Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Dark_Squall    20/08/2006    0 recensioni
Dopo la sconfitta di Artemisia nel mondo sta tornando la pace. La vita nel Garden di Balamb trascorre serenamente, sino all'arrivo di un nuovo SeeD dalla dubbia identità...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

CAPITOLO 05: Il ritorno di Squall

 

Infilò le mani in tasca ed al contatto con la carta gli tornò in mente la lettera di Edea, aprì la busta, ne estrasse il contenuto, se la rimise in tasca ed iniziò a leggere il breve testo.

 

Non sono potuta venire di persona perché, con l’arrivo dei nuovi studenti, sono completamente sommersa dal lavoro.

Ti ho scritto per avvertirti di fare attenzione con Rinoa!

Non ho avuto occasione di dirti che è una strega. Non so come, ma durante l’ultimo scontro contro il mio corpo, visto che ero controllata da Artemisia, ho trasferito su di lei quasi tutti i miei poteri.

Poco fa è venuta da me allarmata, mi ha detto di averti toccato ed aver avvertito qualcosa. Le ho detto che era per via della sincronizzazione con il tuo spirito, e le ho spiegato a grandi linee come fare.

Non credo abbia capito la verità.

Mi dispiace mentirle ma non voglio coinvolgerla in faccende così delicate.

In quanto a te, cerca di trattenere il tuo spirito, altrimenti se dovesse avvertirlo nuovamente si insospettirebbe.

Cerca di non fare in pubblico delle scenate come quella con Irvine, stai dando nell’occhio più di quanto non fai normalmente.

Edea

 

Volkov si rimise la lettera in tasca e, trovandosi di fronte alla sua stanza, inserì il codice stando attento di non essere visto ed entrò chiudendo la porta dall’interno.

Si tolse il giubbotto e lo poggiò sulla sedia della scrivania, si sbottonò la camicia e si sfilò i pantaloni.

“Vedremmo cosa accadrà con il ritorno di Squall.” disse togliendosi anche la camicia ed infilandosi nel letto.

Si voltò verso la sveglia sopra al comodino di fianco al letto, erano solo le nove e mezza, ma era abituato ad andare a dormire presto quando non aveva niente da fare, e questo accadeva piuttosto frequentemente.

 

Qualcuno continuava a bussare freneticamente alla porta. Seifer chiuse il libro che stava leggendo e si alzò sbuffando.

“Arrivo! Arrivo!” urlò seccato, aprì la posta e tornò verso il letto sedendocisi sopra “Non potevi aspettare domani? Ho da studiare!”

“Scusa, vorrà dire che aspetterò domani.” disse Fujin voltandosi e tornando verso la porta. Seifer si alzò di corsa e la prese per un braccio, fermandola.

“Riesci a parlare di nuovo?” esclamò il ragazzo evidentemente sorpreso.

“Potresti lasciarmi il braccio?”

“S-si, scusa.” disse  lui lasciandola andare e guardandola seriamente “Cos’è successo?”

Lei sorrise, Seifer si accorse di non averla mai vista sorridere così prima d’ora, sebbene la conoscesse da parecchi anni.

“E’ stato lo stesso ragazzo che ti ha tirato un pugno in mensa!”

Seifer restò in silenzio.

“Non mi ha voluto dire come ha fatto, ma solo che lo avrei saputo a tempo debito.”

“Questo che significa?” chiese il ragazzo aggrottando la fronte.

“Non lo so. Ma ho un favore da chiederti.”

“Spara!”

“Credo che Volkov sappia qualcosa sul mio conto che nessun altro possa dirmi!” disse Fujin abbassando lo sguardo.

Seifer incrociò le braccia con un’espressione riflessiva “In effetti vi somigliate in modo impressionante!”

Lei annuì “Ma per poter scoprire qualcosa, dovrò passere più tempo con lui. Trascurando un po’ voi due.”

“Se per te è importante…”disse Seifer con approvazione.

Fujin lo abbracciò “Sapevo che avresti capito!” esclamò allontanandosi e salutandolo mentre usciva dalla stanza.

“Spero che non rimanga delusa.” pensò lui chiudendo la porta e ritornando studiare.

 

Era ora di pranzo, ed il sole brillava alto nel cielo. Volkov continuava a dormire.

In tutte le altre stanze le tapparelle erano automatiche, si alzavano alle sei di mattina e si abbassavano alle nove di sera, ma quelle della sua stanza erano azionate da un pulsante a destra della finestra.

Qualcuno bussò alla porta e lo chiamò più volte, era una voce femminile. Prima di rispondere il ragazzo guardò l’orologio, erano passate da poco le undici e mezza.

“Sto dormendo troppo ultimamente!” pensò alzandosi ed  infilandosi il primo paio di pantaloni che gli capitò a portata di mano.

“Chi è?” chiese aprendo la porta con aria assonnata.

Si trovò di fronte Fujin, lo osservo e sorrise, “Se non ti sbrighi non troveremo niente in mensa!”

“Troveremo?” chiese lui uscendo dalla stanza e chiudendo la porta. La ragazza si stupì di quel gesto, ma non vi fece molto caso.

“Non possiamo pranzare insieme?”

“Se vuoi…” disse sbadigliando “Ma dammi un paio di minuti.”

“Fai in fretta!” esclamò lei sorridendo.

Volkov digitò il codice senza farlo leggere a Fujin ed entrò chiudendosi la porta alle spalle, avviandosi verso il bagno per farsi una doccia.

 

“Non hai visto Volkov questa mattina?” chiese Quistis prima di addentare il suo panino.

“No. Perché?” rispose Irvine scuotendo la testa.

“Ho parlato ad Edea di ieri.”

“Ieri? Cos’è successo ieri?” esclamò Selphie tornando saltellando con la sua bibita in mano.

Irvine e Zell si guardarono in volto, non volevano dire di essere stati immobilizzati tutti e due da un nuovo arrivato, anche se ormai almeno un quarto del Garden ne era al corrente.

“Niente!” disse Zell riprendendo ad ingozzarsi. La ragazza si voltò verso Rinoa, la quale scosse la testa facendole capire che non aveva idea di che cosa stessero parlando.

Selphie si voltò verso Irvine con un’espressione esageratamente seria “Hai trattato di nuovo male Volkov?”

“Assolutamente no!” rispose lui facendo cenno di no con le mani.

“Non ti credo!”

Rinoa si rivolse all’amica poggiandole una mano sul braccio “Se non ti fidi di Irvine potrai chiederlo a lui, sta arrivando!”

Tutti quanti si voltarono verso la ragazza senza capire.

“E tu come fai a saperlo?” le chiese Shu.

Rinoa sorrise indicando verso la porta “Diciamo sesto senso!”

Volkov stava entrando in mensa con Fujin a fianco, dirigendosi verso il solito tavolo a cui si sedeva.

“Per Hyne! Non avevo fatto caso a quanto si somigliassero!” esclamò Shu seguendo i due con lo sguardo.

“Sembrano quasi gemelli!”

“Credo che tu possa anche togliere il quasi Zell!” esclamò Rinoa.

 

“Prendo un paio di panini, ok?” chiese Volkov mentre la ragazza si sedeva, lei annuì.

Il ragazzo si diresse verso il bancone, a cui vi era una fila di persone piuttosto corta rispetto al solito. Volse lo sguardo in direzione del tavolo di Selphie e gli altri, notò che tutti lo stavano osservando, quando se ne accorsero salutarono tutti con un cenno della mano e sorrisero. Lui rispose al saluto complessivo senza capire, ma pensò che forse era per il fatto che fosse con Fujin.

Improvvisamente il sistema di comunicazione interno gracchiò, e ne uscì la voce del preside Cid.

<“E’ il preside che vi parla! La squadra di SeeD capitanata dal comandante è arrivata a Balamb e saranno qui al Garden tra non molto. Preparatevi a dargli il benvenuto!”>

A quelle parole la mensa si svuotò rapidamente, lasciando Volkov libero di prendere i suoi panini e ritornare con calma al tavolo, ma Fujin lo raggiunse a metà strada.

“Non vai anche tu?” chiese la ragazza prendendo il panino che lui le porgeva.

“E’ così interessante il comandante?”

“Più che altro è una persona insolita! E’ coraggioso, carismatico…”

Volkov la osservò, sembrava che provasse molta stima per Squall.

La ragazza iniziò a camminare verso l’uscita.

“Cosa ha fatto per meritare tutto questo rispetto?” chiese dando un morso al suo panino.

Fujin sorrise “Dobbiamo a lui se Seifer è tornato quello di un tempo!”

Sentendola parlare così, si rese conto che dare a lui tutta la colpa di ciò che era successo a Trabia era un errore.

Fujin lo vide irrigidirsi e lo guardò in viso alcuni secondi, il suo sguardo si fissò sulla ciocca rossa in mezzo a tutti quei capelli di quel grigio familiare.

“Perché ti sei tinto quella ciocca?”

“Cosa?” chiese il ragazzo, svegliandosi dai suoi pensieri. Lei indicò i suoi capelli.

“Questa? Ti sembrerà strano, ma è naturale.” disse passandosi una mano sulla testa. La ragazza lo guardò stupita, tornando poi al suo panino.

“Naturale…” pensò Volkov mentre si avvicinavano alla folla presente davanti all’entrata del Garden.

 

Un gruppo di SeeD in uniforme stava entrando, accolta da grida ed applausi. Alla testa vi era un ragazzo con un’espressione estremamente seria, Volkov accennò un sorriso.

“Squall…” disse a bassa voce.

“Che hai detto?” chiese Fujin non avendo capito.

Lui fece cenno di no con la testa, tornando a guardare il comandante dei SeeD del Garden di Balamb.

Lo vide arrivare di fronte al preside e fare il saluto mettendosi sull’attenti, Cid sorrise e rispose al saluto, ad un tratto Rinoa sbucò dalla folla e lo abbracciò baciandolo. Si accorse che forse il ragazzo avrebbe preferito non ricevere quel bacio di fronte a tutti gli studenti, ma nonostante ciò sorrise e mise un braccio intorno alla vita della ragazza mentre gli si avvicinarono tutti gli altri.

“Non è più il ragazzo freddo e solitario di un tempo. Aveva trovato dei veri amici!” pensò Volkov tra se, provando un po’ d’invidia.

“Fujin.”

“Si?” chiese la ragazza voltandosi verso di lui.

“Volevo che facessi sapere a Seifer che mi dispiace per il pugno di ieri. Mi sono lasciato trasportare dalla rabbia.”

“Non preoccuparti! L’ha capito benissimo, e non prova rancore nei tuoi confronti.”

Volkov tornò a guardare il gruppo di Squall, pensando a come sarebbe la sua vita se avesse degli amici come quelli, sempre con lui...

Scosse la testa come per scacciare quei pensieri, lui non voleva e non poteva avere degli amici!

Ma allora perché sentiva quella strana sensazione quando vedeva il gruppo di Squall scherzare insieme?

Era quasi sicuro che quel sentimento fosse invidia, o si trattava di autocommiserazione?

“Hey!” esclamò Selphie avvicinandosi ai due “Vieni! Ti presento Squall!”

Non riuscì a dire niente che la ragazza lo prese per un braccio e lo trascinò dal resto del gruppo, che nel frattempo si era spostato verso l’infermeria e stava parlando con Edea e Cid.

Squall fu sorpreso dal veder arrivare Selphie trascinando un ragazzo, lo osservò attentamente ma non gli sembrava di averlo mai visto prima.

“Lui è Volkov!” esclamò la ragazza spingendolo verso il comandante.

“Io sono Squall.” disse porgendogli la mano, ma lui non l’accolse.

Zell si mise a ridere “Era ora che qualcuno lo facesse a te!” disse provocando una risata generale.

Squall sorrise e si rivolse al nuovo arrivato “Ho già sentito il tuo nome…” disse aggrottando la fronte.

“Non credo, sono qui da ieri.”

“Ora ricordo!” esclamò Squall annuendo “La tua stanza è l’unica del Garden con un codice per aprire la porta!”

“Come fai a saperlo?” chiese Rinoa stringendosi nuovamente al suo ragazzo.

“Quelle stanza è lì da prima che diventassi comandante!”

Tutto il gruppo si voltò verso Volkov, compresa Fujin, che l’aveva seguito sino a li.

Il ragazzo con la benda aveva il cuore in gola, non osava aprire bocca per paura di tradirsi, ma allo stesso tempo quel silenzio poteva essere fatale. Cercò Edea con lo sguardo. Vedendolo in difficoltà, la donna si intromise.

“Quella stanza è lì da quando il Garden è stato costruito.”

Volkov si fece avanti riacquistando la sua espressione seria e indifferente “Ho fatto domanda per avere quella stanza per potermene stare tranquillo senza che qualcuno entri in continuazione.”

Gli sguardi del gruppo si spostarono su di Squall, come se tutti ebbero la stessa impressione: Volkov somigliava a lui, prima di incontrare Rinoa. Ma il comandante non sembrò capire, e si guardò intorno con aria interrogativa.

Volkov lanciò un’occhiata di ringraziamento ad Edea.

“Abbiamo organizzato una festa per voi questa sera!” esclamò Selphie saltellando intorno a Squall.

Volkov fece per andarsene quando Irvine lo prese per un braccio facendolo fermare.

“Verrai anche tu stasera vero?”

“Non lo so. Non mi piacciono questo genere di cose.” rispose sentendo addosso lo sguardo di Edea.

“Possiamo andare insieme!” esclamò Fujin avvicinandosi, lui non rispose “Per favore!” insistette lei.

Tutti si guardarono in volto stupiti, stava parlando normalmente…

“Ok! Ok! Verrò anch’io.” disse salutando tutti con un cenno della mano ed allontanandosi.

Fujin lo raggiunse e lo seguì. Volkov si voltò verso di lei “Cosa c’è?”

“Volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto per me!”

Lui alzò le spalle “Non ho fatto poi granché.”

Fujin lo prese per un braccio e gli si parò davanti “Hai fatto moltissimo per me! Non hai idea da quando io desideri tornare ad esprimermi come faccio ora!” esclamò ad alta voce “Io chiedo solo di starti un po’ vicino, non so perché ma sento in te qualcosa di familiare! Come se noi due fossimo simili! Inoltre ho l’impressione che tu sappia qualcosa su di me che io non so!”

Volkov era impassibile, come sempre “Non è ne il luogo ne il momento.”

“E quando sarà il momento?” chiese lei come se fosse arrabbiata.

“Fidati di me.” disse il ragazzo senza cambiare espressione.

Fujin lo fissò silenziosamente alcuni secondi, poi tirò un respiro profondo e tornò a sorridergli “Mi fido di te!” esclamò riprendendo a camminare a fianco a lui.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Dark_Squall