hai fermato? Ne vuoi anche tu?”
“Eh???” Hermione era sconcertata. Ron le aveva veramente chiesto s ne voleva un po’. Ora, tralasciando il fatto che la risposta alla sua domanda era si, come si permetteva Ron di chiederle una cosa del genere. Chi si credeva di essere?

“Ora basta” pensò la riccia “ora mi sente e aprì la bocca per gridargli dietro tutti gli epiteti che le venivano in mente, ma prima che pronunciasse una sola parola fu di nuovo Ron a parlare.

“Ti va qualcosa da mangiare si o no?”

   
 
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