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Autore: jarjar    02/01/2012    3 recensioni
Stefan ed Elena decidono di sposarsi, ma la ragazza dovrà fare i conti con i sentimenti e con l'attrazione che prova nei confronti di Damon che nel frattempo si dimostra pronto a tutto per conquistare la ragazza.
Non vi anticipo nulla, leggete e scoprite cosa succede, lasciando se volete anche una recensione!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lacrime nella pioggia

Quella mattina era perfetta.

Il sole splendeva come non succedeva da giorni; il vento soffiava leggero e fresco come solo la brezza mattutina autunnale sa fare; le nuvole creavano quegli intrecci affascinanti e un po' infantili che facevano pensare a batuffoli d'ovatta compatti e soffici. Quanto al cielo, sembrava pronto ad essere solcato da quegli strani ed imponenti marchingegni detti aeroplani.

Fin da piccola, Elena aveva sempre pensato che gli aeroporti fossero luoghi magici, dove i sogni delle persone normali come lei, avrebbero incontrato la realtà.

Forse era di queste opinioni perché era sempre stato uno dei suoi più grandi desideri quello di viaggiare e visitare il mondo in lungo e in largo. Stefan le aveva promesso che l'avrebbe portata nei luoghi più belli che avesse potuto conoscere in tutti i suoi anni di vita, ma poi quella promessa si era persa come lacrime nella pioggia.

Probabilmente sarebbero andati in viaggio di nozze a visitare la Toscana, situazione paranormale di Mystic Falls permettendo, ovviamente.

Quella mattina, però, quando un più che galante Damon le aveva spalancato le porte di quel magico universo, Elena era stata sopraffatta da tutti i desideri che aveva ben riposto da tempo in un cassetto e che adesso bussavano per chiederle il conto.

Si era posta sempre più spesso una domanda: valeva la pena di sacrificare tutti i sogni e le speranze di una vita per l'amore?

Solitamente, il solo pensiero del suo Stefan le avrebbe cancellato ogni dubbio, ma ultimamente era come se il ragazzo non le bastasse più. Era come se gli eventi che erano avvenuti dopo la proposta di nozze l'avessero sconvolta e le avessero infuso il volere di scoprire quanto più si possa del mondo e di ciò che la circondava.

La sua unica speranza era che questi quesiti fossero dovuti all'ansia pre-matrimonio e non all'affascinante vampiro che le faceva strada all'interno della struttura aeroportuale.

L'aeroporto della capitale della Virginia non era enorme come lo sarebbe stato quello di una delle città del nord degli States, ma per la giovane donna esso era molto più ampio di quanto avrebbe potuto credere.

Elena non era mai stata spesso in quel luogo, era di passaggio per accompagnare il padre quando partiva per lavoro, ma aveva veramente viaggiato in aereo pochissime volte: la più recente tre anni prima, quando il liceo aveva partecipato ad un concorso premiato a Washington D.C. In ogni caso, era passato parecchio tempo e i dettagli andavano pian piano sbiadendo nella memoria.

“Un po' agitata principessa?” chiese Damon a fior di pelle.

“No, non ho paura di volare, se è questo che intendi, spero tu sappia dove mi stai portando.” gli rispose lei un po' troppo brusca.

Il vampiro era sul punto di ribattere quando decise di mordersi la lingua e tacere: non voleva assolutamente innervosire la giovane, dopotutto era stato davvero benedetto dal destino che aveva fatto in modo di spingerlo verso quel viaggio solo soletto con la sua fanciulla.

L'edificio, come ben presto Elena ebbe modo di notare, era alquanto spoglio: le pareti erano bianche candide come molte infrastrutture statali, c'erano parecchi cartelli che indicavano le direzioni per i vari imbarchi e ovviamente gli immancabili controlli di sicurezza, verso i quali l'improbabile coppia si stava dirigendo.

Damon aveva detto che, una volta superato il controllo, sarebbero stati liberi di sedersi o di fare un giro dei negozi fino all'apertura del gate, ma ad Elena non sembrava ce ne fossero molti e quei pochi erano parecchio sforniti.

“Riponga nella vaschetta tutto ciò che ha in tasca, appoggi la borsa sul nastro che scorre e mi dia la carta d'imbarco prego.” disse un corpulento agente della polizia rivolgendosi alla ragazza.

Elena eseguì gli ordini, dopo aver poggiato nel contenitore la borsa ed il telefono, mostrò il passaporto e passò senza problemi sotto il controller, ringraziando mentalmente Damon per averle fatto imbracare il trolley invece di farle portare un bagaglio a mano.

Dopo aver raccolto le proprie cose, Elena si diresse verso il compagno, che era stato fermato e discuteva animatamente con un agente mentre gli setacciava lo zaino.

“Senta, le dico che non ho nulla di pericoloso o illegale lì dentro!”

“Allora non le darà fastidio se sbircio, vedrà, ci vorrà talmente poco e credo ci sia solo qualcosa di metallico.” ribatté spazientito l'uomo che sembrava piccolo ed innocuo in confronto al vampiro.

“Ehi Dam, che succede?” chiese un po' preoccupata Elena, dopo averli raggiunti.

Beh, se te lo dicessi, principessa, non sarebbe più una sorpresa...

“Nulla piccola, stai tranquilla.” le rispose il ragazzo con nonchalance.

Si girò e si rivolse all'uomo in divisa, scandendo bene le parole: “Lì non troverà nulla, ora smetterà di cercare e ci lascerà oltrepassare quella porta.”

Stava usando i propri poteri e per quanto la cosa infastidisse Elena, era niente in confronto all'ansia di sapere cosa il vampiro le stava nascondendo.

Il povero umano si fece ben presto da parte parecchio confuso, facendo dunque passare la coppia che si diresse verso il proprio imbarco: D12.

“Vado a prendere qualche rivista per il viaggio, tra meno di un'ora dovrebbero farci salire. Siamo in prima classe baby! Non è da tutti i giorni.” disse Damon prima di dileguarsi lasciando Elena seduta davanti al bancone del gate.

***

Cazzo, è mai possibile che questo schifo sia il solo negozio aperto?! Porca puttana, dovevo andare ad abitare a New York o Boston invece di tornare in questo buco della Virginia!

L'interno del modesto emporio non era molto grande come ogni shop dell'aeroporto di Richmond, del resto.

La merce era svariata: si andava da cibo e bibite per rifocillare i viaggiatori, a profumi e giocattoli per i malati di shopping compulsivo che non si facevano scappare un'occasione per comprare, perfino poco prima della partenza.

A Damon non interessava nulla di quella roba, l'unica cosa che cercava erano un po' di alcolici per festeggiare l'addio al nubilato di Elena una volta a Las Vegas, ma soprattutto perché era in astinenza da troppo tempo e per quanto quei prodotti lo disgustassero, non potevano di certo essere peggiori delle boccette nei frigo-bar degli hotel.

La bottiglia migliore che aveva trovato recitava: “Irish Whisky” e non sembrava proprio orripilante, non più delle altre almeno.

Il vampiro scelse di comprare anche un pacco di M&M's, per non sembrare un alcolista accanito e in caso alla sua dama venissero attacchi di crisi isteriche con conseguente abolizione della dieta e voglia sfrenata di grassi preferibilmente da assumere sotto forma di cioccolato.

“Sono 35 dollari e 60 centesimi. Posso vedere la carta d'imbarco per favore?” chiese con tono mieloso la commessa, che doveva avere al massimo venticinque anni e sperava di rimorchiare il cliente.

“Tenga il resto.” Dopo averle fatto l'occhiolino e aver radunato i propri acquisti, Damon si diresse in direzione del gate facendo ben attenzione a nascondere la bottiglia all'interno dello zaino prima di poter apparire nel raggio di Elena.

“Mi hai lasciata qui da sola, spero tu mi abbia comprato qualcosa di carino da leggere almeno.” Lo punzecchiò imbronciata.

Dannazione, quanto era sexy quando faceva l'infantile.

“No mia cara. Sono spiacente ma il giornalaio è chiuso, come tutti gli altri negozi tranne quello di alimentari dove ti ho preso questo.” Le mostrò il sacchetto di dolci.

“Oooh Damon!! Ma tu proprio non vuoi farmi entrare in quel vestito eh?!”

“No milady, anzi ritengo che mettendo un po' di carne su quelle belle ossicine sarebbe molto più...Non trovo il termine adatto direi.” La prese in giro lui.

“Non saprei...forse volevi dire figa?” Suggerì la ragazza.

“Ecco, forse... naaah neanche in quel caso saresti uno schianto quindi...”

“Ma quanto sei stronzo!!!” detto questo, Elena lo tirò per il giacchetto fino a farlo cadere ancora tremante dalle risate sulla poltroncina accanto alla sua.

“Dai su, apri quel pacco e facciamoci del male!”

Rimasero lì, a mangiare parlando del più e del meno fino a quando non furono costretti a salire sull'aereo.

Damon fu deliziato dal fatto che Elena era tanto affascinata dalla prima classe.

Invece di farsi rimborsare un biglietto, si erano fatti trasferire in business, ovviamente Damon non aveva detto alla ragazza che il denaro mancante lo aveva aggiunto di tasca propria.

Il vampiro cominciò a vedere un film nel momento in cui Elena crollò addormentata sul sedile. Poteva capirla, dopotutto era il volo delle 9.00 e quella mattinata era stata parecchio movimentata...


 

Stesso giorno, ore 7.00

“Amore hai preso tutto?”

“Non preoccuparti Stefan...andrà tutto benissimo, te lo giuro.” Elena tornò in bagno per lavarsi i denti dopo aver scoccato un bacio sulla guancia del fidanzato.

Era il minimo, dopo che si era alzato prima di lei per farle da sveglia vivente ed aiutarla a radunare le cose per poi tornare con lei a villa Salvatore, da dove sarebbe andata in aeroporto con Damon.

Gli altri abitanti della casa dormivano tutti, ad eccezione di Jenna che aveva preparato la colazione, l'aveva salutata ed era tornata in camera da Alaric.

Elena uscì dal bagno e ripose il beauty case nel trolley.

“Perfetto. Ho preso tutto, possiamo andare.”

“Lascia, porto io la valigia.”

“Grazie tesoro.”

Saliti sull'auto di Stefan, i due giunsero alla residenza Salvatore in un batter d'occhio.

Il ragazzo aprì lo sportello alla propria fidanzata e si apprestò a raggiungerla sulla porta portando la borsa di lei.

“Suona, ho dimenticato le chiavi.” Ammise il vampiro.

Aprì Samantha e con orrore di Elena era praticamente seminuda: indossava esclusivamente un paio di slip ed una canottiera che le stava larga perché probabilmente l'aveva rubata a Damon dopo che avevano fatto sesso.

“Ehi ragazzi! Damon si sta finendo di preparare ma se volete c'è ancora un po' di caffè in cucina.” Cinguettò la californiana spostandosi per farli passare.

Quando il fratello di Stefan chiamò al piano di sopra Samantha ed Elena fu certa di non essere udita, sussurrò al fidanzato: “Ma quella gira sempre così per casa?”

“Ma dai Elena! Cerca di capirla, a Los Angeles farà un caldo...sai com'è: abitudini!”

“Come no?! Adesso ho capito perché vi piace tanto averla intorno...”

“Smettila di fare la bambina! Chi è che parte da sola con mio fratello che una volta era follemente innamorato di lei?!”

Eccoli lì, come sempre da alcuni giorni a quella parte, a discutere sulle medesime cose: Samantha per Elena, Damon per Stefan.

Allo sposo non era andata a genio l'idea di quel viaggio, ma aveva ingoiato credendo che il fratellone dopotutto fosse un uomo rinsavito, fedele alla propria ragazza.

“Elena! Pronta per quest'avventura?!” Il maggiore del Salvatore, con cagnolino abbronzato al seguito, aveva fatto il proprio ingresso nel salone in maniera impeccabile.

Tutti ormai si chiedevano come facesse Damon Salvatore ad essere sempre vestito come un incrocio fra un modello ed un membro della famiglia reale.

Quel giorno aveva optato per un look più “sportivo”: maglioncino leggero sbottonato bianco sopra l' immancabile maglia nera aderente per sottolineare i pettorali; jeans chiari e Converse beige. Sul divano era poggiato un borsone da imbarcare, uno zaino, una sciarpa chiara e un elegante montgomery nero che avrebbe sostituito la solita giacca in pelle.

“Sei pronta?”

“Si, possiamo andare direi.”

Si avviarono tutti e quattro verso il vialetto dove era parcheggiata la Ferrari fiammante di Damon.

“Ci entrano i bagagli lì dentro?” Domandò scettica Elena notando il piccolo portabagagli.

“Mia cara, non sono così sprovveduto.”

Il vampiro moro prese a sistemare le valigie, lasciando ai due futuri sposi un po' di intimità quando si dileguò anche Samantha dopo aver ricevuto diverse occhiatacce da parte di Elena.

“Mi raccomando, se mio fratello ti propone qualcosa di stupido, tu non dargli retta e...”

“Si, papà! Dai Stef...staremo bene, non devi preoccuparti.”

“Ti amo. Divertiti.”

Dopo essersi scambiati un casto bacio sulle labbra, si avvicinarono agli altri due che si stavano praticamente radiografando l'un l'altra le rispettive gole.

“Ehm...Ehm...” Cercò di farsi notare Elena più che irritata dal modo in cui quella tro... cara ragazza poggiava le mani sulla nuca di Damon e sul suo petto.

Finalmente si staccarono anche loro e i due viaggiatori furono pronti a salire sull'auto.

Prima che potessero partire la bionda si affacciò al finestrino del guidatore e ribadì: “Ti amo tesoro mio. Mi mancherai!”

Elena fu sul punto di darle un pugno su quel bel nasino rifatto, ma fu anticipata dal vampiro seduto accanto a lei che rispose: “Si, beh anche a me mancherai. Fa la brava, ci sentiamo dopo.”

Dopo aver mostrato un gesto di saluto, Damon si rivolse alla compagna di viaggio: “Pronta principessa? Si parte!”


*Angolo dell'autrice*
Ok, avete il permesso di venirmi a cercare per il super ritardo xD
Però ci ho messo tutta me stessa in questo capitolo e spero vi piaccia... Do la mia parola di scout (anche se non lo sono) che mi impegnerò per aggiornare presto.
Vi prego non ripudiatemi e recensite...
P.S. Il titolo, così una delle frasi è preso dalle battute del celebre film "Blade Runner" che davano su Sky pochi giorni fa e mi ha dato la tanto agognata ispirazione.
jj

 

  
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