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Autore: Montana    02/01/2012    4 recensioni
A New York, un uomo rapisce uomini biondi sui 20 anni, li tiene segregati per giorni picchiandoli e torturandoli e li uccide brutalmente.
Un nuovo caso per la squadra della BAU, ad aiutare la squadra della scientifica di New York. Per chiarire, non solo il caso.
Per ritrovare vecchi amici, per chiudere vecchi casi.
Seguito di "Minuetto e Trio", cross-over con CSI:NY
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Veronika Gordon 2007-2012'
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Prologo; hot dog e maionese
 
New York, 25 aprile 2012, ore 22.45
 
Matthew Solars era appena uscito dalla metropolitana, accompagnato come sempre da uno sbuffo di vapore caldo a spettinargli i capelli biondi.
Si incamminò lungo la strada che portava a casa sua, al piccolo appartamento che divideva con la sua fidanzata storica. Camminava stancamente, quella era stata una giornata lunga e stancante, ma gratificante. L’azienda per cui lavorava ormai da due anni aveva deciso di apprezzare finalmente i suoi numerosi sforzi e gli aveva offerto una promozione e un aumento.
Matthew sorrise, passandosi con soddisfazione una mano nel ciuffo biondo che non tagliava ormai da settimane e che ondeggiava su e giù sulla sua fronte ad ogni passo.
Avrebbe portato fuori a cena la sua fidanzata, finalmente. Anche se quella sera era troppo tardi, probabilmente era meglio portarle qualcosa da mangiare a casa.
Si fermò ad uno stand di hot dog, e ne prese due con tanto ketchup come li avevano sempre mangiati. Lei odiava la maionese, anche se una volta quando erano ancora ragazzi e non si erano ancora trasferiti nella Grande Mela, lui l’aveva fatta arrabbiare mentre mangiavano hot dog e lei gli aveva calorosamente rovesciato in testa quasi mezzo barattolo di salsa. E quando lui aveva cominciato a strillare come un maiale sgozzato, gli aveva semplicemente detto che tanto s’intonava con i suoi capelli.
Sorrise di nuovo, e di nuovo si spazzolò il ciuffo con la mano, infilandosela poi immediatamente in tasca; era un brutto vizio che doveva smettere, si sporcava i capelli e poi lo faceva sembrare insicuro agli occhi dei suoi superiori.
Prese i due hot dog fumanti e si diresse verso l’appartamento, finalmente. Purtroppo, nonostante tutti e due lavorassero, e lei era anche ben pagata, non erano riusciti a trovare un appartamento che fosse proprio in uno dei quartieri alti. Si erano accontentati di un appartamento con poche stanze in periferia.
“Mi scusi, come si arriva alla Statua della Libertà?”
Per poco non gli caddero di mano i panini per colpa dello spavento.
Un uomo sulla quarantina, con un berretto di lana grigia e una sciarpa blu, lo guardava un po’ intimorito con in mano una cartina.
Matthew sospirò “Dia qua... Allora, deve solo...”
Un dolore lancinante alla testa gli mozzò il fiato. La vista gli si oscurò, sentì le ginocchia cedergli e scivolò piano in avanti. L’ultima cosa che percepì furono un paio di braccia forti che lo reggevano.
In pochi secondi, di lui rimasero solo due hot dog abbandonati in una pozzanghera.
 
New York, 25 aprile 2012, ore 00.45
 
Il detective Mac Taylor, capo della scientifica di New York, stava staccando in quel momento.
Era stata una giornata relativamente leggera; una vittima di una rapina identificata in meno di una giornata, una deposizione in tribunale, per il resto solo scartoffie su scartoffie.
Non aveva una vita sociale molto sviluppata fuori dall’ufficio, ma era sempre piacevole staccare prima dell’alba.
Si dileguò velocemente lungo il corridoio, per evitare che un qualche tecnico lo bloccasse per dirgli qualcosa. Fortunatamente, raggiunse l’ascensore e successivamente l’uscita senza che nessuno lo interrompesse.
Stava dirigendosi verso la metropolitana, quando il telefono squillò.
Era Jo Danville, la sua vice.
“Pronto?”
“Mac? Sei ancora in ufficio?”
“No, sono appena uscito. È importante?”
Ci fu qualche secondo di silenzio “Ne hanno trovato un altro. In un vicolo a Brooklin.”
Mac ci mise qualche secondo a capire “C’è stata una qualche segnalazione di rapimento?”
“Sì. Una ragazza, è arrivata adesso dicendo che il fidanzato non è tornato a casa stasera. So che dovrebbero passare almeno 48 ore, ma quando me l’ha descritto non ho potuto fare a meno di chiamarti.”
“È biondo?”
“Sì, ed è il quarto. Credo sia ora di chiamarli.”
Mac Taylor annuì “Chiamali. Io arrivo subito.”

  
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