Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: HaruHaru19    03/01/2012    3 recensioni
Il viso dall'espressione birichina e il leggero rossore che andava a imporporarle le guance mentre si scusava imbarazzata per essersi persa nell'immensità del castello, avevano vinto sull'ostilità dell'arcigno sovrano il quale supponeva invece che la principessa belga si fosse fatta trovare di sua iniziativa vicina alle sue stanze con la speranza di entrarvi assieme all'imperatore. Il che era in parte vero: HyoYeon non si era persa, una come lei trovava la strada di casa anche nelle selve più impenetrabili, ma aveva seriamente intenzione di farsi invitare dal malvagio monarca a entrare nelle sue stanze. Quello che il vecchio non immaginava era che i piani di HyoYeon si sarebbero discostati di gran lunga dai suoi, una volta fatto l'ingresso nella camera.
Genere: Guerra, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Haru's blablabla: Ed eccomi qua! Di ritorno dall'oltretomba con un capitolo fresco fresco! :D
Perdonatemi per avervi fatto aspettare così a lungo, ma scuola e impegni vari mi hanno tenuta lontana dalle mie adorate fics! Vabbè, l'importante è che sono qui, vero?
Lasciamo perdere che è meglio... La mia paura più grande però è che, con l'avanzare del tempo e il conseguente avvicinarsi degli esami di maturità, avrò sempre meno tempo per poter aggiornare le FFs, perciò... Abbiate un po' di pazienza, vi prego! >.<
Comunque sia, basta con le chiacchiere! Eccovi qua il secondo capitolo di "Per amore o per potere". 
Spero vi piaccia e, come sempre, ricordatevi che commenti e recensioni sono ben accette! :D                    




Per amore o per potere.
Capitolo 2: Come una candela nell'oscurità.

1819 - Vienna, Austria.

L'eco dei passi rapidi risuonava nell'ampio atrio mentre i piedi, che calzavano eleganti stivali di pelle, si muovevano veloci e nervosi. Il principe continuava a lanciare occhiate ansiose verso il portone chiuso, domandandosi quando si sarebbe aperto.
Tra un sospiro e l'altro lo sguardo gli cadde sul cugino che emanava tranquillità allo stato puro e il più giovane intuì che l'altro era probabilmente sotto l'effetto dell'assenzio, di nuovo.
<< Siete troppo agitato... >> disse formalmente il duca, fissando un punto nel vuoto e senza vedere veramente il cugino.
Kibum stava per rispondergli per le rime, nonostante la presenza dei valletti diligentemente schierati per il comitato di benvenuto, quando il portone si aprì e un domestico si affrettò ad annunciare l'arrivo della regina d'Inghilterra, la quale entrò di seguito.
Le due settimane passate da quando aveva spedito le lettere erano trascorse lentamente e il principe aveva lottato per tutto il tempo contro l'estenuante attesa, ma adesso che la regina appena ventiduennne era di fronte a lui, Kibum si sentiva molto più sicuro. Oltre i vestiti pomposi e la pettinatura raffinata della giovane donna, Kibum riusciva ancora a vedere quella bambina dalla pelle candida e dai tratti sempre particolari del viso, con la quale era abituato a giocare da quando aveva memoria. I rispettivi genitori infatti avevano in mente di unire i giovani aristocratici in matrimonio, ma quando l'Imperatore d'Austria aveva realizzato che in Inghilterra non vigeva la legge salica e che quindi le donne potevano divenire regine anche senza un consorte, aveva annullato il progetto. Nonostante ciò il rapporto d'amicizia tra il principe d'Austria e l'attuale regina d'Inghilterra si era rafforzato con il tempo, seppur un'enorme distanza li tenesse separati.
La ragazza avanzò quanto bastava e offrì la mano prima al principe e poi al duca, che la baciarono a loro volta e, fatti i soliti convenevoli, il più giovane dei tre schioccò le dita attirando l'attenzione dei valletti.
<< Portate le proprietà di Nostra Signora nella sua stanza e lasciateci soli. >> disse rivolgendosi alla servitù e, non appena questa si fu ritirata, la regina e il principe azzerarono le distanze abbracciandosi fraternamente, ormai liberi da ogni tipo di formalità.
<< Mi sei mancato così tanto, Kibum >> esordì la nobile in inglese.
<< Mai tanto quanto sei mancata tu a me! >> rispose questo sorridendole.
<< JongHyun, sei sempre più... >> sembrò soppesare le parole << ...mascolino, ogni volta che ti vedo. >>
<< E tu sei sempre più bella, sai? >> disse il duca completamente libero dalla sonnolenza precedente, scatenando l'ilarità della ragazza << Nemmeno il tempo osa sfiorare la tua pelle. >>
<< Sì, molto interessante >> intervenne il più giovane prendendo a braccetto la regina << ma abbiamo cose più importanti di cui discutere. >>
<< Ma gli altri ospiti dovrebbero arrivare a momenti! >> lo interruppe il più grande.
<< Accoglili tu, per favore, JongHyun. Noi due dobbiamo parlare da soli di una cosa... >>
<< Oh, giusto! >> esclamò la regina facendosi seria in volto << Appena ho ricevuto la tua lettera mi sono precipitata a Vienna. Cosa è accaduto? Perchè non me lo hai scritto?>>
<< Le lettere sono solo prove della nostra colpevolezza, non sei d'accordo? >>
<< Sì, la penso come te, solo spero che valga il peso di avermi fatto lasciare il mio popolo così all'improvviso! >>
<< E' successo qualcosa che ti interesserà molto di più rispetto a quelle noiose pratiche burocratiche >> rispose Kibum abbassando la voce, riducendola ad un sussurro appena udibile << Ho bisogno della tua mente acuta, Tiffany. Devi aiutarmi. >>

Guardando la schiera di reali e nobili che aveva davanti agli occhi, Kibum emise un sospiro di sollievo al pensiero che sua padre fosse lontano da palazzo, per lo meno per quella sera, permettendogli di poter esprimere il suo piano in quella riunione clandestina.
L'aver radunato i più potenti sovrani, eredi al trono e aristocratici che era riuscito a convincere, lo faceva sentire leggermente tranquillo anche se la paura dell'aver parlato pubblicamente del suo piano, o perlomeno dell'aver parlato con altre persone oltre al cugino, lo aveva messo in uno stato d'ansia perenne.
<< Quindi dobbiamo stare al gioco finchè non ci darai il via? >> domandò MinHo, un giovane ragazzo dallo sguardo estremamente profondo che, nonostante non facesse parte della casata reale, rimaneva comunque il duca austriaco più importante dopo JongHyun.
<< Esattamente. >> annuì il principe << Dobbiamo solo attendere il momento giusto, anche se di tempo ce ne è rimasto davvero poco. >>
<< Sono con voi, mio signore. >> disse una voce gioviale proveniente da una figura tanto alta quanto fragile, seduta in uno dei posti alla destra di Kibum.
<< Vi ringrazio, ma vi prego di chiamarmi semplicemente Kibum >> le sorrise questo << Sono convinto che le formalità siano assurde, arrivate a questo punto. >>
<< Lo farò, Kibum >> asserì l'infanta del regno di Spagna << Ma tu chiamami SooYoung. >>
<< Bene, allora siamo tutti d'accordo. >> il giovane erede si alzò in piedi cercando di scrollarsi di dosso quel senso di nervosismo che lo torturava, ma dovette ammettere che l'espressione contrita sul volto dell'amica d'infanzia non lo aiutava molto l'intenzione.
<< Sbaglio o manca qualcuno all'appello? >> chiese questa con un improvviso sorriso beffardo che le sfiorava le labbra << Tipico di lei arrivare tardi a un appuntamento simile, eppure la Francia non è così lontana... >>
<< Ti prego, Tiffany... >> la implorò il principe << Metti da parte le ostilità, magari solo in questa situazione... >>
<< Quali ostilità? >> la regina sbattè le lunghe ciglia fingendosi innocente << Stavo solo esponendo un dato di fatto! >>
JongHyun stava per dire la sua quando fu interrotto dal bussare di un valletto che, inchinandosi, annunciò l'arrivo della regina di Francia e del suo seguito.
<< Seguito? >> domandò il futuro imperatore più a se stesso che ad altri << Che sia venuta con il re? >>
<< Il re è rimasto a Parigi e il mio ritardo è dovuto al fatto di aver perso tempo per convincerlo a farlo rimanere là. >> disse questa entrando nella stanza << Non lo ritengo abbastanza affidabile per poter aderire... >>
<< Perchè, voi lo siete? >> la provocazione di Tiffany arrivò rapida come una freccia scagliata da un arciere scelto.
<< Non ritengo di dover chiarire certe cose con la feccia. >> rispose a tono la regina francese che, nonostante il più che minuto fisico, sapeva bene come farsi rispettare.
<< Come osate chiamarmi feccia? >> si alterò l'altra regina scattando in piedi << O forse state parlando di voi? >>
<< Come osi? >> gli occhi di Sunny si ridussero a due fessure sottili << Ma sai con chi stai parlando? >>
<< Sì, sto parlando con la moglie del re di Francia >> rispose altezzosamente Tiffany, perdendo ogni timbro di formalità << mentre io... >> e si portò teatralmente una mano al petto << ...sono l'attuale regina d'Inghilterra! >>
<< Allora dovreste stare attenta alla vostra testa! >>
<< Mia signora... >> una piccola mano si pose sull'avambraccio di Sunny calmandola e improvvisamente gli occhi di tutti i presenti, che fino a quel momento avevano assistito allibiti alla discussione tra le due regine, caddero su quell'esile ragazza che aveva parlato. Tiffany e SooYoung la squadrarono chiedendosi chi mai potesse essere, mentre tutti gli uomini presenti nella sala la osservavano incantati. Kibum non riuscì a fare altro che lasciar scivolare lo sguardo dai capelli scuri e morbidi come la seta, anche solo a guardarli, ai tratti del viso che ricordavano quelli di una fata e alla pelle diafana; incapace anche solo di proferir parola, rimaneva immobile, la bocca semiaperta, a contemplare quella visione celestiale.
<< Permettetemi di presentarvi la contessa Yoona. >> disse Sunny una volta che si fu calmata << Credo che ci potrà essere d'aiuto. >> aggiunse poi guardando Kibum negli occhi con l'espressione di chi la sapeva lunga.
<< Sono lieto di poter fare la vostra conoscenza, contessa Yoona >> disse il principe baciandole la mano e, per quell'attimo, poté giurare di essere in grado di poter sentire il dolce profumo della sua pelle.
<< E' un onore per me, principe. >> disse a sua volta lei inchinandosi.
<< Chiamami Kibum! >> esclamò di getto questo per poi portarsi la mano alla bocca una volta resosi conto di cosa aveva detto.
<< Come volete, Kibum >> rispose la giovane ragazza arrossendo.
<< Incantato dalla vostra bellezza... >> s'intromise il cugino << Duca Kim JongHyun al vostro servizio! >> disse prima di sfoderare uno dei suoi soliti sorrisi assassini.
Mentre tutti i presenti erano occupati a presentarsi alla giovane ragazza, i due cugini si scambiarono uno sguardo che lasciava intendere tutto. Per un lungo istante si sfidarono senza proferir parola e, anche se erano soliti ad accontentarsi a vicenda su ogni piccolo capriccio, questa volta la richiesta del più grande era espressa in modo quasi beffardo, ma la risposta dell'erede al trono fu decisa e immediata.
Non questa volta, JongHyun.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: HaruHaru19